Tbond Bund (VM69) 2013: Bandits Unchained tra Krug bubbles and balls

Il rischio di affidarsi alla Fed e alla Bce


La resistenza dei BTP italiani, dopo le elezioni, poggia sulla convinzione che Draghi alla fine interverrà a difesa dei titoli di Stato
Il nuovo record di Wall Street si spiega più con la politica di Bernanke che con la forza dell’economia


Vi sono due apparenti contraddizioni sui mercati finanziari. La prima è la straordinaria resistenza dei Btp, pur in presenza di condizioni politiche ed economiche in rapido deterioramento. La seconda è la grande vivacità della Borsa americana che ha toccato un nuovo massimo storico, dopo un rialzo dell’8,5% in due mesi. A ben vedere, la tenuta dei titoli di Stato italiani pare essere imparentata con l’esuberanza americana ed entrambe sono la conseguenza di un diffuso e forse eccessivo ottimismo tra gli investitori che poggia in buona parte sulla sopravalutazione delle capacità taumaturgiche delle banche centrali. Chi investe sui Btp pensa che i prezzi non possano calare, perché c’è la Draghi put, ossia il fondo salvastati della Bce, a proteggere il mercato. Chi continua a comprare i titoli del Nyse si sente tutelato dalla Bernanke put: ritiene insomma che la continuazione ad oltranza della politica monetaria non convenzionale della Fed sia in grado di rimuovere tutti gli ostacoli.
 
Fitch taglia rating dell'Italia a BBB+

La valutazione riflette il "risultato inconcludente delle elezioni italiane"
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NEW YORK - Fitch ha tagliato il rating dell'Italia a BBB+ da A- con outlook negativo: per l'agenzia la valutazione riflette il "risultato inconcludente delle elezioni italiane". La recessione in atto in Italia è una delle più profonde in Europa - scrive Fitch - e i dati indicano il rischio che si prolunghi più di quanto atteso: e ciò "mette a rischio lo sforzo di risanamento di bilancio e aumenta i rischi del settore finanziario". Fitch prevede una contrazione del Pil italiano dell'1,8% nel 2013. Il debito sarà invece vicino al 130%. Sempre venerdì, invece, Standard & Poor's aveva invece ribadito che il risultato delle elezioni non dovrebbe avere implicazioni immediate sul rating della Penisola, attualmente a BBB+ con implicazioni negative. Mentre sono più a rischio le riforme per la crescita. "Lo scenario di base è che, indipendentemente dalla composizione del prossimo governo, il consolidamento fiscale non si allontanerà dal suo percorso attuale, dato l'alto debito del settore pubblico" afferma S&P.





 

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