f4f
翠鸟科
Se dovesse ottenere una maggioranza sufficientemente solida, Angela Merkel avrà davvero l'opportunità di non dissimulare più la guida solitaria alla quale Berlino è chiamata per riorientare un'Europa appannata anche nelle idee. Potrebbe dare un po' di ossigeno ai membri in difficoltà dell'Unione senza apparire debole in casa, magari spiegando ai tedeschi quali enormi vantaggi l'euro abbia portato alla Germania in termini di prosperità economica e occupazione. E potrebbe raccogliere l'appello di uno dei più grandi tra i suoi intellettuali, Jürgen Habermas: approfondire l'integrazione politica investendo nel progetto - ora sepolto - di una «comunità di Stati» liberata dalle secche degli accordi intergovernativi. Il rafforzamento dell'Unione andrebbe a compensare e sostenere la leadership riluttante di un Paese ancora provato dal passato. Un Paese che in campagna elettorale ha discusso più di menù vegetariani nelle mense scolastiche che di armi chimiche in Siria.
Per un laboratorio democratico tanto ambizioso come quello invocato da Habermas servono statisti, capaci di spingere lo sguardo dei tedeschi oltre l'ossessione di non dover «pagare per i greci». O per gli italiani. In fondo, Angela Merkel deve a Helmut Kohl - che accettò di pagare per i tedeschi orientali - la sua piena cittadinanza europea di oggi, senza muri e senza monete di serie B. È un cammino impossibile per die Kanzlerin? La verità è che finora non ha fatto poco: senza poter contare sulla Bundesbank, ha gestito le emergenze accanto alla Banca centrale europea, grata di tutti gli interventi utili a calmare i mercati. È forse arrivato per lei il momento di scuotersi di dosso quello che viene definito un «pragmatismo senza ambizioni». Rita Levi Montalcini, una donna di scienze come Merkel che di formazione è dottore in chimica quantistica, ha insegnato che a un certo punto dobbiamo «desiderare di osare».
Per un laboratorio democratico tanto ambizioso come quello invocato da Habermas servono statisti, capaci di spingere lo sguardo dei tedeschi oltre l'ossessione di non dover «pagare per i greci». O per gli italiani. In fondo, Angela Merkel deve a Helmut Kohl - che accettò di pagare per i tedeschi orientali - la sua piena cittadinanza europea di oggi, senza muri e senza monete di serie B. È un cammino impossibile per die Kanzlerin? La verità è che finora non ha fatto poco: senza poter contare sulla Bundesbank, ha gestito le emergenze accanto alla Banca centrale europea, grata di tutti gli interventi utili a calmare i mercati. È forse arrivato per lei il momento di scuotersi di dosso quello che viene definito un «pragmatismo senza ambizioni». Rita Levi Montalcini, una donna di scienze come Merkel che di formazione è dottore in chimica quantistica, ha insegnato che a un certo punto dobbiamo «desiderare di osare».