Comunque, mi sembra tutto ancora allo stato nebuloso. Non vorrei (e mi auguro) che 'sta faccenda della tassazione al 26% sia uno slogan elettorale. Passate le elezioni di maggio (spero che il PD sprofondi all'inferno
), poi qualcuno ci ripensi seriamente.
Il DEF deve ancora passare l'esame parlamentare e già l'ABI ha detto che l'aumento dell'imposta al 26% è nociva per lo stesso sistema bancario (aumento del costo del funding, fuga di capitali, ecc.). Così, stanno approntando una controproposta da sottoporre alle Camere.
Poi c'è il problema della data in cui dovrebbe entrare in vigore la legge. Partendo dal 1 luglio 2014 si penalizzerà tutte quelle società che staccheranno il dividendo (esercizio 2013) da quella data, "privilegiando" quelle che lo hanno già staccato, penalizzando ovviamente gli azionisti.
Senza considerare quanto accadrà sulle minusvalenze in essere e le ricadute sotto il profilo costituzionale in difesa del risparmio delle famiglie, già abbastanza vessate da tasse e balzelli. In Europa, per fare un esempio, la Spagna impone il 21% di tasse sulle rendite e capital gain (ma non applica tobin tax e bolli sui depositi e le commissioni sono deducibili)