gastone
Forumer storico
ecco un motivo per i ritardi....la news è di ieri:
PUNTO 1 - Edison, domani Enìa decide su Ieb con Aem, ok da Sel
09/05/2005 19:19
(Aggiunge altri dettagli, background)
di Giancarlo Navach
MILANO, 9 maggio (Reuters) - Enìa, la multiutility nata
dall'aggregazione fra le municipalizzate di Reggio Emilia, Parma
e Piacenza, deciderà domani se entrare nella cordata guidata da
Aem Milano in Italenergia Bis, holding che controlla
Edison , al fianco di Edf.
Una eventuale retromarcia di Enìa complicherebbe di non poco
la definizione della cordata targata Aem. Mentre la
municipalizzata di Bolzano Sel si dice pronta a sostenere
l'operazione.
"Domani si riunisce a Parma il consiglio direttivo del patto
di sindacato di Enìa, composto dai tre sindaci dei comuni che
controllano la società energetica, al quale verrà sottoposto il
progetto di ingresso in Ieb insieme ad Aem", dice a Reuters una
fonte vicina al dossier.
Fra i soci prevale tuttavia la cautela per una operazione
molto onerosa per Enìa - pari a 600 milioni di euro circa -
"sulla quale c'è qualche dubbio in merito all'aspetto
industriale, che rischia di diventare solo una operazione
finanziaria" sottolinea la fonte.
I costi salgono anche a causa dell'Opa obbligatoria su
Edison da parte della newco che rileverà il 100% di Ieb. Costi
che ai tempi delle prime intese non erano stati preventivati
perché solo di recente la Consob ha ratificato l'obbligatorietà
dell'offerta per i nuovi entranti in Edison.
Oltre agli aspetti sostanziali, ci sarebbero poi valutazioni
di tipo metodologico che hanno creato qualche malumore fra i
soci di Enìa, lasciati un po' fuori da tutte le decisioni prese
dal presidente di Aem Giuliano Zuccoli insieme ai vertici di
Edf, sottolinea la fonte. "La partita diventa difficile", dice.
L'operazione, di cui si conoscono pochi dettagli, dovrebbe
passare attraverso una newco, partecipata pariteticamente da Edf
e da Delmi (a sua volta controllata al 51% da Aem) che rileverà
da Edf il 100% di Ieb. Il controllo della holding comporterà il
lancio dell'Opa sul 37% di flottante di Edison e sul miliardo di
warrant in circolazione sul mercato a un prezzo stimato di 1,85
euro per azione. Ina una seconda fase, verranno ricollocati
titoli Edison in Borsa per ridurre la partecipazione della Newco
in Foro Buonaparte al 60% del capitale.
Il costo totale dell'operazione, escluso il debito di
Edison, si aggira intorno a 9,1 miliardi di euro. Sempre secondo
indiscrezioni, Edf si impegnerebbe a versare alla cordata
guidata da Aem la differenza fra il prezzo d'Opa e la cifra
offerta per Edison, pari a circa 1,6 euro per azione.
Quanto alla cordata, Aem dovrebbe avere il 51%, Enìa il 24%,
Sel il 5%, il restante 20% dovrebbe essere rilevato da partner
finanziari come Mediobanca e Popolare di Milano
.
Di questa cordata le uniche certezze riguardano Aem e Sel,
che oggi ha confermato la volontà di sostenere l'operazione.
"Sel è pronta sostenere l'operazione. Per noi l'ingresso in
Edison rappresenta un salto di qualità, anche se restano da
definire gli ultimi dettagli prima di emettere un comunicato
congiunto", dice il direttore generale della società
altoatestina, Maximilian Rainer.
Tutto il resto è oggetto di trattative in queste ore, magari
aprendo ad altre utility. Anche se la stessa Asm Brescia
ha fatto intendere che non vuole essere della partita
in assenza di garanzie sulla governance. Il titolo Edison,
sospeso anche oggi, rischia di restare ai box anche domani fino
alla definizione della cordata.
PUNTO 1 - Edison, domani Enìa decide su Ieb con Aem, ok da Sel
09/05/2005 19:19
(Aggiunge altri dettagli, background)
di Giancarlo Navach
MILANO, 9 maggio (Reuters) - Enìa, la multiutility nata
dall'aggregazione fra le municipalizzate di Reggio Emilia, Parma
e Piacenza, deciderà domani se entrare nella cordata guidata da
Aem Milano in Italenergia Bis, holding che controlla
Edison , al fianco di Edf.
Una eventuale retromarcia di Enìa complicherebbe di non poco
la definizione della cordata targata Aem. Mentre la
municipalizzata di Bolzano Sel si dice pronta a sostenere
l'operazione.
"Domani si riunisce a Parma il consiglio direttivo del patto
di sindacato di Enìa, composto dai tre sindaci dei comuni che
controllano la società energetica, al quale verrà sottoposto il
progetto di ingresso in Ieb insieme ad Aem", dice a Reuters una
fonte vicina al dossier.
Fra i soci prevale tuttavia la cautela per una operazione
molto onerosa per Enìa - pari a 600 milioni di euro circa -
"sulla quale c'è qualche dubbio in merito all'aspetto
industriale, che rischia di diventare solo una operazione
finanziaria" sottolinea la fonte.
I costi salgono anche a causa dell'Opa obbligatoria su
Edison da parte della newco che rileverà il 100% di Ieb. Costi
che ai tempi delle prime intese non erano stati preventivati
perché solo di recente la Consob ha ratificato l'obbligatorietà
dell'offerta per i nuovi entranti in Edison.
Oltre agli aspetti sostanziali, ci sarebbero poi valutazioni
di tipo metodologico che hanno creato qualche malumore fra i
soci di Enìa, lasciati un po' fuori da tutte le decisioni prese
dal presidente di Aem Giuliano Zuccoli insieme ai vertici di
Edf, sottolinea la fonte. "La partita diventa difficile", dice.
L'operazione, di cui si conoscono pochi dettagli, dovrebbe
passare attraverso una newco, partecipata pariteticamente da Edf
e da Delmi (a sua volta controllata al 51% da Aem) che rileverà
da Edf il 100% di Ieb. Il controllo della holding comporterà il
lancio dell'Opa sul 37% di flottante di Edison e sul miliardo di
warrant in circolazione sul mercato a un prezzo stimato di 1,85
euro per azione. Ina una seconda fase, verranno ricollocati
titoli Edison in Borsa per ridurre la partecipazione della Newco
in Foro Buonaparte al 60% del capitale.
Il costo totale dell'operazione, escluso il debito di
Edison, si aggira intorno a 9,1 miliardi di euro. Sempre secondo
indiscrezioni, Edf si impegnerebbe a versare alla cordata
guidata da Aem la differenza fra il prezzo d'Opa e la cifra
offerta per Edison, pari a circa 1,6 euro per azione.
Quanto alla cordata, Aem dovrebbe avere il 51%, Enìa il 24%,
Sel il 5%, il restante 20% dovrebbe essere rilevato da partner
finanziari come Mediobanca e Popolare di Milano
.
Di questa cordata le uniche certezze riguardano Aem e Sel,
che oggi ha confermato la volontà di sostenere l'operazione.
"Sel è pronta sostenere l'operazione. Per noi l'ingresso in
Edison rappresenta un salto di qualità, anche se restano da
definire gli ultimi dettagli prima di emettere un comunicato
congiunto", dice il direttore generale della società
altoatestina, Maximilian Rainer.
Tutto il resto è oggetto di trattative in queste ore, magari
aprendo ad altre utility. Anche se la stessa Asm Brescia
ha fatto intendere che non vuole essere della partita
in assenza di garanzie sulla governance. Il titolo Edison,
sospeso anche oggi, rischia di restare ai box anche domani fino
alla definizione della cordata.