su Brescia capita spesso che

Scienza e conoscenza per combattere l'etnocidio






Date: 28.05.2007
Time: 16:13:2029.05.2007 - E’ ormai in atto nel mondo un processo di disumanizzazione del sistema, ed annientamento degli stati nazionali, con il conseguente generarsi di zone di influenza geopolitica, ognuna di esse sovrastata da sistemi piramidali di regime. Questo perché tutto il sistema economico ruota esclusivamente intorno ad un unico modello di sostenibilità, in alternativa allo stato permanente delle cose, ma in realtà esistono innumerevoli altre soluzioni che non devono essere rivelate poiché danno agli individui libertà e indipendenza in nome del beneficio comune.
Tutto oggi ruota intorno al controllo dell’acqua, che rappresenta la fonte di vita e di energia per eccellenza: da questo il controllo del clima e le decisioni di privatizzazione degli acquedotti. Per raggiungere tali scopi i governi attuano un sistematico controllo climatico mediante le scie chimiche, che hanno come obbiettivo primario, quello di impedire le piogge, questo porterà a danni ingenti alle coltivazioni su scala mondiale, per poi indurre la società all’utilizzo massivo degli OGM resistenti alla siccità. E’ questo un punto evidenziato anche dai TG di mezza Italia, che non fanno altro che spiattellare a più non posso le percentuali di utilizzo dell’acqua, per prepararci psicologicamente, all’inevitabile destino impostoci dalle multinazionali. In preparazione di ciò i media, sempre pronti ad asservire i poteri forti, e nel mezzo di questa “emergenza idrica”, le cifre trasmesse dalle autorità competenti parlano di un abuso dell’utilizzo di acqua soprattutto nel campo agricolo; contribuendo quindi all’accettazione psicologica del cambiamento, in previsione di una crisi indotta ed irreale. Alcuni pseudo-scienziati , invece, indicano le chemtrail come irreali. Mi riferisco in particolare al meteorologo Luca Mercalli, ed al suo omologo militare Guido Guidi.Non da meno è Guidi, che essendo un militare, ha come dovere primario, la difesa del territorio nazionale e della popolazione civile, entrambi i quali vengono meno a seguito delle sue dichiarazioni, in quanto resosi complice di un atto terroristico. In alternativa, se i due elementi in questione non sanno di cosa parlano, sarebbe preferibile che non siano più mostrati nei canali televisivi data la loro grande incompetenza.


guarda il video
http://www.etleboro.com/read.php?id=664

Il primo in particolare, fa notare che per poter accertare la natura di questa “bufala delle scie chimiche”, bisognerebbe salire in quota e campionarle, per poterlo poi sottoporre ad analisi. Questa una dichiarazione obbiettiva, se non fosse che l’attuale tecnologia, permette di effettuare queste analisi senza così tante difficoltà, che poterebbero chiunque di noi a non tentare neanche la ricerca di una soluzione. In particolare mi riferisco alle tecniche di telerilevamento LIDAR (acronimo di Light Detection And Ranging), che non necessitano di un contatto diretto col materiale da analizzare. Con il LIDAR il monitoraggio dell’aria e dell’acqua può essere effettuato in modo conveniente e flessibile con controlli continui ed estesi degli scenari da esaminare; con questo strumento è infatti possibile acquisire informazioni sia sulle caratteristiche geometriche che su quelle chimico-fisiche del bersaglio.

Si tratta in sostanza di un sistema che ha una forte analogia di principio con il RADAR: mentre questo però opera nel campo delle radiofrequenze, nel caso del lidar la radiazione elettromagnetica inviata sul bersaglio è nella regione delle frequenze ottiche. Nella sua forma più schematica, il lidar è costituito da una sorgente laser, un telescopio ed un sistema per la rivelazione ed acquisizione del segnale retrodiffuso dal bersaglio. La sorgente laser, di solito impulsata, emette un fascio che è inviato sul bersaglio da un sistema ottico opportuno. Il segnale retrodiffuso, raccolto dal telescopio e trasformato dal rivelatore in un segnale elettrico proporzionale alla potenza ottica ricevuta, può essere risolto sia in tempo sia in frequenza. Nel primo caso si ottiene una definizione spaziale tramite processi di riflessione e di diffusione elastica, che avvengono cioè alla stessa lunghezza d’onda del fascio laser; il processo di diffusione predominante in atmosfera è proprio la retrodiffusione elastica dovuta agli aerosoli (diffusione di Mie) o alle molecole (diffusione di Rayleigh). Nel secondo caso invece si hanno informazioni sul materiale di cui è composto il bersaglio analizzando spettralmente i processi anelastici (ovvero relativi a lunghezze d’onda diverse da quella del fascio laser) che danno luogo al segnale retrodiffuso. Tali apparati sono presenti sia nei satelliti meteorologici che nelle sonde interplanetarie per l’analisi dell’atmosfera dei pianeti, e quindi non può esistere un meteorologo che si definisca tale, che non conosca questa tecnologia.

E’ arrivato il momento delle maniere forti, in cui ogni uomo libero si opponga al massimo a questi individui, che nella loro inettitudine, non capiscono di essere solo delle pedine sacrificabili ed insignificanti, che pagheranno al posto dei propri mandanti, se dovesse degenerare la situazione. Così facendo inizieremo a negare ogni possibilità di collaborazionismo, salendo sempre più nella piramide del potere, per isolarne il vertice.

Etleboro Emilia Romagna
 
Scie chimiche e impotenza dello Stato
afo.jpg

Date: 15.05.2007 - Le scie chimiche fanno ancora parlare di sé, stavolta mediante i canali ufficiali dei mezzi di informazione di massa, per indurre al dubbio che esistono degli esperimenti di manipolazione del clima nelle mani dei nemici della democrazia Occidentale. I sospetti ricadono anche stavolta sulla Cina e la Russia, individuati dalle intelligence come Paesi all'interno dei quali vengono effettuati degli esperimenti di manipolazione del clima mediante aerei speciali.
Questi aerei speciali sono ormai a tutti noti, perché oscurano il nostro cielo e inquinano la nostra aria rilasciando nell'atmosfera agenti chimici molto pericolosi per la salute ma senz'altro strumentali alle strategie militari e delle intelligence. Gli esperimenti di modificazione del clima vengono così sdoganate dai governi occidentali, per poter utilizzare tale elemento per sviare l'attenzione delle persone su nuovi responsabili e soprattutto dai veri scopi delle scie che intorpidiscono i nostri cieli. Infatti oltre alla possibilità di utilizzare le scie chimiche per modificare il clima in base agli interessi economici prevalenti, i governi occidentali fanno ricorso alle scie per creare dei canali ionizzati, ossia dei campi elettromagnetici che fungeranno da media per la trasmissione delle informazioni via etere. Sviluppando la teoria di Tesla dell'etere, è stato sviluppato il Navy's RFMP, che è un pianificatore dell'emissioni di radiofrequenza, che ha sviluppato infatti la teoria di Tesla della trasmissione dell'Energia nell'etere. Le onde per poter viaggiare su lunghe distanze necessitano di uno strato atmosferico che sia un perfetto conduttore, per amplificarne la propagazione. Per tale motivo viene liberato nell'aria, tramite gli aerei, un aerosol, una miscela di sali di bario in modo da trasformare l'aria in un conduttore atmosferico. Le caratteristiche chimiche ed elettriche di tale sostanza provocano la ionizzazione dell'aria, in modo da creare un certo tasso di umidità che porta alla formazione di nubi: viene così costruita un'autostrada in cui incanalare le onde, ossa di inviare messaggi e di controllare le comunicazioni del nemico ad alta frequenza lungo un percorso, anche al di sopra della curvatura della terra, in entrambi i sensi, e proiettare delle onde nella ionosfera in modo da alterare la sua conformazione. In tal modo si sfrutterà la ionosfera per poter creare un canale di trasmissione e di ricezione.

Tale progetto criminoso ha creato dei seri e irreversibili danni al nostro ecosistema, con gravi ripercussioni anche sul sistema nervoso e immunitario dell'uomo. Invitiamo tutti dunque ad osservare con molta attenzione come il nostro cielo cambia, in paesaggi suggestivi e terrificanti allo stesso tempo perché irreali, per segnalare sempre e con insistenza tale fenomeno presso le autorità preposte che sono costrette così a registrare la vostra segnalazione e a trasmettere la stessa ai servizi di intelligence e di osservazione. Primo tra tutti da contattare è il Nucleo Operativo Ecologico (NOE) e la protezione civile, enti al servizio dell'autorità giudiziaria ma del cittadino stesso. Pubblichiamo dunque la registrazione della telefonata di un cittadino italiano di segnalazione di scie chimiche al centro NOE di Genova , il quale ammette la loro completa impotenza o incapacità a risolvere o a inoltrare la relativa denuncia senza il mandato del Ministero dell'ambiente e della Magistratura. Ciò significa che siamo oggi esposti e vulnerabili dinanzi a qualsiasi "attacco terroristico" come viene spesso definito, o "attacco batteriologico" che non sia certificato e riconosciuto come attacco alla salute dei cittadini da parte del Ministero. Non è possibile effettuare delle rilevazione degli agenti chimici che si depositano sulla nostra terra e che inaliamo, né inoltrare alcun tipo di procedura per le indagini. Non possono dare una soluzione ma neanche una risposta su tali aerei speciali, che non sono semplici aere di linea, in quanto sono aerei cisterna che volando a quote basse e non idonee alla formazione di scie di condensa, rilasciano sostanze chimiche come bario, alluminio, torio (radioattivo), quarzo, rame, polimeri siliconici, composti biologicamente attivi e instabili che possono provocare delle alterazioni biologiche sugli esseri viventi colpiti.
video
http://www.etleboro.com/read.php?id=555

La segnalazione massiccia presso gli organi giudiziari è la sola arma che ci è rimasta, in quanto non vi è altra possibilità di far sentire la voce del popolo, dimenticando ciò che può fare per noi un politico o un'associazione. La reazione deve essere anche un'obiezione di coscienza, tanto che la protezione civile o la magistratura deve essere identificata come un colpevole di omissione di soccorso o di attentato alla pubblica sicurezza, e non di semplice e silenziosa complicità. La connivenza è un reato troppo difficile da dimostrare, ma il rifiuto del soccorso ad un cittadino, o di aprire un'inchiesta è un vero crimine doloso dinanzi al quale le prove sono evidenti e chiare. Sarà responsabilità dello stato provare l'omissione di intervento per la pubblica salute o sicurezza della nostra popolazione. È necessario far sentire la nostra voce, anche se questo implica utilizzare la burocrazia o gli strumenti legali e non basta scrivere libri o articoli.
 
tontolina ha scritto:

Quello sce. non sa mai di che cosa parla...

All"epoca del filmato non era al governo, cioè nella stanza dei bottoni....

ora invece si, lui e anche pecorina scanio......ecologisti che ci difendono..


COME A BRESCIA, CHE I VERDI AL POTERE COL CENTROSINISTRA, CI DANNO A BERE DA DECENNI CHE L INCENERITORE NON INQUINA..

Solo quelli costruiti o da costruire, nei luoghi dove loro sono all"opposizione inquinano..

G E N T A G L I A !!!
 
poco lontano dall'inceneritore dei rifiuti solidi urbani
c'è l'ALFA acciai ...... e a sentire chi ci lavora... c'è da rabbrividire... pure scarti ferrosi radioattivi lavorano


hai ragione
però poi capita che guardo il TG e vedo Napoli..... con la sporcizia per le strade

tra i due mali
preferisco l'inceneritore che produce energia e teleriscaldamento


infine per tornare alle scie nei cieli
quelle le fanno quelli staziati a ghedi
 
tontolina ha scritto:
la notizia di oggi è che ben 90 bombe nucleari sono stoccate
tra la base che abbiamo
qui a Ghedi
e
Aviano
speriamo che a nessuno venga in mente di bombardare l'ITALIA perchè vi sono le armi di distruzione di massa


DA AL QAEDA AD AL QUDS: L'AMERICA SI PREPARA PER LA GUERRA
Postato il Martedì, 11 settembre @ 19:00:00 EDT di marcoc

DI PEPE ESCOBAR Asia Times

Nel 2002 a ridosso del conflitto con l'Iraq, l'amministrazione di George W. Bush ha cambiato tema dal proprio insuccesso per la mancata distruzione di Al-Qaeda in Afghanistan e in Pakistan, alle inesistenti armi di distruzione di massa dell'Iraq.

Nel 2007 a ridosso della futura guerra contro l'Iran, l'amministrazione ha cambiato tema dal proprio spregevole fallimento in Iraq alle armi nucleari dell'Iran, anch'esse inesistenti. Le tecniche di fabbricazione del consenso sono esattamente le stesse - la previsione apocalittica di Bush del 2007 di un "olocausto nucleare" orchestrato dall'Iran, fa eco alla predizione apocalittica del segretario di stato Condoleezza Rice nel 2002 di una "nube a fungo" progettata da Saddam Hussein.

Da Parigi ai quartier generali dell'Unione europea a Bruxelles i diplomatici europei con vasta esperienza alle spalle confessano la propria debolezza e impotenza. Confermano anche ufficiosamente che il nuovo cagnolino europeo di Bush, il presidente francese Nicolas Sarkozy è convinto che il presidente degli Stati Uniti ordinerà il bombardamento delle centrali nucleari iraniane - per non parlare dell'infrastruttura generale. Un certo numero di cancellerie sta già lavorando dietro questa premessa.

Per sua controparte il Congresso statunitense controllato dai democratici, ha elevato all'ennesima potenza la propria irrevocabile irrilevanza, praticamente - e vergognosamente- estraniandosi dalla decisione di attaccare l'Iran da parte dell'amministrazione di Bush. Nell'improbabile evenienza che il Congresso facesse obiezione, la Rice ha pronto il vaccino antivirale: marchiare i Sepah-e Pasdaran-e Enqelab-e Eslami - conosciuti in occidente come i Guardiani della rivoluzione islamica (IRGC) - come "un'organizzazione terroristica".

Non importa persino - dal punto di vista dell'amministrazione di Bush - se l'intero corpo dell’IRGC forte di 125 000 uomini o solo la sua branca speciale degli Al-Quds venisse marchiata come terroristica. La transizione sarà coperta dall'Autorizzazione per l'uso delle forze militari del 18 settembre 2001. Peraltro il Senato statunitense ha già approvato - con uno stalinistico 97 voti a 0 - un emendamento che accusa l'Iran di aver commesso atti di guerra contro gli USA.

Non importa neppure che Gabriel Kolko - forse il maggiore storico della Guerra del Vietnam - continui a sottolineare che dal 1950 in poi gli USA non hanno mai perso una battaglia; ma non hanno neanche mai vinto una guerra.

Ed ora per la lista dei panni sporchi

Ogni serio osservatore della furia isterica per la fabbricazione dei consensi è ora al corrente del mandato del vice presidente Dick Cheney per i media collettivi statunitensi e gli scelti gruppi di esperti per dichiarare guerra all'Iran - ossia il fatto che l'ufficio del vice presidente dice al Wall Street Journal, a Fox News e agli assortiti soliti sospetti quello che devono fare, tutto sotto l'egida dell'American Enterprise Institute (AEI), il gruppo di esperti de facto della politica dell'amministrazione di Bush. Il nuovo libro del fedele dell'AEI Michael Ledeen - un prodigio di sottigliezza intitolato "La bomba ad orologeria iraniana: la ricerca di distruzione del mullah zelota" - è una componente chiave di questo pacchetto.

Tutti sono a conoscenza dell'aggressivo blitzkrieg confezionato dal Pentagono per i congegni esplosivi "made in Iran" e le bombe stradali che sfondano i carri armati Bradleys e Abrams uccidendo un gran numero di soldati americani in Iraq - senza che i principali media addomesticati ricevano o chiedano alcuna prova di tutto ciò.

In molti sono al corrente della relazione di Daniel Plesch e Martin Butcher riassunta il mese scorso dal sito web Raw Story [1], secondo cui il Pentagono nell'impossibilità di invadere via terra, avrebbe in programma un "colpisci e terrorizza" contro l'Iran, "massiccio, su più fronti, a pieno spettro", che distrugga non solo le forze Al-Quds e dell’IRGC ma anche tutte le centrali energetiche nucleari e l'intera infrastruttura economica del paese. L'obiettivo è chiaramente un "cambiamento di regime" - o per lo meno ridurre l'Iran alla condizione dell'Iraq, ossia ad uno stato debole, fallimentare.

La relazione è stata scritta dallo studioso britannico ed esperto di armi Dan Pletsch, direttore del Centro per gli Studi Internazionali e la Diplomazia della Scuola di Studi Orientali e Africani presso l'Università di Londra, e da Martin Butcher, un ex direttore del Consiglio di Sicurezza Nazionale britannico e americano ed ex consigliere della Commissione per gli Affari Esteri del Parlamento europeo.

I neoconservatori per loro parte promuovono una nuova versione leggermente diluita del "colpisci e terrorizza" - la distruzione di non meno di 1200 bersagli militari/nucleari iraniani in appena tre giorni (non sono menzionati attacchi all'infrastruttura civile).

L'elenco dei [bersagli] da distruggere comprende certamente la centrale nucleare di Bushehr costruita dai Russi; l'impianto di arricchimento dell'uranio di Natanz; un impianto di radioisotopi e acqua pesante di Arak; l'unità di combustibile nucleare ad Ardekan; il centro di conversione dell'uranio e della tecnologia nucleare di Isfahan; il centro per la ricerca nucleare di Tehran; l'impianto di produzione dei radioisotopi di molibdeno, iodine e xeno di Tehran; e i Jabr Ibn Hayan Multipurpose Laboratories di Tehran. Nessuno parla naturalmente di "danno collaterale", o del fatto che centinaia di esperti russi potrebbero venire eliminati a Bushehr (che ve ne sembra come dichiarazione di guerra?), o del fatto che centinaia di migliaia di civili residenti nella leggendaria Isfahan potrebbero rimanere vittime di radiazioni provocate da mini-bombe americane.

Nel frattempo Bush e il "nuovo Adolf Hitler" Mahmud Ahmadinejad continuano a rimbeccarsi a vicenda. Il presidente iraniano ha escluso un attacco da parte degli USA ("non possono implementarlo") come pure la nuova scelta occidentale coniata da Sarkozy ("è inesperto"): "la bomba iraniana o il bombardamento dell'Iran". Per quanto riguarda Ahmadinejad, "il caso nucleare dell'Iran è chiuso. L'Iran è una nazione nucleare e ha la conoscenza approfondita del ciclo del combustibile nucleare".

Allontanando astutamente l'attenzione dagli enormi problemi degli USA - dall'economia, alla dipendenza energetica, all'emergenza di potenze multilaterali- l'amministrazione di Bush sembra tuttavia vincere anche la guerra propagandistica, per lo meno negli USA, nell'Europa occidentale e in grandi fasce del mondo arabo. L'Iran internazionalmente parlando, sembra molto isolato.

Di fronte ad una guerra asimmetrica

Il regime iraniano si sta comunque chiaramente preparando al futuro attacco.

Kazemi Qomi, l'ambasciatore iraniano a Baghdad fa un cenno all’IRGC. Parlando questa settimana alla agenzia ufficiale di informazione iraniana IRNA, ha indirettamente avvisato gli Stati Uniti senza mezzi termini che "qualsiasi cambiamento del governo del [primo ministro Iraqeno Nuri al-] Maliki porterà allo scoppio di una crisi della sicurezza in Iraq". Questo può sottointendere ad esempio, che il corpo dei Badr addestrato dall’IRGC darebbe agli Iraniani le precise coordinate delle forze americane da prendere come bersaglio all'interno dell'Iraq.

Lo scorso sabato il capo supremo iraniano Ayatollah Ali Khamenei ha nominato l'esperto generale Mohammad Ali Jafari come nuovo capo dell’IRGC. Il suo predecessore degli ultimi dieci anni Yahya Rahim Safavi è stato catapultato in alto ed è ora "consigliere militare" del capo supremo. Alcune fonti a Tehran dicono che questa mossa non è stata una reazione alla minaccia USA. Entrambi i comandanti hanno detto alla stampa iraniana che la decisione era stata presa all'inizio di luglio.

I neoconservatori americani possono dimenticarlo, ma è sempre di cruciale importanza ricordare che in Iran l’IRGC, come pure l'esercito regolare, sono sotto il controllo di un religioso civile, il capo supremo. Lo stesso nuovo comandante Jafari nel corso di una conferenza stampa a Tehran, ha definito l’IRGC una "forza precauzionaria al servizio del comandante in capo per correre al soccorso di altre organizzazioni ovunque questo sia necessario".

I Guardiani, un ex esercito popolare nato dalla rivoluzione islamica del 1979 deve, secondo la costituzione del paese, "salvaguardare la rivoluzione e i suoi successi". L'esercito regolare ha per suo compito "salvaguarda l'indipendenza, l'integrità territoriale e l'ordine politico della Repubblica islamica".

Durante la rivoluzione Jafari era uno studente presso l'elitaria scuola di architettura dell'università di Tehran. Secondo la sua autobiografia "è stato attivo durante il golpe" dell'ambasciata americana. Ha partecipato alla guerra tra Iran-Iraq degli anni '80 come membro della milizia Basij, per poi arruolarsi nel corpo dei Guardiani della rivoluzione islamica quando aveva 25 anni (ora ha 50 anni) ed è diventato presto un comandante. Dopo la guerra è stato comandante delle forze di terra dell’IRGC. Nel 2005 il capo supremo gli ha dato il controllo del centro strategico dell’IRGC, sviluppando una nuova strategia militare iraniana.

Questo acuto stratega identifica il ruolo dell’IRGC come prevalentemente "di deterrenza e di difesa". Cosa più importante, caratterizza l'IRGC come un'organizzazione popolare che eccelle nella guerra asimmetrica - "simile a quella che Hezbollah ha combattuto contro Israele" usando le sue stesse parole - e si potrebbe aggiungere, simile a quella che l'Iran combatterà contro gli Stati Uniti. Il suo messaggio agli Stati Uniti dopo la sua nomina è stato chiaro: "suggerisco che mettano fine alla loro presenza e che interagiscano con l'Islam e i paesi della regione da lontano. Questo andrà certamente a loro vantaggio e suggerisco che lascino la regione appena possibile".

L'eterno Rafsanjani

Martedì scorso l'ex presidente Ali Akbar Hashemi Rafsanjani è diventato capo dell’Assemblea degli Esperti - il supremo corpo segreto di 86 religiosi che elegge il successore del capo supremo. Ha vinto per 41 voti a 33 con 11 astensioni e un voto invalidato.

Rafsanjani aveva già raccolto più voti nelle elezioni di dicembre 2006 per l’Assemblea, ma era ancora secondo a Ayatollah Ali Meshkini, che è deceduto alla fine di giugno. Una figura chiave "stonante" - e dalla linea ultra dura, Ayatollah Mesbah Yazdi, mentore di Ahmadinejad - non ha neanche partecipato all'ultima elezione; è stato Ayatollah Janati, un pupillo di Yazdi, che ha perso con Rafsanjani.

Innanzitutto questo significa una nuova, seppur stretta, sconfitta della linea dura. Mostra anche la ferocia della competizione tra almeno quattro fazioni al vertice del sistema iraniano. Ma per lo più riporterà pienamente Rafsanjani sulla scena - un pragmatico molto favorevole ad un compromesso con gli Stati Uniti. Adesso è a capo sia dello Expediency Council (per cui è stato nominato da Khamenei) che dell’Assemblea degli Esperti. Ora avrebbe persino il potere di far destituire il capo supremo se lo ritenesse opportuno. La prospettiva entusiasmerebbe di certo i conservatori americani.

La percezione di Rafsanjani in Iran è mista. E' molto popolare tra le classi medie di Tehran. Le province distanti sostengono principalmente il populista Ahmadinejad. Forse l'uomo più ricco del paese, potrebbe essere anche uno dei più corrotti. La sua presidenza (1989-1997), secondo i riformisti di Tehran, è stata un disastro. Il sistema giudiziario argentino ha emesso un mandato internazionale per il suo arresto in relazione ad una bomba anti-israeliana a Buenos Aires del 1994 in cui sono rimaste uccise 85 persone.

Rafsanjani utilizzerebbe tutti i suoi canali privilegiati non ufficiali a Washington per evitare un conflitto. E' ben consapevole della posta in gioco, avendo dichiarato dopo la sua elezione che "il piano degli Stati Uniti per il Grande Medio Oriente, che è stato redatto dopo l'11 settembre [2001] minaccia seriamente la nostra regione". Ma potrebbe essere altrettanto impotente nell'alleviare la situazione quanto i demoralizzati diplomatici europei.

L'unica logica guida dell'estrema destra americana al potere è la guerra permanente. Il meccanismo infermale è già in posizione. Andrà bene qualsiasi pretesto perché Bush ordini un attacco sulle forze Al-Quds all'interno dell'Iran. L’IRGC reagirà. Ed eccolo qui il prezioso casus belli per un "colpisci e terrorizza" remixato. Prima il bombardamento dell’Al-Quds; poi di Bushehr, Natanz e Isfahan. Tutto l’Iran, infuso di orgoglio nazionale persiano, sarà al seguito di Ahmadinejad, del capo supremo, dell’IRGC e dello stato di polizia teocratico. Alla faccia del cambiamento di regime.

Nota

[1] "Considering a war with Iran: A discussion paper on WMD in the Middle East".

Pepe Escobar è l'autore di "Globalistan: How the Globalized World is Dissolving into liquid War" ["Globalistan: come il mondo globalizzato si sta dissolvendo in guerra liquida" n.d.t.] (Nimble Books, 2007). Può essere contattato via e-mail: [email protected].

Titolo orignale: "From Al Qaeda to Al Quds: America prepares for War on Iran"

Fonte: http://atimes.com/
Link
09.09.2007
 

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