Thread Ufficiale Unificato delle Discussioni Politiche Generali

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L?Europa dà ragione a De Magistris E multa l?Italia per 57 milioni | Marco Lillo | Il Fatto Quotidiano


grillo sbatte fuori de magistris, ferrara dice che Luigi De Magistris non sarebbe diventato nessuno se avesse impostato delle inchieste che mettevano capo a qualcosa di vero e di concreto, la ue da ragione a de magistris.....

E noi sarà meglio che li sfankuliamo tutti, il magistro il dippietro, il zilvio, il bozzi, il berzano ... UE compresa (ho già iniziato cor treddo adeguato) ;)
 
Finalmente qualcosa di serio ...

C'è il dubbio che sia pro salottino buono ... però trovo giusta la tutela.
Era una cosa, la legge francese che tutela settori strategici dell' economia, della quale ne venni a conoscenza circa 2,5 anni addietro in occasione della conoscenza di un ad francese .... e mi sono detto (mi sono): alla faccia del libero mercato... libero per loro nn per gli altri.
Comunque l'ho trovata una cosa utile - mi domandavo ma perchè nn facciamo una cosa così pure noi?
Mi piacerà osservare l' atteggiamento della sinistra...


Tremonti: «Legge anti scalata alla francese»

Forse un nuovo decreto. Più probabilmente sono in arrivo emendamenti al primo provvedimento «anti-scalate» per rafforzarlo, fissando i settori strategici su cui è possibile congelare i diritti di voto degli azionisti esteri. «Non vedo perché una legge che difende i lavoratori in altri Paesi non possa andar bene per difendere i lavoratori italiani», dice Giulio Tremonti in un’intervista televisiva. «Porteremo in Europa, tradotta in italiano, la legge francese anti-Opa», aggiunge. L’occasione migliore per un confronto a livello di ministri delle Finanze è offerta dall’Ecofin informale che si tiene in Ungheria l’8 e 9 aprile prossimi.
Più poteri alla Consob in tema di cambiamenti proprietari; abbassamento del limite entro cui lanciare un’Opa; elenco dei settori industriali strategici in cui è possibile congelare i diritti di voto degli azionisti esteri. Questi i temi dei probabili emendamenti al decreto che, per il momento, concede soltanto più tempo (fino al 30 giugno) per l’assemblea della Parmalat.
«L’Europa presuppone il mercato, ma anche la reciprocità - spiega il ministro dell’Economia nella trasmissione In mezz’ora, condotta da Lucia Annunziata - e noi abbiamo l’impressione che l’Italia creda nel mercato e un altro Paese (la Francia, ndr) creda invece nei monopoli». Vale dunque la pena di fare una battaglia per l’italianità. I nostri settori strategici saranno la difesa, l’energia, l’alimentare, telecomunicazioni. L’annuncio di Tremonti arriva proprio mentre Lactalis cerca di tranquillizzare chi, come Umberto Bossi, è assolutamente contrario alla «francesizzazione» di Parmalat. L’azienda «è nata e cresciuta in Italia - dice Antonio Sala, deputy general manager di Lactalis - e si svilupperà ancora dall’Italia: ogni ipotesi di delocalizzazione è priva di fondamento». Così come la cassa del gruppo sarà usata per il suo sviluppo.
Se il decreto anti-scalata riguarda l’immediato, Tremonti si sofferma anche sulle prospettive dell’economia italiana, in particolare dopo la moratoria sulle centrali nucleari. «Se avessimo il nucleare - osserva - il nostro tasso di crescita sarebbe molto più elevato». Bisogna poi considerare che in Europa, oggi, ci sono 150 centrali più quelle della Svizzera. La vicenda della centrale giapponese di Fukushima, e le sue ripercussioni in tutta Europa, non possono tuttavia essere analizzate con superficialità. «Mi fa pensare molto - dice Tremonti - perché si tratta di un pezzo dell’economia che può cambiare secondo valutazioni scientifiche, ma anche secondo il sentimento, la paura e la preoccupazione della gente». «No» deciso, inoltre, del ministro all’ipotesi di aumento delle tasse. Riferendosi alla patrimoniale «sui ricchi» rilanciata ancora una volta dalla Cgil, Tremonti replica: «Se si vuole aumentare le tasse, occorre aumentarle a chi evade e non a chi paga, ha i Bot in banca o una casa, magari ereditata». Nessun nuovo prelievo, quindi, ma minori spese e «centralità» della lotta all’evasione che negli ultimi tempi ha riscosso «risultati grandissimi e inattesi». Infine, un’occhiata alla governance economica globale dove «il G20, che rappresenta l’80% della ricchezza mondiale, non basta più».
 
anche la falsa aquilana

ma possibile che nel mondo di papi sia tutto finto , dai capelli verniciati ai tacchi rialzati ?
 
La falsa aquilana di 'Forum' conferma
"C'era un copione". E chiede scusa


Parla la protagonista della puntata che ha recitato l'elogio della ricostruzione, ma era una falsa moglie di un falso marito. E soprattutto non vive all'Aquila. Le scuse ai cittadini anche dal vero marito. Mediaset respinge le accuse alla Dalla Chiesa
di GIUSEPPE CAPORALE
L'AQUILA - "Certo che c'era un copione... La storia del mantenimento da venticinquemila euro non l'ho inventata io... L'uomo che interpretava la parte di mio marito nemmeno lo conoscevo... Ha costruito tutto la redazione del programma. Ma lo sanno tutti che a Forum ci sono gli attori... Non capisco lo scandalo". Il giorno dopo la bufera mediatica per la puntata-spot sulla ricostruzione felice dell'Aquila 1 terremotata, Marina Villa, 50 anni, casalinga di Popoli (in provincia di Pescara), fugge dalle telecamere. Questa volta. Appena dopo pranzo si barrica in casa con il marito (vero) e registra solo un messaggio per il sito del quotidiano abruzzese "Il Centro".
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Lo fa per sedare le polemiche e "chiedere scusa". Perché a ferire di più la popolazione terremotata - fino a scatenare la reazione delle istituzioni locali - erano state le affermazioni verso gli aquilani che ancora vivono negli alberghi a due anni dal sisma. "Stanno lì a spese dello Stato: mangiano, bevono e non pagano niente, pure io ci vorrei andare". Ed è il marito vero ("con il quale vado d'amore e d'accordo" spiega lei) a giustificare le parole della donna in tv: "Mia moglie si è lasciata prendere dall'emozione e si è lasciata andare", racconta Antonio Di Prata, che sotto casa vigila per respingere giornalisti e telecamere. "Questa storia per noi è un danno... Vogliamo riparare subito...".

E se Marina Villa si accolla la responsabilità del giudizio sugli sfollati in albergo come un "fuori-copione", ben più difficile da giustificare è l'intero copione della vicenda, la storia sulla ricostruzione aquilana trattata nel tribunale di Forum con i due finti terremotati: la negoziante che vuole riaprire l'attività perché "L'Aquila è ricostruita", "la vita è ricominciata"; "ci sono case con giardini e garage". Tutte cose per le quali bisogna "ringraziare il Presidente...". "Il Governo..." aveva precisa la conduttrice. Così come è difficile negare ora il compenso, che però nelle sue nuove dichiarazioni diventa "rimborso spese": trecento euro.
E faceva parte della recita anche il racconto finto sulla note del terremoto: "Quando c'è stato il terremoto sembrava la fine del mondo, non riuscivo a capire se era la guerra, la casa girava. Si sono staccati perfino i termosifoni dal muro...".

La reazione di Mediaset. E sul caso arriva una nota ufficiale di Mediaset in difesa di Rita dalla Chiesa. La puntata di "Forum" al centro delle accuse di alcuni politici - dice una nota - ha avuto "l'unico 'torto di lasciare esprimere in diretta una signora abruzzese che, al di là della vicenda personale che la riguardava, ha espresso valutazioni soggettive sul dopo terremoto. Arrivare a ipotizzare che le affermazioni spontanee della signora abruzzese siano frutto di un piano architettato a tavolino è un chiaro attacco strumentale che Mediaset respinge".
 

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