Si chiama "Street retreats" ed è stata inventata negli Usa
Il 24 giugno appuntamento per 18 persone a Londra
Mendicanti a pagamento per combattere lo stress
L'avventura costa duecento euro e dura due giorni
di DAVIDE VARI'
Immaginate di ritrovarvi soli e senza un centesimo per le vie più buie e pericolose della vostra città, quelle che evitate accuratamente di frequentare. Immaginatevi vestiti solo di stracci maleodoranti e con l'unico obiettivo di trovare un riparo per la notte ed un boccone da mandar giù.
Si chiama "street retreats", letteralmente ritirata nella via, ed è l'ultima trovata per evadere dal logorio della vita moderna provando a sopravvivere da mendicante di strada.
L'avventura costa 150 sterline, poco più di 200 euro, e sarà lanciata a Londra dal prossimo 24 giugno. Solo 18 saranno i prescelti per questa strana esperienza che, a giudicare dal numero di richieste pervenute agli organizzatori, solletica la curiosità di molti sudditi della corona britannica.
La "street retreats" è nata a New York negli anni novanta grazie alla fantasia di Bernie Glassman, vero e proprio guru del movimento buddista mondiale. Lo scopo è quello di immergersi, per due giorni e due notti, in uno stato di privazione e povertà assoluta. "La street retreat non serve a pulire il corpo, ma lo spirito", affermano gli adepti di Glassman. Per far ciò, i futuri clochard dovranno seguire alcune regole minime: indossare solo vestiti vecchi ed a strati (a cipolla direbbe una mamma scrupolosa), niente rasatura da almeno dieci giorni prima che inizi la ritirata, niente soldi o carte di credito; solo un documento di identità e buste di plastica vuote, buone per conservare il cibo rimediato e per coprirsi nella notte da passare all'addiaccio.
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Una vera e propria full immersion nelle vie di Londra o New York che per 48 ore diverranno l'unica dimora degli aspiranti mendicanti. Una prova che consente di "vivere sul bordo della creazione, un'immersione nella gioia e nel dolore dell'universo". E' questo lo spirito col quale l'Associazione Peacemeker fondata da Glassman si rivolge ai clochard "per due giorni". Un'associazione che vive a fianco dei diseredati delle metropoli occidentali. Mendicanti, malati di Aids, nullatenenti sono i fratelli di Glassman: "Andate a vivere per strada a New York. Vi accorgerete che il cibo sta dappertutto e che, invece, i mendicanti sono affamati di affetto".
Strana storia quella del santone newyorkese. Nato a Brooklyn da una famiglia di ebrei immigrati, nel 1979 incontra la "gioia ed il dolore dell'universo", decide di abbandonare la professione di ingegnere aerospaziale, presso la celebre McDonnell-Douglas, e fonda la Comunità Zen di New York. L'obiettivo è di far convivere e sintetizzare la pratica spirituale con l'azione sociale. Una sorta di nuova dialettica teoria-prassi sotto il segno dello spiritualismo buddista e a due passi da Wall-Street.
Nel 1996 è la volta dello "Zen Peacemaker Order" che ben presto si costituisce come vera e propria rete mondiale per i buddisti interessati all'azione sociale. Tra le tante attività inizia la "street retreat", una provocazione che, in breve tempo, inizierà a dare i suoi frutti in termini di visibilità e promozione delle attività di Peacemaker.
Ma l'immersione nella vita da strada, può essere anche molto sgradevole se non pericolosa. Di qui l'esigenza di far riferimento ad una struttura di supporto. Nulla impedirebbe infatti ad ognuno di provare a "ritirarsi" senza l'ausilio dell'Associazione. "Il fatto è che le vie sono molto pericolose" afferma il Mr. Lugovina, uno degli organizzatori, "ed è importante avere l'assistenza di un gruppo strutturato". Le vie hanno delle regole e dei codici da rispettare, e chi non le conosce rischia davvero grosso.
La "street retreat" è vissuta in modo molto ambivalente. Da un lato Glassman e gli associati di Peacemeker che ne fanno un vero e proprio simbolo, uno strumento per fare luce sulle zone d'ombra delle nostre città. Dall'altro i partecipanti, "middle-class" metropolitana che la vive non senza una punta di esotismo. In ogni caso, attenzione, la prossima volta che qualcuno vi chiede qualche soldo, potrebbe essere un manager o il vostro vicino di casa travestito da senza-tetto.