Trading Bar 2011 by gli amici di Windjets (19 lettori)

MATLEY

Forumer storico
Vertice Ue, sfuma l'accordo a 27
Merkel: "Creeremo un'unione fiscale"
La posizione britannica, contraria a un rafforzamento delle istituzioni comunitarie, blocca il consiglio europeo di Bruxelles fino a tarda notte. Ma i paesi dell'eurozona (più altri sei) vanno avanti e raggiungono un'intesa: unione fiscale, riforma del fondo salva Stati e prestiti all'Fmi. Rinvio di sei mesi sugli eurobond di ALESSIO SGHERZA


Nicolas Sarkozy e Angela Merkel BRUXELLES - Si va avanti a forza 23: sono infatti sfumate nel lungo vertice notturno dell'Ue le possibilità di coinvolgere tutti e 27 i membri dell'Unione in un accordo per un rafforzamento dei sistemi di salvataggio economico e delle istituzioni comunitarie. Insormontabili le differenze tra Gran Bretagna, da una parte, e Francia e Germania, dall'altra. Si va quindi verso un accordo tra i 17 Paesi dell'Eurozona più altri sei 'volontari'. In particolare, l'intesa riguarda unione fiscale, riforma del fondo salva Stati e prestiti all'Fmi 1.

"Se oggi è nata un'Europa a due velocità è colpa della Gran Bretegna". Ad attribuire la responsabilità a Londra è il presidente francese Nicolas Sarkozy: "Non abbiamo trovato un accordo sulla modifica dei trattati a 27 a causa delle condizioni inaccettabili", poste dal premier inglese David Cameron. La 'condizione inaccettabile' è un
protocollo che avrebbe esonerato il Regno Unito dall'applicazione delle regole sui servizi finanziari.

Il premier inglese risponde poco dopo: "Noi non vogliamo aderire all'euro, siamo contenti di esserne fuori, come lo siamo di non fare parte della zona Schengen. Noi non vogliamo rinunciare alla nostra sovranità come stanno facendo questi Paesi. Noi vogliamo i nostri tassi di interesse,

la nostra politica monetaria: quello che ci veniva offerto non era buono per la Gran Bretagna, quindi meglio che si facciano un trattato tra di loro".


DIECI ORE DI VERTICE INATTESO
La riunione dei capi di stato e di governo dei paesi membri dell'Ue è iniziata come una cena informale, in attesa del vertice vero e proprio che sarebbe dovuto iniziare oggi. Ma la necessità di dare risposte alla crisi prima della riapertura dei mercati ha trasformato la cena in una vertice a oltranza, che si è concluso solo intorno alle 4 del mattino.

Sarkozy alla vigilia: "Non ci sarà un'altra chance" 2

Nessun accordo è stato però possibile, costringendo i leader dell'Eurogruppo - i paesi che aderiscono all'Euro - a tagliare dalla negoziazione i 10 membri che mantengono una propria moneta e cercare un accordo a 17. Un'intesa di questo tipo è però aperta anche a eventuali altri partecipanti: secondo quanto spiegato in conferenza stampa dal presidente della Commissione José Manuel Barroso e dal presidente del Consiglio europeo Herman Van Rumpuy sono finora sei i paesi interessati.

I 'volontari' sono Bulgaria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania e Danimarca. A Svezia e Repubblica Ceca mancava invece "il mandato parlamentare" per partecipare alla discussione una volta saltato l'accordo a 27, ma la loro partecipazione è data comunque per probabile. Fuori, ovviamente, la Gran Bretagna ma anche l'Ungheria.

I 23, convinti che un accordo non fosse più rinviabile, hanno portato avanti le trattative subito dopo il fallimento del negoziato generale. Vertice ristretto che è andato avanti per un'altra ora abbondante, prima che Barroso e Van Rumpuy e gli altri leader si presentassero - alle 5.30 - in sala stampa. Un ulteriore tentativo per raggiungere un accordo a 27 potrebbe essere condotto nel corso della sessione di lavori programmata per la mattinata.


LA DOPPIA TRATTATIVA
Sul piatto due ordini di problemi: le misure per fronteggiare la crisi del debito sovrano di fronte alla speculazione finanziaria e la forma giuridica da dare all'accordo. E il vertice è naufragato proprio su questo punto, lunga la vecchia ma mai superata linea divisoria tra metodo comunitario e metodo intergovernativo, tra paesi europeisti e paesi euroscettici.

Da una parte la Gran Bretagna, con il suo netto no ad ogni ulteriore cessione di sovranità nazionale in favore delle istituzioni europee; dall'altra la Germania (appoggiata dalla Francia), con il cancelliere Merkel che chiedeva un ampio accordo di revisione dei trattati per dare il suo via libera alle nuove garanzie economiche sui debiti dei paesi sotto attacco della speculazione.

AUDIO Perché la Gran Bretagna non ci sta 3 di MASSIMO RIVA

Al centro, la posizione che si potrebbe definire più 'pragmatica', rappresentata dalle istituzioni europee e dall'Italia del governo Monti. Ovvero: pensare alla sostanza (salvare l'euro), invece di guardare alla forma (accordo intergovernativo o modifica dei trattati). Anche perché una modifica dei trattati, che dovrebbero essere ratificati da tutti i paesi membri, potrebbe causare lungaggini e sarebbe a rischio bocciatura - come già avvenuto nel caso della Costituzione europea.

Proprio per l'opposizione della Gran Bretagna, sarà quindi un accordo intergovernativo a guidare il 'salvataggio' della zona euro: "Un trattato a 17 - ha detto Nicolas Sarkozy - aperto a chiunque voglia partecipare".

"I risultati del vertice Ue sono molto buoni per la zona Euro: saranno la base per una maggiore disciplina nelle politiche economiche dei Paesi membri". Mario Draghi, presidente della Bce, ha commentato così la notte di trattative: "Si è arrivati a conclusioni che saranno dettagliate e attuate nei prossimi giorni - ha detto Draghi - siamo vicini all'accordo per il patto fiscale, una buona base per una disciplina nella politica economica dei paesi membri".
 

MATLEY

Forumer storico
Nasce l'Europa a due velocità, la Gran Bretagna ha detto no

09 dic 2011 —
David Cameron, il premier inglese, ha detto no all'accordo proposto da Sarkozy e dalla Merkel su un nuovo trattato europeo, più stringente sui bilanci degli Stati: nasce così un'Europaa due velocità, con maggiore integrazione tra i 17 Paesi dell'area Euro e minore degli altri 10. Si attendono le risposte dei mercati

Dopo una lunga trattativa, la Gran Bretagna ha deciso di non far parte del gruppo di lavoro che tenterà di produrre un nuovo trattato europeo per arginare la crisi dell'euro. La proposta, fatta da Nicolas Sarkozy (presidente francese) e Angela Merkel (cancelliera tedesca), prevede una modifica ai trattati esistenti o la stipula di nuovi, in modo tale da prevedere vincoli più stretti per i bilanci degli Stati aderenti - che ad esempio dovrebbero inserire nelle loro carte costituzionali l'obbligo di non sforare il rapporto tra deficit e prodotto interno lordo, e sarebbero puniti automaticamente allo sforamento.
Se questi nuovi trattati o queste modifiche, come tutto lascia prevedere, vedranno presto la luce, con essi nascerà dunque un'Europa a due velocità: una, in cui c'è anche l'Italia, relativa ai 17 Paesi dell'area euro, che condividono vincoli di bilancio più stringenti; l'altra, con 10 Paesi, senza tali vincoli. "Sarà un'intesa aperta a chiunque ne voglia far parte", ha detto Sarkozy, che ha definito "amici" gli inglesi che pure hanno deciso di non aderire.
Il premier britannico David Cameron ha spiegato, giustificando il proprio no, che un accordo del tipo di quello prospettato da Germania e Francia "non è nell'interesse del Regno Unito". Cameron aveva proposto l'adesione in cambio della rinuncia, da parte di Germania e Francia, a una delle misure previste, la Tobin Tax, ovvero la tassazione sulle transazioni finanziarie, che pèenalizzerebbe la Borsa di Londra. Sarkozy ha detto che tale proposta non era accettabile da parte degli altri Paesi.

Il nuovo accordo, oltre a Tobin Tax e multe automatiche per chi sfora i parametri di bilancio, prevederà due fondi di salvataggio gestiti dalla Banca Centrale Europea e strumenti di coordinamento economico e finanziario tra i Paesi.
 

BYE BYE

Forumer attivo
Nasce l'Europa a due velocità, la Gran Bretagna ha detto no

09 dic 2011 —
David Cameron, il premier inglese, ha detto no all'accordo proposto da Sarkozy e dalla Merkel su un nuovo trattato europeo, più stringente sui bilanci degli Stati: nasce così un'Europaa due velocità, con maggiore integrazione tra i 17 Paesi dell'area Euro e minore degli altri 10. Si attendono le risposte dei mercati

Dopo una lunga trattativa, la Gran Bretagna ha deciso di non far parte del gruppo di lavoro che tenterà di produrre un nuovo trattato europeo per arginare la crisi dell'euro. La proposta, fatta da Nicolas Sarkozy (presidente francese) e Angela Merkel (cancelliera tedesca), prevede una modifica ai trattati esistenti o la stipula di nuovi, in modo tale da prevedere vincoli più stretti per i bilanci degli Stati aderenti - che ad esempio dovrebbero inserire nelle loro carte costituzionali l'obbligo di non sforare il rapporto tra deficit e prodotto interno lordo, e sarebbero puniti automaticamente allo sforamento.
Se questi nuovi trattati o queste modifiche, come tutto lascia prevedere, vedranno presto la luce, con essi nascerà dunque un'Europa a due velocità: una, in cui c'è anche l'Italia, relativa ai 17 Paesi dell'area euro, che condividono vincoli di bilancio più stringenti; l'altra, con 10 Paesi, senza tali vincoli. "Sarà un'intesa aperta a chiunque ne voglia far parte", ha detto Sarkozy, che ha definito "amici" gli inglesi che pure hanno deciso di non aderire.
Il premier britannico David Cameron ha spiegato, giustificando il proprio no, che un accordo del tipo di quello prospettato da Germania e Francia "non è nell'interesse del Regno Unito". Cameron aveva proposto l'adesione in cambio della rinuncia, da parte di Germania e Francia, a una delle misure previste, la Tobin Tax, ovvero la tassazione sulle transazioni finanziarie, che pèenalizzerebbe la Borsa di Londra. Sarkozy ha detto che tale proposta non era accettabile da parte degli altri Paesi.

Il nuovo accordo, oltre a Tobin Tax e multe automatiche per chi sfora i parametri di bilancio, prevederà due fondi di salvataggio gestiti dalla Banca Centrale Europea e strumenti di coordinamento economico e finanziario tra i Paesi.

Buongiorno a tutti. Scusate ma io ci capisco più nulla. Qualcuno è in grado di spiegarmi la cosa ? Due sole persone stanno condizionando l'Europa, e questo non ve bene. Che poi ci si metta anche un terzo personaggio, che con l'Europa non c'entra nulla, anzi dichiara di non volerne sapere, questa proprio non me la spiego.

BYE BYE
 

MATLEY

Forumer storico
Buongiorno a tutti. Scusate ma io ci capisco più nulla. Qualcuno è in grado di spiegarmi la cosa ? Due sole persone stanno condizionando l'Europa, e questo non ve bene. Che poi ci si metta anche un terzo personaggio, che con l'Europa non c'entra nulla, anzi dichiara di non volerne sapere, questa proprio non me la spiego.

BYE BYE

In passato abbiamo parlato della completa assenza di spirito patriottico europeo... l'america, invece, gode di questa unità.
UK è la capitale mondiale del trading... non potrà mai accettare la Tobin Tax.

allego grafo di lungo dell'euro: performance +49,09% dal 01/01/2002
ti sembra stia collassando?

personalissimo pensiero... sicuramente sbagliato...
 

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MATLEY

Forumer storico
Moody’s boccia le banche francesi
  • L'agenzia di rating ha abbassato il merito di credito sulle principali banche francesi, tagliando si un livello il giudizio su Société Générale, Bnp Paribas e Credit Agricole. Gli esperti hanno citato il peggioramento dello scenario di mercato e l'aumento delle difficoltà nell'accesso al mercato dei capitali e si sono pure spinti a dire che se la situazione dovesse ulteriormente deteriorarsi sarebbe necessario un salvataggio statale.
 

MATLEY

Forumer storico
Il Governo prevede una crescita della spesa per interessi, che salirà dai 77,324 miliardi di euro del 2011 ai 94,21 miliardi euro nel 2012. L’onere degli interessi passerà così dal 4,9 al 5,8% del Pil.

Pressione fiscale salirà al 45%, Pil giù dello 0,5%
 
Ultima modifica:

MATLEY

Forumer storico
Grecia al collasso: Pil a -5% in terzo trimestre 2011

Nel 2011 il Pil della Grecia dovrebbe calare del 5,5%

Oggi, ore 13:33


Il Pil della Grecia è sceso nel terzo trimestre 2011 del 5%. Il dato, molto negativo, è comunque migliore delle attese della vigilia che avevano prospettato un calo del Pil del 5,2%. A pesare è soprattutto il drastico calo delle spese per i consumi che sono diminuite del 5,1% e quelle per gli investimenti scese del 15%. In aumento invece l’export (+3,2%), mentre sono calate del 4,3% le importazioni. Per la Grecia si tratta del quarto anno consecutivo di recessione.

PIL GRECIA 2011 IN DRASTICO CALO – Sull’intero 2011 gli analisti si attendono un calo del 5,5% del Pil che dovrebbe ridursi a -2,8% nel 2008. Da mesi la Grecia è sotto l’effetto dei vari piani di austerità varati dai governo per poter accedere agli aiuti della Troika.
 

Hatiro

Forumer storico
...già che sono flat a quest'ora di venerdi...così rimango...ma per lunedi mi piacerebbe fare qualcosina...che cosa ci dice il veggente MATLEY?:D

1323438078otelma.jpg
 

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