Tbond Bund (VM69) 2013: Bandits Unchained tra Krug bubbles and balls

Ma l'incremento di PIL che s'otterrà in Giappone sarà misurato in termini nominali o reali? :-?
 

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Ma dici che i tedeschi lo ignoravano? :mumble:


frankly non mi ricordo chi siano quelli che chiedono il taglio nel board
mi ricordo della Lagarde , credo un 2 settimane fa

ma in quel caso credo fosse manovra anti-J per far calare l'euro e sostenere l'export
se fosse così sarebbe imho inutile, sia per la magnitudo della manovra J che per il ridursi dei marcati BRIC su cui detta manovra dovrebbe esplicarsi
 
Rehn: il rigore può rallentare


Dall’fmi nuove critiche all’eccesso di austerità - Ma la Merkel insiste: avanti con il risanamento
Schäuble attacca l’italia: sbagliato scaricare i problemi su Berlino


La Ue apre a un minore rigore sui conti: «Il rallentamento del consolidamento è possibile ora grazie agli sforzi dei Paesi in difficoltà - ha detto il commissario agli Affari economici Olli Rehn - all’impegno Bce e alle politiche di bilancio credibili». Anche l’Fmi critica l’eccesso di austerità: la politica Bce resti accodomante, la Ue punti sulla crescita. Ma il cancelliere tedesco Angela Merkel insiste: avanti con il risanamento. E il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble attacca l’Italia: non scarichi i problemi sulla Germania.



tutto ancora come da scenario 'ottobre rosso' :D
 
Spending, «fase 3» con le incognite statali e Province


I nodi irrisolti delle prime due tranche

Chiudere subito la partite ancora in sospeso su statali e province. Sono le due "pratiche" sullo strategico versante della spesa che il nuovo governo Letta, se davvero nascerà, dovrà immediatamente disbrigare. Anche perché senza aver definitivamente collocato queste due tessere nel mosaico dei primi due step di spending review avviati dall’esecutivo Monti diventerebbe tutta in salita la strada che porta alla "fase 3" della revisione della spesa. Senza la quale sarebbe molto arduo individuare almeno una parte delle necessarie coperture per il pacchetto degli interventi fiscali in rampa di lancio: dalla riduzione dell’Imu al rinvio della Tares fino allo stop dell’aumento dell’Iva in calendario a luglio.













i teteski non accetteranno mai allentamenti da chi non completa i primi due step dopo 20 mesi di discussioni parlamentari
ipse dixit :-o :-o
 
Europa e fisco prime sfide - Il Sole 24 ORE








Europa e fisco prime sfide

http://argomenti.ilsole24ore.com/alberto-quadrio-curzio.html





«Al servizio del Paese». L'incarico a Enrico Letta per formare il Governo è la prosecuzione di quell'impegno che Giorgio Napolitano ha attuato nel suo primo settennato di presidente della Repubblica e che ha riconfermato accettando generosamente la rielezione. Letta lo ha rimarcato per il nascente Governo.
Per chi assume cariche istituzionali questo «servizio» è un «dovere» ma molto spesso non è stato così in Italia. Troppe volte, nelle politiche e nelle parole, le visioni fortemente di parte hanno prevalso mentre calcoli elettoralistici a soli fini di preservazione di interessi particolari (più o meno evidenti) hanno avvelenato il clima politico. Il merito dei problemi è passato così in secondo piano.
Tutto ciò non è più possibile al Parlamento che ha votato la riconferma di Giorgio Napolitano e ne applaudito il discorso del 22 aprile, che resterà nella storia della nostra Repubblica sia per etica civile e concretezza istituzionale sia perché traccia un solco netto tra una Repubblica dei partiti e i partiti per la Repubblica. È una opzione irrevocabile per chi ha pregato Napolitano di restare alla presidenza della Repubblica. Ma è opzione discriminante anche per le forze politiche che si sono dissociate dalla stragrande maggioranza del Parlamento nella convinzione, confusa e ingenua, di poter gestire con dei web-referendum un Paese da 60 milioni di abitanti.



Napolitano nel dare l'incarico a Letta ha sottolineato sia l'età, sia la pratica di parlamentare e quella partitica, sia la competenza nelle questioni economiche, sia la caratura europea ed internazionale. Tutto ciò colloca Letta in un'area molto diversa da quella dei "tecnici" la cui scarsa pratica politica e operativa può diventare astrattismo utile per delineare scenari ma non per scegliere.
Letta nell'accettare con riserva l'incarico ha sottolineato due linee programmatiche per uscire dalla crisi italiana: le riforme interne sia istituzionali che economiche; le riforme europee per la crescita. Sullo sfondo ci sono anche i due documenti dei saggi nominati da Napolitano. Speriamo che Letta nel programma di governo attui una combinazione tra quei documenti e le istanze delle parti sociali (imprese e sindacati) confermando quell'attenzione all'economia reale che egli ha sempre avuto.
In attesa del programma richiamiamo alcuni problemi economici sul cui sfondo ci sono sempre quelli sistemici inerenti la razionalizzazione della spesa corrente, la semplificazione e l'efficienza delle Pubbliche amministrazioni.

In un nostro articolo del 15 aprile scorso abbiamo sottolineato tre urgenze con effetti di breve termine: il pagamento di tutti i debiti delle Pa verso le imprese; il potenziamento del fondo centrale di garanzia per riattivare il credito alle Pmi; il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga. Oggi consideriamo tre urgenze con effetti di medio termine: l'Italia nella Ue e Uem; la riforma tributaria; l'innovazione per una crescita verde.

segue ...


:up: brao Curzio :):):)
 
Ma il cancelliere tedesco Angela Merkel insiste: avanti con il risanamento.


that is, le riforme

E il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble attacca l’Italia: non scarichi i problemi sulla Germania.

that is, fate le riforme senza piagnucolare e noi faremo la nsotra parte

IMHO, 2c ecceccc
 

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