TBRONX-OIL-V.M. 85 ASTENERSI PERDITEMPO W LU PILU (6 lettori)

quicksilver

Forumer storico
la cosa che non capisco è solo questa .. aumentano le garanzie sui depositi ... regalano soldi alle banche ... ma stra.azzi degli stra.azzi non un solo coione a dire .. aiutiamo che non riesce a pagare ... ma porca la più mer.dosa miseria è così duro da capire ? è così difficile provare a trovare una soluzione in tal senso ? mah per salvare le banche si sono inventato l'impossibile, ma il problema che sta alla base di tutto non se le ca.ca.to nessuno ... meritano di finire in mutande .. e fancul se rimarremo senza soldi .. meglio così che vedere sti mer.dosi continuare a fare i signori del azzo..

oh ora mi sono sfogato .. fancul alla borsa e che sto mondo finisca quanto prima ... !!!!

che tutti vadano in banca a farle chiudere per sempre :wall::wall::mad::mad::censored::censored:

e mandagli un email e diglielo no? :wall:
 

quicksilver

Forumer storico
Questo è uno che ci lavora:

***Mio fratello che ha una impresa in una citta non lontana da Shanghai sta pensando di ritirarsi quanto prima. Quando deve portare "fuori" dei profitti ogni volta e' una avventura.
Per importazioni di attrezzature o macchinari non le dico che a razza di fregature sono andato incontro, e la colpa non si sa mai da che parte sta... regole di recupero iva che cambiano in continuazione, passaggi "obbligati" per avere certificazioni indispensabili per la vendita, tribunali che prendono sempre la parte del cinese di turno anche sa ha violato arbitrariamente un contratto, invasioni di domicilio da parte di terzi con la polizia (padrona del campo) che prende sempre (!) le parti dei cinesi anche se del tutto immotivate. Fornitori che sistematicamente (100%) usano corrompere i dipendenti, consulenti fiscali in combutta con l'ufficio tasse, ecc . Diritti di proprieta violati di fatto, con stampi pagati che non si sa come portare a casa ed usati per altri.
Procedure burocratiche "folli", "folli", per avere ad es. assegnato un nome di una ditta sono passati 10 mesi con 120 nomi proposti, alla fine ce lo hanno dato loro!!. Ho subito danni che mi hanno tolto praticamente l'utile per tre anni, e mi sono salvato perche avevo la struttura di appoggio ad Hong Kong... Anche le maestranze non tifano per noi, ma per fortuna non sono in grado di fare loro il knowhow, per quello ci vuole un certo background...
Una esperienza durissima, non lo immaginavo. Certo, se uno viene qui a fare il dipendente ben pagato e non si espone forse si fa un quadro molto diverso. Loro poi sono bravissimi a farti la torta di compleanno mentre stanno pensando a come "FOTTERTI". Chi fa l'imprenditore qui lo sa bene!.

Altri pareri sparsi di imprenditori in Cina:
-Il governo infatti cambia spesso le regole del gioco e i vantaggi che si avevano prima improvvisamente spariscono. “Pianificare è quasi impossibile, non si sa cosa cambierà domani”.
E poi c'è la manodopera impreparata. Nulla di paragonabile a quella italiana.


-gli elevati tassi di crescita registrati dalla Cina ed il fatto che essi dipendano soprattutto dagli investimenti, mentre i consumi sono meno dinamici, fanno temere che questa crescita possa avere alimentato un' enorme bolla speculativa.
La ristrutturazione delle sue imprese pubbliche è incompleta e lo Stato protegge e sovvenziona molte imprese inefficienti, oltre a spingere il sistema bancario ad erogare credito al di là delle valutazioni prudenziali. La rigidità del cambio favorisce un forte eccesso di liquidità sul mercato, oltre che sostenere l' avanzo commerciale cinese. L'assenza, poi, di un adeguato sistema di welfare ha innescato un ingente corsa al risparmio individuale, per chi riesce a rispiarmare, mentre per chi è povero, c'è solo l' inedia o la carestia e si sta manifestando fortemente pericolosa per un sistema politico oligarchico che guarda al proprio tornaconto personale

-Tutta la progettazione è: o proveniente dall'estero, o prodotta in Cina da personale straniero, o realizzata da cinesi dopo anni di preparazione occidentale, o realizzata da aziende cinesi al loro interno da personale inadeguato con il risultato di realizzare prodotti "non finiti" , pieni di imperfezioni, e malfunzionanti.

tutta l'economia cinese si regge sulla TECNOLOGIA straniera. Avete idea di cosa significhi realizzare un centro per la produzione di tecnologia senza avere alle spalle 20 o 30 anni di esperienza? Avete idea del tempo che serve solo per predisporre le strutture par lo sviluppo del knowhow? (anni), di cosa significhi partire quando gli altri sono in "pista" da 40 anni come minimo?
Nessuno mette in pista una "ferrari" partendo da ZERO in pochi anni...

-So di certo che mentre la parte "passiva" dell'elettronica è ormai acquisita in gran parte, quella attiva importante è ancora quasi tutta di importazione, come knowhow intendo.

-Le aziende cinesi che sarebbero realmente competitive in condizioni normali son una frazione piccolissima del totale. Il grosso sono sole imprese che lavorano in perdita finanziate a fondo perduto dallo stato che fanno dumping sui mercati mondiali... Il regime cinese sta portando avanti questa politica scellerata solo per prolungare la sua vita....

-La Cina hai il 40% di crediti inesigibili perche' hai finanziato aziende in settori strasaturi che non hanno i margini per creare la ricchezza per ripagarli... e prima o poi questa scemenza la paghi

Sembrerà un controsenso parlare di immobilismo con un paese che cresce del 10% Ma è proprio questo immobilismo che vuol dire non affrontare i problemi dell'inquinamento ambientale, di minime garanzie pensionistiche e sanitarie, di un bilancio statale totalmente sbilanciato di una crescita basata sulla sottovalutazione della moneta ecc...

-Tra i tanti problemi che la Cina deve affrontare uno dei più impellenti consiste nella disparità di benessere tra le regioni che hanno approfittato largamente dell'espansione economica e quelle che invece ne hanno beneficiato poco o non ne hanno beneficiato affatto. La circostanza è fonte di tensioni sociali e preoccupa a ragione i governanti. Negli ultimi mesi i responsabili della conduzione del paese hanno insistito sulla necessità di uno sviluppo meno tumultuoso di quello che sta avvenendo attualmente ma in compenso più solido e armonioso. In questo clima alcuni hanno avanzato l'idea di utilizzare una parte delle riserve valutarie a favore delle aree particolarmente povere della nazione. Da anni la Cina consegue saldi positivi elevati negli scambi con l'estero e di conseguenza accumula averi molto sostanziosi, investendone una parte considerevole in titoli dello stato americano. Perchè non impiegarne almeno una frazione per sollevare le sorti di chi è rimasto nell'indigenza? L'idea parrebbe azzeccata e la sua attuazione semplice. Ma non è così. Se i beni e servizi necessari per creare infrastrutture nelle regioni arretrate o per rifornire le loro popolazioni venissero acquistati nella Cina medesima, per cui dovrebbero essere pagati in yuan, la banca centrale dovrebbe vendere dollari ed acquistare la moneta nazionale, ad esempio da importatori cinesi ai quali la valuta americana serve per regolare acquisti negli Stati Uniti oppure da esportatori esteri che ricevono yuan in pagamento di forniture alla Cina. In questo caso però sui mercati delle divise lo yuan si rafforzerebbe ed il dollaro si indebolirebbe, ossia avverrebbe, probabilmente in modo disordinato, quanto la banca centrale, comperando valute estere e accumulando riserve, ha cercato per anni di impedire. Si potrebbe peraltro suggerire che le autorità monetarie non vendano i dollari ma semplicemente, per un importo pari al controvalore di una certa percentuale delle riserve, mettano in circolazione yuan. Si osserva però che un aumento della quantità di denaro in circolazione sarebbe attuabile anche se le riserve valutarie non esistessero. In ogni caso l'abbondanza di mezzi liquidi avrebbe l'effetto di accrescere il surriscaldamento dell'economia e di compromettere ulteriormente la stabilità dei prezzi

-La faccenda delle riserve è solo fumo negli occhi ben messo su dai cinesi stessi per dimostrare la solidità delo loto sistema finanziario. In realtà tale riserve sono, nella migliore delle ipotesi una pura partita di giro. Se si prende il bilancio dello stato della Cina si si accorge subito che le grandiose riserve servono a coprire i crediti non più esigibile delle principali banche nazionali che hanno elargito soldi a pioggia ad aziende che producono perdite. Il bilancio cinese è solo in leggero attivo scorporando tutte le voci improproprie (come ad esemio i bond statali posseduti dai cittadini cinesi che compaiono in ATTIVO dello stato patrimoniale del bilancio dello stato anzichè in PASSIVO). Tale leggero attivo rischia di diventare un profondo rosso man mano che il dollaro si svaluta proprio perchè le voci reali di attivo sono principlmente in dollari americani. Le materie prime che acquistano dall'estero viceversa benchè quotate in US$ seguono l'andamento dell'Euro. Esempio il Nickel e il Petrolio. Il sistema finanziaro cinese vive di un equilibrio assai instabile dove basta un leggero calo della domanda USA per creare un dissesto inimmaginabile. Loro lo sanno e per questo continuano a comprare US bond proprio per sostenere la domanda USA che se dovesse scendere porterebbe al collasso il sistema cinese. E' per questo che continuano a comprarli anche se il $ scende. Non perchè sono scemi ma perchè questo è l'unico modo a loro disposizione per rinviare la crisi. Il gioco per un po' dura e durerà, poi tra un po' anche loro non ce la faranno più. L'orologio della crisi è proprio il valore del $ o meglio l'indice del valore del $. Più questo scende più la crisi si avvicina. L'esposizione in termini di US$ dello stato cinese è tale che bastano leggere variazioni per produrre danni enormi.

-gli addetti alle imprese industriali e manifatturiere dedite all'esportazione sono circa 70 milioni mentre 100 milioni sono gli occupati in agricoltura che producono derrate destinate ad essere esportate. Si noti inoltre che mentre la disoccupazione nelle zone urbane e costiere è circa il 4 %, in realtà se si include la sotto-occupazione rurale, la percentuale dei disoccupati in Cina è del 10 - 14 %. Se le autorità monetarie permettessero una rivalutazione del tasso di cambio in linea con il potere d'acquisto interno, esploderebbe il già forte livello di conflitti sociali, che per il momento si mantiene ancora a bassa intensità e a livelli controllabili. Anche se i dirigenti cinesi volessero collaborare con le autorità occidentali, non possono permettersi di rallentare le esportazioni perché in tal caso sarebbe a rischio l'equilibrio politico interno ed in ultima analisi il proprio potere.

-I dollari generati dalle esportazioni, convertiti in yuan per le aspettative di rivalutazione, non appartengono alle aree rurali interne della Cina e pertanto non raggiungono quelle zone che più ne avrebbero bisogno, né in termini di investimenti in grandi infrastrutture, né in maggiori consumi, per innalzare un tenore di vita di pura sussistenza. Tali disponibilità monetarie vanno invece ad alimentare conti correnti a vista, remunerati dalle banche cinesi con un basso tasso d'interesse il cui controvalore globale è di circa 4.000 miliardi di dollari. Il piccolo risparmiatore cinese delle zone industrializzate sa per esperienza che le banche locali hanno una affidabilità non eccelsa. Infatti il sistema bancario cinese è stato sì ricapitalizzato più volte negli scorsi anni ma non è stato ristrutturato a fondo perché il potere di erogare a discrezione il credito bancario è una delle basi primarie del controllo politico interno da parte della dirigenza comunista cinese

-Gran parte delle aziende cinesi lavora in perdita e comunque con margini quasi nulli. L'unica ragione del boom e' il credito facile .... ed ora hanno il 40% dei crediti incagliati.
Penso che buona parte delle riserve che hanno le dovranno usare per tener su il sistema bancario quando arrivera' l'inevitabile crack. Nonostante la lezione del 29 abbia gia' 70 anni, sembra che qualcuno non abbia imparato proprio niente. La Cina di oggi e' peggio dell'America degli anni 20, molto peggio

:titanic:
 

quicksilver

Forumer storico
farò attenzione alla BBC ;)
poi finisce che facendo uno zoom vedo i thread di quelli che fanno finta di chiudere i C/C di Unicredit o che buttano là, così disinteressatamente, che ING ha problemi :rolleyes:

davvero però, purtroppo ultimamente ho poco tempo e poi i mercati non invogliano, comunque il tg2 di stasera nel servizio sui mercati (che sta diventando d'abitudine) tra le immagini sui monitor c'era un forum, dal banner in alto non mi sembrava ne questo ne il fol ma è durato 1 secondo
 

quicksilver

Forumer storico
Vero...vedrai che tagliano a mercati chiusi... fanno un sorpresone....vuol dire che siamo nella ca.cca piu...BROWN :D

guarda, ma io spero che se tagliano lo facciano a mercati chiusi, non mi interessa di non prendere il rialzo, preferisco molto di piu di non prendermi in faccia lo squeeze intraday mentre magari sono short se lo fanno a mercati aperti!
 

gipa69

collegio dei patafisici
Questo è uno che ci lavora:

***Mio fratello che ha una impresa in una citta non lontana da Shanghai sta pensando di ritirarsi quanto prima. Quando deve portare "fuori" dei profitti ogni volta e' una avventura.
Per importazioni di attrezzature o macchinari non le dico che a razza di fregature sono andato incontro, e la colpa non si sa mai da che parte sta... regole di recupero iva che cambiano in continuazione, passaggi "obbligati" per avere certificazioni indispensabili per la vendita, tribunali che prendono sempre la parte del cinese di turno anche sa ha violato arbitrariamente un contratto, invasioni di domicilio da parte di terzi con la polizia (padrona del campo) che prende sempre (!) le parti dei cinesi anche se del tutto immotivate. Fornitori che sistematicamente (100%) usano corrompere i dipendenti, consulenti fiscali in combutta con l'ufficio tasse, ecc . Diritti di proprieta violati di fatto, con stampi pagati che non si sa come portare a casa ed usati per altri.
Procedure burocratiche "folli", "folli", per avere ad es. assegnato un nome di una ditta sono passati 10 mesi con 120 nomi proposti, alla fine ce lo hanno dato loro!!. Ho subito danni che mi hanno tolto praticamente l'utile per tre anni, e mi sono salvato perche avevo la struttura di appoggio ad Hong Kong... Anche le maestranze non tifano per noi, ma per fortuna non sono in grado di fare loro il knowhow, per quello ci vuole un certo background...
Una esperienza durissima, non lo immaginavo. Certo, se uno viene qui a fare il dipendente ben pagato e non si espone forse si fa un quadro molto diverso. Loro poi sono bravissimi a farti la torta di compleanno mentre stanno pensando a come "FOTTERTI". Chi fa l'imprenditore qui lo sa bene!.

Altri pareri sparsi di imprenditori in Cina:
-Il governo infatti cambia spesso le regole del gioco e i vantaggi che si avevano prima improvvisamente spariscono. “Pianificare è quasi impossibile, non si sa cosa cambierà domani”.
E poi c'è la manodopera impreparata. Nulla di paragonabile a quella italiana.


-gli elevati tassi di crescita registrati dalla Cina ed il fatto che essi dipendano soprattutto dagli investimenti, mentre i consumi sono meno dinamici, fanno temere che questa crescita possa avere alimentato un' enorme bolla speculativa.
La ristrutturazione delle sue imprese pubbliche è incompleta e lo Stato protegge e sovvenziona molte imprese inefficienti, oltre a spingere il sistema bancario ad erogare credito al di là delle valutazioni prudenziali. La rigidità del cambio favorisce un forte eccesso di liquidità sul mercato, oltre che sostenere l' avanzo commerciale cinese. L'assenza, poi, di un adeguato sistema di welfare ha innescato un ingente corsa al risparmio individuale, per chi riesce a rispiarmare, mentre per chi è povero, c'è solo l' inedia o la carestia e si sta manifestando fortemente pericolosa per un sistema politico oligarchico che guarda al proprio tornaconto personale

-Tutta la progettazione è: o proveniente dall'estero, o prodotta in Cina da personale straniero, o realizzata da cinesi dopo anni di preparazione occidentale, o realizzata da aziende cinesi al loro interno da personale inadeguato con il risultato di realizzare prodotti "non finiti" , pieni di imperfezioni, e malfunzionanti.

tutta l'economia cinese si regge sulla TECNOLOGIA straniera. Avete idea di cosa significhi realizzare un centro per la produzione di tecnologia senza avere alle spalle 20 o 30 anni di esperienza? Avete idea del tempo che serve solo per predisporre le strutture par lo sviluppo del knowhow? (anni), di cosa significhi partire quando gli altri sono in "pista" da 40 anni come minimo?
Nessuno mette in pista una "ferrari" partendo da ZERO in pochi anni...

-So di certo che mentre la parte "passiva" dell'elettronica è ormai acquisita in gran parte, quella attiva importante è ancora quasi tutta di importazione, come knowhow intendo.

-Le aziende cinesi che sarebbero realmente competitive in condizioni normali son una frazione piccolissima del totale. Il grosso sono sole imprese che lavorano in perdita finanziate a fondo perduto dallo stato che fanno dumping sui mercati mondiali... Il regime cinese sta portando avanti questa politica scellerata solo per prolungare la sua vita....

-La Cina hai il 40% di crediti inesigibili perche' hai finanziato aziende in settori strasaturi che non hanno i margini per creare la ricchezza per ripagarli... e prima o poi questa scemenza la paghi

Sembrerà un controsenso parlare di immobilismo con un paese che cresce del 10% Ma è proprio questo immobilismo che vuol dire non affrontare i problemi dell'inquinamento ambientale, di minime garanzie pensionistiche e sanitarie, di un bilancio statale totalmente sbilanciato di una crescita basata sulla sottovalutazione della moneta ecc...

-Tra i tanti problemi che la Cina deve affrontare uno dei più impellenti consiste nella disparità di benessere tra le regioni che hanno approfittato largamente dell'espansione economica e quelle che invece ne hanno beneficiato poco o non ne hanno beneficiato affatto. La circostanza è fonte di tensioni sociali e preoccupa a ragione i governanti. Negli ultimi mesi i responsabili della conduzione del paese hanno insistito sulla necessità di uno sviluppo meno tumultuoso di quello che sta avvenendo attualmente ma in compenso più solido e armonioso. In questo clima alcuni hanno avanzato l'idea di utilizzare una parte delle riserve valutarie a favore delle aree particolarmente povere della nazione. Da anni la Cina consegue saldi positivi elevati negli scambi con l'estero e di conseguenza accumula averi molto sostanziosi, investendone una parte considerevole in titoli dello stato americano. Perchè non impiegarne almeno una frazione per sollevare le sorti di chi è rimasto nell'indigenza? L'idea parrebbe azzeccata e la sua attuazione semplice. Ma non è così. Se i beni e servizi necessari per creare infrastrutture nelle regioni arretrate o per rifornire le loro popolazioni venissero acquistati nella Cina medesima, per cui dovrebbero essere pagati in yuan, la banca centrale dovrebbe vendere dollari ed acquistare la moneta nazionale, ad esempio da importatori cinesi ai quali la valuta americana serve per regolare acquisti negli Stati Uniti oppure da esportatori esteri che ricevono yuan in pagamento di forniture alla Cina. In questo caso però sui mercati delle divise lo yuan si rafforzerebbe ed il dollaro si indebolirebbe, ossia avverrebbe, probabilmente in modo disordinato, quanto la banca centrale, comperando valute estere e accumulando riserve, ha cercato per anni di impedire. Si potrebbe peraltro suggerire che le autorità monetarie non vendano i dollari ma semplicemente, per un importo pari al controvalore di una certa percentuale delle riserve, mettano in circolazione yuan. Si osserva però che un aumento della quantità di denaro in circolazione sarebbe attuabile anche se le riserve valutarie non esistessero. In ogni caso l'abbondanza di mezzi liquidi avrebbe l'effetto di accrescere il surriscaldamento dell'economia e di compromettere ulteriormente la stabilità dei prezzi

-La faccenda delle riserve è solo fumo negli occhi ben messo su dai cinesi stessi per dimostrare la solidità delo loto sistema finanziario. In realtà tale riserve sono, nella migliore delle ipotesi una pura partita di giro. Se si prende il bilancio dello stato della Cina si si accorge subito che le grandiose riserve servono a coprire i crediti non più esigibile delle principali banche nazionali che hanno elargito soldi a pioggia ad aziende che producono perdite. Il bilancio cinese è solo in leggero attivo scorporando tutte le voci improproprie (come ad esemio i bond statali posseduti dai cittadini cinesi che compaiono in ATTIVO dello stato patrimoniale del bilancio dello stato anzichè in PASSIVO). Tale leggero attivo rischia di diventare un profondo rosso man mano che il dollaro si svaluta proprio perchè le voci reali di attivo sono principlmente in dollari americani. Le materie prime che acquistano dall'estero viceversa benchè quotate in US$ seguono l'andamento dell'Euro. Esempio il Nickel e il Petrolio. Il sistema finanziaro cinese vive di un equilibrio assai instabile dove basta un leggero calo della domanda USA per creare un dissesto inimmaginabile. Loro lo sanno e per questo continuano a comprare US bond proprio per sostenere la domanda USA che se dovesse scendere porterebbe al collasso il sistema cinese. E' per questo che continuano a comprarli anche se il $ scende. Non perchè sono scemi ma perchè questo è l'unico modo a loro disposizione per rinviare la crisi. Il gioco per un po' dura e durerà, poi tra un po' anche loro non ce la faranno più. L'orologio della crisi è proprio il valore del $ o meglio l'indice del valore del $. Più questo scende più la crisi si avvicina. L'esposizione in termini di US$ dello stato cinese è tale che bastano leggere variazioni per produrre danni enormi.

-gli addetti alle imprese industriali e manifatturiere dedite all'esportazione sono circa 70 milioni mentre 100 milioni sono gli occupati in agricoltura che producono derrate destinate ad essere esportate. Si noti inoltre che mentre la disoccupazione nelle zone urbane e costiere è circa il 4 %, in realtà se si include la sotto-occupazione rurale, la percentuale dei disoccupati in Cina è del 10 - 14 %. Se le autorità monetarie permettessero una rivalutazione del tasso di cambio in linea con il potere d'acquisto interno, esploderebbe il già forte livello di conflitti sociali, che per il momento si mantiene ancora a bassa intensità e a livelli controllabili. Anche se i dirigenti cinesi volessero collaborare con le autorità occidentali, non possono permettersi di rallentare le esportazioni perché in tal caso sarebbe a rischio l'equilibrio politico interno ed in ultima analisi il proprio potere.

-I dollari generati dalle esportazioni, convertiti in yuan per le aspettative di rivalutazione, non appartengono alle aree rurali interne della Cina e pertanto non raggiungono quelle zone che più ne avrebbero bisogno, né in termini di investimenti in grandi infrastrutture, né in maggiori consumi, per innalzare un tenore di vita di pura sussistenza. Tali disponibilità monetarie vanno invece ad alimentare conti correnti a vista, remunerati dalle banche cinesi con un basso tasso d'interesse il cui controvalore globale è di circa 4.000 miliardi di dollari. Il piccolo risparmiatore cinese delle zone industrializzate sa per esperienza che le banche locali hanno una affidabilità non eccelsa. Infatti il sistema bancario cinese è stato sì ricapitalizzato più volte negli scorsi anni ma non è stato ristrutturato a fondo perché il potere di erogare a discrezione il credito bancario è una delle basi primarie del controllo politico interno da parte della dirigenza comunista cinese

-Gran parte delle aziende cinesi lavora in perdita e comunque con margini quasi nulli. L'unica ragione del boom e' il credito facile .... ed ora hanno il 40% dei crediti incagliati.
Penso che buona parte delle riserve che hanno le dovranno usare per tener su il sistema bancario quando arrivera' l'inevitabile crack. Nonostante la lezione del 29 abbia gia' 70 anni, sembra che qualcuno non abbia imparato proprio niente. La Cina di oggi e' peggio dell'America degli anni 20, molto peggio


Che in Cina ci sia corruzione, che le imprese non siano produttive come quelle occidentali perchè i sussidi statali o regionali le aiutano, che si svilupperanno tensioni sociali interne simili agli anni 70 ecc son tutte cose molto probabili.
Però in Cina il credito privato è a livelli molto bassi mentre molto alto è il livello di risparmio.
Il prezzo degli immobili non ha avuto la stessa esplosione che nei paesi anglofoni o in spagna.
Il debito per immobili rispetto al gdp è basso e il prezzo degli immobili relativamente al gdp e al reddito disponibile è in calo.
Una forte recessione dei paesi occidentali oggi impatterà fortemente sull'economia Cinese ma renderà ulteriormente competitive le aziende locali.
Le spese militarie aereospaziali cinesi sono ai massimi storici.
 

gipa69

collegio dei patafisici
gaytraders, pagine e pagine di vaccate :D

sentammè, facciamo un sondaggio inter nos ? quale è per voi il livello di dolore-disperazione-sangue vero, quello che può spingere a buttarsi dalla finestra ?
Dow jones a 7000 ?
io direi Dow jones sui 5000 e S&P sui 500 :titanic:

Secondo me per lo spoore basta scende sotto i minimi del 2002....
 

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