I SEGRETI DEL DENARO, DELL'INTERESSE E DELL'INFLAZIONE
Postato il 21/10/2007 di Truman di Rudo de Ruijter,
Ricercatore indipendente,
Settembre 2007
Il denaro svolge un ruolo importante nella nostra vita. E anche nella società praticamente tutto è definito in termini di denaro. È strano che solo pochi conoscano i trucchi da prestigiatore grazie ai quali i soldi appaiono e scompaiono. Ognuno di noi si rende conto che valgono sempre meno, ma pochi sanno che la responsabilità maggiore ricade sul sistema monetario stesso, cui devono essere imputati anche l'eterna corsa alla crescita economica e la sempre maggiore pressione lavorativa nei paesi industrializzati. Il denaro può anche essere usato per opprimere, ad esempio nei paesi in via di sviluppo, o per giustificare nuove guerre, come quella in Iraq. Volete gettare un rapido sguardo dietro le quinte? Benvenuti allo spettacolo dei giocolieri di soldi!
1. Creare moneta
2. Inflazione permanente
3. Le banche centrali hanno bisogno dell'inflazione
4. I capricci della massa monetaria
5. La guerra contro l'Iraq
6. L'oppressione del Terzo mondo
7. L'arma cinese
8. Inflazione e crescita economica
9. Ancora crescita o società sostenibile?
1. Creare moneta
Scambiare, un bisogno primario
Ognuno ha bisogno di prodotti e servizi posseduti dai suoi simili, e per ottenerli usa il denaro. Naturalmente sarebbe bello se si trattasse di un onesto strumento di scambio. Ma non è così. I soldi perdono continuamente valore.
Il denaro non appartiene allo Stato
Molti pensano che il denaro venga creato dallo Stato, ma in realtà la maggior parte dei governi ha poco o nessun margine di manovra sulla massa monetaria del proprio paese.
I banchieri si sono impadroniti di questa prerogativa, e hanno trasformato un semplice mezzo di scambio in un lucrativo modo per tassare la popolazione raccogliendo interessi. I banchieri raccolgono continuamente interessi su praticamente tutto il denaro che circola nel mondo.
Il denaro viene creato dalle banche commerciali
Le banche commerciali creano continuamente denaro da prestare.
Lo fanno limitandosi a scrivere nel conto bancario di chi riceve il finanziamento una serie di cifre, che possono poi essere usate come se si trattasse di soldi veri. Al giorno d'oggi la maggior parte del denaro esiste solo come numeri nei conti bancari. E per legge questi numeri hanno lo stesso valore delle banconote e delle monete.
Tutte le banche commerciali hanno il diritto di creare in questo modo nuovo denaro. Dietro la scena, ben nascoste agli occhi dei consumatori, conducono il lucrativo gioco di prestigio con i soldi degli altri. In effetti le somme accreditate nei conti potrebbero essere paragonate ad assegni senza copertura:
la banca non possiede il denaro corrispondente. Quando colui che ha ottenuto il prestito riempie un assegno o un ordine di pagamento, la banca onora la somma indicata usando soldi che non le appartengono. Senza che sia evidente, il denaro viene prelevato dal conto corrente o di risparmio di qualche altro cliente. Ma il cliente non può rendersene conto: le cifre sul suo conto, corrente o di risparmio, non cambiano. E quando vorrà usare di nuovo il suo denaro, ci sarà stato qualche altro prestito rimborsato alla banca, così non si renderà mai conto di niente.
In molti paese le riserve minime della banca sono fissate per legge (spesso intorno al 10%), e nella maggior parte dei casi vengono custodite dalla banca centrale.
Le banche usano i soldi degli altri per coprire le somme che danno in prestito; il volume di denaro che possono creare è quindi limitato. In pratica, quasi il 90% dei fondi sui conti correnti e di risparmio viene usato per far circolare nuovi soldi.
Ma anche i fondi sui conti correnti e di deposito sono denaro che in un momento o l'altro i banchieri hanno tirato fuori dal cappello. La nuova "moneta tirata fuori dal nulla" viene così coperta con altra "moneta tirata fuori dal nulla" in precedenza. Ma fino a quando nessuno se ne accorge, il giocoliere viene applaudito. Adesso diamo uno sguardo alle conseguenze.
Il girotondo dei prestiti
I prestiti hanno un effetto nascosto. Quando colui che ha ricevuto il finanziamento spende i soldi, chi li riceve in pagamento li deposita nella sua banca che, proprio grazie a questo deposito, può effettuare nuovi prestiti. Anche i soldi di questi nuovi finanziamenti verranno spesi e diventeranno depositi in altre banche. E così via. Naturalmente, a ogni passaggio la banca incassa interessi.
È un enorme girotondo che crea denaro e gonfia la massa monetaria totale del paese.
Ogni volta che i prestiti concessi da una banca diventano depositi in un'altra banca comincia un nuovo giro di finanziamenti. Lo schema si applica anche quando il denaro di un prestito viene speso e torna come deposito alla stessa banca.
Se nel paese esistesse un solo istituto bancario, salterebbe subito agli occhi che sta creando sempre nuova moneta, concedendo finanziamenti, recuperando sotto forma di deposito il denaro prestato, concedendo nuovi finanziamenti, recuperando di nuovo il denaro, e così via.
L'effetto di questo girotondo è che l'assieme del mondo bancario concede sempre nuovi finanziamenti e raccoglie sempre più interessi, gonfiando varie volte la massa monetaria. Ma tutto questo rende noi o i banchieri più ricchi?
Le banche creano nuova moneta, ma non possono magicamente creare nuovi beni da comprare.
Se la gente dispone di più soldi ma la quantità di beni da comprare resta invariata, tutto quel che succede è che i prezzi salgono. Il valore facciale del denaro diminuisce. È quella che si chiama inflazione.
Allora, quando le banche mettono in circolazione nuovo denaro, il valore dell'unità monetaria diminuisce. E questo vale anche per gl'interessi che raccolgono. Se concedono 10 volte più finanziamenti e gonfiano di 10 volte la massa monetaria, gl'interessi che raccolgono valgono 10 volte meno.
La concorrenza garantisce l'inflazione
Nella maggior parte dei paesi esiste una sola valuta ufficiale ma parecchie banche commerciali che la distribuiscono, e che continuano a gonfiare la massa monetaria anche se non diventano molto più ricche per questo. La sola spiegazione per un tale comportamento è la concorrenza all'interno del mondo bancario. Anche se parlare di concorrenza suona bene quando ci riferiamo a normali aziende,
la concorrenza tra le banche significa prestare quanto più denaro possibile, e quindi massimizzare l'inflazione.
Per una banca, la concorrenza è una battaglia per raccogliere più interessi e per aumentare la propria quota di mercato e di benefici. La banca con i migliori risultati crescerà più rapidamente delle altre e, nel tempo, potrà assorbire i propri concorrenti.
Il divario tra ricchi e poveri
Non tutti possono ottenere in prestito il denaro che vorrebbero. Quando si chiede un finanziamento, le banche esigono garanzie su cui mettere le mani se chi riceve il credito viene meno ai pagamenti. Il tasso d'interesse applicato alle grandi aziende è sempre leggermente più basso. La richiesta di garanzie a copertura serve ad allargare continuamente il divario tra ricchi e poveri.
Per la società si tratta di un pericolo incombente e continuo. Poiché le condizioni di finanziamento vengono decise dalle banche e non dai governi, questi ultimi possono solo tentare di nascondere i disastri sociali, ma non sono in grado di debellarli o di prevenirli.
Crediti all'investimento e al consumo
Un effetto dei finanziamenti, fin troppo noto a chi li riceve, è che il capitale ottenuto dev'essere rimborsato con gl'interessi.
Per poterlo fare, l'imprenditore che prende in prestito una certa somma dovrà ottenere benefici supplementari. I prestiti agl'investimenti non sono solo un flusso di cassa per i banchieri, ma possono anche contribuire a ulteriori attività economiche. Mettere a disposizione denaro per gl'investimenti potrebbe essere un ruolo delle banche utile alla società.
Al contrario, i prestiti ai consumatori di solito non servono ad aumentare i consumi. È vero che, grazie al credito ottenuto, un bene può essere acquistato prima, ma il vantaggio è controbilanciato da un lungo periodo di ridotta capacità di acquisto del consumatore: questi dovrà risparmiare per rimborsare non solo il bene comprato ma anche gl'interessi, e di conseguenza col suo stipendio potrà acquistare meno beni di consumo. Quando il consumatore paga alla banca gl'interessi, solo una parte dei suoi soldi servirà per pagare gli stipendi degl'impiegati della banca stessa e solo una parte di questi stipendi verrà spesa in beni di consumo. Il credito al consumo tende quindi piuttosto a ridurre il totale di beni di consumo acquistati.
Dove va il denaro?
Quando chi ha ottenuto un finanziamento spende il denaro ricevuto, diventa molto difficile prevedere come verrà usato da quelli nelle cui mani finirà in seguito. Uno potrà riceverne una parte vendendogli un'auto, e usare poi la somma ricavata per pagare gli stipendi ai propri dipendenti, che a loro volta potranno così pagare l'affitto. In effetti, quando fa il suo ingresso nel grande circo delle transazioni interpersonali, il denaro può servire per tutti gli usi per i quali è stato pensato.
Nel periodo in cui il credito resta in corso, i soldi vengono trasferiti da una banca all'altra ogni volta che i titolari di un conto effettuano pagamenti ai titolari di un altro conto in una banca diversa. La Banca centrale gestisce un apposito conto per ogni banca e si occupa dei trasferimenti.
A volte è più pratico usare banconote e monete. In banca o da un distributore automatico è possibile prelevare dal proprio conto contanti; una volta spesi, chi li ha ricevuti andrà alla propria banca, effettuerà un deposito, e vedrà apparire la somma sul proprio estratto conto. Il denaro può presentarsi come contante o come numeri in un conto bancario, ma ai fini del pagamento la cosa non fa differenza.
Dove finisce il denaro?
Il denaro finisce quando chi ha ottenuto il prestito rimborsa il capitale alla banca. In quel momento la banca trasferisce i soldi dal conto di deposito al conto di credito del prestatario. Il conto di credito mostrerà che il debito del titolare è stato annullato. Il denaro inizia ad esistere quanto sul conto di chi ha ricevuto il prestito vengono scritte delle cifre e svanisce quando le cifre vengono eliminate.
Chi ottiene un finanziamento deve restituire alla banca anche gl'interessi, che non fanno parte della somma monetaria creata dall'istituto di credito per il debitore, che deve lavorare e ottenere la cifra necessaria a pagarli raccogliendo altra moneta in circolazione (per definizione quest'ultima forma parte del totale dei prestiti in essere nel paese in quel momento).
Il ciclo di vita del denaro termina dunque quando finisce il prestito. E se tutti i prestiti venissero rimborsati non resterebbe più moneta. Ma per il momento c'è un oceano di denaro, e su questo oceano le banche raccolgono interessi.
Banchieri contro non-banchieri
Nella società il denaro circola in due direzioni: viene verso di voi quando producete o fate cose che gli altri vogliono, si allontana da voi quando comprate cose o fate lavorare gli altri per voi. E a volte potete risparmiare soldi da usare più tardi.
Nel caso dei banchieri la situazione è differente: i banchieri si limitano semplicemente a togliere in continuazione soldi a qualcuno e a spenderli, partendo dal principio che il denaro è loro, dato che sono loro ad averlo creato, e che hanno quindi tutto il diritto di raccoglierne i frutti. In effetti, in alcuni paesi questo gettito viene chiamato "rendita" (in italiano “interesse”.) E anche se tutti usano il denaro, le banche prelevano l'interesse sempre dal primo utilizzatore, colui che lo ha ricevuto in prestito. Tra poco vedremo come le banche riescono a far pagare anche gli altri utilizzatori.
Le banche non possono essere considerate delle normali aziende commerciali, visto che si sono autoproclamate proprietarie di tutto il denaro in circolazione e che la popolazione deve pagare per ottenerlo.
Time-out
Quasi tutto il denaro ha un'esistenza temporanea. Per mantenerlo in circolazione, i prestiti estinti devono essere rimpiazzati da nuovi finanziamenti. I crediti vengono accesi in momenti differenti e hanno durate differenti. Spesso chi li riceve ne rimborsa ogni mese una parte. E questo significa che ogni somma in circolazione ha un suo proprio "time-out", che corrisponde al previsto momento in cui il debitore deve rimborsarlo.
L'ammontare totale del denaro in circolazione determina la quantità di soldi di cui disponiamo per le nostre transazioni e, in ultima analisi, determina il livello globale dei prezzi dei prodotti e dei servizi.
Transazioni
Lungo tutto l'arco della sua esistenza, il denaro è uno strumento per le transazioni. Una transazione ha luogo quando due parti lo ritengono opportuno. "A" ritiene più interessanti i soldi ricevuti e "B" ritiene invece più interessante l'auto d'occasione che ha comprato. Ha avuto luogo uno scambio: ora "A" ha i soldi e "B" l'automobile, e tutti e due sono soddisfatti.
Le transazioni possono includere un esborso per il valore aggiunto. Quando un panettiere prepara il pane aggiunge il suo lavoro alla farina, al latte e al lievito: il lavoro svolto costituisce il valore aggiunto. E quando lo vende la transazione non è solo uno scambio di proprietà ma è anche un pagamento del valore aggiunto.
Per definizione, il totale delle transazioni di un paese non fornisce indicazioni sul valore aggiunto o sul valore di beni e servizi prodotti nel paese stesso.