articolo ante elezioni
In Nord-reno Westfalia, dove vanno alle urne 13 milioni di persone su una popolazione di 18 milioni, i favoriti sono i socialdemocratici della Spd, grazie anche alla popolarità del presidente uscente Hannelore Kraft. La quale, al contrario del cancelliere, è convinta che un po’ più di debito non farebbe male per rilanciare la crescita. La signora Kraft ha governato negli ultimi due anni in una coalizione di minoranza con i Verdi, che è caduta proprio su un voto sul bilancio, provocando nuove elezioni. Personalmente, è in netto vantaggio sul candidato dei democristiani della Cdu, l’impacciato Norbert Roettgen. Gli ultimi sondaggi danno i due partiti 37 a 30, la Spd in crescita, la Cdu in calo di quasi 5 punti percentuali. La Spd punta stavolta a una maggioranza assoluta insieme ai Verdi, che i sondaggi indicano attorno all’11%, ma i cui consensi sono sottoposti tuttavia a un’erosione costante, a livello locale come a livello nazionale, da parte dei Pirati. Questi stanno sottraendo voti anche alla sinistra della Linke, la quale ha scarse probabilità di riuscire a superare lo sbarramento del 5% ed entrare nel Parlamento locale. I Pirati sono al 9 e potrebbero per la quarta volta ottenere dei seggi in un’assemblea locale. Al tempo stesso però indeboliscono la possibilità dei rosso-verdi di riuscire a governare da soli. Un’eventualità che, se ripetuta a livello nazionale, accentuerebbe il primato della signora Merkel.
Per la Cdu, che ripete nel Land il messaggio di austerità fiscale che predica a Berlino e in Europa, il vero problema è la tenuta dei liberaldemocratici della Fdp. Dati per morti qualche mese fa, anche per una serie di errori tattici, hanno accusato un crollo di preferenze nel voto di domenica scorsa nel piccolo Land settentrionale dello Schleswig-holstein, ma sono riusciti, al di là delle aspettative, a sopravvivere alla tagliola del 5 per cento. Anche nel NordReno Westfalia i sondaggi li danno appena al 6%, ma è qui che si giocano la loro carta migliore: il 35enne Christian Lindner, l’astro nascente del partito che ha conquistato popolarità anche opponendosi pubblicamente alla linea assunta dalla dirigenza nazionale. Qualcuno lo vedrebbe bene alla testa della Fdp per le politiche dell’anno prossimo: l’altro giorno ha ricevuto la benedizione del "grande vecchio" Dietrich Genscher, ex ministro degli Esteri, simbolo di quando il partito contava ed esprimeva personalità di caratura internazionale. Se Lindner riuscirà a tener viva la speranza nel Nord-reno Westfalia, potrebbe cambiare le prospettive del voto del 2013. Dopo le elezioni regionali, la Fdp potrebbe anche scegliere di appoggiare i rosso-verdi, inaugurando una politica "dei due forni" che secondo alcuni esponenti del partito potrebbe giocarsi anche a livello nazionale. Un insuccesso dei liberali potrebbe invece condannarli a un declino terminale e lasciare la signora Merkel senz’altra scelta che una grande coalizione con i socialdemocratici. Opzione che non è del tutto da escludere neppure in Nord-reno Westfalia. E che in fondo al cancelliere non dispiace del tutto.