Target 2

tontolina

Forumer storico
TARGET2: i creditori siamo noi!
TARGET2: i creditori siamo noi!


Ripubblico un articolo scritto da Musso, (qua) fine analista finanziario ed economico, perché ribalta la vulgata secondo cui in Target2, l’Italia sarebbe debitrice della Germania. In realtà è vero esattamente il contrario. Questo nel contesto della concezione monetaria come “liability” (in cui siamo immersi).

Intanto il meccanismo di Target2 sta a dimostrare che l’euro, non è una moneta unica, ma una gabbia di cambi fissi di monete nazionali la cui quantità e il cui funzionamento è controllato dalla BCE e da alcune BC che, più “uguali” di altre, truccano i conti e la narrativa attorno ad essi.

Buona Lettura

I saldi Target 2 sono l’ultimo dei problemi
aprile 01, 2020
di Musso

Il 18 gennaio 2017, Mario Draghi pronunciò una frase celebre: “Se un paese lasciasse l’Eurosistema, i crediti e le passività della sua BCN nei confronti della BCE dovrebbero essere regolati integralmente.
Il 24 settembre 2018, affermò il suo contrario: i saldi sono già garantiti, dai collaterali presentati alle banche centrali nazionali a fronte della originaria creazione di moneta.
Una completa marcia indietro.
Umiliante, senz’altro, ma inevitabile.


Come nasce il saldo Target2

Cos’è Target 2? Un servizio che “consente il regolamento lordo in tempo reale di pagamenti in euro, con regolamento in moneta di banca centrale.

La moneta è un attivo del settore privato, ottenuto a fronte di un debito verso le banche commerciali. Questo debito del settore privato, è un attivo delle banche commerciali, a fronte di un passivo che è la stessa moneta depositata. La quantità di moneta equivale alla quantità di debito.

Se il privato italiano trasferisce sua moneta, a fronte dell’acquisto di bene o di un servizio o di un titolo di credito, tale moneta non cessa di esistere. La quantità di moneta continua ad equivalere alla quantità di debito.

Se il privato italiano trasferisce sua moneta, da una banca italiana ad una banca tedesca: allora vi sarà meno moneta che debito in Italia, più moneta che debito in Germania.

Se la banca tedesca accettasse tale moneta di banca centrale italiana, non vi sarebbero problemi. Bankitalia la emetterebbe ed accrediterebbe su un conto, presso di sé, intestato alla banca tedesca. La quantità di moneta in Italia non diminuirebbe. La banca tedesca la userebbe, per comprare attivi italiani.

Purtroppo la banca tedesca pretende moneta di banca centrale tedesca. Bankitalia ordina a Bundesbank di creare tale moneta di banca centrale tedesca. Bundesbank la accredita su un conto, presso di sé, intestato alla banca tedesca. La quantità di moneta in Germania è aumentata.

Bankitalia è creditrice di moneta di banca centrale italiana verso la banca italiana, debitrice di moneta di banca centrale tedesca verso Bundesbank. Per un l’importo riflesso nel saldo Target 2.

La banca italiana è creditrice di moneta bancaria italiana verso i propri già esistenti debitori, debitrice di moneta di banca centrale italiana nei confronti di Bankitalia.

La banca tedesca è creditrice di moneta di banca centrale tedesca verso Bundesbank, debitrice di moneta bancaria tedesca verso il privato italiano che ha trasferito la sua moneta in una banca tedesca.

Il privato italiano è creditore di moneta bancaria tedesca verso la banca tedesca, debitore di moneta bancaria italiana verso la banca italiana.


Sin qui la posizione fra Germania ed Italia è perfettamente bilanciata. Tanto la banca tedesca deve al privato italiano, quanto Bankitalia deve a Bundesbank.
* * *
Ciò che cambia tutto, è la destinazione di quei soldi, che l’Italiano possiede sul conto di una banca tedesca:

– se li spende per comprare merci tedesche, allora il saldo negativo Target 2 misura un vero debito italiano;

– se li investe per comprare una obbligazione tedesca, allora il saldo Target 2 misura un vero debito tedesco: cioè misura quanta moneta Tedeschi dovranno in futuro pagare ad Italiani.

Ebbene, il saldo Target 2: negativo, a fine marzo 2019, per 475 miliardi di Euro, è composto per circa 400 miliardi da ‘Investimenti di portafoglio italiani in titoli esteri’, cioè di denari di proprietà di Italiani investiti in attività tedesche. Per esempio obbligazioni, emesse da Tedeschi.

In altre parole, circa 400 dei circa 475 miliardi dei cosiddetti ‘debiti’ Target 2 di Bankitalia e dei cosiddetti ‘crediti’ di Bundesbank, sono soldi che Tedeschi devono ad Italiani: quando i Tedeschi avranno rimborsato i 400 miliardi di Euro che devono agli Italiani, allora verrà insieme ed automaticamente estinto il vero ‘debito’ dei Tedeschi ed il finto ‘credito’ di Bundesbank.

I 400 miliardi non sono ‘debito’ italiano, bensì 400 credito.


I guasti misurati dal saldo Target 2

Più precisamente, i 400 miliardi sono ‘moneta’. Lo abbiamo detto, se la banca tedesca accettasse moneta di banca centrale italiana, non vi sarebbero problemi. Bankitalia la emetterebbe. La banca tedesca la riceverebbe su un conto a sé intestato in Italia, e la userebbe per comprare attivi italiani. La quantità di moneta in Italia non diminuirebbe.

Purtroppo, visto che la banca tedesca accetta solo moneta di banca centrale tedesca, la quantità di moneta in Germania aumenta.

Noti il lettore che tanto la moneta di banca centrale italiana che la tedesca, sono Euro. La ‘moneta unica’, cosiddetta.

Prima dell’Euro, quando un Italiano esportava capitali: scambiava Lire contro riserve ufficiali di Bankitalia … il che diminuiva la quantità di moneta in Italia; ma pure poteva vendere Lire a Bundesbank, la quale a sua volta ci comprava attivi in Lire … senza effetti sulla quantità di moneta in Italia.

Target 2 mima unicamente la prima delle due opzioni: è come se tutte le Lire fossero state vendute a Bankitalia … come se Bundesbank non avesse comprato nemmeno una Lira.

Quindi, la fuga dei capitali oggi, riduce la quantità di moneta in Italia, molto più di quanto avveniva con la Lira.



* * *

La diminuzione della quantità di moneta, non ha forse un legame diretto con il tasso di inflazione. Ma ne ha certamente uno con gli aggregati creditizi. Invero la moneta è il credito, lo abbiamo visto.
Quanta più moneta i privati italiani trasferiscono in Germania, tanto meno depositi vi saranno sulle banche italiane, tanto meno crediti concederanno le banche italiane.
Col bel risultato che tutti conosciamo: il credit crunch in Italia.

Né avrebbe potuto essere diversamente. Giacché i 400 miliardi di Euro italiani fuggiti in Germania corrispondono al 23% del Pil italiano.
Una cifra imponente. Talché, chi desiderasse indagare il perché della decennale stagnazione italiana, non avrebbe luogo migliore cui guardare.

Perché l’economia italiana non cresce?
Perché Target 2 amplifica gli effetti di riduzione della base monetaria, rispetto ad una normale situazione con due monete. Ciò a prescindere da ogni eventuale svalutazione.

La riduzione della quantità di moneta, è questione addirittura più importante del cambio.

In altre parole, al fine di aumentare la propria quantità di moneta, l’Italia è interessata alla chiusura dei saldi Target 2, più di quanto possa essere interessata la Germania.



Tecniche per la chiusura del saldo Target 2

Di qui la valutazione delle possibili alternative:

1 – Se l’Italia uscisse dall’Euro. In tal caso Bundesbank avrebbe più interesse dell’Italia, a che questa resti in Target 2. Il che sarebbe comunque possibile, come ben aveva sottolineato l’eurodeputato tedesco Fabio De Masi.

2 – Se l’Italia uscisse dall’Euro e pure da Target 2. In tal caso Bundesbank avrebbe più interesse dell’Italia, ad attendere il naturale rientro dei 400 miliardi di Euro, di proprietà di Italiani, per veder chiudersi il saldo.

3 – Se l’Italia accettasse di chiudere i saldi Target 2 in Euro (Euro che non potrebbe più stampare). In tal caso creerebbe l’equivalente di 475 miliardi di Euro in Lire. Aumentando la quantità di moneta in Italia, per pari importo. Lire che poi scambierebbe sul mercato contro Euro. Euro che poi accrediterebbe a Bundesbank. Provocando, nel processo, una svalutazione della Lira contro Euro, talmente nociva ai commerci tedeschi che questa eventualità può essere serenamente ignorata.

4 – Infine, se l’Italia accettasse di chiudere i saldi Target 2 in Lire. In tal caso creerebbe l’equivalente di 475 miliardi di Euro in Lire. Aumentando la quantità di moneta in Italia, per pari importo. Lire che poi accrediterebbe in un conto presso di sé, intestato a Bundesbank. Ma Bundesbank, di tutte queste Lire, non saprebbe che farsene.

La cifra è talmente imponente, da rendere impossibile che Bundesbank semplicemente li investa. Più plausibilmente, essa metterebbe le proprie Lire al servizio del rimborso dei 400 miliardi che debitori tedeschi debbono a creditori italiani. Imponendo ai creditori italiani la conversione in Lire, al momento della scadenza dei loro crediti.

Offrendo, così, un solido supporto al cambio Lira/Euro: che Bundesbank tutto vorrà, meno che fortemente sottovalutato.

Insomma, o Bundesbank rinuncia alle proprie ambizioni di sollecito rientro (caso 1 e caso 2), oppure non può permettersi una grande svalutazione (caso 3), ed è costretta a convenire con Bankitalia un modo per far rientrare i 400 miliardi di Euro di proprietà di Italiani (caso 4).

Sarebbe Roma, non Berlino, ad insistere per un regolamento dei saldi Target 2: in quanto garanzia di un impegno, da parte di Bundesbank, a far rientrare sollecitamente i 400 miliardi di Euro fuggiti. Consentendo così, a Bankitalia, di aumentare la quantità di moneta mentre chiude le pendenze estere.

* * *

Le famose parole di Draghi, ‘Se un paese lasciasse l’Eurosistema, i crediti e le passività della sua BCN nei confronti della BCE dovrebbero essere regolati integralmente’, non sono una minaccia: sono una promessa.


Non stupisce che non le abbia più ripetute.
 
RIFORMARE TARGET 2? Giusto, ma se seguiamo Perotti mettiamo la parola fine all’Euro

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Come il sesso degli angeli accendeva le discussioni fra i teologi, allo stesso modo il Target2 lo accende fra gli economisti. Due discussioni inutili: nel primo caso ci è preclusa la conoscenza della metafisica, nel secondo caso perchè ci si rompe la testa sui saldi di un meccanismo creato dall’uomo con una convenzione e che un’altra convenzione potrebbe, in qualsiasi momento, cancellare.

Ricordiamo cos’è il Target 2 per coloro che, nella vita, hanno avuto qualcosa di meglio da fare che studiarselo: Target 2 è un sistema di saldi intermedi per gli scambi monetari all’interno del’area euro.
Se voi pagate un fornitore tedesco, o se mandate soldi in Germania per un investimento, e lo fate con un bonifico, attivate il Target2 (o T2) in questo modo. Dando l’ordine alla vostra banca questa addebiterà a voi il pagamento e accrediterà sul proprio conto T2 presso la Banca d’Italia. Questa comunicherà alla Bundesbank tedesca questo movimento e la BuBa accrediterà sul conto della banca commerciale tedesca del vostro fornitore, o dove volete accreditare il vostro denaro. Questa banca commerciale quindi a sua volta accrediterà il conto del vostro fornitore o il conto dove volete fare gli investimenti. Il punto chiave è che il sistema T2 prevede che i saldi fra le banche centrali non vengano saldati: possono quindi permanere e cumularsi. Probabilmente quando fu creato dal punto di vista teorico non si prevedeva che si sarebbero potuti creare dei disavanzi di queste dimensioni. Invece è finita proprio così.
Nell’immagine successiva vediamo infatti i saldi positivi e negativi delle singole Banche Centrali nel sistema T2

saldi-t2-agosto-2020.png

Il problema è che sono SALDI, non debiti o crediti, anche se poi vengono trascritti nei bilanci delle singole banche centrali.
Se il sistema T2 non esistesse, come non esisteva all’interno delle banche centrali degli stati nazionali ante euro, non ci sarebbe nessun problema.
I saldi non costituiscono un debito o un debito, ma la scrittura contabile di pagamenti transitati da una parte all’altra.
Come abbiamo scritto almeno una decina di volte sul tema, il T2 segna l’opposto di quello che sembra: crediti di investitori italiani verso la Germania o pagamenti di debiti italiani.
Perchè bisognerebbe ripagare due volte ?
Quindi veniamo al Perotti, ripreso da L’antidiplomatico perchè l’articolo originale è su Handelsblatt. Il Perotti confonde, come tanti, il bilancio della Banca centrale con quello di una Banca Commerciale, quindi si preoccupa che, in caso di rottura dell’euro e di mancando “Pagamento” (di cosa) della Banca d’Italia verso la Bundesbank questa avrebbe un capitale negativo, Ergo una perdita. Per questo motivo il Perotti, riprendendo un’idea di Hans Werner Sinn, vorrebbe dei pagamenti dei saldi periodici in asset reali (probabilmente l’oro della Banca d’Italia) verso la Bundesbank.


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Probabilmente scrivere queste amenità era l’unico modo per un economista italiano per essere pubblicato da Handelsblatt, giornale che, insieme a tutti i giornali tedeschi, sta condividendo l’odio contro il mondo che non va come vorrebbero i tedeschi. Il problema è che il Perotti compie almeno due errori fondamentali:
a) il bilancio delle banche centrali, come detto perfino dalla stessa BCE e come confermato nella pratica dalla SNB, NON è come quello di un’azienda privata. Nel caso il capitale sparisse questa potrebbe ricostituirlo semplicemente stampando moneta, praticamente creando dallo zero il proprio capitale espandendo il proprio attivo, cioè concedendo un po’ più di credito. Oppure, semplicemente, potrebbe mantenere l’attivo invariato facendo passare i saldi T2 come “Attivo irredimibile verso altre banche centrali”.
b) Alla fine la finzione del T2 ha permesso alla BuBa di ampliare la propria base monetaria. Possibile che nessuno capisca che questo non ha rallentato, ma aiutato a crescere l’economia tedesca? Perchè la Banca d’Italia dovrebbe trasferire attivi verso la BuBa per operazioni che hanno aiutato la BuBa stessa. Non solo, ma un’operazione del genere obbligherebbe la BI a ridurre la propria base monetaria, accentuando ulteriormente una stretta monetaria già in atto.
In realtà il Perotti è il più grande amico dei sovranisti: la compensazione periodica porterebbe , in un tempo da definirsi, ma non eterno, all’esaurimento dell’attivo di una delle Banche centrali nazionali. A quel punto, non essendo più possibili compensazioni, non sarebbero più possibili pagamenti all’interno del’area euro , se non compensati da equivalenti momenti commerciali. Praticamente, come prevede il bravo @musso, avremmo l’imposizione di controlli e limitazioni valutarie all’interno dell’area euro e quindi, terminando il libero movimento dei capitali, avremmo la fine dell’euro stesso.
Il Perotti, volendo dal ragione ai tedeschi, realizza il sogno dei sovranisti: la fine dell’euro. Perchè proprio la sfiducia di Perotti e Sinn nell’esistenza dell’euro li porta a studiare queste idee strane, già respinte più volte dal board della BCE. Se credessero veramente nell’euro chiederebbero la modifica di target 2 e la trasformazione in un sistema diretto fra le singole Banche Commerciali, senza registrazione dei saldi presso le banche centrali nazionali, ma la loro fede, quella dei tedeschi e quella del Perotti, è solo strumentale ed apparente. Il che, di per se, non è male, ma abbiate la sincerità di ammetterlo. Essere sovranisti non è un male.
https://t.me/economiciscenari
 
La pistola fumante
Di Alberto Conti, ComeDonChisciotte.org
Se un paese lasciasse l’Eurosistema, i crediti e le passività della sua BCN nei confronti della BCE dovrebbero essere regolati integralmente.”
Francoforte sul Meno, 18 gennaio 2017 L/MD/17/34
Oggetto: Interrogazione con richiesta di risposta scritta QZ-120
Così scriveva in conclusione Mario Draghi, nel momento in cui si ventilava la possibilità dell’Italia di uscire dall’euro, avendo però un grosso saldo passivo Target2. Successivamente quando olandesi e tedeschi chiesero conferma che questo valesse all’inverso anche per loro, cioè se la BCE avesse dovuto versare alle loro Banche Centrali, cioè sostanzialmente ai loro Stati, il corrispettivo del saldo attivo Target2 in caso di una loro uscita unilaterale dall’euro, si trincerò in un sostanziale silenzio, dietro la formula “l’euro è irreversibile e non intendo speculare su ipotesi diverse” (altra menzogna).
Ma cos’è esattamente questo benedetto saldo Target2?
Rappresenta la contabilizzazione della liquidità complessiva entrata o uscita da un Paese dell’eurozona rispetto alla stessa eurozona, rappresentata monetariamente dalla BCE, di cui Mario Draghi all’epoca era governatore.
Un po’ di pazienza e un paio di esempi banali spiegano meglio di tutto questo strano meccanismo, dichiaratamente dedicato alla semplificazione dei pagamenti transfrontalieri nell’area euro, la cui Banca Centrale Europea (BCE) è partecipata in quota fissa dalle rispettive Banche Centrali dei Paesi membri.

Il Sig. Giovanni Verdi, correntista di Banca Intesa, compra una FIAT (supponendo per assurdo che la FIAT abbia ancora sede in Italia), pagandola con un assegno di 10.000 € che verrà poi versato sul conto della stessa FIAT aperto presso Unicredit. Occorre sapere che ogni banca italiana è obbligata ad avere un proprio c/c presso la Banca d’Italia, ove registrare a fine giornata i movimenti di cassa in entrata e in uscita. Accadrà quindi che Banca Intesa ridurrà il proprio saldo di c/c presso la Banca d’Italia, mentre Unicredit lo aumenterà di pari importo, e la cosa finisce lì, compensata all’interno del sistema Italia. L’incrocio del dare/avere giornaliero tra le varie banche italiane normalmente tende al pareggio, ma se a fine giornata, per riprendere l’esempio, il dare di Banca Intesa verso Unicredit supera l’avere dalla stessa Unicredit di 10.000 €, effettivamente Banca Intesa dovrà versare a Unicredit tale cifra, che verrà parimenti contabilizzata nei saldi dei rispettivi c/c aperti presso Banca d’Italia.
Per questo si dice che i pagamenti interbancari avvengono con “moneta di Banca Centrale”, proveniente dallo stato patrimoniale liquido di ogni banca, o da prestiti interbancari “overnight”, o da prestiti della stessa Banca centrale, quando fosse necessario per carenza di liquidità. Non possono invece essere accettati pagamenti interbancari con quel tipo di moneta fiat che le banche commerciali creano dal nulla all’atto di erogare prestiti ai loro clienti, e questo spiega il perché una banca privata può fallire per mancanza di liquidità nonostante possa creare dal nulla tutto il denaro che le viene richiesto da famiglie e imprese.
Vediamo ora un secondo esempio, per meglio comprendere il “sistema” Target2.

Il Sig. Mario Rossi, residente a Milano, compra una Mercedes S dal suo concessionario di fiducia, firmando un assegno di 100.000 €. Tale assegno di Banca Intesa supponiamo per semplicità che venga versato direttamente su un conto Mercedes di Deutsche Bank a Stoccarda. Che succede a questo punto?
Anche i 100.000 € pagati dal Sig. Mario Rossi riducono il saldo di Banca Intesa presso Banca d’Italia, mentre il saldo di Deutsche Bank Stoccarda presso la Bundesbank (Banca Centrale tedesca) aumenta parimenti di 100.000 €. Questa volta però il movimento non si autocompensa nel solo sistema Italia, che vede una perdita secca di 100.000 €, così come non si autocompensa nel solo sistema Germania, che vede al contrario un incremento patrimoniale di pari importo. Si compensa però a livello superiore nel sistema euro, rappresentato dalla sua Banca Centrale, la BCE.

Il Target2 è un accordo tra Banche Centrali nazionali che vedono compensati automaticamente i loro saldi a livello di BCE proprio nella contabilità Target2, che tiene traccia contabile dei movimenti di valuta tra gli Stati membri attraverso le variazioni dei saldi di c/c che ogni Banca Centrale Nazionale deve avere presso la BCE . E’ un po’ come trasferire la stessa “logica contabile” dei pagamenti interbancari interni a un Paese ai pagamenti tra banche centrali all’interno di un area valutaria regolata da una Banca Centrale delle Banche Centrali, che è appunto la BCE partecipata dalle BC nazionali. Solo che in questo caso non avviene l’effettivo trasferimento di denaro da Banca d’Italia verso Bundesbank, poiché non sono in realtà “aziende” separate, ma filiali di una stessa realtà bancaria che si chiama il “sistema delle banche centrali” rappresentato dalla BCE. Quello che avviene è piuttosto una creazione di moneta da parte di Bundesbank, che copre il versamento dell’assegno in Deutsche Bank, e una distruzione di moneta da parte di Banca d’Italia, che è un modo alternativo di “compensare” la riduzione del saldo del suo “cliente” Banca Intesa.

E’ ovvio che quando i consumatori italiani si abituano a scegliere prodotti tedeschi più convenienti (per il famoso dumping valutario intrinseco all’architettura dell’euro), nel tempo il disavanzo Target2 dell’Italia (passivo di Banca d’Italia presso BCE) e l’avanzo corrispondente della Germania (attivo di Bundesbank presso BCE) tendono a crescere, al netto di crisi economiche nazionali (governo Monti, distruzione della domanda interna) o crisi economiche globali (QE post fallimento Lehman Brothers e post covid), che comportano diversi flussi monetari intraUE per altri motivi.
E’ però anche evidente che quando un italiano paga un tedesco è perché i soldi li ha risparmiati, ce li ha, e una volta concluso il pagamento questi soldi si sono effettivamente spostati dall’Italia alla Germania, con tutti gli scompensi economici e monetari che questo comporta al Paese importatore netto di merci e servizi.
A questo punto si è già dato, anche troppo viste le devastanti conseguenze macroeconomiche a seguito di uno stato di necessità artificiosamente forzato dalla stessa architettura dell’euro, e la contabilizzazione del già dato non può essere in alcun modo interpretata come debito, semmai come un danno all’equilibrio e al relativo benessere di chi è costretto dai prezzi truccati a comprare quasi tutto dalla Germania, desertificando così la propria struttura produttiva a scapito oltretutto dell’offerta interna di lavoro.

Quando si vede un personaggio di potere commettere una grossa sciocchezza a danno dei suoi rappresentati la domanda che sorge spontanea è: ma ci è o ci fa?
Ripercorrendo il nostro storico declino economico il pensiero va agli Andreatta, Ciampi, Prodi, Monti, Conte, ecc. ecc. Carità cristiana vuole che si dia il beneficio del dubbio, cioè che la risposta sia che forse “ci è”, secondo la proverbiale saggezza di Forrest Gump quando dice, imboccato dalla mamma, “stupido è chi stupido fa”. Per gli esempi citati lo si può anche concedere, ma per Mario Draghi no, di tutto si può dire di lui ma non che sia ingenuo, impreparato, o diversamente intelligente. Il Governatore della BCE Mario Draghi sapeva benissimo come stavano le cose, ed ha mentito sapendo di mentire, nel tentativo di difendere l’ideologia neoliberista sottostante all’architettura euro, della quale è uno dei massimi rappresentanti “operativi”, a danno nostro e a vantaggio ormai storicizzato dei tedeschi, oltre che a danno dei Popoli e a vantaggio delle elite finanziarie apolidi.
Ecco perché la citata corbelleria scritta da Mario Draghi in veste ufficiale di Governatore della BCE è la pistola fumante della sua malafede e della a dir poco scarsa propensione a difendere gli interessi reali del proprio Paese d’origine, dopo che lo ha allevato alla scuola del grande Federico Caffè, e poi premiato con incarichi prestigiosi e di alta responsabilità economica e politica.
Come l’agente 007 – licenza di uccidere, sembra più orientato a giurare fedeltà a Sua Maestà Britannica, la Regina Elisabetta, entrata nella UE come cavallo di Troia della strategia imperiale americana e poi uscita per tempo e senza i danni epocali subiti invece dal nostro Paese.
Battute a parte, questo personaggio è il meno indicato a salvare la traballante Italia dallo tsunami post-covid, il meno affidabile per i suoi trascorsi di liquidatore del patrimonio pubblico e proprio per la sua scaltrezza, che ne fa un arma estremamente pericolosa al servizio di un nuovo ordine mondiale che ci vuole schiavi, stupidi e malati nel corpo e nello spirito.
Nessun italiano ha mai votato Mario Draghi, così come nessun italiano aveva mai votato Mario Monti, e neppure Giuseppe Conte del resto.
Sarebbe scandaloso, inaccettabile, la tomba della democrazia del 1948 che Mario Draghi sostituisse Conte al governo del Paese, tanto più durante una legislatura chiaramente votata dagli italiani all’insegna del cambiamento radicale, dell’onestà, del recupero di dignità, sovranità, libertà e giustizia sociale. Volontà elettorale già ampiamente tradita dal “rivoluzionario” Movimento 5 stelle che si è poi alleato col nemico giurato dei suoi elettori, il sempre famigerato PD ora del famigerato Zingaretti, quello che voleva obbligare gli over 65 alla vaccinazione antiinfluenzale di assai dubbia utilità (e assai probabile nocività in caso di covid-19), quello che ha imposto il ricatto MES al governo Conte, insieme all’ex-segretario del partito Renzi, e non gli basta.
E poi in tema di “governi tecnici”, di scelte politiche affidate a “comitati tecnico scientifici”, e via mentendo, direi che abbiamo già dato, anche troppo, al presente e al passato, adesso basta.
W l’Italia libera dai pregiudizi ideologici propagandati dal mainstream, che l’hanno portata verso la rovina, quel neoliberismo privatista strisciante che vede in Mario Draghi il suo campione indiscusso. A tutto c’è un limite, e se Mattarella dovesse “accettare” un governo Draghi in sostituzione del fallimentare governo Conte, in questa legislatura votata dagli italiani all’insegna del cambiamento sovranista, sarebbe un tradimento ancora peggiore di quello già in atto, a responsabilità M5S. Non è accettabile, non siamo ancora la Grecia, nonostante facciano di tutto per farci ripercorrere quella stessa strada maledetta. Vedi ad esempio il colossale extra-indebitamento causa covid con l’Europa (anziché l’indebitamento coi disponibilissimi risparmiatori italiani) e le relative spese folli, tra le quali l’aumento delle spese militari (ricordate i costosi sottomarini tedeschi acquistati dalla Grecia prima del default?). Dopo i famigerati F35 ecco ora spuntare l’acquisto di 8 nuovi costosissimi aerei spia di origine usraeliana, per fare dell’Italia il primo spione d’Europa, ultima chicca di questo governo che i TG non ci raccontano, e soprattutto non commentano. Ma tutto questo è niente rispetto al colpo di grazia di un eventuale governo Draghi, presentato come “salvatore della Patria” alla stessa stregua del suo collega “europeista” Mario Monti. Le prove documentali della malafede nell’esercizio del potere qui ci sono. Speriamo che questo valga come anticorpo, a differenza dei brogli elettorali USA, le cui “esportazioni di democrazia” hanno perso così ogni residua parvenza di credibilità. Altro che le sguaiate urla di un Beppe Grillo ormai tacitato, Forrest Gump docet: stupido è chi stupido fa, come ad esempio vietare l’idrossiclorochina per intasare gli ospedali e promuovere vaccini di dubbia efficacia e probabile devastante nocività.
Non è più tempo di fare gli stupidi, o ci si riconosce italiani talentuosi che sanno stare sulle proprie gambe o si muore, non tanto di covid stando ai numeri letti correttamente, ma delle conseguenze economiche e politiche di una dissennata gestione della pandemia!

Di Alberto Conti, ComeDonChisciotte.org
 

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