Stamattina, per la festa della mamma

Guarda che c'è poco da ridere.
Ci sono figli che si prendono cura di madri malate, che si sono sbattuti ben di più della propria madre per accudirli.
Senza considerare le pessime madri che hanno creato unicamente problemi ai figli.
Ellamadonna, non esageriamo.

Chi non vuole spendere due spicci per la festa della mamma, faccia come vuole.
Non è mica un obbligo.
 
Ridevo perché è oggettivamente vero che è una festa commerciale.
Però non posso fare a meno di trovarla gradevole.

Io mi sento mamma, stra-mamma, ultra-mamma, mamma di tutto l'universo. Ho la vocazione alla mammitudine.
Sono nata mamma, di me stessa, delle persone che sentivo fragili, sarò mamma di mia mamma quando ne avrà bisogno, lo sono stata di tutte le persone che ho amato. Dei miei animali anche se mia nonna si arrabbiava e diceva "io non sono la nonna di un gatto/cane" ma poi lo coccolava come un bambino.
Sono mamma nel mio lavoro, sia dei pazienti che dei loro famigliari. E a me il termine scuola materna piace ancora.
Sono mamma ovviamente dei miei figli, ma loro sono proprio me, come io sono mia madre.

La mammitudine ravana nel profondo e non si scappa, ce l'abbiamo tutte e tutti, basta accoglierla e ricordarsi che la prima e l'ultima parola che esce dalla nostra bocca è sempre e solo quella.
 
Io eliminerei tutte queste inutili e patetiche feste commerciali e basta.
Tra l'altro discriminatorie.
C'è quella della mamma e non del figlio.
Per me la festa della mamma, dei nonni, del papà, degli innamorati, della donna, del cane del gatto ecc. ecc. sono cazzate mostruose. Ogni santo giorno deve essere dedicato nel rispetto delle persone care, del prossimo, della natura, dei nostri amici animali. Il rispetto verso le persone e cose non deve essere celebrato, ma vissuto (che è la parte più difficile)
 
Ultima modifica:
Anche per me feste dei nonni, cani, criceti, hallowen , San Valentino vari fan ca.gare, quella della mamma invece la reputo diversa, boh
 
Ridevo perché è oggettivamente vero che è una festa commerciale.
Però non posso fare a meno di trovarla gradevole.

Io mi sento mamma, stra-mamma, ultra-mamma, mamma di tutto l'universo. Ho la vocazione alla mammitudine.
Sono nata mamma, di me stessa, delle persone che sentivo fragili, sarò mamma di mia mamma quando ne avrà bisogno, lo sono stata di tutte le persone che ho amato. Dei miei animali anche se mia nonna si arrabbiava e diceva "io non sono la nonna di un gatto/cane" ma poi lo coccolava come un bambino.
Sono mamma nel mio lavoro, sia dei pazienti che dei loro famigliari. E a me il termine scuola materna piace ancora.
Sono mamma ovviamente dei miei figli, ma loro sono proprio me, come io sono mia madre.

La mammitudine ravana nel profondo e non si scappa, ce l'abbiamo tutte e tutti, basta accoglierla e ricordarsi che la prima e l'ultima parola che esce dalla nostra bocca è sempre e solo quella.
Ora sì che sono depressa:tristezza:
 

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