BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
SUZE ORMAN
La libertà finanziaria è la capacità di dominare le paure e le ansie sul denaro.
Il petrolio salva Wall Street, il Dow resta a 10 mila punti
Al termine di una seduta ricca di colpi di scena Wall Street chiude di poco sopra i livelli della vigilia, consolidando il suo recupero e sopportando la pressione del rialzo a sorpresa dei tassi da parte della banca centrale di Pechino e i dubbi che tale mossa ha sollevato circa le possibili ripercussioni sulla crescita economica mondiale. Tutto è peraltro rimandato a domani, quando verranno finalmente resi noti gli a lungo attesi dati sul Pil americano del III trimestre. Intanto per oggi il Dow Jones termina a quota 10.004,69 (+0,03%), mentre il più ampio S&P500 chiude a 1.127,43 punti (+0,18%). Appena più marcato il recupero del Nasdaq (grafico, a quota 1.975,74 (+0,28%) grazie anche alla tenuta dei semiconduttori (+0,36% l’indice settoriale), mentre il Russell 2000 finisce la seduta in leggero calo, a 585,61 punti (-0,27%). Dal canto loro i T-bond vedono i rendimenti invertire nuovamente la tendenza e ridiscendere appena sotto ai livelli della vigilia, al 4,08% per il 10 anni (dal 4,09% di ieri) e al 4,84% (invariato) per il trentennale, mentre l’oro torna a 426,10 dollari l’oncia (mezzo dollaro più della vigilia) e il future sul greggio texano scivola all’ultimo sotto i 51 dollari al barile, chiudendo a quota 50,92.
In un mercato così nervoso e volatile tentare di predire il prossimo paio di sedute, spiegano gli analisti appena dopo il suono della campanella, è come voler tentare di predire stasera il risultato delle elezioni presidenziali del prossimo 2 novembre. Tuttavia i segnali emersi nelle ultime due precedenti sedute e la conferma dei livelli di ieri nonostante la pressione indotta dal primo rialzo dei tassi in Cina da nove anni a questa parte inducono un minimo di fiducia, mentre non manca chi fa notare che a due sole sedute dalla data fatidica dell’Election Day, al termine di una campagna tanto incerta e combattuta, era facile prevedere un minimo di “profit taking” da parte di chi ha saputo scegliere i cavalli vincenti in queste ultime due-tre sedute. Tra i più scettici, tuttavia, vi è chi fa notare che il mercato si è mosso su un rintracciamento del prezzo del petrolio, anche stasera elemento decisivo per evitare di chiudere in rosso, che è meramente di natura tecnica e che lascia intatta la possibilità di nuovi massimi in area 55-56 dollari
al barile, che porrebbero subito fine al tentativo di recupero di Wall Street.
Intanto la decisione cinese fa le sue prime vittime tra i titoli delle materie prime, a causa dell’attesa minore domanda di metalli e materie prime in genere da parte del gigante asiatico il prossimo anno. Così Alcoa (AA) è stasera tra i peggiori, insieme ad altri nomi del comparto metallifero come Alcan (AL), Freeport McMoRan Copper & Gold (FCX) e Inco (N), mentre il recupero dell’oro salva i titoli del comparto aurifero. Tra le trimestrali, numerose anche oggi, ExxonMobil (XOM) mostra numeri superiori alle attese, ma la sorpresa positiva non evita il calo del titolo, colpito dalla debolezza del prezzo del greggio; in lieve calo anche Verizon Communications (VZ), mentre Pfizer (PFE) perde oltre un punto nonostante l’approvazione di un nuovo buy-back. Tra i migliori vi sono invece American International Group (AIG), Intel (INTC), Citigroup (C) e SBC Communications (SBC). In netto recupero anche Viacom Inc. (VIAB), dopo una trimestrale che centra le migliori attese e la decisione di aumentare il dividendo trimestrale e di dare il là ad un nuovo buy-back. Molto bene (+5%) anche Gillette (G), sempre sull’onda di buoni numeri trimestrali, mentre per Ask Jeeves (ASKJ) la seduta è da dimenticare (-24%) dopo un “warning” su vendite sotto le attese nel trimestre che hanno fatto scattare un paio di downgrade sul titolo da parte delle banche d’affari Usa.
Infine brilla al debutto DreamWorks (DWA), che col suo +38,4% chiude a 38,75 dollari per azione, oltre 10 più del prezzo di collocamento (28 dollari), già alzato rispetto alla forchetta indicativa iniziale (23-25 dollari). Si tratta della migliore performance al debutto da inizio anno, segnata con volumi di oltre 26 milioni di titoli su un flottante di 29 milioni di azioni.