Le 7 Chiavi del Tempio: le Leggi dell’Ermetismo applicate alla Borsa. Prima Chiave: Tutto è spirito
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27 settembre 2013
Iniziamo questo viaggio nel Blog partendo dalla fine: pubblicando la dispensa del mio maestro, Ciampa. E’ stato l’ultimo scritto che è riuscito a fare, sintesi tra meditazione e trading. Sono sempre stato indeciso sull’utilizzo da farne. L’ho data ai corsi. Non so che uso ne sia stato fatto, ma credo sia ingiusto non divulgarla.
Vi prego di farne un buon uso. Che sia di aiuto a tutti nel proprio cammino esistenziale.
Buona lettura
LA PRIMA CHIAVE
Tutto è spirito
Il significato di quest’affermazione è molto vicino al concetto di “osservatore” della fisica. Einstein ha più volte sottolineato che non esiste alcun fenomeno indipendente dall’osservatore; mentre Heisemberg ammise che partirono alla ricerca della materia e alla fine trovarono l’osservatore.
Dal punto di vista spirituale ogni fenomeno nasce a partire dalla mente universale, prima divenendo vibrazione (all’inizio era il Verbo), poi luce, immagine e infine materia. Quest’origine mentale di ogni cosa è il fondamento dell’Unità del Tutto.
L’induismo spiega che Dio non ha creato l’universo ma si è emanato universo. Lo stesso concetto biblico che Dio è in tutte le cose.
L’uomo che non comprende questa verità non possiede la prima chiave per entrare nel Tempio della Conoscenza. Chi ritiene che il creato s’è staccato da Dio, vive l’errore fondamentale: ciò che il buddismo chiama avidya: l’ignoranza fondamentale.
Avidya è spiegata come l’errata percezione che la separazione è reale. In altre parole le cose non sono realtà effettivamente separate. I fenomeni sono solo apparentemente diversi ma nella loro essenza sono Unità.
Dunque Tutto è Spirito significa che non esiste una sola particella, per quanto piccola, dotata di esistenza autonoma dall’Infinito. Tutto è collegato, Tutto è uno.
Ciò è possibile solo se ogni cosa ha la stessa origine. Solo se l’infinita molteplicità fenomenica è unitaria. Dunque Tutto è Uno perché Tutto è Spirito.
La prima Chiave in borsa
Nell’ambito borsistico sappiamo benissimo che l’andamento del mercato dipende dalla contrattazione; perciò un grafico è il risultato di tutte le azioni mentali degli operatori. In quel zigzag è nascosto qualcosa di molto più profondo del semplice variare dei prezzi nel tempo. Vi dimostrerò che qualunque grafico è governato dalle stesse leggi e, di conseguenza, mostra l’insieme degli atteggiamenti mentali umani.
Moltissime persone partecipano alla costruzione di un grafico di borsa. Ma quali sono quelli che guadagnano? Ovviamente quelli che comprano vicino ad un minimo e quelli che vendono vicino ad un massimo.
Esattamente sul versante opposto ci sono quelli che perdono più di tutti. Questi comprano su un top e vendono su un bottom.
In fondo il modo per guadagnare in borsa è tutto qui, in quello che ho appena detto. Tuttavia sappiamo che non è per niente facile e che sono pochi coloro che riescono a guadagnare. Al contrario la maggior parte dei partecipanti perde i loro quattrini e ciò significa che i pochi che guadagnano portano a casa parecchi soldi.
Ma ora devo rispondere alla domanda: “qual è la differenza tra chi guadagna e chi perde?”. Si certo l’ho già detto comprare e vendere sui top e sui bottom… ma non è questo che intendo. La domanda è: “perché solo alcuni riescono e la maggior parte no?”.
Lo schema evidenzia che perde chi si mette contro-trend.
Ma cosa spinge la maggior parte dei giocatori su posizioni perdenti?
La risposta è il grado d’emotività. Più si è vicini ad un’inversione e più l’emotività è alta.
Altrimenti non si spiega come mai chi perde è perché entra contro-trend…
Lo schema seguente mostra la differenza tra le zone in cui entrano i professionisti e i trader esperti.
I professionisti attendono che siano entrati i lamb più sprovveduti, quelli che comprano sui max e vendono sui min. Questi sono gli ultimi che entrano prima di un’inversione.
Come fanno i professionisti a capire che sono entrati? Perché a quel livello non c’è più nessuno disposto a comprare o a vendere e il book si ferma mentre gli indicatori sono tutti in ipercomprato o in ipervenduto.
Dunque un grafico di borsa rappresenta l’alternanza delle differenti emozioni di chi opera. Quando sono entrati i più emotivi di tutti, proprio allora entrano in gioco quelli meno emotivi e si determina l’inversione.
Allora ci possiamo chiedere: “cosa sono i top e i bottom?”. Sono i passaggi dal massimo al minimo dell’emotività.
Poi, man mano che si va verso la prossima inversione, l’emotività aumenta sempre più.
Allora cos’è un ciclo di borsa? È quel pezzo di grafico situato tra due minimi, ovvero tra due aumenti d’emotività: il primo in salita e il secondo in discesa.
Ora che abbiamo detto queste cose ritorniamo alla prima legge di Ermete “Tutto è Spirito”.
Questa legge spirituale è più facilmente comprensibile riferita alla borsa che non applicata ai fenomeni materiali; è più facile, infatti, capire che un grafico di borsa è il risultato delle psicologie dei partecipanti, piuttosto che comprendere che tutti i fenomeni sono Mente.
La legge “Tutto è Spirito” è la prima chiave senza la quale le altre sei non possono aprire il Tempio della Conoscenza.
Allo stesso modo senza aver compreso in profondità che
il trading è prima di tutto un fatto mentale, non si potranno ottenere risultati.
Pensiamoci bene: è sufficiente conoscere bene una tecnica di trading?
O si deve possedere comunque grande padronanza di sé, disciplina, freddezza ecc.?
La prima legge di Ermete ha profondissime implicazioni e Nessuna conoscenza spirituale è accessibile senza prima aprire questa porta.
Una tra queste è la possibilità della mente di creare.
Siccome Tutto è Spirito, allora la mente possiede la capacità di creare e trasformare. Se una persona si limita ad acquisire le tecniche senza cambiare se stesso, non potrà divenire un trader di successo; e questo cambiamento è possibile, perché la mente può tutto perché Tutto è Spirito.
In parole povere: chi vuole fare del trading il suo lavoro: deve cambiare! e cambiare è possibile perché la mente crea e trasforma.
Cambiare significa ridurre l’emotività. Ridurre l’emotività significa cambiare la propria posizione rispetto all’onda.
Cambiare la propria posizione significa riuscire a comprare dopo un bottom e a vendere dopo un top.
Questa è la cosa fondamentale: quella che ci permetterà di seguire il trend. Ma dovremo cambiare in molte altre cose.
Dovremo diventare disciplinati nell’uso degli stop-loss.
Pazienti nell’uso degli stop-profit.
Tranquilli nell’accettare gli errori.
Dovremo inoltre imparare a rimanere fuori dal mercato quando il rapporto tra rischio e guadagno è troppo basso. A sfruttare i periodi di flat per
rilassare il cervello, per prendersi cura di noi stessi e delle altre cose della vita.
Qualunque dipendenza è sempre sbagliata e il trading “prende” come un droga.
Dovremo imparare a guardare il barometro emotivo, a riconoscere gli stati mentali che disturbano come:
la fretta, la presunzione, la voglia di rifarsi, la paura, la speranza, l’avidità ecc.
Ecco perché moltissimi che si avvicinano al trading sono ricercatori spirituali.
Il trading ci offre la possibilità d’evolvere verso una maturazione, una crescita, una presa di responsabilità; e questo lo fa anche con sonore legnate! Gli errori si pagano cari in borsa, molto cari, molto più di quanto avevamo preventivato.
Senza comprendere che Tutto è Spirito non c’è modo di accedere alle altre porte del Tempio della Conoscenza; e senza comprendere che
la borsa è prima di tutto un Maestro che ci vuole far crescere interiormente, non ci sarà modo d’aver successo nel trading.
Infine voglio aggiungere che si deve rispetto al Maestro. Mentre spesso sento lamentarsi di Piazza Affari, del Fib ecc.
Questo atteggiamento non è corretto poiché siamo noi il problema principale. Noi dobbiamo cambiare non il mercato. È bene invece avere rispetto per chi ci sta insegnando a maturare interiormente, e Dio sa quanto ne abbiamo bisogno!
Questo articolo è stato pubblicato in
Analisi Ciclica,
Introduzione da
mila .
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