Wall Street si riconsegna nelle mani dei venditori
Dopo due giornate vissute all’insegna di un ritrovato ottimismo, accompagnate dal ritorno degli acquisti, la piazza azionaria americana chiude la settimana con una sessione tutta al negativo. In seguito ad un avvio vivace che aveva lasciato ben sperare anche per la seduta odierna, gli indici si sono mossi a passo di gambero, annullando prima il vantaggio iniziale e scivolando in seguito in rosso, fermandosi a non molta distanza dai minimi odierni.
L’entusiasmo iniziale alimentato soprattutto dalle ultime buone notizie arrivate dalle trimestrali societari, ha lasciato il posto ai rinnovati timori per la crisi del credito. Il mercato ha preso nuovamente consapevolezza del fatto che i problemi legati alle svalutazioni dei grandi gruppi bancari è ancora lontano dall’approdare ad una soluzione. Conferme in tal senso sono arrivate dalle indiscrezioni di possibili tagli alla forza lavoro in seno a Goldman Sachs, e dai timori per il gruppo Fortis che potrebbe annunciare nuove perdite legate alla crisi del subprime.
Sull’andamento della seduta odierna hanno pesato inoltre alcune prese di beneficio dopo il forte recupero delle ultime due giornate e in vista del fine settimane. Permane inoltre l’incertezza in merito alle prossime mosse della Fed, anche se per il mercato sembra ormai scontato un taglio dei tassi di interesse dello 0,25%. C’è anche chi punta ad un intervento più aggressivo di mezzo punto, che per alcuni potrebbe essere più difficile da vedere dopo la sforbiciata dello 0,75% di martedì scorso.
Questo mix di fattori ha così indotto gli operatori alla cautela, e gli acquirenti hanno preferito tirare i remi in barca, passando nuovamente la mano ai ribassisti. A fine giornata così il Dow Jones e l’S&P500 si presentano in calo rispettivamente dell’1,38% e dell’1,59%, mentre il Nasdaq Composite chiude la seduta conun rosso dell’1,47% a 2.326,2 punti, dopo aver segnato un minimo a 2.322 e un massimo a 2.408 punti.
Tra i titoli del Dow Jones, riesce a muoversi in controtendenza Honeywell che chiude in progresso del 3,65%, festeggiando i risultati trimestrali, applauditi dal mercato nonostante siano stati in linea con le previsioni. A festeggiare i conti degli ultimi tre mesi è anche Caterpillar che guadagna l’1,04%, dopo aver confermato le stime per l’anno in corso. In rialzo si sono mossi anche General Motors e United Technologies, in salita dello 0,66% e dello 0,26%, insieme a McDonald’s, in frazionale ascesa dello 0,19%.
Tra i peggiori del listino compare ancora una volta Merck che lascia sul parterre il 3,57%, ma le vendite colpiscono anche i finanziari. American Express cede il 3,54% e non evitano il segno meno neanche Citigroup e Jp Morgan, in discesa del 2,52% e del 2,94%.
La salita dei prezzi del petrolio non riesce a sostenere Exxon Mobil che arretra del 2,4% e chiude in rosso dello 0,93% Microsoft, nonostante la buona trimestrale di ieri sera, che in un primo momento sembra aver convinto gli operatori con l’incoraggiante outlook per il trimestre in corso e per l’intero esercizio fiscale 2008.
Sul tabellone elettronico del Nasdaq Composite, si distingue in positivo Amgen che guadagna il 4,38%, dopo aver battuto le attese della comunità finanziaria sul fronte degli utili e del fatturato. Bene anche Sun Microsystems che porta a casa l’1,92% grazie alla forte crescita degli utili, quasi raddoppiati nel secondo trimestre.
Non si ferma la salita di Yahoo che oggi si muove in controtendenza con un vantaggio dell’1,15%, sostenuto ancora dalla speculazione di un possibile interesse da parte di fondi di private equity. In rosso dell’1,29% eBay che paga ancora pegno per la deludente trimestrale e per lo stesso
motivo arretra Apple che incassa una perdita di oltre quattro punti.