La sostanza è quella, ben riassunta nel grassetto. Già la casalinga di Voghera vive in un posto avvolto dalla nebbia, sua cugina del Massachussets in un posto autenticamente di merda, vogliamo anche metterle davanti alla realtà ?
Ma anche no, devono continuare a vivere addomesticate nel loro piccolo mondo da sit com, con le risate preconfezionate dalle lavanderie Jefferson.
La manipolazione finanziaria ha un suo personalissimo frame psicologico, durante il quale è visibile in foto scatti apparentemente impercettibili rispetto ad un grafico mensile: è l’intervallo di un paio di ore, che va dalle 06:00 alle 08:00 della mattina europea. Durante quelle due ore, se stranamente i futures CME fossero eccessivamente rossi, partono gli algoritmi rialzisti - massaggiatori della psicologia, per edulcorare il sistema. Questa mattina ennesima riprova, in un amen, future che recuperano quasi un punto dai minimi, proprio in coincidenza delle pre aperture in Europa. E’ così da mesi ed anni, e l’eventuale eccezione non fa che confermare la regola.
Certo che i mercati possono salire all’infinito, nel moto perpetuo direzionale, funziona così, ma solo per contraltare alla constatazione che un indice sotto lo zero non possa andare, non per una reale convinzione che si possa effettivamente salire sine die.
C’è una sola bolla veramente esplosiva sui mercati, ed è quella dell’obbligazionario. Da questo rigonfiamento è partita l’esagerazione dei prezzi sull’equity, non il contrario. Il valore delle azioni e la loro esuberanza irrazionale si possono riallineare ad un presunto livello di fair value in soli 15 giorni. Le obbligazioni ed in genere soprattutto i TDS no. Il sistema – illusorio – si regge proprio per il principio della paura da calmierare e per l’annacquamento della responsabilità: anche se conoscessimo benissimo i motivi di un sell off azionario, la responsabilità verrebbe fatta ricadere inesorabilmente sul piccolo rissparmiattorre (per dirla alla Alan Friedman) e sulla sua consapevolezza che le azioni sono rischiose. Ma un sell off dei bond non avrebbe questa comoda giustificazione, per un sell off obbligazionario non ci sono way out diplomatiche: la colpa verrebbe imputata esclusivamente alla speculazione, la stessa speculazione che vive dei sussidi delle banche centrali. Ed alla casalinga di Voghera non le si può fornire il filo per metterla in condizione di riavvolgere il gomitolo, quindi la bolla è stata gonfiata volutamente su un settore che ha la compiacenza indiscussa del sistema.
E se anche scoppiasse la bolla obbligazionaria, il gioco per scaricare la responsabilità sulla cattiva gestione dei soldi pubblici e conseguente spread, sarebbe piuttosto agevole. E questo spiega l’utilizzo subdolo dello spread a corrente alternata. Dopo di che, quando anche lo spread diventa un’arma spuntata, non si fa altro che mettere i propri uomini nei posti giusti, i classici yes man, per evitare che l’esplosione della bolla trascini anche quella classe politica di favore che, nella sostanza, non è altro che l’effettiva utilizzatrice dei soldi pubblici.
Sia mai che venga posto in discussione lo status quo preordinato e costruito con tanta fatica dalle stampanti.
Quindi a bomba di tutto, ci sta anche l’inutilità di ogni analisi tecnica, nella misura in cui si sa benissimo e con largo anticipo, che i ribassi verranno riassorbiti, se non il giorno dopo, la settimana dopo, il mese dopo. E’ così da 15 anni. Quindi non vedo l’utilità di scervellarsi ad interpretare grafici la cui evoluzione porta sempre alla medesima conclusione.
Perché i mercati inizino a scendere serve un motivo. Il motivo principale sarebbe la bolla obbligazionaria, ma per quanto detto, questa è too big to fail. Il giorno che esplode sarà sempre troppo tardi per capirlo, difendersi o posizionarsi in anticipo.
Altri motivi reali, che non siano i consueti pretesti pilotati della stampa di sistema, non se ne vedono. Se i prezzi azionari sono troppo alti, scenderanno; ma in assenza di motivi oggettivi, immediatamente dopo torneranno a salire perché la pax della casalinga di Voghera è l’unico obiettivo che vogliono perseguire.