TRA QUATTRO MILIARDI Di ANNI LA VIA LATTEA SI SCONTRERA' CON LA GALASSIA ANDROMEDA

Par condicio metterei anche questo .......

Nel caos di Montecitorio mercoledì sera non sono mancati nemmeno gli insulti sessisti. Sembra siano stati rivolti alle deputate Pd riunite in commissione Giustizia .

A pronunciarli, denunciano Micaela Campana e Alessandra Moretti, «è stato il deputato M5s Massimo Felice De Rosa».

«Dopo quanto accaduto nell’aula della Camera - raccontano Campana e Moretti - una parte dei deputati M5S è venuta a provocarci in commissione Giustizia, dove eravamo regolarmente insediati. Io ed altre colleghe abbiamo detto a De Rosa che queste azioni di impedimento dei lavori parlamentari si vedevano in altri tempi. Per tutta risposta, De Rosa ci ha aggredite rivolgendoci insulti a sfondo sessuale, dicendo in pratica a tutte e 13 le deputate del Pd, per usare parole più accettabili: siete solo capaci di fare sesso orale».

Un episodio per il quale, annunciano Campana e Moretti, «faremo una denuncia-querela collettiva. Si è trattato di un’atteggiamento intimidatorio, sessista e fascista - concludono - un episodio che non siamo disposte a lasciar cadere».



 
Che da tempo si parli di deriva fascista del movimento ........i fatti lo sembrano dimostrare....

«Boia chi molla!». È il nuovo grido di battaglia dei Cinquestelle scandito in aula dal sanguigno Angelo Tofalo prima della sospensione dei lavori per il decreto che accorpa l’abolizione della seconda rata dell’Imu 2013 con la privatizzazione di Bankitalia.

«Boia chi molla, presidente Boldrini. Boia chi molla, e noi non molleremo fino alla fine», dice testualmente il deputato.

Il motto di lontana memoria viene accompagnato dai cartelli agitati dai grillini davanti ai commessi.

Non penso proprio che gli Italiani vogliano tornare indietro. L'apice è stato raggiunto.
 
Per fortuna che lavori in banca :lol::lol::lol:

La Banca d'Italia non è mai stata dei cittadini. E' sempre stata privata in mano alle banche.
La partecipazione al capitale della Banca d'Italia è disciplinata dagli artt. 3 e 49 dello Statuto.
Il capitale, di ammontare pari a 156.000 euro, è rappresentato da 300.000 quote di partecipazione nominative di 0,52 euro ciascuna.
Sono 60 fra banche, assicurazione, inps, inail.

Il passaggio da Riserve (utili accantonati sui quali hanno pagato le tasse) a Capitale sociale, non comporta mutazione nel Capitale Netto.
Un capitale sociale di 156.000 euro era ridicolo.

Poichp la proporzionalità è inalterata, avere 50 quote o 5000 è assolutamente identico. L'eventuale utile - che siano 300.000 quote o 3.000.000 di quote - è sempre quello e tale e quale verrà ripartito come prima.
val sembri sallusti perchè distorci la verità
1- le banche che erano propietarie della banca d'italia quando fu fondata erano di diritto pubblico adesso sono private
2- con il decreto nessuno può detenere una quota del 6% della banca, quindi intesa 30% unicredit25% debbono vendere le loro quote e faranno un lauto guadagno
3- la cosa mi fa rabbrividire è che le quote in eccesso possono essere comprate dalla stessa banca d'italia quindi da noi cittadini
conti alla mano
intesa farebbe la ricotta per circa 1.5 mld di euro
unicredit ricotta per circa 1.2 mld
alle prossime elezioni vi spezzeremo le reni a te e tuoi alleati comunisti:up:

ps poi hai omesso di dire che se non passava il regalo alle banche si pagava l'imu:-o
 
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Che da tempo si parli di deriva fascista del movimento ........i fatti lo sembrano dimostrare....

«Boia chi molla!». È il nuovo grido di battaglia dei Cinquestelle scandito in aula dal sanguigno Angelo Tofalo prima della sospensione dei lavori per il decreto che accorpa l’abolizione della seconda rata dell’Imu 2013 con la privatizzazione di Bankitalia.

«Boia chi molla, presidente Boldrini. Boia chi molla, e noi non molleremo fino alla fine», dice testualmente il deputato.

Il motto di lontana memoria viene accompagnato dai cartelli agitati dai grillini davanti ai commessi.

Non penso proprio che gli Italiani vogliano tornare indietro. L'apice è stato raggiunto.
meglio raggiungere l'apice con il m5s che il fondo con il tuo puttaniere;)

dimenticavo boia chi molla:bow:
 
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val sembri sallusti perchè distorci la verità
1- le banche che erano propietarie della banca d'italia quando fu fondata erano di diritto pubblico adesso sono privaye
2- con il decreto nessuno può detenera una quota del 6% della banca, quindi intesa 30% unicredit25% debbono vendere le loro quote e faranno un lauto gaudagano
3- la cosa mi fa rabbrividire è che le quote in eccesso possono essere comprate dalla stessa banca d'italia quindi da noi cittadini
conti alla mano
intesa farebbe la ricotta per circa 1.5 mld di euro
unicredit ricotta per circa 1.2 mld
alle prossime elezioni vi spezzeremo le reni a te e tuoi alleati comunisti:up:

SIL, in amicizia, prima di scrivere leggi bene sul sito della Banca d'Italia chi sono i 60 detentori delle quote e le percentuali.

se hai 5 quote che valgono 1000 euro = 5000 euro
Le quote diventano 500, valgono 10 euro = 5000 euro

Lo vedi anche Tu quando ci sono gli aumenti di capitale sociale a pagamento.
In questo caso poi, che il passaggio è solo VIRTUALE, il valore è sempre quello.

E te lo ripeto. I soldi della Banca d'Italia non sono mai stati dei Cittadini.

Quando stampava forse era differente. Oggi no.

:D :mumble: però l'arnese me lo lasci intatto ? :lol::lol::lol:
 
SIL, in amicizia, prima di scrivere leggi bene sul sito della Banca d'Italia chi sono i 60 detentori delle quote e le percentuali.

se hai 5 quote che valgono 1000 euro = 5000 euro
Le quote diventano 500, valgono 10 euro = 5000 euro

Lo vedi anche Tu quando ci sono gli aumenti di capitale sociale a pagamento.
In questo caso poi, che il passaggio è solo VIRTUALE, il valore è sempre quello.

E te lo ripeto. I soldi della Banca d'Italia non sono mai stati dei Cittadini.

Quando stampava forse era differente. Oggi no.

:D :mumble: però l'arnese me lo lasci intatto ? :lol::lol::lol:

allora sei fuori val qua non parliamo di una semplice rivalutazione, qua parliamo di un furto ai danni del popolo, va a leggere il dreceto nessu può detenere una quota superiore al 5%, inoltre se non erro la banca d'italia fa utili mliardari quindi valutandola 7..5 mld è un'altra porcheria
Caso Banca d?Italia: è meglio per Letta un uovo una tantum rispetto a una gallina ogni anno? | Scenarieconomici.it


BOIA CHI MOLLA:V
 
Spesso sorge il dubbio se le posizioni di Grillo e dei suoi "portavoce" su molti argomenti di economia e finanza siano dettate da malafede o da ignoranza.
O magari da entrambe.
Esempio emblematico è la battaglia che gli eroici deputati 5 Stelle stanno conducendo contro la così detta privatizzazione della Banca d'Italia che a loro parere rappresenterebbe un regalo alle banche fatto sulla pelle dei cittadini italiani i quali, come ha detto in Tv a Piazza Pulita un loro attivista, questo decreto equivale ad un prelievo sui conti correnti bancari dei privati risparmiatori.

"Intanto - dice Galli - parlare di privatizzazione di una Istituzione il cui capitale è già in mani private, è quantomeno curioso. L'alternativa della nazionalizzazione dell'attuale capitale della Banca d'Italia ai prezzi del 1936 che equivalgono a circa 150 mila euro, e che secondo alcuni consentirebbe al Tesoro dello Stato di incamerare tutto il maggior valore attuale della azioni, è impossibile da percorrere perché l'esproprio richiede, secondo le leggi italiane, la corresponsione di un equo indennizzo che dovrebbe essere compreso tra i 5 ed i 7,5 miliardi secondo la valutazione effettuata dalla stessa Banca d'Italia."

In altre parole lo Stato non dispone dei denari necessari ad indennizzare le banche e comunque l'ingresso della Banca d'Italia nel patrimonio pubblico non porterebbe alcun beneficio né sul fronte della riduzione del debito né sull'aumento delle disponibilità per investimenti o altre opere sociali. Inoltre questo sì che sarebbe un bel regalo alle banche fatto in moneta sonante a carico del bilancio dello Stato e quindi in ultima analisi con i soldi dei cittadini.


Proprio il risultato opposto a quello che i grillini dichiarano di voler perseguire.
Brutti scherzi di chi cavalca la tigre dell'ignoranza!
 
Di conseguenza sarebbe ora che qualcuno cominciasse a dire che dobbiamo preoccuparci della salute delle nostre banche, aiutandole se necessario, magari imponendo una governance più trasparente e, se del caso, banchieri migliori.

Il decreto sulla rivalutazione delle quote della Banca d'Italia, nato soprattutto per finanziare in parte l'abolizione dell'Imu sulla prima casa, avrà nel tempo un effetto positivo sul capitale delle banche e quindi sulla loro capacità di aumentare il credito all'economia.

Galli spiega che i vincoli imposti dalla Bce impediranno di conteggiare questa rivalutazione delle quote della Banca d'Italia nel capitale delle banche già da quest'anno per fronteggiare i test sulla solidità degli istituti di credito europei che la banca di Francoforte si appresta a fare.
Certo man mano che le banche venderanno la quota di partecipazione alla Banca d'Italia eccedente il limite del 3% ci sarà un certo rafforzamento patrimoniale delle banche.
Ma questo sarà un bene dato che ancora oggi l'opinione degli uomini d'affari internazionali è che le nostre banche siano tra le più deboli del mercato europeo. Questo non è vero, ma la fiducia sulla capacità del nostro paese di capire bene cosa deve fare per vincere sui mercati mondiali, è ancora molto scarsa.

Una ultima obiezione va confutata con forza e cioè quella secondo la quale "privatizzando" la Banca d'Italia si metterebbero in mani private le riserve di oro e valute che sono a garanzia della circolazione monetaria del paese.
 

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