paper2006
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omiciadio effettuato da ariano
REGALBUTO (Enna) - Ha assassinato Antonio Allegra, nuovo compagno della sua ex convivente, ha preso in ostaggio la donna, Adele Sanfilippo, ha preteso di essere intervistato dalla Rai e dopo un'estenuante trattativa si è arreso. All'alba, dieci ore dopo l'inizio del dramma, Pietro Arena si è consegnato alle forze dell'ordine sostenendo di non aver ucciso volontariamente. Adele Sanfilippo è uscita dal bar Plaza della centrale Piazza della Repubblica dando sfogo alla tensione accumulata urlando: "A cosa è servito tutto questo, a cosa?". Poi è salita su una ambulanza che l'ha condotta in ospedale, in stato di shock, gridando di "non voler vedere nessuno" ma prima, scortata dai carabinieri, è rientrata nel bar per un ultimo incontro, un addio, a Pietro Arena.
Il movente: anni di contrasti, processi e querele. A spiegare il movente dell'assurda tragedia è stato lo stesso omicida, ex poliziotto, 48 anni, che ha detto di aver agito come reazione ai violenti contrasti con l'ex compagna, 46 anni, che erano sfociati in processi penali e querele reciproche. Per questo - ha detto l'assassino - ieri sera, armato di pistola 765, si è recato davanti al bar Plaza che gestiva con l'ex compagna puntando l'arma contro il suo rivale in amore Antonio Allegra, 47 anni.
L'uomo, vedendolo arrivare, ha capito subito le intenzioni di Arena, si è alzato dal tavolo dove si trovava con una giovane amica e ha tentato la fuga, ma inutilmente: l'assassino gli ha sparato due colpi a distanza ravvicinata al fianco e alla schiena uccidendolo sul colpo.
L'aggressione al bar. Nella piazza, dove stava per cominciare un comizio elettorale per le prossime amministrative, è scoppiato il panico con un fuggi fuggi generale. Arena è entrato nel bar, ha puntato l'arma contro la sua ex convivente e l'ha presa in ostaggio. Un sequestro che ha vissuto momenti di grande incertezza e tensione ma alla fine, dopo l'opera di convincimento del questore di Enna Domenico Percolla e del comandante provinciale dei Carabinieri Andrea Bertozzi Dellazonca, ha prima liberato la donna e si è poi costituito.
Alla fine, mentre i carabinieri lo portavano via in auto, alcune decine di presenti nella piazza, gli hanno urlato contro: "Bastardo, bastardo".
L'intervista. Nell'incontro di un'ora con il cronista della Rai da Palermo, Guglielmo Troina, Arena ha ricostruito le vicende giudiziarie e gli scontri con la ex compagna che "gli hanno rovinato la vita". Mentre parlava con il giornalista, in piedi, al buio prima dell'alba, tenendo per i capelli la donna al suo fianco, l'ex poliziotto ha più volte agitato la pistola. "Voglio che la giustizia faccia il suo corso e prenda atto delle cose vere e di quelle fasulle" ha detto nell'intervista trasmessa da Rai News 24.
"Secondo la giustizia italiana chi prima denuncia, prima ha ragione e io ho dovuto scagionarmi da accuse infondate". L'uomo ha chiesto una rivisitazione dei processi a suo carico e ha detto che le denunce presentate contro di lui dalla donna erano "tutte fittizie". In particolare, ha detto di avere subito "una ingiustizia" quando è stato condannato a tre anni di carcere. A un certo punto ha bruscamente interrotto il colloquio strattonando la donna al suo fianco e portandola nel bar, facendo temere il peggio. Poi è tornato fuori a parlare con il giornalista.
I precedenti. Dieci lunghissime ore sfociate in un dramma, ma i contrasti fra Arena e la ex convivente duravano da tempo. L'uomo era anche andato alla trasmissione televisiva Stranamore per riconquistarla. Quando lei si era rifiutata di tornare insieme, aveva cercato di investirla e aveva fatto circolare in paese un video della donna in intimità con un altro uomo. Per quell'aggressione era finito in carcere condannato a tre anni, ma era tornato libero grazie all'indulto.
A suo carico sono in corso altri processi per lesioni, minacce e aggressioni nei confronti della donna. Anche Allegra aveva paura di quell'uomo e aveva più volte denunciato di essere perseguitato da Arena, nei cui confronti era stato emesso un divieto di avvicinamento all'ex convivente.
REGALBUTO (Enna) - Ha assassinato Antonio Allegra, nuovo compagno della sua ex convivente, ha preso in ostaggio la donna, Adele Sanfilippo, ha preteso di essere intervistato dalla Rai e dopo un'estenuante trattativa si è arreso. All'alba, dieci ore dopo l'inizio del dramma, Pietro Arena si è consegnato alle forze dell'ordine sostenendo di non aver ucciso volontariamente. Adele Sanfilippo è uscita dal bar Plaza della centrale Piazza della Repubblica dando sfogo alla tensione accumulata urlando: "A cosa è servito tutto questo, a cosa?". Poi è salita su una ambulanza che l'ha condotta in ospedale, in stato di shock, gridando di "non voler vedere nessuno" ma prima, scortata dai carabinieri, è rientrata nel bar per un ultimo incontro, un addio, a Pietro Arena.
Il movente: anni di contrasti, processi e querele. A spiegare il movente dell'assurda tragedia è stato lo stesso omicida, ex poliziotto, 48 anni, che ha detto di aver agito come reazione ai violenti contrasti con l'ex compagna, 46 anni, che erano sfociati in processi penali e querele reciproche. Per questo - ha detto l'assassino - ieri sera, armato di pistola 765, si è recato davanti al bar Plaza che gestiva con l'ex compagna puntando l'arma contro il suo rivale in amore Antonio Allegra, 47 anni.
L'uomo, vedendolo arrivare, ha capito subito le intenzioni di Arena, si è alzato dal tavolo dove si trovava con una giovane amica e ha tentato la fuga, ma inutilmente: l'assassino gli ha sparato due colpi a distanza ravvicinata al fianco e alla schiena uccidendolo sul colpo.
L'aggressione al bar. Nella piazza, dove stava per cominciare un comizio elettorale per le prossime amministrative, è scoppiato il panico con un fuggi fuggi generale. Arena è entrato nel bar, ha puntato l'arma contro la sua ex convivente e l'ha presa in ostaggio. Un sequestro che ha vissuto momenti di grande incertezza e tensione ma alla fine, dopo l'opera di convincimento del questore di Enna Domenico Percolla e del comandante provinciale dei Carabinieri Andrea Bertozzi Dellazonca, ha prima liberato la donna e si è poi costituito.
Alla fine, mentre i carabinieri lo portavano via in auto, alcune decine di presenti nella piazza, gli hanno urlato contro: "Bastardo, bastardo".
L'intervista. Nell'incontro di un'ora con il cronista della Rai da Palermo, Guglielmo Troina, Arena ha ricostruito le vicende giudiziarie e gli scontri con la ex compagna che "gli hanno rovinato la vita". Mentre parlava con il giornalista, in piedi, al buio prima dell'alba, tenendo per i capelli la donna al suo fianco, l'ex poliziotto ha più volte agitato la pistola. "Voglio che la giustizia faccia il suo corso e prenda atto delle cose vere e di quelle fasulle" ha detto nell'intervista trasmessa da Rai News 24.
"Secondo la giustizia italiana chi prima denuncia, prima ha ragione e io ho dovuto scagionarmi da accuse infondate". L'uomo ha chiesto una rivisitazione dei processi a suo carico e ha detto che le denunce presentate contro di lui dalla donna erano "tutte fittizie". In particolare, ha detto di avere subito "una ingiustizia" quando è stato condannato a tre anni di carcere. A un certo punto ha bruscamente interrotto il colloquio strattonando la donna al suo fianco e portandola nel bar, facendo temere il peggio. Poi è tornato fuori a parlare con il giornalista.
I precedenti. Dieci lunghissime ore sfociate in un dramma, ma i contrasti fra Arena e la ex convivente duravano da tempo. L'uomo era anche andato alla trasmissione televisiva Stranamore per riconquistarla. Quando lei si era rifiutata di tornare insieme, aveva cercato di investirla e aveva fatto circolare in paese un video della donna in intimità con un altro uomo. Per quell'aggressione era finito in carcere condannato a tre anni, ma era tornato libero grazie all'indulto.
A suo carico sono in corso altri processi per lesioni, minacce e aggressioni nei confronti della donna. Anche Allegra aveva paura di quell'uomo e aveva più volte denunciato di essere perseguitato da Arena, nei cui confronti era stato emesso un divieto di avvicinamento all'ex convivente.