Titoli & commodities al vaglio 2010

sono d'accordo Buci,

possono certo arrivare a 1170 1180 ma poi ho idea che le tireranno fuori tutte insieme...le notizie poco simpatiche.........

quando si iniziò a parlare della grecia i listini non fecero una piega......didero peso alla notizia una decina di giorni dopo...........



un saluto a tutti

shhhhh....
magiel prendi un bigliettino e scrivi il livello di rindo e di madame butterfly: 1174
 
buon giorno a tutti


In aumento lo spread tra il Btp e il Bund tedesco con scadenza dieci anni. Nella seduta odierna la differenza di rendimento tra i due titoli è salito a 162 punti base, rispetto ai 156 punti di venerdì 24 settembre. Nel corso della giornata lo spread ha sfiorato i 163 punti.
 
Buongiorno a tutti.............



Grande è la fatica, ma le Borse puntano al rialzo

Di seguito riportiamo un intervento realizzato da Wlademir Biasia, Independent Financial Advisor presso WB Advisors.

Gli esiti di Jakson Hole si stanno già riverberando sui mercati azionari di tutto il mondo. La parola d’ordine è quella di sostenere ad ogni costo la crescita. La New Normal pensata da Pimco è anche questa: mercati intimoriti dalla scarsa visibilità sui dati macro prospettici e pronti ad alternare fasi di ottimismo a fasi di depressione.

Nel 2001 dopo le Twin Towers ho preso in considerazione l’ipotesi che i mercati occidentali (USA e UEM) fossero entrati in una nuova fase ciclica laterale di lungo corso (vent’anni). Il paradigma costruito su un Superciclo Sinusoidale coincide in effetti all’idea della New Normal di Bill Gross.

Su queste basi i mercati tendono a muoversi all’interno di una ciclicità piuttosto statica che tende a replicare secondo uno schema “frattale” il passato. Quanto sta accadendo in questi giorni ha molte analogie con il 2004, anno successivo alla ripresa dei mercati avviata dopo il bear market 2000/2003.

Ora come allora, il mese di marzo coincise con la definizione del minimo e l’avvio della ripresa. Ripresa che perse aderenza agli inizi del 2004 (marzo) con gli attentati di Al Queda di Madrid. Il terrore rappresentava in quel periodo il denominatore comune su cui si disattivavano le spinte rialziste; oggi il denominatore comune è rappresentato dai rischi provenienti dal debito appartenente a qualsiasi classe di attivi (subprime, sovrano ecc.). In quel difficile 2004 i mercati tornarono a riaprirsi al rischio nel mese di agosto; in questo 2010 la corrente delle vendite si è esaurita esattamente nel lo stesso periodo.

Il rialzo ha assorbito in poche sedute i precedenti ribassi riportando gli indici
a fluttuare in prossimità dei massimi fissati durante tutto l’arco di tempo che ha dominato l’attuale crisi sul debito sovrano. E’ normale che gli investitori prima di estendere l’azione espansiva si prendano una pausa di consolidamento per acconsentire al mercato di trovare un maggior equilibrio tra quanti hanno ricoperto strategie short, quanti hanno operato acquisti speculativi a breve raggio e quanti stanno rivedendo i loro piani operativi nel medio periodo. Tecnicamente tutto ciò si compendia con prese di beneficio in area 1130 per S&P 500, quota 2800 su Eurostoxx 50, e 2110 Ftse Mib, prima di ricompattare nuovi buy in grado di superare l’ostacolo tecnico.

A rafforzare una visione positiva concorrono alcuni fattori che danno spessore all’evoluzione in atto. In primo luogo le consistenti vendite operate sui due titoli governativi che rappresentano il benchmark per i mercati: T-Bond e Bund. In Europa il Bund è sceso dai massimi 132.50 (contratto future rettificato) in area 129 formando un set up propedeutico ad un’inversione del trend. Le materie prime hanno ripreso a rafforzare i loro corsi, in particolare nei comparti minerali. L’indice sui noli marittimi che misura la domanda e l’offerta sulle rotte intercontinentali sta salendo dal mese di luglio a riprova di un incremento degli affari.

In termini operativi potremmo attenderci ancora una breve fase di consolidamento, con vendite delimitate sopra 1120 di S&P 500 per poi consentire ai prezzi di accelerare in direzione di quota 1155/60 dove ci attendiamo una nuova digressione correttiva, ma pur sempre propedeutica al movimento di espansione degli indici azionari.

L’Asia, i mercati emergenti, hanno in parte già doppiato l’ostacolo tecnico: l’India ed il Brasile rappresentano in termini di forza
relativa l’opzione più virtuosa, a ruota tra le regioni più sviluppate nell’area pacifica l’Australia rappresenta un elemento di grande attrazione. Regioni minori come l’Indonesia, la Tailandia, Corea, Taiwan interpretano un ruolo ancor più attrattivo per diverse ragioni legate alla crescita ed alle loro monete.

La Cina risulta ancora impegnata a dare equilibrio agli inevitabili eccessi generati dalla crescita di un paese di primaria importanza politica ed economica, meglio quindi approcciare il mercato passando attraverso Kong Kong in piena fase di riaccumulazione che tende a proiettare gli obiettivi di crescita in direzione di quota 25000 con un rapporto rischio/rendimento molto favorevole considerata la possibilità di proteggere sotto il profilo tecnico le posizioni su livelli abbastanza prossimi alle attuali quotazioni (21000).

L'articolo, realizzato da Wlademir Biasia, Independent Financial Advisor presso WB Advisors, è tratto dalla newsletter n.30 di ITF Forum News.
 
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...buongiorno a tutti :)

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