le donne stesse, come evidenziato dallo studio, non trovano differenze nel riconoscimento, perchè loro stesse si considerano oggetti
e infatti :
si agghindano come alberi di natale,
si truccano e colorano
montano su oggetti pericolosi e scomodi che chiamano scarpe
si torturano in indumenti che strizzano per evidenziare quello che non c'è
......... o per nascondere quello che c'è
e perchè ?
ovvio
perchè gli piace essere vezzeggiate, coccolate
....insomma, in fondo, gli piace essere considerate oggetti
....checche' ne dicano ( vero Claire ?
)
No. Le donne fanno tutto questo perché, dopo tutta una vita e una storia di millenni di educazione in quel senso e dopo l'esposizione continua e costante all'oggettivazione, si attua il cosiddetto processo di "Auto-oggettivazione".
Con scientificità assolutamente pari, si potrebbe sostenere "sono abituate alle mestruazioni; il parto è una tappa importante della loro vita, per cui interiorizzano il Dolore come parte integrante della Vita al punto di diventare masochiste".
E' una str###ata, lo so. Ma non è necessariamente meno scientifica dell'auto-oggettivazione.
My $0.02.
Ci sono alcuni seri studi in materia che evidenziano che, appunto, le stesse donne sono portate a giudicare se stesse e le altre donne, secondo i parametri dell'oggettivazione che, però (e questo è fondamentale), non sono parametri ideati dalle donne stesse, ma dagli uomini, visto che il mondo gira e funziona secondo regole fatte da uomini per gli uomini.
Ti propongo un sillogismo inoppugnabile.
Le donne sono la maggioranza della popolazione e dell'elettorato (e ti sfido a provre il contrario).
L'elettorato decide chi fa le leggi (e ti sfido a provare il contrario).
Le leggi permettono che le donne vengano oggettivizzate (e ti sfido a dimostrare che le donne non sono oggettivizzate e/o che ciò è illegale, vendita di schiave a parte).
Ergo, poiché le mie asserzioni non sono smentibili, deduco che le donne - indirettamente - decidono consapevolmente di essere oggettivizzate.
E allora? Qual è il problema? Siamo contrari al masochismo?
Come ho già più volte evidenziato, una donna si può dire libera quando riesce a vedere se stessa semplicemente come una persona e a capire e vedere il proprio valore indipendentemente dallo sguardo e dal giudizio maschile.
Questa è una grande verità, ed è una grande follia al contempo.
Pensare che ciascuno di noi possa soffrire o essere condizionati dal giudizio altrui è sgradevole.
Ma pensare che ciascuno di noi possa vivere a prescindere dal giudizio altrui è un abominio.
La collettività è un insieme (olistico) composto da molti organismi collegati, che non possono illudersi di poter vivere indipendentemente l'uno dagli altri.
Voi siete uomini e non potete saperlo, ma fuggire da modelli imposti da secoli di cultura e dall'auto-oggettivazione è difficilissimo. A volte, faccio fatica, moltissima fatica, anch'io.
C'è gente che è "innamorata" dell'ipotesi che Dio o Allah esistano, e che è disposta a uccidere o a farsi uccidere per quest'idea. Da secoli.
C'è (stato) chi è/era disposto a uccidere o a morire per l'idea della purezza della razza. Da decenni
Ci sono persone disposte a uccidere o a morire per Ideali. Poi, i vincitori decidono se questi "martiri" sono stati eroi (partigiani) o terroristi (BR). E' così da decenni.
Ci sono pesone che muoiono in nome dell'ideale della magrezza. Da anni.
In pratica: non conta che siano settimane, mesi, anni, o secoli.
Ci sono modelli culturali imposti o auto-impostici, che possono essere devastanti per noi e per gli altri.
E stabilire quali siano i modelli "giusti in assoluto", a prescindere dal tempo e dal luogo, è l'Anticristo della Sociologia.
Magari anche il paradigma della società che complotta (unitariamente, donne e uomini insieme) per l'oggettivazione delle donne potrebbe essere un modello culturale.
Io diffido delle pubblicità con una bella gnocca che vende una bibita, un'auto o un dentifricio. Ma diffido anche delle teorie del complotto (l'umanità si dimostra spesso più stupida che capace di perseguire organizzati complotti; my $0.02 as usual).
Per mia fortuna sono una donna che bada all'essenza e alla praticità e quindi, al di là di tutto riesco a non conciarmi come un albero di Natale, a non colorarmi o truccarmi, a non montare su scarpe che mi torturano e a non strizzarmi in indumenti che nascondino o evidenzino alcunché per sentirmi oggetto di attenzioni maschili.
Se lo faccio, lo faccio perché mi piaccio agghindata in quel modo.
Quindi rivendichi il diritto a criticare le donne che si agghindano, ma anche il diritto di agghindarti. Ne hai diritto, ovviamente.
Lo spartiacque è "va bene agghindarsi se lo si fa impippandosene degli sguardi, va male se ci si agghinda tenendo conto degli sguardi che potrebbero materializzarsi". Sottotitolo "wiwa l'asocialità", aggiungerei io, ma l'asocialità (indifferenza a metà dell'umanità) non è meglio di dire "metà dell'umanità è composto da oggetti". Anzi, forse è la stessa cosa.
Vabbé, son tutte str###ate: in realtà io son d'accordo con Claire
, e d'ora in poi non indosserò pià corpetti sadomaso e trampoli.
Volevo solo far percepire ai lettori che la Dialettica è un'arma meravigliosa ma sostanzialmente inutile, e dovremmo quindi parlare di meno e copulare molto di più (escluse le orge tra forumer, proibite dal regolamento, con l'unica eccezione dello jus primae noctis a favore della Moderazione, sancìto dalla Dichiarazione Universale dei Diritti del Moderatore e ribadito dalle Tesi della Riforma Luterana).