Per quel poco che ricordo dei miei ormai lontanissimi studi universitari di analisi matematica, direi che il ragionamento di Wing e' corretto.
Personalmente, continuo a pensare che l'armamentario della matematica, per quanto sofisticato e auto-calibrante, possa servire solo a descrivere i cicli trascorsi.
Prevedere quando si concluderà un ciclo futuro, quanti sottocicli avrà e quali livelli di prezzo verranno toccati, è un altro paio di maniche !
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Penso infatti che il mercato abbia in se dei meccanismi casuali o comunque talmente complessi da risultare inattaccabile da qualsiasi tecnica matematica.
E' evidente che i prezzi compiono delle oscillazioni, ma le possiamo vedere solo ex-post.
Possiamo prevedere che, in un arco di tempo circa-diano o circa-mensile si manifesteranno delle sequenze minimo-massimo-minimo-massimo ecc., ma prevedere quei livelli estremi di prezzo e il momento in cui si verificheranno non e' piu' semplice che azzeccare un terno al lotto.
L' analisi ciclica non e' altro che una branca dell'analisi tecnica, in quanto si avvale dello stesso armamentario di oscillatori, indicatori, ritracciamenti ecc. e rimane quindi soggetta alla stesse limitazioni proprie di qualsiasi altra branca,
Qulasiasi cosa si utilizzi, si potranno sviluppare solo delle grossolane previsioni, che potranno funzionare solo nei rari periodi di trend ben definito e di ridotta volatilità.
Posto che e' umanamente impossibile prevedere al 100% dove andrà il mercato domani, tra un mese o tra un anno, usare l'analisi ciclica, o Gann o Eliott o le candele giapponesi o qualsiasi altro artifizio, produrrà gli stessi insoddisfacenti risultati, se tali strumenti non verranno adeguatamente integrati con l'esperienza e l'autodisciplina.
Ogni trader, in base al proprio intuito e alla propria sensibilità, sceglierà quali strumenti di analisi tecnica utilizzare, ma i guadagni arriveranno solo quando, oltre alle tecniche, imparerà a dominare anche la propia psiche.