Titoli & commodities al vaglio 2010

con i post odierni...., siamo a posto per 9 mesi........, domani visto:-o:-o


cmq metto alcuni livelli...domani gorse ci sentiamo nel pom.....:D

devo comprare almeno 2 dozzine di costumi:D:D.


okkio alcrude sotto 79,8 primo ob. 77 poi 75,6 entro venerd'...., dal mio punto di vista è in bolla.

f tg 9,5

grillo se nn muore 9,47.

es 1120 di marmo

gas 3,1 entro 10gg.



vi salut

alla prx...




oggi al crude stanno prendendo le misure oer il vestito di mogano....., domani farà le prove se calza bene;););).




domani si ride:D:D:D:D:D....., mentre ben:sad::sad::sad::ciao:

...almeno due dozzine :eek: ...mi sa che starai via un pochino di più di qualche giorno :D ...ma il visto tra appena sei mesi scade :) ...e ti cacciano :-o

...ciao wind :) ...buon viaggio :) ...non farci stare in pensiero :p ...fatti sentire ogni tanto :)
 
Wind..ma ti riferisci al gas o agli xbear??scusa ma settimana scorsa non ho potuto seguire causa lavoro....quale e la data di matley??
So che i miei xbear...posizione importante costruita nel tempo(errore...visto lo strumento)...ma che non ho fretta di chiudere...visti i tuoi target, meglio tenere!!!

buon giorno a tutti,
giorno fagiolo e bentornato tra noi :V
wind si riferiva al gas.
La data per entrare lunghi è tra il 20 e il 30 di ottobre
 
Buongiorno a tutti......

Domani a Piazza Affari: solo con la tenuta dei prossimi supporti si potrà evitare il peggio 04.10.2010 20:27

Nuova seduta di vendite per le Borse europee che nelle battute iniziali avevano mostrato tutt’altre intenzioni rispetto a quello che è stato poi l’epilogo della giornata. Gli indici hanno infatti cercato di spingersi in avanti in avvio, salvo tornare subito sui loro passi e chiude gli scambi in rosso. Mentre il Ftse100 si è difeso con un calo più contenuto dello 0,66%, non è andata così per il Cac40 e il Dax30 che sono scesi rispettivamente dell‘1,15% e dell‘1,24%.
A pagare il conto più salato è stata Piazza Affari che ha visto il Ftse Mib chiudere gli scambi a 20.090 punti, in ribasso dell‘1,47%, dopo aver toccato un massimo a 20.440 e un minimo a 20.073 punti.
L’indice non è riuscito a riposizionarsi al di sopra dei 20.400/20.500 punti ed è stato così colpito da nuove vendite che lo hanno riportato sui minimi segnati il 23 e il 24 settembre scorsi in area 20.060/20.070.
La tenuta di questa fascia di prezzo, che allarghiamo all’area dei 20.000, è essenziale per evitare l’abbandono di un importante supporto che porterebbe peraltro alla rottura della fase laterale cui stiamo assistendo da due settimane.
Qualora ciò dovesse accadere, il Ftse Mib sarebbe destinato a proseguire verso il basso in direzione dei 19.500, con eventuali estensioni ai 19.300 e ai 19.000 nella peggiore delle ipotesi.
Un’immediata reazione dai livelli attuali potrà scongiurare lo scenario appena descritto, ma perchè ciò avvenga saranno necessari acquisti che permettano all’indice di riportarsi al di sopra di alcune importanti resistenze.
Un primo segnale in questa direzione si avrà con il recupero dei 20.300 prima e dei 20.500 in seguito e sarà solo oltre quest‘ultimo livello che il Ftse Mib potrà tentare un nuovo attacco all’area resistenziale dei 20.700/20.800.
La violazione dell’ostacolo
appena segnalato aprirà le porte ad ulteriori apprezzamenti che avranno come primo obiettivo l’area dei 21.000/21.150. Se l’indice riuscirà ad avere ragione anche di questa resistenza, allora si potrà spostare lo sguardo in avanti verso i 22.000 punti, con un potenziale di upside piuttosto interessante.

Anche per la prossima seduta due sono gli aggiornamento da segnalare sul fronte macro americano. Si tratta dell’indice Redbook riferito alle vendite al dettaglio della prima settimana di ottobre, ma ancor più rilevante sarà il dato relativo all’indice ISM non manifatturiero per il quale ci si attende a settembre una lettura a 5 punti, in salita rispetto ai 51,5 della rilevazione precedente.

In Europa si segnalano le vendite al dettaglio che ad agosto dovrebbero mostrare una variazione positiva dello 0,2%, in rialzo rispetto allo 0,1% precedente.
Per il dato definitivo dell’indice PMI di settembre si prevede una lettura pari a 53,6 punti, in linea con l’indicazione preliminare, ma in calo rispetto ai 55,9 punti di agosto.

A Piazza Affari suggeriamo di guardare ancora ai titoli del settore petrolifero dopo che i prezzi dell’oro nero si stanno dirigendo verso quota 82 dollari al barile.
Tra le blue chips da monitorare Ansaldo STS in vista di una presentazione agli analisti.
Da segnalare che domani parte a Londra, per concludersi il prossimo 7 ottobre, la Star Conference 2010, il tradizionale appuntamento annuale per la presentazione delle società che fanno parte del segmento Star di Borsa italiana.
In occasione di questo evento diverse società presenteranno alla comunità finanziaria i risultati del primo semestre di quest’anno. Per oggi sono previsti in particolare gli incontri di: Actelios, Ansaldo Sts, Biancamano, Biesse, Bolzoni, Buongiorno, Cairo Communication, Dada, d'Amico International Shipping, Dea Capital, Dmail Group, Dmt, Eems, Elica, Fiera Milano, Gruppo MutuiOnline, Interpump, Replay, Sabaf e Tesmec.
 
Fiat nel mirino dei ribassisti. Gli analisti però sono positivi e invitano all’acquisto 04.10.2010 18:09

La prima settimana di ottobre è partita con il piede sbagliato per Fiat che ha fatto registrare una delle peggiori performances tra le blue chips, scivolando nuovamente al di sotto di area 11 euro. Dopo aver concluso la sessione di venerdì scorso con un calo di poco superiore al mezzo punto, quest’oggi il titolo ha subito un attacco ben più pesante da parte dei ribassisti. Le azioni del Lingotto hanno infatti terminato gli scambi a 10,96 euro, con una correzione del 2,58% e quasi 25 milioni di azioni passate di mano fino ad ora.
Fiat ha pagato pegno quest’oggi non solo per la negativa intonazione del settore a livello europeo, ma anche per le indicazioni tutt’altro che brillanti arrivate venerdì scorso dopo la chiusura di Piazza Affari.
Sulla base dei dati forniti dal Ministero dei Trasporti si è appreso che a settembre le immatricolazioni di auto in Italia hanno riportato una flessione del 18,89% a livello generale. E’ andata ancora peggio per il Lingotto che ha immatricolato 44.161 vetture nuove, con un ribasso del 26,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
La quota di mercato, sempre a settembre, si è attestata al 28,59%, in ribasso di quasi tre punti rispetto al 31,48% conseguito nello stesso mese dello scorso anno. Il dato è in calo anche in confronto alla rilevazione di agosto di quest’anno, quando la quota di mercato è stata pari al 30,7%.
Sempre venerdì scorso l’agenzia Standard & Poor’s ha deciso di confermare il rating “BB+” sul debito di lungo termine e “B” su quello di breve periodo. S&P mantiene su Fiat il credit watch negativo in vista di un possibile indebolimento della qualità del credito del gruppo per via del rischio di business legato allo spin-off Auto. Proprio dopo quest’ultima operazione il rating potrebbe essere ridotto di un notch e una risposta in questa direzione arriverà al più tardi quando sarà completata la scissione delle attività auto da quelle industriali.
Intanto gli analisti di S&P definiscono troppo ambizioso il piano industriale del Lingotto che si basa su diversi presupposti che non si possono dare per certi, quali ad esempio il quasi raddoppio delle vendite nei prossimi cinque anni, un accordo con i sindacati sulle questioni più importanti e l’integrazione di successo di Chrysler.
Dalle varie case d’affari arrivano nel frattempo giudizi nel complesso positivi sul titolo, visto che Banca Leonardo suggerisce di acquistare con un prezzo obiettivo a 15,6 euro. Gli analisti hanno definito deboli i dati relativi alle immatricolazioni in Italia e Brasile, mentre sono interessanti i numeri conseguiti da Chrysler. Proprio la performance del gruppo americano depone in favore di una revisione al rialzo delle guidance in occasioni dei risultati del terzo trimestre, secondo quanto indicato dagli analisti di Mediobanca. In attesa di novità gli esperti di Piazzetta Cuccia hanno ribadito il rating “outperform” sul titolo con un target price a 16 euro.
Buone notizie anche da Equita SIM che invita ad acquistare Fiat con un fair value a 15,7 euro. Gli analisti apprezzano in particolare la positiva performance di Chrysler a settembre negli Stati Uniti, dove è stato registrato un incremento dellel vendite del 61% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, segnalando che il confronto è favorito anche dal crollo delle immatricolazioni registrato nel 2009 dopo la fine degli incentivi alla rottamazione.
Infine, a scommettere su Fiat sono anche gli esperti di Banca IMI che venerdì scorso, ancor prima della diffusione dei dati sulle vendite di auto a settembre in Italia, avevano ribadito il rating “buy” sul titolo, indicando un prezzo obiettivo a 15,3 euro. Gli analisti avevano già previsto per il mese di settembre una quota di mercato in calo almeno intorno al 29% per il Lingotto e di fatto i numeri ufficiali del Ministero dei Trasporti hanno dato loro ragione.
 
Wall Street attende le mosse monetarie della FED. Dollaro ai minimi contro le principali valute

Mercato Obbligazionario
La riunione informale dell’Ecofin, in presenza dei governatori delle Banche Centrali e dei 27 ministri delle finanze dell’UE, ha sottolineato come siano ancora molte le incertezze che gravano sul settore finanziario e sulla crescita economica europea. L’invito del presidente della BCE, Trichet, è sempre quello di proseguire con il risanamento delle finanze pubbliche, tanto da richiedere all’Irlanda di alzare le tasse nonostante il deficit al 32% del Pil. Nel frattempo sta prendendo forma la ristrutturazione del sistema bancario irlandese, con il salvataggio della Anglo Irish Bank, che potrebbe costare a Dublino fino a 34 mld di Euro. Il rendimento dei Titoli di Stato irlandesi è salito oltre la soglia del 6%, con lo spread nei confronti del Bund ai massimi storici. Da segnalare il balzo del tasso Euribor, il tre mesi è salito al 0,953%, dopo che le banche hanno ridotto la quantità di fondi chiesti alla BCE.

Mercato Azionario
Con una performance dell’8,8%, si è chiuso giovedì per l’S&P 500 il miglior mese a partire dall’Aprile 2009 e il miglior settembre addirittura dal 1939. Probabile che nei prossimi giorni gli operatori cercheranno di capitalizzare i rialzi ottenuti nel trimestre, prossimi all’11%. Il rally di Wall Street è stato originato della svalutazione del Dollaro e dall’aspettativa di un nuovo flusso di liquidità sui mercati finanziari, per effetto delle decisioni della FED. La situazione diventa evidente guardando alle performance dei mercati azionari europei, ancora caratterizzate dall’incertezza e dall’instabilità. Timori provengono anche dal settore auto europeo dopo i dati diffusi da ACEA sulle vendite di auto nuove ad agosto, in calo di oltre il 12% rispetto allo stesso periodo del 2009. La Volkswagen potrebbe esse interessata all’Alfa Romeo.

Valute
L’Euro, ignorando i timori sui debiti sovrani dell’Eurozona, ha toccato venerdì scorso quota 1,3779 sul Dollaro, il livello più alto dallo scorso 17 marzo. Questo apprezzamento è causato principalmente dalla debolezza del biglietto verde, che si è portato sui minimi anche nei confronti del Franco Svizzero (0,974) e dello Yen (83,40). A pesare sul Dollaro sono gli imminenti interventi di Quantitative Easing della FED, chiamata a sostenere una fragile ripresa economica, anche a discapito degli altri paesi, tanto da far parlare il Brasile di vera e propria “guerra valutaria”.

Materie Prime
La repentina svalutazione del Dollaro sta agendo positivamente sul prezzo delle principali materie prime, in particolare sui metalli preziosi e su quelli industriali, come il rame. Il petrolio si è portato sopra quota 80$ (82,50$) nonostante la debolezza del quadro macro. Al contrario sono calate le quotazioni dei beni agricoli per effetto delle nuove valutazioni sui raccolti e sulle stime delle scorte americane.
 
Giappone. La BoJ taglia i tassi di interesse 05.10.2010 07:29

La Banca centrale nipponica ha deciso di tagliare il tasso di interesse "overnight" portandolo dallo 0,1% ad un intervallo compreso tra 0 e 0,1%. La decisione e' stata presa per scongiurare il rischio che l'economia cada nuovamente in recessione; l'attuale livello dei saggi di interesse restera' tale fino al conseguimento della stabilita' sui prezzi. La stessa BoJ ha annunciato inoltre un nuovo piano da 5 mila miliardi di yen per garantire la liquidita' necessaria in un contesto deflativo sempre piu' preoccupante.
 
Bco Popolare: prosegue senza freni la discesa. Ottimiste però le case d’affari

Anche la sessione odierna non ha riservato nulla di buono per Banco Popolare che ha continuato a perdere terreno, chiudendo in flessione per la sesta seduta consecutiva. Il titolo ha terminato le contrattazioni a 4,3075 euro, con un ribasso dell‘1,54% e quasi 5,5 milioni di azioni passate di mano a fine giornata, al di sopra della media giornaliera degli ultimi tre mesi, pari a circa 5 milioni di pezzi.
Banco Popolare non ha trovato alcun sostegno nella notizia diffusi venerdì scorso a mercati chiusi, relativamente alla cessione a Banca Tercas della partecipazione pari al 95% detenuta in Banca Caripe. Il controvalore dell’operazione è pari a 228 milioni di euro che saranno pagati in quattro tranches, la prima delle quali, di 70 milioni di euro, all’esecuzione del closing previsto entro la fine di questo anno. A questa seguiranno altre tre tranches, di 70, 50 e 38 milioni di euro, con favoltà da parte di Banca tercas di anticipare il pagamento delle rate.
La cessione di Banca Caripe non avrà significative ripercussioni sulla capacità distributiva di Banco Popolare, mentre determinerà effetti positivi sui ratios patrimoniali nell’ordine di 17 bps sul Core Tier1Ratio, di 19 bps sul Tier1 Ratio e 22 bps sul Total Capital Ratio.
Secondo gli analisti del Credit Suisse, dopo la cessione di Banca Caripe e in assenza di ulteriori dismissioni di assets, sarebbe sufficiente per Banco Popolare un aumento di capitale da 550 milioni di euro. Una ricapitalizzazione di questa entità dovrebbe infatti consentire al gruppo di mantenere un Core Tier 1 del 7% fino al 2018.
La banca elvetica ritiene che gli attuali livelli di prezzo per Banco Popolare offrno un rapporto rischio-rendimento molto interessante. L’attenzione è ora rivolta ai risultati del terzo trimestre che saranno diffusi
verso la metà del prossimo mese. In attesa di conoscere questi numeri, gli esperti del Credit Suisse hanno reiterato la raccomandazione “outperform” sul titolo, con un prezzo obiettivo a 6,2 euro.
Indicazioni positive anche da Equita SIM che invita ad acquistare Banco Popolare con un target price a 6,3 euro. La SIM milanese però ritiene che il potenziale di upside per il titolo sarà destinato a rimanere limitato nel breve, per via delle rinnovate incertezze sull’entità di un eventuale aumento di capitale, tema riportato in primo piano dai rumors circolati durante le ultime giornate.
Relativamente alla cessione di Banca Caripe, gli esperti fanno sapere che l’operazione dovrebbe essere un catalizzatore per Banco Popolare visto che aumenta la visibilità sulle ulteriori cessioni di asset domestici.
 
Mercati: i dati macro italiani ed esteri di oggi
MILANO (MF-DJ)--Questi i dati macro-economici attesi per oggi sulla basedelle indicazioni dell'Ufficio Studi e Analisi Finanziaria di Banca Imi: MARTEDI' 5 OTTOBRE *BOJ: - annuncio decisione tassi interesse (precedente: 0,1%)

*ITALIA: 9h45 - indice Pmi servizi settembre (precedente: 51,4 punti previsione: 50,4 punti; consenso: 50,7 punti)
*EURO-16: 10h00 - indice Pmi servizi settembre def. (precedente: 55,9 punti; preliminare: 53,6 punti; consenso: 53,6 punti) - indice Pmi composito settembre def. (precedente: 56,2 punti; preliminare: 53,8 punti; previsione: 53,9 punti)

11h00 - vendite dettaglio agosto (precedente: +0,1% m/m, +1,1% a/a previsione: -0,3% m/m; consenso: +0,2% m/m)

*PAESI UE 27: 11h00 - vendite dettaglio agosto (precedente: +0,1% m/m, +1% a/a)

*USA: 14h55 - indice Redbook vendite dettaglio 1 settimana ottobre (precedente: -0,4% m/m)
16h00 - indice Ism servizi settembre (precedente: 51,5%; previsione: 52,5%; consenso: 52%) *Si segnala la decisione sui tassi di interesse della Banca centraleaustraliana (Rba).
 

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