Beige Book: l’economia frena con debolezza consumi. Rischi elevati per inflazione
A distanza di poco più di un mese dall’ultimo aggiornamento, la Federal Reserve ha confermato il rallentamento dell’economia a stelle e strisce, parlando di una frenata dei consumi, già evidenziata agli inizi di giugno. Nel contempo resta alta la tensione sul fronte dell’inflazione, per la quale le pressioni si mantengono elevate o addirittura in aumento, secondo quanto segnalato anche dagli ultimi aggiornamenti macro consegnati nelle scorse settimane.
E’ questo in estrema sintesi il messaggio che emerge dalla lettura del Beige Book, il tradizionale rapporto periodico della Federal Reserve, redatto otto volte all’anno e presentato due settimane prima di ogni riunione della Banca Centrale Americana.
Nel documento odierno, redatto sulla base delle informazioni disponibili prima del 14 luglio e riferite al periodo compreso tra tale data e gli inizi di giugno, si legge che l’economia statunitense ha subito un ulteriore rallentamento a giugno e nella prima metà del mese in corso. Viene inoltre confermata la debolezza della spesa per consumi, che ha portato ad un indebolimento e in alcuni casi ad una crescita zero della congiuntura. Tra i 12 distretti oggetto di analisi, fanno eccezione quelli di Cleveland e di Minneapolis dove è stato riscontrato un lieve miglioramento dell’attività economica, insieme a quello di ST. Louis in cui c’è stata una sostanziale stabilità.
Il principale responsabile di questa frenata viene individuato proprio nella contrazione della spesa per consumi, indicata come mista, debole o in calo nella maggior parte dei distretti, nonostante l’incremento delle vendite di alcuni prodotti, in particolare di quelli tecnologici.
Nonostante le esportazioni siano aiutate da un dollaro debole, l’attività manifatturiera risulta ancora in calo, ad eccezione di solo tre distretti in cui sembra avere maggiore
forza. E non vi è alcun miglioramento inoltre per il settore immobiliare, che mostra una persistente fragilità, con un calo dei prezzi delle case e un aumento del numero degli immobili che restano invenduti. L’unico distretto a fare la differenza è quello di Dallas che invece vede quotazioni e vendite in crescita.
Nel Beige Book si parla inoltre del mercato del credito, nel quale si evidenzia un ulteriore irrigidimento degli standard, specie per il settore residenziale e in riferimento ai prestiti che sono richiesti per la costruzione di nuovi immobili.
E al rallentamento dell’economia si oppone la crescita dell’inflazione che risulta elevata o in aumento, per via degli elevati prezzi del petrolio e più in generale delle materie prime, senza dimenticare quelli dei prodotti chimici e dei beni alimentari.
Il quadro che emerge dalla lettura del Beige Book conferma così lo scenario già tratteggiato nelle scorse settimane dal presidente Bernanke, in occasione delle sue audizioni al Senato e alla Camera. Ad un’economia debole si accompagnano significative pressioni sulla dinamica dei prezzi al consumo, rendendo molto difficili anche le valutazioni e le decisioni della Fed in materia di politica monetaria.
Abbandonata definitivamente la speranza di nuovi tagli dei tassi, il mercato inizia a guardare piuttosto alla possibilità di un incremento del costo del denaro, che si potrebbe rendere necessario proprio per far fronte alle tensioni sul versante inflazionistico. Queste ultime del resto hanno ripercussioni negative anche sulla crescita, che però potrebbe risentire anche di un eventuale aumento dei tassi.
Non dimentichiamo però che proprio nei verbali dell’ultima riunione della Fed, diversi membri del Board si erano trovato d’accordo sul fatto che la prossima manovra di politica monetaria sarebbe stata alrialzo. A fare pressioni in tal senso in queste ultime ore è stato Charles Plosser, presidente della Fed di Philadelphia, secondo cui si rende necessaria una stretta per evitare danni all’economia e un ulteriore aumento delle aspettative sull’inflazione.
Indicazioni che tuttavia al momento non sembrano preoccupare oltre il dovuto Wall Street, tanto che oggi gli indici azionari non hanno dato vita a particolari reazioni dopo la diffusione del Beige Book. La seduta si è conclusa così in frazionale rialzo, con una crescita più sostenuta per il Nasdaq Composite, anche se tutti i listini si sono fermati lontani dai massimi intraday.[/img]