TBOND BUND (VM 1984) 2012: la profezia dei Maya o la rinascita

Le banche Ue: rinviare Basilea 3
Lettera a Barnier: seguire gli Usa - Ma il commissario insiste: nuove regole dal 2013 Per Mussari (Abi) lo slittamento potrà aiutare la ripresa
 
Torna la speculazione sui mutui
Nel 2012 sul mercato Usa vengono riproposti titoli simili a quelli che innescarono la crisi
 
Gipaz ...

bassa volatilità: sole di oggi, pagina 29


Si ho letto ma come sai non condivido molto...per diverse ragioni:

1)Trading sulla volatilità (Vix ecc..) che ne modifica la percezione e si muove piu sulle aspettative di volatilita che sulla volatilità.

2)Presenza di molti investitori professionali e pochi individuali che sono la maggior causa di vendite da panico e aumento della volatilità.

Poi or ora mentre scrivo mi sovviene un detto che girava qualche anno fa per cui se c'è uno spike fella volatilità con rialzo dei mercati era il segnale che quella era l'ultima gamba del rialzo in quanto segnalava una certa euforia negli acquisti. Ora la stessa cosa si potrebbe replicare al ribasso dopo diversi anni di bear market secolare?

Obiettivamente su quest'ultima cosa non sono particolarmente convinto ma sarebbe da verificare come sarebbe da verificare qual famoso discorso della differenza tra volatilita storica e quella misurata dal Vix per capire cosa è successo a quel mio famoso ragionamento.
 
Si ho letto ma come sai non condivido molto...per diverse ragioni:

1)Trading sulla volatilità (Vix ecc..) che ne modifica la percezione e si muove piu sulle aspettative di volatilita che sulla volatilità.

2)Presenza di molti investitori professionali e pochi individuali che sono la maggior causa di vendite da panico e aumento della volatilità.

Poi or ora mentre scrivo mi sovviene un detto che girava qualche anno fa per cui se c'è uno spike fella volatilità con rialzo dei mercati era il segnale che quella era l'ultima gamba del rialzo in quanto segnalava una certa euforia negli acquisti. Ora la stessa cosa si potrebbe replicare al ribasso dopo diversi anni di bear market secolare?

Obiettivamente su quest'ultima cosa non sono particolarmente convinto ma sarebbe da verificare come sarebbe da verificare qual famoso discorso della differenza tra volatilita storica e quella misurata dal Vix per capire cosa è successo a quel mio famoso ragionamento.


:up: ripesco il file e lo aggiorno

ps: non condividevo l'articolo, ma mi sembrava utile per sapere 'cosa pensano gli altri'
 
Il revival dei bond «spazzatura»


Da inizio anno negli Usa emessi «junk» per 313 miliardi: più del doppio rispetto al 2007

Alla faccia degli effetti collaterali. Per il governatore della Federal Reserve Ben Bernanke la decisione presa a settembre di impegnare 40 miliardi di dollari al mese in una campagna di acquisti di obbligazioni garantite da mutui aveva l’obiettivo di rivitalizzare l’economia americana mantenendo bassi i tassi di interesse. E, secondariamente, di spingere gli investitori a correre più rischi. Ma anziché ravvivare il mercato azionario (che da allora ha perso centinaia di punti), quel terzo giro di iniezione di liquidità, o quantitative easing, ha alimentato una nuova potenziale bolla speculativa nel settore più rischioso dei prodotti a reddito fisso.
 
Il messaggio delle urne americane

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di ALFONSO TUOR

Le recenti elezioni statunitensi hanno inviato un messaggio più chiaro di quanto molti osservatori hanno sottolineato. Si può azzardare l’ipotesi che abbiano sancito anche a livello politico la fine dell’era liberista. Infatti, diversamente da quattro anni fa quando la vittoria di Obama fu favorita dal rifiuto delle guerre di Bush, dalla crisi finanziaria che raggiunse il culmine poche settimane prima del voto e dalla voglia di cambiamento, l’appuntamento elettorale dello scorso 6 novembre è stato molto meno condizionato da eventi straordinari e quindi frutto di preferenze molto più meditate. Anzi, come è stato più volte sottolineato, la fragile ripresa economica e l’alto livello della disoccupazione avrebbero dovuto giocare contro il presidente uscente.
La battaglia elettorale si è incentrata attorno ad alcuni temi centrali. Il primo tema ha riguardato il ruolo dello Stato e, quindi, se il suo ridimensionamento potesse favorire una sana e duratura ripresa dell’economia americana. La risposta è apparsa chiara: la maggioranza degli elettori non vuole meno Stato, ma uno Stato più efficiente, archiviando la famosa battuta di Ronald Reagan, secondo cui «lo Stato non è la soluzione, ma il problema».
 

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