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lunedì 1 dicembre 2008 5.12.29 Tasse locali 2009 aumenteranno del 4,6%, a Milano +2.302 euro
Seconda Napoli, terza Aosta, quarta Bologna. Ultima Isernia

© APCOM
Roma, 30 nov. (Apcom) - Le tasse locali cresceranno nel 2009 del 4,6% passando da 101,6 a 106,2 miliardi, mentre quelle statali aumenteranno dello 0,4%. La previsione è dell'Associazione contribuenti italiani che ha presentato oggi a Milano uno studio condotto da Krls network of business ethics. Milano prima, Isernia ultima, ma stavolta i contribuenti del capoluogo lombardo avrebbero fatto a meno del primato. È Milano, governata dal PDL-NanoNANO, la città dove la pressione fiscale locale crescerà di più. Ogni milanese verserà nel 2009 ai propri enti locali, imposte, tasse, tributi e addizionali varie per 2.302,94 euro contro una media nazionale di 1.586,14 euro.
Al secondo posto, ha sottolineato il presidente dell'associazione Vittorio Carlomagno, c'è Napoli con 2197,06, anche se il capoluogo partenopeo è da ritenere fuori classifica, visto che tra le entrate tributarie comunali annovera la tassa rifiuti, che "falsa la classifica": da sola incide per 283 euro contro la media nazionale di 217 euro. Al terzo posto, Aosta con 2176,41 euro e al quarto posto Bologna con 2137,92 euro.
All'ultimo posto, Isernia con soli 668,03 euro pro capite.
Considerando la ripartizione delle imposte tra gli enti locali, dallo studio emerge che il 54,2% va alle Regioni, il 40,7% dei Comuni e il rimanente 5,1% alle Province. "Le ragioni di questa crescita - sostiene Carlomagno - sono da ricercarsi principalmente nella assenza di un Garante per la sorveglianza dei tributi. Bisogna istituire presso il ministero dell'Economia la figura di Mister Fisco".
Il garante dei tributi, secondo il presidente Carlomagno, dovrà sorvegliare la tassazione degli enti locali, sia attraverso le segnalazioni dei cittadini sia attraverso una più stretta collaborazione con la guardia di finanza; a lui spetterà anche il coordinamento e il confronto con le altre istituzioni locali e nazionali nel contrasto all'evasione fiscale e all'aumento dei tributi "favorendo il dialogo tra le associazioni dei contribuenti, le amministrazioni finanziarie e gli agenti delle riscossione".
Nello studio sono stati analizzati tutti i balzelli applicati dagli enti locali, intesi come sommatoria delle imposte versate dai contribuenti ai Comuni, Provincie e Regioni. Si tratta di imposte che ciascun ente locale applica, per legge, ai propri residenti, sia persone fisiche che giuridiche. Per i Comuni sono state esaminate le principali fonte di gettito quali Ici, addizionale comunale Irpef e tariffa rifiuti urbani.
Per la Provincia, invece, l'imposta sulla Rc auto, l'addizionale sulla bolletta dell'Enel e l'imposta di trascrizione.
Per la Regione, infine, l'Irap, la compartecipazione all'Iva, all'addizionale regionale sull'Irpef e la compartecipazione sulle accise della benzina.
Cep