Stablecoin: Sistema Finanziario Quantistico

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La Fine del Triangolo del Potere​

LA FINE DEL CONTROLLO GLOBALE: IL RISVEGLIO DALL’OBLIO DI WASHINGTON DC, DELLA CITY E DEL PAPATO NERO

L’OPINIONE – di Gianmarco Landi.

La maggior parte delle persone non comprende cosa sta succedendo di così tanto rivoluzionario nel Mondo, ed uno dei motivi è perché la totalità di loro non capisce i sistemi finanziari e la meccanica quantistica applicata, mediante le IA, ad un sistema di pagamenti. Il fulcro di una rivoluzione umanistica e di un’epoca di Grande Risveglio è riassumibile negli sconvolgimenti finanziari. Da quattro anni descrivo questo scenario con l’acronimo QFS, affermando che esso travolgerà il Sistema finanziario a banche centrali, ma sebbene ribadisca quello che ho prospettato da tempo, con questo articolo devo fare una piccola rettifica. È molto più appropriato parlare di un Sistema Finanziario Quantistico e non del QFS perché l’acronimo in lingua anglo-americana non rende giustizia al ruolo assunto da tanti protagonisti italiani o di origini italiane in questa fase storica. I processi che ci porteranno al riscatto dei titoli storici con i collaterali in oro (Redemption), gli apparati militari USA impegnati a supporto del Tesoro USA in questi anni, nonché le intelligenze impiegate per le realizzazioni delle infrastrutture informatiche anarco finanziarie, stanno testimoniando un assoluto protagonismo italiano e italoamericano.

A questo ultimo proposito è utile considerare, ad esempio, la guerra tra Tether e l’establishment finanziaria globalista, che sta registrando la vittoria del gigante delle criptovalute guidato da Paolo Ardoino, un quarantenne di Savona. L’azienda propone da alcuni anni una moneta digitale denominata USDT, che oggi è la criptovaluta più scambiata al Mondo (anche più del bitcoin). Si tratta di una moneta digitale che ha i vantaggi della blockchain e della decentralizzazione esattamente come il bitcoin, ma anche quelli del denaro impiegabile facilmente per fare transazioni, essendo gli USDT una rappresentazione in digitale del dollaro. In pratica gli USDT sono quello che nell’informatica si definisce un token di un asset che nello specifico è il dollaro USA. Il fine di Tether è quello di creare un meccanismo di pagamenti in dollari attraverso wallet privati e quindi fuori dal controllo delle Banche e dello Stato.
Quattro anni fa, nel pieno della Presidenza Biden, le banche ed i politici DEM e NEOCON ostili a Trump avevano reagito all’assalto anarco-finanziario delle criptovalute colpendo tutto il settore, ed in particolare Tether a cui chiusero tutti i conti, una cosa che non avevano potuto fare quando era manifesta la protezione dell’Amministrazione Trump. In scia a questa svolta offerta dalla elezione di Biden, le autorità di regolamentazione finanziaria con sede a New York avevano messo più volte l’azienda guidata dal quarantenne italiano, con le spalle al muro, denunciando come gli USDT, emesse a credito di dollari e quindi diverse dal volatile Bitcoin, godessero dei privilegi politico finanziari del dollaro senza la responsabilità di prevenirne l’abuso che invece i circuiti dei banchieri delle grandi banche assicurerebbero. Nei quattro anni di Biden il Deep State finanziario ha provato a stroncare Tether accusando l’azienda di violazioni delle norme antiriciclaggio, senza però ottenere nulla, evidentemente perché le protezioni dell’ex Presidente Trump continuavano d’abbrivio a sortire effetti nonostante l’apparente legittimità della Presidenza Biden. Le industrie di criptovalute nei quattro anni di Biden sono state tacciate di ‘complottismo’ poiché tutte loro hanno sostenuto a gran voce che, nell’ambito dell’Amministrazione Biden e del Congresso egemonizzato dai DEM e dai NEOCON, sarebbero state esperite svariate cospirazioni per affossarle. Più nello specifico Tether ha lamentato dei tentativi per impossessarsi della sua quota di mercato, asserendo che il Deep State avrebbe agito a limite anche a beneficio di XRP o anche Bitcoin, evidentemente ritenuti dei mali minori per il vertice del Sistema delle Banche Centrali. Paolo Ardoino però ha tirato dritto facendo spallucce, ben sapendo che il ruolo del ‘disruptor’ scatena l’ira e la reazione dell’establishment. Ed è uscendo da questo calvario che Tether, zitta zitta, è diventata una potenza finanziaria costituendo oggi il 17° detentore di debito pubblico statunitense, con quasi la stessa quantità di titoli del Tesoro nei suoi caveaux digitali dell’Arabia Saudita, la nazione araba che consentì a Kissinger di poter realizzare il Petrodollaro nel 1973.

Tether oggi si piazza subito dopo Bitcoin ed Ethereum come criptovaluta più forte, ma secondo la maggior parte dei parametri è sicuramente la più scambiata e la più contundente rispetto al futuro del Sistema finanziario attuale. Gli investitori di paesi con valute instabili, come ad esempio l’Argentina, si appoggiano spesso a Tether e quando non trovano oro a sufficienza per preservare il valore dei propri averi, comprano USDT, cioè dollari digitali via Tether, una possibilità favorita dal carattere anarco-finanziario peculiare della Presidenza Milei.

Il valore di Tether oggi rimane stabile perché è agganciato al dollaro con un rapporto di uno a uno, il che significa che il valore di ogni singola criptovaluta Tether è di 1 dollaro. L’azienda sostiene il valore totale della criptovaluta con asset in dollari costituiti da titoli del Tesoro per 140 miliardi di dollari depositati presso Cantor Fitzgerald, il cui CEO è un uomo del settore finanziario nell’orbita di Trump, che a gennaio scorso ha ricevuto un incarico ministeriale rilevantissimo nel Governo USA. Tether già ora ha numeri di tutto rispetto ma che non farebbero paura all’establishment: quello che trasforma i timori dei grandi banchieri del Mondo in terrore puro, è cosa Tether potrebbe fare. Tre giorni fa il terrore puro è arrivato portando sostanze sciolte nelle mutande dei grandi banchieri, quando il CEO di Tether ha giustappunto annunciato, in una conferenza diffusa soprattutto via social, di essere in procinto di realizzare una ‘roba’ a cui ci siamo riferiti per anni con l’acronimo QFS. In poche parole Paolo Ardoino ha manifestato l’intenzione di lanciare un archetipo di sistema finanziario quantistico attraverso il lancio di Tether AI, un ambiente di intelligenze artificiali open-source progettato per funzionare su dispositivi di informatica quantistica, telefonini, tablet e PC, senza chiavi API o un qualsiasi altro tipo di controllo centrale. Paolo Ardoino ha lanciato questa ‘bomba atomica’ che il Mainstream non ha pienamente capito: la nuova piattaforma mira a creare una rete peer-to-peer a beneficio di miliardi di agenti AI, con supporto integrato per i pagamenti in USDT e bitcoin in una prospettiva filosofica quantistica.
In parole semplici l’imprenditore informatico italiano ha manifestato l’intenzione di creare una piattaforma per la stable coin che rappresenta la moneta dell’economia più potente al Mondo, cioè il dollaro USA, mettendola a disposizione di una potenziale comunità di miliardi di persone munite di telefonini o dispositivi con cui non solo potranno scambiarsi dollari USDT in maniera autonoma e decentralizzata, ma perfettamente interagente con i sistemi di pagamento del Sistema finanziario attuale, ma anche agire in proprio in un’ottica di sfruttamento delle potenzialità predittive delle IA nel senso di adottare scelte finanziarie quantistiche.
Si manifesta perciò quello che ho sempre sostenuto, e cioè che sussistono le condizioni tecniche e politiche internazionali per poter emancipare l’Umanità dal sistema delle Banche centrali e commerciali, le quali in pochissimi anni sicuramente non avranno alcun potere sulle nostre vite e forse, tra 5 anni al massimo, qualora non sapessero reinventarsi un qualche senso, non esisterebbero proprio più. Non escludo, infatti, che ai banchieri possa capitare ciò che accadde ai nocchieri delle carrozze dei nobili: sparire dalla storia a seguito della scomparsa delle carrozze a cavallo.

Molto divertente è considerare i modi attraverso cui Paolo Ardoino via social X di Musk ha annunciato di voler realizzare un sistema finanziario quantistico di dimensione mondiale, un progetto sicuramente molto ambizioso ma assolutamente realistico. Immaginate questo giovane uomo ligure (laureato a Genova) che alle spalle ha a suo favore uno dei più pesanti ministri di Trump, Howard Lutnick, CEO di Cantor Fitzgerald (dove si conservano i dollari di Tether). Lutnick è il potente segretario al Commercio dell’Amministrazione USA che nella squadra di Trump più di tutti aveva spinto per l’uso offensivo dei dazi contro gli status quo globalisti, un indirizzo politico finanziario ‘violento’ portato avanti da Trump in maniera spietata ma soli per due giorni, che però sono bastati per risultare devastanti e ‘pedagogici’ nel senso di intimidire le banche, le multinazionali del WEF e i leader di quelle nazioni che avevano coltivato la pia speranza di arrestare gli indirizzi rivoluzionari di Trump. Guardate la conferenza di questo giovane miliardario italiano, un ‘black block’ evoluto vestito con un lussuoso completo nero Armani, mentre afferma di essere in procinto di realizzare un sistema finanziario quantistico a beneficio di miliardi di persone (entro il 3° quadrimestre 2025), mentre in mano tiene una grossa moneta d’oro quasi a volerla lanciare, a mo’ di sanpietrino, contro la vetrina immaginaria di una banca nel corso di una riedizione del G7 di Genova, che oggi però finirebbe molto diversamente rispetto a quella in cui i black block erano di altro tipo e avevano alle spalle George Soros e non gli uomini di Donald Trump.
continua: La Fine del Triangolo del Potere - Visione TV
 

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