I mercati sono posizionati per dirci nel giro di qualche giorno se questa correzione sarà qualcosa di più di una semplice correzione oppure se il mercato ha scaricato gli eccessi segnati dall'entusiasmo creato dalle banche centrali con una serie d interventi concertati e diversificati.
Come ho già avuto modo di sostenere più volte il mercato azionario si trova secondo me negli USA in una fase di estensione, estensione creata dalle banche centrali che hanno sempre in questi anni aiutati i mercati finanziari a sovraestendere il proprio reale potenziale causando successivamente correzioni rilevanti degli stessi movimenti rialzisti.
Questa maggiore forza relativa questa volta non è intervenuta grazie alle politiche epansive della banca centrale USA che ha avuto come contraltare altre politiche fortemente espansive negli altri paesi occidentali e no, non è dovuto ad un carry trade che sebbene realizzato ha dimensioni minori rispetto a quelle del 2005/2006 ma si è realizzata grazie alle debolezze altrui, e cioè di europa e emergenti che hanno fatto fluire verso gli USA non solo capitali free risk ma anche capitali di rischio.
Comunque le fasi di estensioni possono essere molto profittevoli ma possono anche concludersi velocemente ed improvvisamente cambiando direzionalità al mercato. Dal punto di vista tecnico lo spoore è quello che al momento sebbene sia ribassista di medio non ha ancora indicato ribassi di lungo e qualche punto di distanza da questo segnale lo ha ancora però come gli altri indici USA deve dare dei segnali di vita per non compromettere il trend di questi ultimi mesi.
Il macro in realtà come negli altri episodio di QE risulta generalmente positivo con gli economic surprise index dei principali paesi industrializzati in recupero e con quelli degli emergenti in fase di ritorno sulla parità anche se ancora leggermente sotto ma in fase di recupero. Eppure questa fase di recupero del macro non è stato particolarmente supportivo agli indici secondo me per due motivi:
1)Il mercato vede ancora nell'europa e nello sviluppo della sua costruzione definitiva degli impedimenti strutturali (vedi anche le spinte populiste Andaluse e italiane) così come vede il fiscal cliff come una possibile minaccia soprattuto se dalle elezioni USA dovessero uscire dei risultati a sorpresa.
2)Il micro è stato meno supportivo del previsto perchè oltre ad un forte calo delle stime di previsione nelle settimane precedenti al rilascio delle trimestrali (fenomeno comunque comune agli ultimi trimestri) i risultati in termini assoluti non sono stati particolarmente brillanti segno che gli effetti del rallentamento europeo ed emergente hanno colpito negativamente anche i profitti delle aziende USA.
Il sentiment degi operatori nelle ultime settimane si è andato significativamente deteriorando sia dal punto di vista dei survey con letture bullish sia dal punto di vista delle opzioni con letture molto negative sviluppate nelle ultime sedute.
Qualche operatore però osserva la posizione del margin debt sul nyse per legare letture molto elevate di questo indicatore con rischio di possibile top; personalmente visti gli episodi precedenti e la crescita del pessimismo mano a mano che il bear market secolare avanza è per me possibile che un eventuale top si debba realizzare solo dopo uno spike del margin debt così come successo negli episodi precedenti che ha portato a nuovi massimi assoluti.
In realtà il prezzo degli indici USA sta mostrando in queste ultime settimane una certa debolezza interna rispetto ai mercati europei segno di come il mercato non prezzasse molto l'impatto della debolezza europea sui mercati USA e forse anche che comincia a prezzare il rischio del fiscal cliff del post elezioni, in ogni caso in termini di tempo si è già esteso parecchio senza aver fatto in termini di prezzo danni significativi; questo naturalmente non vuol dire che la correzione è da sottovalutare ma vuol dire che sebbene la spinta ribassista ci sia stata essa non è riuscita a creare al momento ancora danni significativi sebbene i volumi siano stati significativi rispetto alla media dell'ultimo periodo.
Osservando più da vicino gli indici non si può non osservare che DJIA, Nasdaq Composite Russell2000 sono tutti a contatto con resistenze dinamiche significative così come il dollaro/euro; la forza relativa del nasdaq rispetto allo spoore ha testato e rotto la trendline ascendente che ha caratterizzato buona parte di questo bull market ciclico ma nelle ultime sedute ha recuperato la trendline anche in questo caso frazionalmente per cui è in una posizione da monitorare. Accorciando il time frame spoore, nasdaq comp Apple mostrano interessanti divergenze rialziste che potrebbero fare da catalizzato per gli indic per allontanarsi dagli importanti supporti sebbene per lo spoore la resistenza precedentemente rotta che consideravo indicativa del cambio di trend (1322/1330) che ora ha fatto per diverse volte da resistenza statica.
Ricapitolando regna una gran confusione causata dal fatto che gl indici hanno gia raggiunto target di prezzo importanti ed indicativi di un possobile top basato sui fondamentali e sulla situazione macro fatto di politiche economiche e monetarie non più unitarie ma che le manovre dele banche centrali al momento sono riuscire ad estendere ulteriormente come nei precedenti QE. Nelle ultime settimane gli indici USA hanno mostrato una debolezza significativa a scontare il micro più negativo e l'arrivo di nuove incertezze macro (fiscal cliff europa cambiamento politico in Cina) ma secondo me per fare minimi significativamente più profondi ci vorranno elementi più probanti a riguardo (la situazione politica italiana se non risolta sul breve potrebbe far peggiorare l'andament del listino italico e gli spread sovrani) visto le condizioni di sentiment, le posizioni sull'azionario estremamente basse da parte degli operatori e il presente pessimismo complessivo. Il cedimento dei supporti su base weekly porterebbe ad una correzione di medio di ampiezza significativa nell'ordine del 10/20% sugli indici USA e mondiali.
PS: visto che si parla tanto del fiscal cliff vi metto qua un grafico di barclays che indica bene le varie componenti e l'mporto stimanto delle agevolazioni fiscali che sono state implementate in questi anni e che si deve decidere se rinnovare o lasciare decadere; naturalmente un fiscal cliff più restrittivo ridurrà la crescita nei prossim itrimestri di diversi punti percentuali mentre uno più soft permetterà una crescita un po più sostenuta ma tutto questo deve essere realizzato con il necessario equilibrio per non rischiare il rating degli USA.
PS2: quando partì questo bull market ciclico all'interno del bear market secolare in cui siamo immersi sostenevo che gli indici dopo un importante recupero dai minimi avrebbero stabilito un ampio trading range di un 25/30% dentro cui oscillare per un po di anni a smaltire gli eccessi precedenti senza fornare nuove bolle speculative. In realtà sullo spoore la dinamica del prezzo ha portato gli indici non troppo lontano dai massimi precedenti e con la possibilità, allo stato attuale, ancora intatta di avvicinarsici ulteriormente. l'indice MSCI World allo stato attuale si avvicina di più al comportamento post bolla globale che mi immaginavo quando segnalai questa possibilità sui mercati sebbene se gli indici dovessero ripartire al rialzo penso che anche quello verrebbe preso dagli eccessi delle banche centrali attuali.