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Boh, secondo me era "normale" pensarla così. Una quota non trascurabile di bambini moriva nel primo anno, altri seguivano a breve...
Si era un po' più simile a degli animali (non ai pesci, che fanno migliaia di uova). Passato il dispiacere, la vita doveva andare avanti.
Altri tempi.
Boh, secondo me era "normale" pensarla così. Una quota non trascurabile di bambini moriva nel primo anno, altri seguivano a breve...
Si era un po' più simile a degli animali (non ai pesci, che fanno migliaia di uova). Passato il dispiacere, la vita doveva andare avanti.
Altri tempi.
questa cosa mi fa tornare in mente un fatto che mi raccontava mio padre.
Erano 5 figli, due maschi e tre femmine.
Mio nonno per far studiare almeno un figlio, mise mio padre in collegio, perche non c'erano i mezzi per andare e tornare.
Lì un suo compagno di scuola fu colpito dallo sparo di un fuciletto a piombini, contrabbandato all'interno da un altro ragazzo. Nonostante fossero in inverno, quindi con cappotto e tutto, venne ferito lievemente nel dorso.
La ferita si infettò e il ragazzo dopo settimane, morì, per una scalfittura.
"Ed era figlio unico", concludeva mio padre, come monito a non fare gli scemi con i nostri fuciletti.
Questo per ricollegarmi al discorso di Ignatius sulle cellule della memoria occupate da ricordi inutili.