Alberto Susic - venerdì, 17 dicembre 2010 - 20:42
Mentre i mercati azionari internazionali si mantengono sui massimi, a Piazza Affaril il Ftse Mib (Milano: FTSEMIB.MI - notizie) continua a mostrare debolezza. E’ lecito attendersi un recupero nel breve o il nostro indice è destinato a scendere ancora nel breve?
La mia idea è che gli storni cui stiamo assistendo siano salutari e offrano la possibilità di entrare sul mercato, per cui vedre quella in atto come una più ampia fase di consolidamento partita sostanzialmente dalla prima decade di giugno. Questi sei mesi sembrano aver offerto la possibilità di nuovi ingressi per i prossimi anni, fermo restando che dal punto di vista tecnico ci aspettavamo una discesa fino a 20.500 punti per il Ftse Mib dopo l’allungo a 20.700 che hanno avuto poco appeal.
Vediamo un listino che si dovrebbe mantenere sopra i 20.000 punti senza escludere sporcature fino ai 19.900 che dovrebbero essere un’occasione per chiudere le posizioni short e aprirne nuove al rialzo. Il nostro listino sarà destinato a recuperare nei prossimi mesi fino ai 21.300 punti, anche se le paure ancora ci sono e al primo tremore il Ftse Mib è il primo a scendere.
C’è stato qualche scossone forse per l’aumento di capitale della BCE (Berlino:
BCE1.BE -
notizie) che ha un po’ spaventato e ci sono ancora problemi legati all’euro, malgrado non ci dovrebbero essere sorprese negative per la tenuta dell’Europsa. Di conseguenza, alla luce del fatto che anche in America ci si potrà attendere una fase di ripresa, riteniamo gli storni un’opportunità per nuovi acquisti.
Per il Ftse Mib non dovremmo rivedere per ora l’area dei 19.500, ma se si dovesse scendere sotto i 19.200 si dovrà ragionare in maniera diversa perchè probabilmente ci sarà qualcosa che non va.
Quali sono i titoli meglio impostati per sfruttare l’atteso recupero del mercato? A quali consiglia in particolare di guardare ora?
Tra i vari titoli ci piace Prysmian (
PRYMF.PK -
notizie) che mostra un certo appeal sulla scia anche delle positive indicazioni di alcune banche d’affari che guardano con interesse ad alcuni temi quali lo sviluppo industriale. Dal punto di vista tecnico l’area dei 19,3/19,25 euro offre già una base di una certa rilevanza e si nota un buon movimento sul fronte dei volumi già a partire dalla fine di novembre. Ci aspettiamo di rivedere Prysmian a ridosso dei 14 euro che rappresentano un target a breve, segnalando che nell’ultimo anno il titolo è rimasto in laterale, e la nostras idea che il fair value per il titolo si possa individuare a 15,5 euro.
Spostando lo sguardo sui titoli a minore capitalizzazione, crediamo che una buona scommessa possa essere rappresentata da Kerself (Milano:
KRS.MI -
notizie) . Se andiamo a vedere le medium e small cap notiamo che le stesse stanno sovraperformando le blue chips, motivo per cui puntare in questa direzione non sarebbe sbagliato.
I driver per le piccole e medie capitalizzazioni non sono tanto rappresentati dai dati macro, motivo per cui sarebbe preferibile guardare più da vicino alle singole società. Kerself in particolare dovrebbe avere a disposizione la liquidità sufficiente per far fronte alle tensioni di breve termine e di conseguenza il business si conferma interessante.
Tecnicamente abbiamo assistito ad un pericoloso sell-off che ha spinto fino a 1,45 euro e successivamente si sono sviluppati interessanti volumi di scambio dopo l’approvazione dell’aumento di capitale da parte dei soci. Il titolo sarà da acquistare con obiettivo come minimo a 4 euro che corrisponde al target sul piano dei fondamentali.
Tra i bancari quali sono i titoli che asuo avviso offrono interessanti opportunità di acquisto?
Tra i bancari guardiamo in particolare a Mediobanca (Francoforte:
851715 -
notizie) che pure in chiusura di ottava è stata colpita dalle vendite, ma il titolo è presente nei nostri portafogli perchè ci piace dal punto di vista dei fondamentali. Il settore bancario rimane comunque sotto la scure di Basilea 3 e degli aumenti di riserve che molte banche saranno costrette a fare, rivolgendosi al mercato in cerca di capitali freschi.
Sarà faticoso rivedere la reddività sui livelli del 2007 e il comparto rimane un po’ falcidiato dalla nuova normativa, motivo per cui è bene puntare sui titoli con una buona capitalizzazione e un solido patrimonio. In questa direzione Mediobanca è interessante, e sui prezzi attuali è da tenere in considerazione: non ci attendiamo almeno nel breve discese sotto i 6 euro. Sulle correzioni si sono avuti interessanti volumi di scambio che possono preludere ad acquisti e l’idea è che Mediobanca sia da tenere fino a risalite a 7,44/7,45 euro che corrispondono ai precedenti massimi di periodo.
Per Intesa Sanpaolo l’area dei 2 euro è stata toccata verso la fine di novembre e l’esplosione dei volumi su questi livelli ci induce a credere che si stiano accumulando posizioni. La configurazione tecnica si sta facendo interessante anche nel medio termine perchè se andiamo a guardare agli ultimi 10 mesi, il titolo ha segnato massimi e minimi decrescenti fino a giugno. In seguito si è avuta una reazione per una lateralizzazione e non è da escludere una violazione al rialzo dei 2,45/2,5 euro. Gli spazi di crescita sono considerevoli visto che Intesa Sanpaolo (Dusseldorf:
575913.DU -
notizie) continuerà ad essere sottovalutato fino a quando si manterrà al di sotto dei 3 euro.
Per Unicredit vale un po’ lo stesso discorso fatto per Intesa Sanpaolo, fermo restando che il gruppo di Piazza Cordusio è stato più esposto alla crisi internazionale.
Sempre tra i bancari vorrei segnalare Banca Ifis (Milano:
IF.MI -
notizie) , ritornando così a parlare di titoli a minore capitalizzazione che potrebbero riservare delle sorprese interessanti. Nella prima metà di dicembre abbiamo visto un upside sostenuto per Banca Ifis sulla scia delle notizie relative al piano industriale del gruppo. La configurazione tecnica è interessante perchè c’è stato negli ultimi sei mesi una compressione della volatilità e delle oscillazioni, con buoni volumi di scambio sopra i 5,1/5,2 euro. Il target per Banca Ifis è in area 6,2/6,4 euro e in seguito bisognerà fare delle considerazioni di più ampio respiro. Il titolo ci piace e presenta delle interessanti prospettive, fermo restando che discese sotto i 5 euro potrebbero favorire una fase di debolezza.