USA EUROPA e Russia

Ordine Usa contro la Russia: Italia sull’attenti
Maurizio Blondet 21 Aprile 2021

Manlio Dinucci, Il Manifesto (ripreso da Voltairenet)

Il ministro degli Esteri Di Maio e il ministro della Difesa Guerini sono stati convocati d’urgenza al quartier generale della Nato a Bruxelles, per una riunione straordinaria del Consiglio Nord Atlantico il 15 aprile: il giorno stesso in cui, a Washington, il presidente Biden firmava l’«Ordine esecutivo contro le dannose attività estere del governo russo».
L’Ordine non decreta solo espulsioni di diplomatici e sanzioni economiche, come hanno riportato i media. «Se la Russia prosegue o intensifica le sue destabilizzanti azioni internazionali», stabilisce l’Ordine, «gli Stati uniti imporranno costi tali da provocare un impatto strategico sulla Russia». Proprio per preparare l’«impatto strategico», ossia una intensificata escalation politico-militare contro la Russia, è stato convocato il Consiglio Nord Atlantico a livello dei ministri degli Esteri e della Difesa dei 30 paesi della Nato, presieduto formalmente dal segretario generale Stoltenberg, di fatto dal segretario di Stato Usa Blinken e dal segretario Usa alla Difesa Austin.

Il Consiglio Nord Atlantico – l’organo politico dell’Alleanza che, secondo le norme Nato, decide non a maggioranza ma sempre «all’unanimità e di comune accordo», ossia d’accordo con quanto deciso a Washington – ha approvato immediatamente, all’unanimità, una «Dichiarazione di solidarietà con gli Stati uniti sulle azioni, annunciate il 15 aprile, per rispondere alle attività destabilizzanti della Russia». Elenca quindi, con le stesse parole dell’Ordine esecutivo di Biden, i capi di accusa alla Russia: «Comportamento destabilizzante e provocatorio, violazione della integrità territoriale di Ucraina e Georgia, interferenza nelle elezioni degli Usa e degli Alleati, vasta campagna di disinformazione, uso di gas nervino contro Navalny, sostegno agli attacchi contro le forze Usa/Nato in Afghanistan, violazione degli accordi sulla non-proliferazione e il disarmo».

Sulla fondatezza di tali accuse basti considerare, una per tutte, quest’ultima: ad accusare la Russia di aver violato gli accordi sulla non-proliferazione e il disarmo sono gli Stati uniti, che hanno sempre violato il Trattato di non-proliferazione, schierando armi nucleari in Italia e altri paesi europei, e che hanno stracciato il Trattato Inf riaprendo la via all’installazione di nuovi missili nucleari in Europa.

L’escalation non è solo verbale. Il giorno prima del Consiglio Nord Atlantico, l’Esercito Usa in Europa ha comunicato che, dovendo ricevere nei prossimi mesi due nuove unità operative, conserverà in Germania tre basi che avrebbe dovuto restituire al governo tedesco.
Il giorno dopo il Consiglio Nord Atlantico, gli Stati uniti hanno annunciato un accordo con la Norvegia, che permette loro di disporre di 4 basi aeree e navali ai confini con la Russia.

Nel frattempo è rientrato in Europa il cacciatorpediniere Usa Arleigh Burke, sottoposto a un ammodernamento che ha «accresciuto il raggio e la capacità dei suoi armamenti».
L’Arleigh Burke è una delle 4 unità lanciamissili a spiegamento avanzato della Sesta Flotta che, agli ordini del Comando delle forze navali Usa in Europa (con quartier generale a Napoli-Capodichino), operano soprattutto nel Baltico e nel Mar Nero.
Queste navi sono dotate di lanciatori verticali Mk 41 della Lockheed Martin, in grado di lanciare (secondo le specifiche tecniche ufficiali) «missili per tutte le missioni: anti-aeree, anti-nave, e di attacco contro obiettivi terrestri». Questi ultimi, tra cui il missile Tomahawk, possono essere armati di testata convenzionale o di testata nucleare. Non potendolo sapere, la Russia dà per scontato che, a bordo di queste navi in prossimità del suo territorio, vi siano missili da attacco nucleare. Mentre anche Londra annuncia il prossimo invio di una unità lanciamissili nel Mar Nero, Mosca comunica che, dal 24 aprile al 31 ottobre, non sarà concesso alcun passaggio di navi da guerra straniere attraverso le acque territoriali russe in tre aree del Mar Nero.
La situazione diverrà ancora più tesa quando, l’estate prossima, si svolgerà nel Mar Nero l’esercitazione Usa-Ucraina Sea Breeze, cui parteciperanno anche altri paesi Nato, con oltre 30 navi, appoggiate da aerei, elicotteri e droni.

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Biden toglie le sanzioni al NorthStream 2. Prove di disgelo?
Maurizio Blondet 26 Maggio 2021
Biden toglie le sanzioni al NorthStream 2. Prove di disgelo?

E Ursula non ha niente da mettersi
Dopo avergli dato dell’assassino, la Casa Bianca ha annunciato che ci sarà un incontro tra Biden e Putin il prossimo 16 giugno in Svizzera.
Fatto anche più stupefacente, d’improvviso Biden ha annunciato che toglie le sanzioni sul gasdotto russo Nord Stream 2, con la scusa che “ormai è troppo tardi” per fermarlo essendo quasi completato, affermando che sarebbe “controproducente” sanzionare i suoi alleati :

Andare avanti e imporre sanzioni ora, penso sia controproducente in termini di relazioni europee”.

Colto immediatamente il cambiamento dell’aria che tira, Emmanuel Macron ha dichiarato alla stampa: “Con la Russia, la politica di sanzioni progressive sulle situazioni congelate non è più una politica efficace”, alla fine del vertice UE a Bruxelles martedì (26 maggio). “Penso che siamo in un momento di verità nel nostro rapporto con la Russia”. I giornalisti, in ritardo di un giro si sono messi a strillare: “E il tentato omicidio di Aleksey Navalny, perpetrato da Putin? E l’aggressione russa all’Ucraina? E il “suo comportamento aggressivo”? E le violazioni dei diritti umani?”

Macron ha ribattuto: “Cosa vorreste fare? Diamo inizio a un conflitto armato? Interrompiamo completamente le relazioni? Altre sanzioni – ma dove?”, ha aggiunto. Quanto al dirottamento del Ryanair, i giornali britannici hanno scritto che di sicuro “Minsk non avrebbe potuto farlo senza il consenso di Mosca.” Noi [leader dell’UE] non avevamo informazioni verificate sul ruolo della Russia [nel dirottamento], quindi ci siamo astenuti dal dire qualsiasi cosa al riguardo. Se parlo con il presidente russo, ovviamente, questo argomento sarà all’ordine del giorno”.

Non ha detto che le sanzioni dovrebbero essere eliminate. Ma le sanzioni dell’UE per l’annessione della Crimea da parte della Russia scadranno a giugno, a meno che non vengano rinnovate per un altro anno; le liste di proscrizione e punizione degli individui russi che avrebbero “danneggiato l’integrità territoriale dell’Ucraina” scadono a settembre se non rinnovate. Ovviamente la Merkel, contentissima che il gasdotto non sia più nel mirino di Washington, ha barbugliato qualche frase su “la diplomazia” che è utile anche “se si hanno idee diverse”.

Sconfitta da questo voltafaccia è stata la linea dura anti-russa, adottata dilettantescamente dalla Commissione UE. “Molti tentativi da parte nostra nel corso di molti, molti anni, quasi decenni per migliorare relazioni con la Russia non hanno avuto il successo che meritavano”, ha avuto il coraggio di lamentare il presidente della commissione Ursula von der Leyen dopo il vertice.

Solo tre giorni prima, il ministro degli esteri russi Lavrov aveva “ricordato che Mosca ha relazioni coi singoli stati europei, ma “non ci sono rapporti con l’Unione Europea come organizzazione”, perché “l’intera infrastruttura di queste relazioni è stata distrutta dalle decisioni unilaterali di Bruxelles, la UE ha interrotto queste relazioni semplicemente distruggendo tutti i meccanismi che erano stati costruiti in tanti anni”.

Si possono fare molte ipotesi, anche maligne, su questo cambiamento di posizione Usa (e degli europei al seguito); quella che sembra più concreta è che si sia ripensato, a Washington, che non conviene gettare la Russia nella braccia della Cina, la superpotenza veramente antagonista. Sarà un caso, ma la UE ha imposto le sue prime sanzioni alla Cina dal massacro di piazza Tienanmen nel 1989; il pretesto, il supposto “genocidio degli uiguri” . Al che il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha detto martedì che “I nostri amici europei sanno cos’è il genocidio”, e l’ha detto in una videoconferenza ospitata dal think-tank tedesco alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco.

C’è da chiedersi da dove viene la sensazione che i rozzi neo-primitivi siano ai posti di comando in Occidente, e il bon ton e la sapienza diplomatica stiano a Pechino. Forse per questo a Mosca l’addetto stampa del Cremlino Dmitry Peskov ha ammonito che sarebbe meglio “non lasciarsi andare ad aspettative eccessive sui potenziali risultati di questo incontro” fra Biden e Putin La nostra esperienza nel tentativo di organizzare i reset in passato non è stata delle migliori”, ha detto Peskov. “Ed è ovvio che la negatività che si è accumulata nelle nostre relazioni bilaterali sarà difficile da scrollarsi di dosso”. Ha aggiunto che non c’erano piani per firmare documenti o memorandum d’intesa al vertice.

Vedremo. Dopotutto, il 16 giugno è vicino.


 
Russia e UE più vicine, Gazprom completa costruzione Nord Stream 2


Russia e UE più vicine, Gazprom completa costruzione Nord Stream 2
© Reuters
Di Alessandro Albano

Investing.com - Gazprom (MCX:GAZP) ha dichiarato venerdì pomeriggio di aver terminato la costruzione del gasdotto Nord Stream 2, facendo della Russia uno dei fornitori di gas più importanti per l'Europa, e in particolare per la Germania.

Il colosso russo ha affermato in una nota che "la costruzione del gasdotto Nord Stream 2 è stata completata", anche se per gli esperti del settore il gasdotto deve ancora essere sottoposto a test e certificazioni tecniche, che normalmente richiedono un paio di mesi.

Gazprom non ha ancora fornito tempistiche precise sulla prima fornitura di gas, ma la scorsa settimana l'Ad Alexei Miller ha affermato che le prime forniture potrebbero arrivare "entro la fine dell'anno e durante questa stagione di caldo".

Dmitry Peskov, portavoce del presidente Vladimir Putin, citato dal Financial Times ha affermato che "tutti hanno un interesse a certificare il gasdotto il prima possibile", aggiungendo che il Cremlino non sa ancora quando inizieranno le prime forniture "una volta completate le formalità rimanenti".

Il gasdotto, costato $11 miliardi, consentirà a Gazprom di inviare 55 miliardi di metri cubi di gas all'anno verso l'Europa attraverso il Mar Baltico, aggirando l'Ucraina. Questione che in passato ha allarmato molto Kiev, in quanto causerà perdite da miliardi di dollari per le mancate tasse sul transito del gas.

Sanzioni Usa

Washington si è fermamente opposta al NS2, ma nel luglio 2020 ha raggiunto una tregua con la Germania che obbliga Berlino a imporre sanzioni contro Mosca nel caso in cui il gasdotto venisse usato come arma contro l'Ucraina o altri alleati europei.

Secondo Kiev l'accordo, arrivato dopo la revoca delle sanzioni contro Nord Stream 2 AG, l'operatore del gasdotto di proprietà di Gazprom, non fornisce garanzie concrete sulla sicurezza o sui futuri flussi di gas russo attraverso l'Ucraina, ma la cancelliera tedesca Angela Merkel ha dichiarato nel suo ultimo viaggio in Ucraina che non avrebbe permesso alla Russia di usare la pipeline per scopi militari.

I prezzi del gas naturale nel Regno Unito e in Europa hanno toccato nuovi massimi nell'ultimo periodo a causa della mancanza di offerta nel mercato globale, raggiungendo oltre $5,04 per un milione di British thermal units. Il contratto sta perdendo l'1,2% al momento della scrittura a $4,978.
 

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