Imark
Forumer storico
Allora, è venuto il momento di chiudere il 3D aperto nel post Lehman e di aprire quello sulla estate indiana del debito.
E' infatti evidente che - comunque vada a finire la vicenda greca e la faccenda dei debiti sovrani - fatti i dovuti salvataggi oppure le necessarie ristrutturazioni dei debiti di paesi periferici dell'area euro, una stretta di cinghia dei consumi attende molti paesi occidentali, non solo i periferici EU: l'UK; probabilmente gli USA, in cui le elezioni di mid term daranno maggiore forza al GOP, anch'esso portatore oggi di un'analoga visione sul contenimento del debito pubblico; il Giappone, che è ai limiti della sostenibilità del debito al momento in cui le entrate fiscali del paese sono scese leggermente al di sotto del solo costo degli interessi sul debito.
A quel punto, la crisi dei debiti sovrani si riverbererà sul sistema bancario (che dovrà farsi carico anche degli eventuali costi di ristrutturazione del debito sovrano) e nuovamente sulla economia reale, a meno che non passi una scelta politica a favore della inflazione che avrà quale passaggio necessario il ritorno ai meccanismi di indicizzazione di salari e pensioni alla inflazione visti negli anni '70, meccanismi ai quali tuttavia le destre politiche di tutti i maggiori paesi industrializzati sono, allo stato delle cose, profondamente contrarie, e che la sinistra da sola non ha cercato di far passare neanche negli USA o in UK, dove pure governava con maggioranze di una certa robustezza.
Dovremmo dunque avere ancora flight to quality, probabilmente un ritorno a deflazione e destocking per un anno, un anno e mezzo, sperando che il fenomeno non si produca su livelli tanto accentuati come quelli visti nel post-Lehman, e dovremmo avere debolezza nei corsi dei temi speculativi: equity, HY corporate e sovereign, subordinate bancarie.
Va tuttavia rammentato che, per fare terminare definitivamente fenomeni di panico da scoppio di bolle debitorie, salvando i sistemi bancari ed evitando i default sovereign, si stanno creando le premesse per una via di uscita inflazionistica come soluzione forzosa per l'uscita dalla crisi, quando si ofsse creato il consenso politico necessario.
Cercheremo dunque di seguire questo movimento dei mercati, rammentando a tutti che nessuno sa se durerà, quanto durerà, né quale ne sarà l'esito, e che l'investitore stolto è quello che non è in grado di cambiare opinione ove si rendesse conto che i presupposti del suo investire si sono rivelati privi di basi solide.
Veniamo da qui
http://www.investireoggi.it/forum/d...e-mesi-after-lehman-debt-back-vt44386-34.html
E' infatti evidente che - comunque vada a finire la vicenda greca e la faccenda dei debiti sovrani - fatti i dovuti salvataggi oppure le necessarie ristrutturazioni dei debiti di paesi periferici dell'area euro, una stretta di cinghia dei consumi attende molti paesi occidentali, non solo i periferici EU: l'UK; probabilmente gli USA, in cui le elezioni di mid term daranno maggiore forza al GOP, anch'esso portatore oggi di un'analoga visione sul contenimento del debito pubblico; il Giappone, che è ai limiti della sostenibilità del debito al momento in cui le entrate fiscali del paese sono scese leggermente al di sotto del solo costo degli interessi sul debito.
A quel punto, la crisi dei debiti sovrani si riverbererà sul sistema bancario (che dovrà farsi carico anche degli eventuali costi di ristrutturazione del debito sovrano) e nuovamente sulla economia reale, a meno che non passi una scelta politica a favore della inflazione che avrà quale passaggio necessario il ritorno ai meccanismi di indicizzazione di salari e pensioni alla inflazione visti negli anni '70, meccanismi ai quali tuttavia le destre politiche di tutti i maggiori paesi industrializzati sono, allo stato delle cose, profondamente contrarie, e che la sinistra da sola non ha cercato di far passare neanche negli USA o in UK, dove pure governava con maggioranze di una certa robustezza.
Dovremmo dunque avere ancora flight to quality, probabilmente un ritorno a deflazione e destocking per un anno, un anno e mezzo, sperando che il fenomeno non si produca su livelli tanto accentuati come quelli visti nel post-Lehman, e dovremmo avere debolezza nei corsi dei temi speculativi: equity, HY corporate e sovereign, subordinate bancarie.
Va tuttavia rammentato che, per fare terminare definitivamente fenomeni di panico da scoppio di bolle debitorie, salvando i sistemi bancari ed evitando i default sovereign, si stanno creando le premesse per una via di uscita inflazionistica come soluzione forzosa per l'uscita dalla crisi, quando si ofsse creato il consenso politico necessario.
Cercheremo dunque di seguire questo movimento dei mercati, rammentando a tutti che nessuno sa se durerà, quanto durerà, né quale ne sarà l'esito, e che l'investitore stolto è quello che non è in grado di cambiare opinione ove si rendesse conto che i presupposti del suo investire si sono rivelati privi di basi solide.
Veniamo da qui
http://www.investireoggi.it/forum/d...e-mesi-after-lehman-debt-back-vt44386-34.html
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