MATLEY
Forumer storico
Unicredit e IntesaSanpaolo escono dallo Stoxx Europe50
Tornano sotto pressione le banche di casa nostra, con vendite che si concentrano soprattutto su Unicredit e IntesaSanpaolo. Stoxx Limited ha annunciato che il prossimo 19 settembre i titoli delle due banche usciranno dall’indice Stoxx Europe50, il paniere che raggruppa le azioni più rappresentative della zona Euro. Insieme alle due banche usciranno dall’indice anche un'altra banca, Société Générale, e Nokia. I quattro posti vacanti saranno occupati da AIR Liquide, LVMH, National Grid e Unilever.
Sui due big italiani è arrivata in queste ore anche l’analisi di Morgan Stanley. In un report sul comparto bancario italiano gli analisti della banca americana hanno peggiorato da “equalweight” (neutrale) ad “underweight” (sottopesare) il loro giudizio, e da 1,5 a 1,05 euro il loro target price, su Unicredit, mentre hanno tagliato a 1,5 euro il target price su IntesaSanpaolo, il cui rating è “equalweight” (neutrale).
Secondo gli analisti di Morgan Stanley i conti di Unicredit sono caratterizzati da una “bassa redditività”, in un contesto di tassi bassi, economia debole e difficoltà nella raccolta.
Per quanto riguarda le altre banche, invece, Morgan Stanley ha peggiorato da “equalweight” (neutrale) ad “underweight” (sottopesare) il suo giudizio su Mediobanca, con una valutazione abbassata da 7,8 a 6,6 euro.
Gi esperti, infine, hanno abbassato i target price su Monte dei Paschi di Siena (da 0,56 a 0,4 euro), su Banco Popolare (da 1,5 a 1,1 euro) e su Banca Popolare di Milano (da 1,8 a 1,4 euro). Il giudizio, su tutti e 3 gli istituti, è “underweight” (sottopesare).
In un'analisi condotta dal Sole24Ore, intanto, emerge che IntesaSanpaolo e Unicredit sono le banche maggiormente esposte, tra quelle del nostro paese, verso i titoli di stato. A fine giugno IntesaSanpaolo aveva in portafoglio titoli di stato per 64,5 miliardi, mentre la quota di Unicredit era pari a 38,7 miliardi di euro. I primi 5 istituti bancari di casa nostra (Unicredit, IntesaSanpaolo, Monte dei Paschi di Siena, Ubi Banca e il Banco Popolare) avevano in portafoglio un totale di 147,6 miliardi di titoli di stato, un valore in crescita rispetto ai 144,5 miliardi di fine 2010.
In uno studio simile, pubblicato sul quotidiano in edicola ieri, il Sole24Ore ha analizzato l'evoluzione, negli ultimi mesi, dei crediti deteriorati dei primi istituti italiani. Complessivamente i crediti deteriorati di Unicredit, IntesaSanpaolo, Monte dei Paschi di Siena, Banco Popolare e Ubi Banca hanno toccato gli 88 miliardi di euro, salendo di 3 miliardi di euro nel primo semestre del 2011.
Tornano sotto pressione le banche di casa nostra, con vendite che si concentrano soprattutto su Unicredit e IntesaSanpaolo. Stoxx Limited ha annunciato che il prossimo 19 settembre i titoli delle due banche usciranno dall’indice Stoxx Europe50, il paniere che raggruppa le azioni più rappresentative della zona Euro. Insieme alle due banche usciranno dall’indice anche un'altra banca, Société Générale, e Nokia. I quattro posti vacanti saranno occupati da AIR Liquide, LVMH, National Grid e Unilever.
Sui due big italiani è arrivata in queste ore anche l’analisi di Morgan Stanley. In un report sul comparto bancario italiano gli analisti della banca americana hanno peggiorato da “equalweight” (neutrale) ad “underweight” (sottopesare) il loro giudizio, e da 1,5 a 1,05 euro il loro target price, su Unicredit, mentre hanno tagliato a 1,5 euro il target price su IntesaSanpaolo, il cui rating è “equalweight” (neutrale).
Secondo gli analisti di Morgan Stanley i conti di Unicredit sono caratterizzati da una “bassa redditività”, in un contesto di tassi bassi, economia debole e difficoltà nella raccolta.
Per quanto riguarda le altre banche, invece, Morgan Stanley ha peggiorato da “equalweight” (neutrale) ad “underweight” (sottopesare) il suo giudizio su Mediobanca, con una valutazione abbassata da 7,8 a 6,6 euro.
Gi esperti, infine, hanno abbassato i target price su Monte dei Paschi di Siena (da 0,56 a 0,4 euro), su Banco Popolare (da 1,5 a 1,1 euro) e su Banca Popolare di Milano (da 1,8 a 1,4 euro). Il giudizio, su tutti e 3 gli istituti, è “underweight” (sottopesare).
In un'analisi condotta dal Sole24Ore, intanto, emerge che IntesaSanpaolo e Unicredit sono le banche maggiormente esposte, tra quelle del nostro paese, verso i titoli di stato. A fine giugno IntesaSanpaolo aveva in portafoglio titoli di stato per 64,5 miliardi, mentre la quota di Unicredit era pari a 38,7 miliardi di euro. I primi 5 istituti bancari di casa nostra (Unicredit, IntesaSanpaolo, Monte dei Paschi di Siena, Ubi Banca e il Banco Popolare) avevano in portafoglio un totale di 147,6 miliardi di titoli di stato, un valore in crescita rispetto ai 144,5 miliardi di fine 2010.
In uno studio simile, pubblicato sul quotidiano in edicola ieri, il Sole24Ore ha analizzato l'evoluzione, negli ultimi mesi, dei crediti deteriorati dei primi istituti italiani. Complessivamente i crediti deteriorati di Unicredit, IntesaSanpaolo, Monte dei Paschi di Siena, Banco Popolare e Ubi Banca hanno toccato gli 88 miliardi di euro, salendo di 3 miliardi di euro nel primo semestre del 2011.