Tbond Bund (VM69) 2013: Bandits Unchained tra Krug bubbles and balls

Sti aggiustamenti gettano una luce di opacità nei dati complessivi...

The change in total nonfarm payroll employment for November was revised from +161,000 to
+247,000, and the change for December was revised from +155,000 to +196,000. Monthly
revisions result from additional reports received from businesses since the last published
estimates and the monthly recalculation of seasonal factors. The annual benchmark process
also contributed to these revisions.
 


la Germania può permettersi un euro a 1.40 e anche a 1.45. In un anno elettorale un euro forte può essere proposto ai tedeschi come la prova conclusiva della buona gestione della crisi europea da parte del governo uscente. Può inoltre rallentare la corsa dei prezzi, peraltro non così preoccupante come si era temuto.
In generale, bisogna sempre ricordare che per un esportatore è più importante una forte domanda estera che non un cambio particolarmente favorevole. Avere un euro debole, come tipicamente succede in tempi di recessione globale, è una magra consolazione nel momento in cui i clienti internazionali smettono di comprare.
Naturalmente non bisogna esagerare. Se la crescita internazionale non è particolarmente brillante e se, come nel caso attuale, un concorrente temibile come il Giappone può beneficiare di un settore automobilistico improvvisamente competitivo grazie allo yen più debole, la Germania non può restare troppo tranquilla. Si pensi anche alla chimica, un altro classico punto di forza del paese. La migrazione delle imprese tedesche negli Stati Uniti, dove il petrolio e il gas costano molto meno, verrà solo accelerata.
 
Dando un occhiata agli indici USA e italiano quello che si può notare è che entrambi sembrano configurati per una pausa correttiva sebbene l'intensità non dovrebbe essere terrificante anche se il listini italiano sdembra aver recuperato debolezza relativa rispetto all'utlimo periodo.

L'italiano ha i principali oscillatori girati per il ribasso e dopo il test di ieri alla prima area di supporto sembra che ci sia attrazione verso l'area 16500/16700. Staremo a vedere anche perchè la correzione è fin troppo tecnica e quindi telefonata....

Gli USA dopo aver testato la parte alta del canale rialzista sembrano anche loro in fase correttiva ma con target al ribasso non particolarmente profondi allo stato attuale.

Certamente qualche news negativa catalizzatrice di una correzione un po più marcata ci sono ma al momento la lentezza della discesa sembra far scaricare gli indicatori attravwrso una flag rialzista piuttosto che attraverso una vera gamba ribassista ma c'è da dire che le obbligazioni high yield hanno cominciato a corregere prima dell'azionario e questo solitamente segnala una correzione seria anche dell'azionario. Però il gioco della liquidità fa la sua parte e le dichiarazioni delle banche di investimento anche... per cui estrema cautela a cavalcare il ribasso nella fase attuale in quanto i livelli indicati sopra sono da monitorare come veri spartiacque tra situazioni di breve e medio....

per il poco che vale, concordo
alla naturale riflessione, in ITA si aggiungono le sparate politiche e temo i mercati stiano prezzando uno stallo alla messicana nel nostro senato: una posizione pessima, anche se Ferrara oggi ha adombrato un accordo tra B e Monti nel dopo-elezioni

insomma, una nazione che si fa influenzare da un giocatore di calcio per le lelezioni, è proprio una nazione di Kakà
 
E comunque i periferici sono di nuovo in sofferenza mentre i core resistono meglio segno che l'effetto gennaio è finito...
 

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