LA BUFALA DELL'INSUFFICIENZA DEL FOTOVOLTAICO E' CANCELLATA: IN ITALIA,L'ENERGIA SOLARE VALE GIA' COME 5 CENTRALI NUCLEARI
LA BUFALA DELL'INSUFFICIENZA DEL FOTOVOLTAICO E' CANCELLATA: IN ITALIA,L'ENERGIA SOLARE VALE GIA' COME 5 CENTRALI NUCLEARI: "Il Gse, gestore servizi energetici, ha pubblicato i dati
raccolti dal proprio Contatore fotovoltaico: la potenza cumulata degli impianti
fotovoltaici connessi alla rete in Italia ha raggiunto i
5.560
megawatt.
Il tanto discusso cambiamento delle tariffe incentivanti ha quindi
rallentato il percorso rinnovabile, ma non l’ha arrestato. Anzi, la forza
dell’energia pulita sembra aver avuto la meglio anche su pratiche
burocratiche piuttosto incerte che, in base alle ultime interpretazioni del
Quarto
Conto Energia, rischiano ancora di non dare la
certezza
dell’incentivo al momento dell'investimento."L'energia del sole è quindi destinata a crescere, anche in
accordo alle ultime stime europee esposte in occasione di SolarExpo 2011. Il
presidente dell'European Photovoltaic Industry Association, Ingmar
Wilhelm, ha infatti sottolineato: «in Italia sarà conveniente produrre
elettricità con il fotovoltaico anche senza incentivi rispetto ad acquistarla
dalla rete già nel 2013 per impianti da 100 kWp. Per le taglie a
dimensione familiare, 3 kWp, il sorpasso avverrà due anni dopo». E ancora, «nel
2020 produrre un chilowattora con il solare
costerà la metà
rispetto ad adesso. A seconda della tipologia, taglia e
localizzazione degli impianti, si passerà dal range attuale di
0,16-0,36 euro/kWh a 0,08-0,20 /kWh nel 2020, passando per 0,10-0,24 nel
2015».
Se quindi il nucleare poteva apparire
un’alternativa energetica accattivante negli anni ’70, quando tutte le
maggiori potenze al mondo costruivano reattori nel proprio territorio, ad
oggi sembra sempre meno conveniente: una centrale di terza generazione
avrebbe una capacità di potenza installata pari a 1.000 MW. Il piano nucleare
italiano (sul quale verte uno dei
quesiti
referendari del 12 – 13 giugno 2011) prevede l’effettiva costruzione di
circa 5 nuove centrali (la teoria parla di 10), arrivando ad una potenza totale
di 5.000 MW, l’equivalente di quanto offre, - ad oggi, senza quindi
aspettare i 20 anni di costruzione di nuovi impianti atomici - il
fotovoltaico.
Alle premesse attuali è necessario aggiungere una valutazione in
prospettiva: se dovesse passare, il
piano nucleare
nazionale si fermerebbe comunque a 5.000 MW (ammesso che non si trovino
in Italia altri 5 siti idonei per geografia, morfologia e sicurezza ad ospitare
un reattore); mentre il fotovoltaico potrebbe crescere esponenzialmente:
secondo le stime del professor Vittorio Chiesa (direttore Energy &
Strategy Group, Il business del fotovoltaico in Italia, luglio 2009) nel
Belpaese ci sono circa 35,3 miliardi di metri quadrati di foraggere
permanenti e 19,5 miliardi di mq di erbai e terreni incolti o a
scarso rendimento agricolo. Se
solo si installassero
pannelli
fotovoltaici sull’1% di queste aree, si
raggiungerebbe un potenziale al 2020 di circa 54,800 MW.
Facendo due brevi calcoli, non è poi così difficile capire quale, tra le
due fonti di energia, offra un futuro più ricco. Per i cittadini,
ovviamente.
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