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翠鸟科
Io penso che krugman faccia il suo sporco lavoro: non che non abbia ragione intendiamoci ma evidenzia non solo i possibili errori di politica economica dell'area euro ma anche le paure dei paesi anglofoni che un Europa che smantella il welfare alla maniera anglosassone, che toglie i ditti faticosamente conquistati dai lavoratori in 20 anni di lotte renda il capitale europeo molto più minaccioso per quello dei propri paesi di riferimento.
La distruzione di capacità produttiva e di diritti in europa serve solo ad allineare queste economie agli standard anglosassoni dove la differenziazione tra il top 5% della popolazione ed il restante 95% è ancora più accentuato.
Chi accorre intorno alle teorie dei vari economisti mainstream non ha ancora capito diverse cose; poi che da noi queste politiche facciano più danni ed è sacrosanto ribellarsi ad esse può anche starci ma il sistema economico è un sistema disequilibrato che cerca continuamente nuovi equilibri penalizzando ora gli uni ora gli altri ma premiando solo ed esclusivamente il capitale vincente.... e spesso il capitale vincente non dipende esclusivamente dalla migliore ricetta economica partorita ma dipende anche da fattori quali la potenza politica/militare di quel paese, la situazione demografica dello stesso e da altre decine di variabili.
Questa dicotomia di scuole economiche è il fumus culturale degli ultimi anni ed è un gioco pericoloso per chi ci si trova in mezzo...
certo
si legge Krugman, come Roubini, per cercare di capire quale sia la 'prossima mossa vincente',
non per cercare di capire quale scuola economica sia la migliore ( si saprebbe, nell'ipotesi, solo ex-post)
ma per chi ad es legge di storia economica ( Braudel, per dire) vede quanto tutto questo sia di breve periodo, poco di più di articoli di giornale ( ad es, Bastasin lo trovo più profondo e convincente del Krug)
ciò detto, noto il rumoring contro la Cermania: tutto lì