Tbond Bund (VM69) 2013: Bandits Unchained tra Krug bubbles and balls

Quello è il manuale del mafioso, come detto prima Savianamente.
Il manuale del capitalista parla di "massimizzazione del profitto individuale rispettando le regole esistenti formalmente e sostanzialmente", e il capitalista weberiano, poi, diventato ricco onestamente, fa anche, orgogliosamente, donazioni ai bisognosi.


:no::no:

prego inviarmi prova Karlpopperiana di questa dizione da te truffaldinamente introdotta per massimizzare il tuo personale tornaconto

io per parte mia citerò qualche esempio di due grandi capitalisti ( di quelli che piasèn a ti: dei venegiani del 1400 o dei xeneize del 1500 ti risparmio :cool: )
Rockfeller > monopolista
Onassis > insider trading
 
Il termine capitalismo può riferirsi in genere a diverse accezioni quali:
Una combinazione di pratiche economiche, che venne istituzionalizzata in Europa, tra il XVII e il XIX secolo, che coinvolge in particolar modo il diritto da parte di individui e gruppi di individui che agiscono come "persone giuridiche" (o società) di comprare e vendere beni capitali (compresi la terra e il lavoro; vedi anche fattori della produzione) in un libero mercato (libero dal controllo statale).
Un insieme di teorie intese a giustificare la proprietà privata del capitale, a spiegare il funzionamento di tali mercati, e a dirigere l'applicazione o l'eliminazione della regolamentazione governativa di proprietà e mercati;
Il sistema economico, e per estensione l'intera società, il cui funzionamento si basa sulla possibilità di accumulare e concentrare ricchezza in una forma trasformabile (in denaro) e re-investibile, in modo che tale concentrazione sia sfruttata come mezzo produttivo;
Regime economico e di produzione che nelle società avanzate viene a svilupparsi in periodi di crescita, riconducibile a pratiche di monopolio, di speculazione e di potenza.
 
quanto sopra, senza far cenno a leggi o etica, ad evidenza

Braudel et al. sono ancora più chiari sulla accumulazione originale del capitale: ti dirò solo del caso di F Drake :D


spiace, ma il Weber è un mito circoscritto nel tempo e nello spazio, e ancora di più, di origine chiaramente cristiana ancorchè calvinista:

datti pace e confessa la tua abiura dell'ateismo :D
 
Il termine capitalismo può riferirsi in genere a diverse accezioni quali:
Una combinazione di pratiche economiche, che venne istituzionalizzata in Europa, tra il XVII e il XIX secolo, che coinvolge in particolar modo il diritto da parte di individui e gruppi di individui che agiscono come "persone giuridiche" (o società) di comprare e vendere beni capitali (compresi la terra e il lavoro; vedi anche fattori della produzione) in un libero mercato (libero dal controllo statale).
Un insieme di teorie intese a giustificare la proprietà privata del capitale, a spiegare il funzionamento di tali mercati, e a dirigere l'applicazione o l'eliminazione della regolamentazione governativa di proprietà e mercati;
Il sistema economico, e per estensione l'intera società, il cui funzionamento si basa sulla possibilità di accumulare e concentrare ricchezza in una forma trasformabile (in denaro) e re-investibile, in modo che tale concentrazione sia sfruttata come mezzo produttivo;
Regime economico e di produzione che nelle società avanzate viene a svilupparsi in periodi di crescita, riconducibile a pratiche di monopolio, di speculazione e di potenza.

Ecco, direi che ci siamo.
Il capitalista vuole arricchirsi?
Bene: metterà i suoi quattrini in banca, e - verosimilmente - si aspetterà che la banca non venga svaligiata.
Compra e vende servizi e beni? Si aspetterà di essere pagato, immagino.

Vedi dunque che il capitalismo, senza regole, semplicemente non può esistere?

Quindi, si tratta solo di aggiungere, ad alcune regole obbligatorissime anche nella versione kapitalista-mafiosoide e che riguardano la proprietà, altre regole, diciamo dei corollari, che disciplinano - ad esempio - il sistema fiscale ad aliquota progressiva, che è la primissima forma di limitazione degli eccessi che mi viene in mente. E altre cosucce.

In sintesi: il capitalismo ha bisogno di regole (di possibile diversa estensione) per esistere. Altrimenti, lo si chiami Royal Rumble, dittatura o in altri modi.
 
Ecco, direi che ci siamo.
Il capitalista vuole arricchirsi?
Bene: metterà i suoi quattrini in banca, e - verosimilmente - si aspetterà che la banca non venga svaligiata.
Compra e vende servizi e beni? Si aspetterà di essere pagato, immagino.

Vedi dunque che il capitalismo, senza regole, semplicemente non può esistere?

Quindi, si tratta solo di aggiungere, ad alcune regole obbligatorissime anche nella versione kapitalista-mafiosoide e che riguardano la proprietà, altre regole, diciamo dei corollari, che disciplinano - ad esempio - il sistema fiscale ad aliquota progressiva, che è la primissima forma di limitazione degli eccessi che mi viene in mente. E altre cosucce.

In sintesi: il capitalismo ha bisogno di regole (di possibile diversa estensione) per esistere. Altrimenti, lo si chiami Royal Rumble, dittatura o in altri modi.


??

mette i soldi in banca approfittando del sistema di regole: ma se appena può li mette in una banca in un paradiso fiscale, e mette fuori di guardia due suoi fidi prezzolati ( se non fossero prezzolati ma lui dèsse loro vitto alloggio e protezione, sarebbe feudalesimo: se fossero suoi servi, sarebbe schiavismo)

il capitalismo FA le regole, le disfa e le aggira


e manca la prova Karlpopperiana del tuo fantomatico manuale :D
 
Quello è il manuale del mafioso, come detto prima Savianamente.
Il manuale del capitalista parla di "massimizzazione del profitto individuale rispettando le regole esistenti formalmente e sostanzialmente", e il capitalista weberiano, poi, diventato ricco onestamente, fa anche, orgogliosamente, donazioni ai bisognosi.

Mhhhhh una bella forzatura che può andar bene nella prima fase del capitalismo quello cosidetto naturale ma sia nella seconda fase ma soprattutto nella fase finanziaria le regole vengono modificate a piacimento e la scelta è fondamentalmente quella del maggior profitto nel minor tempo possibile dove per esempio il rispetto per i diritti umani dei lavoratori è lasciata ad ampia discrezionalità.. :-o.
Inoltre bisogna capire se i bisognosi a cui fa donazioni sono bisognosi per scelta o per necessità.... nel primo caso lo possiamo ringraziare, nel secondo caso bisognerebbe domandarsi se la necessità è una conseguenza del profitto del capitalista "onesto".
 
Ecco, direi che ci siamo.
Il capitalista vuole arricchirsi?
Bene: metterà i suoi quattrini in banca, e - verosimilmente - si aspetterà che la banca non venga svaligiata.
Compra e vende servizi e beni? Si aspetterà di essere pagato, immagino.

Vedi dunque che il capitalismo, senza regole, semplicemente non può esistere?

Quindi, si tratta solo di aggiungere, ad alcune regole obbligatorissime anche nella versione kapitalista-mafiosoide e che riguardano la proprietà, altre regole, diciamo dei corollari, che disciplinano - ad esempio - il sistema fiscale ad aliquota progressiva, che è la primissima forma di limitazione degli eccessi che mi viene in mente. E altre cosucce.

In sintesi: il capitalismo ha bisogno di regole (di possibile diversa estensione) per esistere. Altrimenti, lo si chiami Royal Rumble, dittatura o in altri modi.

Essndo Komunista posso senza tema di essere smentito affermare che il capitalismo non è regolabile.. o lo è fino a quando le condizioni lo consentono, poi interviene il pragmatismo che può sfociare in interessanti soluzioni (guerre commerciali e non, manipolazione dei fenomeni, spionaggio, concorenza sleale, sfruttamento, violazione dei brevetti ecc...)
 
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