tassi europei e banche centrali (6 lettori)

tontolina

Forumer storico
ho trovato la notizia
MUTUI: BCE PRESTA A BANCHE 3, 9 MLD A TASSO 5%, MASSIMI 4 ANNI(2)
(ANSA) - ROMA, 27 SET - A confermare la tensione che permane sul mercato monetario e del credito a breve termine, oggi il tasso interbancario Libor sull'euro, con scadenza tre mesi, è balzato di sei punti base raggiungendo il 6,79%, il massimo dal maggio del 2001. Lo ha reso noto la British Bankers Association, che ogni giorno rileva il tasso sul mercato. (ANSA).
 

Albatros

Utente Spoglia Seniòrite
tontolina ha scritto:
ho trovato la notizia
MUTUI: BCE PRESTA A BANCHE 3, 9 MLD A TASSO 5%, MASSIMI 4 ANNI(2)
(ANSA) - ROMA, 27 SET - A confermare la tensione che permane sul mercato monetario e del credito a breve termine, oggi il tasso interbancario Libor sull'euro, con scadenza tre mesi, è balzato di sei punti base raggiungendo il 6,79%, il massimo dal maggio del 2001. Lo ha reso noto la British Bankers Association, che ogni giorno rileva il tasso sul mercato. (ANSA).

presto una due settimane esplode la bolla anche in italia, per quelle banche che in pancia hanno i cdo
quelle che sono libere, stanno facendo affari con quanto ti scrissi nell'altro post
mi spiace solo che il 90% dei clienti prendera' la mazzata.
Io mi ritengo un privilegiato, rientrando in quei clienti la cui banca ha offerto, --- a gratis--- :eek: lo swap sull'euribor fissandolo al 4,25% ed eliminando lo spread . per internderci, e' senza leva di memoria... quindi io e' come se avessi tramutato per i prox 5 anni il mio mutuo a tasso fisso con euribor 3 mesi di riferimento al 4,25% , gli eventuali cali dei tassi bce ( se avverranno) faranno calare la rata, ma ovvio fara' si che dovro' restituire il differenziale.

ma se come scrivi l'euribor a 6 mei e' balzato al 6,79% ... io ci sto risparmiando un sacco di soldini, solo che dal prossimo mese, la maggioranza degli italiani si ritrova la rata del mutuo piu' alta di 100-200 euro...
 
vi posso kiedere di spiegarmi come funzionano i tassi sui mutui a tasso variabile? cioè semplicemente quale valore si deve prendere in considerazione per sapere quando varia la rata del mutuo a tasso variabile? l'euribor? o altro?
grazie in anticipo a chiunque voglia rispondermi.
 

tontolina

Forumer storico
DAMIANHIRST ha scritto:
vi posso kiedere di spiegarmi come funzionano i tassi sui mutui a tasso variabile? cioè semplicemente quale valore si deve prendere in considerazione per sapere quando varia la rata del mutuo a tasso variabile? l'euribor? o altro?
grazie in anticipo a chiunque voglia rispondermi.
di solito
è l'euribor a 3 mesi
 

tontolina

Forumer storico
30 Settembre 2007
Crisi del credito: è appena l’inizio? (parte IV)

http://banche.investireoggi.it/crisi-del-credito-e-appena-linizio-parte-iv-61.html



Dopo aver parlato dell’auto-alimentazione del credito e di come le commercial paper hanno trasferito il rischio in contesti che dovevano essere a basso rischio, torniamo a parlare dei proprietari di case.

Quando sono aumentati i proprietari che non riuscivano a pagare le rate del mutuo e si sono visti la casa pignorata, quello che è realmente successo è che i modelli matematici che li descrivevano come “statisticamente affidabili” si sono dimostrati inaffidabili. E di conseguenza, gli strumenti, in particolare i CDO, che si erano basati su quei modelli matematici si sono improvvisamente trovati senza gambe. Inoltre, le banche ed i fondi non avevano più metodologie di valutazione, e di conseguenza hanno iniziato a rifiutare di accettare CDO e commercial paper che avessero mutui come garanzia, facendoli diventare così un peso nei bilanci di chi ne è in possesso.

A questo punto, iniziano i problemi: infatti quando si opera “a leva” (e abbiamo visto che 1$ di capitale “reale” fa da base a 20-30$ di prestiti), nello stesso modo in cui vengono amplificati i guadagni, vengono amplificate le perdite. Ma il problema delle banche è anche un altro: si trovano a dover convincere i possessori di CDO e commercial paper a non venderli e tanto meno di rivenderli alla banca. Questo perché se le banche si trovassero in crisi di liquidità dovrebbero chiedere ai loro clienti di rimborsare anticipatamente i prestiti che hanno ricevuto, clienti che però sono già in difficoltà e quindi potrebbero dover essere classificati come insolventi.

Ora il problema è che CDO e simili sono stati - indirettamente - uno dei motori della crescita della borsa degli ultimi anni. Su questi strumenti si basavano i leveraged buyout (l’acquisto di una società, in cui l’acquirente si fa prestare buona parte dei soldi da una banca) ma anche i buyback di azioni. E non a caso molte acquisizioni e fusioni sono state messe in forse dalla crisi del credito.

In conclusione, quello che prospettano i “pessimisti” è che la forte contrazione di liquidità che conseguente alla crisi del credito avrà inevitabilmente conseguenze pesanti sui mercati. Insomma, non staremmo assistendo ad una “correzione” più o meno importante, ma saremmo di fronte allo sgonfiarsi della bolla di liquidità che si è formata negli ultimi anni. Notare che parliamo di “sgonfiarsi” e non di “scoppiare” perché può essere un processo che può durare anche diversi anni.

La domanda diventa allora: in questa ottica, tagli dei tassi di interesse da parte della FED possono impedire un crollo dei mercati? La risposta dei pessimisti è che nel migliore dei casi un taglio dei tassi può rendere la discesa più morbida, ma non impedire che il trend diventi negativo: il problema attuale infatti non sarebbe la quantità di moneta nel sistema (che è appunto determinata dai tassi di interesse), ma sarebbe piuttosto il modello attuale di leve finanziarie, trasferimento del rischio e trasparenza dei rapporti con le controparti. Insomma una sorta di “cambiamento epocale” che richiederebbe anche una revisione della regolamentazione globale dei mercati, e che sarebbe destinato ad avvenire lasciando profondi segni.
 

tontolina

Forumer storico
se vi è sfuggito l'artico pubblicato sul blog di I.O
http://intermarketandmore.investireoggi.it/crisi-subprime-primo-fallimento-di-una-banca-usa-947.html


Crisi Subprime: primo fallimento di una banca USA

01 Oct

Posted by Dream Theater as Subprime

Netbank: Chapter 11 per i pionieri dell’on-line

E alla fine è arrivato il primo fallimento di una banca. E non si parla di warning sui profitti, ma di un bel Chapter 11, ovvero quella famosa procedura si amministrazione straordinaria che abbiamo già vista all’opera svariate volte, tra cui i casi più drammatici di Enron e Worldcom.
Comunque sia, la cosa che sorprende di più è che a fallire è un istituto di cui nessuno parlava, e di cui nessuno sospettava. Anche perché la banca insospettabile è… la prima banca on line del paese USA. Un bel crack da 2.5 miliardi di dollari, a causa di subprime e derivati.

Personalmente temevo per le sorti di una Bear Stern o di una Citigroup (anche se dubitavo della possibilità di un loro eventuale fallimento e che oggi ha lanciato l'allarme utili a -60%) però non avrei mai pensato che a cadere fosse una banca on line…
Per carità , era già un istituto di credito con un sacco di problemi finanziari, addirittura già depistato dal Nasdaq, quindi non è stato proprio un fulmine a ciel sereno.
Però la cosa fa ugualmente scalpore.
Tutto questo ci ricorda , se ce ne fosse ancora bisogno , che i veri effetti della crisi devono ancora vedersi e solo adesso si vedono i primi segni.
Loro, tra i pionieri della finance-net-economy, hanno concesso mutui senza chiedere le dovute garanzie. E ora ne pagano le conseguenze.
Clienti salvi, per fortuna…

Il vero motivo di questo post è soprattutto un altro. Tranquillizzare i numerosi lettori del blog, correntisti on line (come il sottoscritto…).
Il pacchetto clienti è già stato fagocitato dalla ING Bank e da Everbank. Quindi i vecchio clienti di Netbank non hanno subito perdite. E con i tempi che corrono, questo è già un grande successo…
 

tontolina

Forumer storico
Percezione di onnipotenza
Giancarlo Dall'Aglio - 27/09/2007 13.28.00
http://www.toptrader-mag.com/ttm/percezione-onnipotenza


I mercati azionari sembrano fare il verso al grande Robert De Niro in "Gli intoccabili". Gli acquisti continuano e s'intensificano in presenza di dati macro a dir poco deludenti questa settimana; è vero che non bisogna cercare per forza le motivazioni di ogni movimento dei mercati finanziari, però ho sempre ritenuto utile cercare di capirne la psicologia e, quel che più conta, cercare di intuire dove le mani forti vogliono indirizzarlo.
La sensazione, allo stato, è che si sia entrati in una fase in cui i grandi finanziatori delle borse stiano acquisendo una percezione di onnipotenza perché sanno che, se tutto fila liscio, i guadagni saranno stratosferici e se qualcosa si inceppa nel meccanismo c'è sempre il pronto intervento delle Banche Centrali a salvarli. Queste ultime possiedono le macchine stampasoldi e continuano ad usarle al massimo regime.
Il prezzo è un inevitabile aumento dell'inflazione reale, puntualmente sottovalutata o nascosta, che si gonfia sempre di più e che alla fine colpisce noi, il parco buoi o come uso dire ultimamente il pollaio, che penso renda ancora meglio l'idea.


Per sopravvivere nel mestiere di trader dobbiamo adeguarci e, come sottolineavo poco fa, essere ben coscienti di ciò che accade cercando di cogliere i trend, pronti a cambiare subito idea se ci sbagliamo. Sulle borse, se rialzo deve essere, mi auguro che almeno non si vada a rompere subito i massimi restando un altro po' in laterale perché anch'io, come il superdirettore Tomasini, sono piuttosto legato alla stagionalità e mi sentirei molto più a mio agio se la stessa fosse rispettata.

image.asp


Operativamente, a parte aver letteralmente litigato con il Dax ieri prendendomi due stop in intraday su operazioni long, per poi vederlo partire nel finale di seduta in serata, quando ero appena uscito dal terzo trade appena in pari (un classico), lunedì scorso ho aperto uno spread Long 2 mini Nasdaq, Short 1 mini S&P, puntando sulla maggior forza relativa della tecnologia in questa fase.

Sempre valida, al momento, l'idea che il dollaro possa recuperare un po' di terreno nei confronti dell'Euro e, per ora, la fascia 1.416 - 1.4190 si sta dimostrando una valida resistenza. Stop loss per gli short a 1.4215 daily close.
 

tontolina

Forumer storico
derivato ha scritto:
è stata comprata da ingdirect

Ing pronta a rilevare NetBank (nonostante fallimento)
http://www.ilsole24ore.com/art/Sole...79-11dc-8fa3-00000e25108c&DocRulesView=Libero



Il colosso olandese Ing è pronto a intervenire per rilevare gli asset della banca online statunitense NetBank. Già prima che Wall Steet possa reagire al primo fallimento, dopo 14 anni, di un istituto di credito, c'è insomma già una banca disposta a rilevare le attività della società di credito online.

La holding di NetBank, il cui controllo è ora nelle mani del Governo federale, ha depositato ieri presso il tribunale fallimentare della Florida la dichiarazione di bancarotta sotto regime di protezione dai creditori (Chapter 11):
secondo i documenti, la holding ha asset per 87,2 milioni a fronte di un debito di 42,4 milioni.
A chiedere la protezione dai creditori è stata soltanto la holding di NetBank, non la società operativa bancaria, poichè secondo la legge bancaria statunitense le casse di risparmio (categoria di cui faceva parte NetBank), non possono invocare il chapter 11: la holding può insomma vendere direttamente i propri asset, mentre la cessione delle attività della banca sarà effettuata direttamente dalla Federal deposit insurance corporation (Fdic), l'agenzia federale di garanzia sui depositi bancari.

Nel filing al tribunale fallimentare, la holding di NetBank ha dichiarato di voler vendere le attività immobiliari e le attività captive di riassicurazione sotto il marchio Mg Reinsurance.

Per quanto riguarda invece le attività della banca, Ing tratterà direttamente con l'Fdic: la banca olandese, nota in Italia in Italia famosa per il Conto Arancio, è pronta a farsi carico di tutto il pacchetto clienti e con un esborso di 14 milioni rileverà depositi per 1,5 miliardi.
La scommessa di Ing, che ha pagato un penny per ogni dollaro di deposito di NetBank, è di riuscire a mantenere i clienti. Il concorrente americano Everbank comprerà invece mutui ex NetBank per 700 milioni.

Per Wall Street digerire la bancarotta non sarà facile e gli analisti temono un contraccolpo su altri titoli della finanza online.
Tra l'altro, i casi europei dell'inglese Northern Rock e della tedesca Ikb hanno reso il mercato estremamente nervoso sul comparto bancario.

Finora la bufera dei sub-prime aveva investito il mondo borderline delle finanziarie Usa, le migliaia di istituti di prestito sorti negli ultimi anni sulla scia del boom immobiliare e del denaro a basso costo (la più grande bancarotta è stata quella di American Home Mortgage), ma non una banca vera e propria, anche se operante solo sul web. L'ultima bancarotta di questo tipo risale al 1993, all'epoca del crack da 3,8 miliardi di dollari della californiana Western Fsb, in piena recessione Usa.
La crisi del credito e quella dei mutui è dunque è tutt'altro che passata e come nel caso di Northern Rock, a farne le spese sono istituti minori - come NetBank - che non erano esposti in prima fila.

Il fallimento di NetBank, uno dei pionieri dell'internet banking, mette anche in discussione il modello delle banche online: affermatesi come alternativa alle banche tradizionali, gli istituti senza sportelli hanno attratto molti risparmiatori, specie quelli più evoluti, grazie a costo bassi o nulli, ed elevata flessibilità.
 

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