Derivati USA: CME-CBOT-NYMEX-ICE T-BOND,T-NOTE&BUND(viet. ai minori e bigotti :D)

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USA: INDICE PRESTITI IMMOBILIARI ANCORA IN CALO, -2,1%
SCENDONO ANCHE I RIFINANZIAMENTI, CAUSA RIALZO TASSI MERCATO
(ANSA-BLOOMBERG) - ROMA, 31 MAR - Per la seconda settimana
consecutiva l' indice relativo all' andamento delle richieste di
finanziamento immobiliare negli Stati Uniti ha registrato un
calo, -2,1% a 1.091,3 punti. Piu' in dettaglio, l' indice che
misura la dinamica delle domande di mutuo relative all' acquisto
effettivo di una casa e' sceso inoltre dell' 1,1% (a 443,8
punti), mentre quello riguardante le richieste di
rifinanziamento di prestiti gia' in essere e' calato del 2,6% a
4.857,6 punti.
La contrazione dell' attivita' riflette l' incremento dei
tassi di mercato, considerato che nell' ultima settimana il
tasso medio su un finanziamento a 30 anni e' salito al 5,49%
contro il 5,38% precedente.
L' andamento delle richieste di rifinanziamento in
particolare e' un indicatore molto seguito negli Usa, in quanto
attraverso questo meccanismo i consumatori americani alimentano
le proprie spese.
(ANSA).
 
arseniolupin ha scritto:
ciubecca ha scritto:
arseniolupin ha scritto:
cubecca

ma tu sei quello della foto?

quest'ultima o quella che ha postato argemma ??? :eek: :P

quella con i bimbi, che se qualcuno avesse avuto l'ardire di quotarla (per le dimensioni) immagino che la signorina mr Black sarebbe stata colta da malore :-D

no era il mio cuginastro f4f io non oso postare qua la mia effige perche altrimenti le donne del forum mi tempesterebbero di pvm ....

sai com'è l'orrore ha il suo fascino ..... o mia moglie è cieca !!!!
 
arseniolupin ha scritto:
ciubecca ha scritto:
arseniolupin ha scritto:
cubecca

ma tu sei quello della foto?

quest'ultima o quella che ha postato argemma ??? :eek: :P

quella con i bimbi, che se qualcuno avesse avuto l'ardire di quotarla (per le dimensioni) immagino che la signorina mr Black sarebbe stata colta da malore :-D

no era il mio cuginastro f4f io non oso postare qua la mia effige perche altrimenti le donne del forum mi tempesterebbero di pvm ....

sai com'è l'orrore ha il suo fascino ..... o mia moglie è cieca !!!!
 
10_small.jpg
Oh nnooo .. la foto di CiubeBBa nnnooo




Qualcuno qui la deve pagare .. prendiamone uno a casso :D

spaceballs2.jpg


Dan24 - Ahhhhh ..



Dall'altro capo della galassia Ciube, Noo, Maria e Argema (si, quello fico so io :D) assistono increduli ed impotenti alla tragedia :D:D

108073861218.jpg


Povero Daan ..
.
 
ciubecca ha scritto:
arseniolupin ha scritto:
ciubecca ha scritto:
arseniolupin ha scritto:
cubecca

ma tu sei quello della foto?


quella con i bimbi, che se qualcuno avesse avuto l'ardire di quotarla (per le dimensioni) immagino che la signorina mr Black sarebbe stata colta da malore :-D[/quote]

no era il mio cuginastro f4f io non oso postare qua la mia effige perche altrimenti le donne del forum mi tempesterebbero di pvm ....

mazza...
nun lo faccio più


ciao a todos
 
voto questo 3d come il migliore, piu' sano e divertente attualmente in rete
meglio di zelig e di bulldotzer messi insieme
argema propongo per te il telegatto il telecane e, appena e' possibile, anche il telesuono di santa ragione per quello che consapevolmente o no hai permesso che si creasse e diffondesse
:-D :-D :-D
:love:
 
Box e Semafori : analisi di tre mercati



(30/3/04) Il mese di marzo che sta per chiudersi potrebbe aver rappresentato un punto di svolta per i mercati finanziari.

Presentiamo di seguito tre grafici piuttosto pittoreschi sui cui cercheremo di costruire un'analisi comparata dei tre mercati rappresentati (da cui il titolo del presente articolo).

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Indice CRB delle materie prime (aprile 2001- marzo 2004)



Tasso di interesse USA a dieci anni (aprile 2001- marzo 2004)



S&P500 (aprile 2001- marzo 2004)



Tutti e tre i mercati presentati nei grafici, materie prime, tassi di interesse a lungo termine, e mercati azionari. abbracciano gli ultimi tre anni. Prima di passare agli scenari ipotizzabili nei prossimi mesi, procediamo con l'analisi comparata di ciò che è raffigurato nei grafici, analisi che allo stesso tempo ci permetterà di ripercorrere rapidamente quanto accaduto negli ultimi tre anni.

(purtroppo per motivi di spazio si è dovuto ridimensionare i grafici la cui visualizzazione, riconosciamo, non è proprio ottimale. Inoltre, per poter seguire l'analisi, il lettore sarà costretto a scorrere avanti e indietro con il mouse. Speriamo che il fastidio sia compensato dal gradimento per l'esposizione)

Si nota immediatamente come tutti e tre gli indici abbiano seguito lo stesso trend nei primi due box, quasi identici per estensione temporale. Il primo box (maggio 2001-ottobre2001) fu caratterizzato da un comune ribasso. Il secondo box (ottobre 2001-fine marzo 2002) invece da un comune rialzo.

Durante il primo intervallo, l'economia USA stava già attraversando un periodo recessivo, come venne comunicato solo più tardi e confermato con ancora più ritardo. La Fed aveva già abbassato i tassi sette volte fino al 3% ma la strategia, come dimostra l'andamento dei mercati non stava avendo alcun effetto sull'economia reale. Gli squilibri maturati durante il boom erano troppo grossi per poter impedire all'economia di seguire il suo corso naturale. Questo richiedeva il riaggiustamento degli squilibri e la pulizia del sistema dai cattivi investimenti realizzati negli anni novanta.

Purtroppo l'attacco alle Torri nel settembre 2001 fornì alla Fed carta bianca per cominciare a drogare l'economia oltre ogni misura. Con il ribasso dei tassi che seguì ai tragici eventi di settembre, comincia il Grande Esperimento Economico. Nel giro di 4 mesi, ed entro fine 2001, i fed funds vengono ridotti fino all'1.75% attraverso altri 4 tagli che portano a un record storico di undici tagli totali nel corso di un solo anno.

Sulla spinta di questo eccezionale stimolo le borse rimbalzano violentemente dai minimi raggiunti in seguito allo shock e cominciano a risalire scatenando un ottimismo che rasenta in breve tempo l'euforia. I tassi di lungo termine, che inizialmente seguono al ribasso i tagli di Greenspan effettuati sulla parte breve della curva, si rigirano e a novembre ricominciando a salire, sostenendo la tesi di una reale ripresa economica in arrivo. Anche le materie prime si rigirano al rialzo per lo stesso identico motivo.

Quando le borse, dopo avere fallito a marzo la rottura della media a 50 giorni, cominciano a riprendere il proprio trend discendente, i tassi seguono a ruota (respinti dalla media 200). La droga di Greenspan ancora riesce non a fare effetto. Le materie prime, tuttavia, si sganciano dalla correlazione positiva che nei primi due box le aveva unite agli altri mercati e cominciano una gran corsa. La ragione è tanto palese quanto ancora ignorata, fino ai nostri giorni, da media e dal banchiere centrale americano: la Fed, per stimolare l'economia con l'iniezione di droghe monetarie eccezionali, ha cominciato a fomentare pericolosissime pressioni inflazionistiche e a distruggere il valore del dollaro.

Con il terzo box pertanto le materie prime cominciano a seguire un andamento indipendente che sarà caratterizzato anche da intervalli temporali differenti. Dopo una pausa per prendere fiato tra marzo e agosto 2003 (quarto box) le commodities si appoggiano sulla media 50 e riprendono il trend rialzista che le ha portate fino ai recenti massimi del marzo 2004.

Borse e tassi invece continuano a mantenere per qualche altro mese la stessa correlazione. Il terzo box è praticamente identico per trend e intervallo temporale. Esso porta tassi e borse sui nuovi minimi dell'ottobre 2002. Come scrivemmo più volte allora, numerosi movimenti anomali in prossimità dei supporti sembravano suggerire la mano della Fed a sostegno dei mercati azionari. Sul doppio minimo di ottobre le borse rimbalzano e vengono quindi rilanciate al rialzo dal dodicesimo taglio dei tassi avvenuto a novembre 2002. Un dodicesimo taglio di mezzo punto che porta i tassi all'1.25% e che dà definitivamente avvio a quella che più tardi, nel maggio del 2003, chiamammo "La grande bolla globale della Liquidità".

Si apre quindi il quarto box, sempre identico per borse e tassi. Un fase di consolidamento e nervosismo che accompagna i preparativi per la conquista dei pozzi petroliferi iracheni. Le borse reagiscono positivamente già prima dell'inizio delle ostilità ma è solo circa dopo un mese che il trend assume una direzione chiara e decisa su entrambi i mercati. E fu proprio in quell'occasione, che scrivemmo un articolo ("Lunga vita alla bolla") accettando quella che tecnicamente appariva essere per le borse un'inversione di trend che avrebbe potuto rivelarsi consistente (come di fatto è stato).

A questo punto anche borse e tassi si separano. Per le borse inizia il quinto e ultimo box che le porta a rigonfiarsi in una echo-bubble fino ai recenti massimi di gennaio febbraio 2004 e quindi alla correzione appena avvenuta a marzo. Per i bond invece comincia una fase alterna composta da altri tre significativi box.

Nel quinto, da aprile a giugno 2003, i tassi scendono preludendo al tredicesimo e folle (secondo la nostra umile opinione) taglio dei tassi che la Fed avrebbe in effetti operato a giugno. I tassi a dieci anni toccano i minimi storici degli ultimi 50 anni segnando un 3.07%. Tuttavia ai quei livelli il mercato reagisce come risvegliandosi da un coma. Il delirio in cui la Fed aveva trascinato gli operatori si dissolve di colpo e nel giro di un mese e mezzo i tassi schizzano di un punto percentuale e mezzo.

Arriviamo ai primi dell'agosto 2003 quando, in seguito a una specie di venerdì nero sul mercato degli swap, con spread larghissimi e pochissima liquidità, la salita dei tassi si arresta. A tenerli sotto controllo, da allora e fino a qualche giorno fa, anche la Banca del Giappone. L'apertura del settimo box, caratterizzato da un movimento laterale, dura fino ai primi di marzo 2004.

E' forse questo il box più interessante di tutti. Il contenimento dei tassi di interesse da parte dell'alleanza monetaria americano nipponica è palese. Esso è spiegato dagli altri due grafici, dove sia borse che le materie prime sono lanciatissime in un forte rally che avrebbe dovuto trascinarsi al rialzo anche i tassi di interesse, ed è giustificato come ben sappiamo da un particolare evento in corso sul mercato delle valute: la tragedia del dollaro.

Ai primi di marzo del 2004 i tassi hanno ancora una volta un repentino e brusco movimento al ribasso che tuttavia sembra avere cambiato direzione , con altrettanta rapidità, negli ultimi giorni. Tale movimento potrebbe avere già generato un ottavo box analogo a quello numero cinque, dove i tassi scesero rapidamente per poi risalire con ancora più forza nel sesto. Se così fosse potremmo essere vicini a un box numero nove simile al sei.

Come il quinto e il sesto box dei tassi si verificarono nello stesso intervallo temporale del quarto box di consolidamento delle materie prime (che seguì alla prima lunga gamba rialzista delle stesse, box numero tre delle commodities), questo ipotetico impulso rialzista sui tassi sarebbe causato e giustificato dalla seconda gamba altrettanto rialzista che ha già avuto luogo sulle materie prime negli ultimi 7 mesi.

Per la relazione che lega abitualmente tassi e commodities la recente correlazione negativa tra i due mercati è difficilmente sostenibile e, visto il forte movimento delle seconde, i tassi dovrebbero riuscire a impostarsi sullo stesso trend, seppure con notevole ritardo. E' proprio questo ritardo che, come avvenne quasi un anno fa, potrebbe spingere i tassi a recuperare il tempo perso con un movimento piuttosto rapido e violento. Sempre che i banchieri centrali non continuino nei loro massici sforzi di intervento a soppressione del naturale impulso rialzista dei rendimenti. Seguendo quindi la stessa logica, nelle prossime settimane le materie prime potrebbero vedere un'altra fase di consolidamento in modo da poter riprendere fiato ed eventualmente continuare il loro potente trend rialzista, oramai quasi garantito per tutta la decade dall'opera di distruzione del dollaro condotta in questi anni da Alan Greenspan e la sua politica monetaria.

Rimane infine l'incognita del mercato azionario. Per poterla intuire non possiamo che ricorrere alla dinamica ipotizzata sul mercato dei tassi. Un rialzo dei tassi, soprattutto se violento come quello del box numero 6, dovrebbe avere un impatto sui mercati azionari nella migliore delle ipotesi neutrale, potremmo cioè assistere a una pausa di consolidamento intorno ai livelli attuali. Oppure il rialzo dei tassi potrebbe presto avere un impatto significativo. In tal caso, si potrebbe assistere a una discesa brusca e sorprendente delle borse. Scenario del tutto plausibile considerato il livello di rarefazione dell'atmosfera in cui da oramai qualche mese si è ritrova a fluttuare la seconda bolla speculativa del mercato azionario.

Lo Staff
 

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