Trading Bar 2011 by gli amici di Windjets (3 lettori)

FreeWind69

...armonia
...14.30 dati vendite ...e vedremo se il rally di natale può continuare

...se ha chiuso ieri ES fa 11 barre in concomitanza di ipotetica c di onda 2 ...non so di quante ...penso 5 con forma grafica di 3 ...per completare d di abcde di 4
 

MATLEY

Forumer storico
Ho capito MATLEY, grazie! per i $ forse è meglio un conto che cambiarli direttamente, penso che le commissioni sarebbero più elevate...

è ora di accumuluare levmib allora? se va a 17000 c'è un bel 12-13%!mi sembra (se ricordo male chiedo scusa) che anche mototopo vedeva bene una puntata long...


si.
Fondamentale è dividere il capitale in 4 ingressi.

io rimango impegnato su fnc e gas pertanto non dedicherò cartucce a indici e bancari.
 

MATLEY

Forumer storico
...3nd sopra 3.4666 ...3nd sotto 3.4465 ...tg orripilante

...son ragazzi :D ...giocano :D


...14.30 dati vendite ...e vedremo se il rally di natale può continuare

...se ha chiuso ieri ES fa 11 barre in concomitanza di ipotetica c di onda 2 ...non so di quante ...penso 5 con forma grafica di 3 ...per completare d di abcde di 4


ciao free :D

seguo con attenzione i tuoi livelli.


anche questi giocano...
Finmeccanica: il Giappone sfuma la commessa miliardiaria per i caccia F-35 Jsf

Il Giappone sta per scegliere l'F-35 Jsf prodotto dalla Lockheeed Martin come nuovo caccia per le sue forze armate

Oggi, ore 11:13 -

Il Giappone sta per scegliere l’F-35 Jsf prodotto dalla Lockheeed Martin come nuovo caccia per le sue forze armate. Il velivolo è stato accettato in linea di principio, mentre un’ufficializzazione della decisione dovrebbe arrivare venerdì dal Consiglio di sicurezza giapponese presieduto dal primo ministro Yoshihiko Noda.
Sembra sfumare dunque per Finmeccanica e i suoi partner nel programma Eurofighter – Bae Systems ed Eads – la possibilità di aggiudicarsi questa commessa miliardaria su cui si puntava molto. Il Giappone dovrebbe acquistare circa 40 caccia e il Joint strike fighter di Lockheed Martin ha un costo unitario a valori correnti di 113 milioni di dollari a esemplare, secondo quanto dichiara il Dipartimento della Difesa statunitense.
 

MATLEY

Forumer storico
Grecia: emessi bond per 1,6 miliardi di euro ad un tasso del 4,95%

La Grecia ha messo sul mercato buoni del tesoro con scadenza a sei mesi per un controvalore di 1,625 miliardi di euro, a un tasso del 4,95%, superiore a quello dell'ultima asta che risale all'8 novembre scorso

Oggi, ore 12:50 -

La Grecia ha messo sul mercato buoni del tesoro con scadenza a sei mesi per un controvalore di 1,625 miliardi di euro, a un tasso del 4,95%, superiore a quello dell’ultima asta che risale all’8 novembre scorso. Il tale data il tasso era stato del 4,89%. Questa emissione arriva nel corso di una settimana importante per il governo ellenico, segnata da un’intensificazione dei negoziati con i rappresentanti del fondo della zona euro e del Fondo monetario internazionale e i creditori privati per l’attuazione del piano di riduzione del debito concordato con l’area euro a fine ottobre.

Spagna: emessi buoni del tesoro per 4,94 miliardi di euro

La Spagna ha emesso buoni del Tesoro per 4,941 miliardi di euro approfittando di una certa distensione del mercato, che ha accordato al Paese dei tassi di interesse in calo

Oggi, ore 11:45 -

La Spagna ha emesso buoni del Tesoro per 4,941 miliardi di euro approfittando di una certa distensione del mercato, che ha accordato al Paese dei tassi di interesse in calo. Il tasso si è al 4,050% per i buoni a 12 mesi e al 4,226% per quelli a 18 mesi, contro il 5,022% e il 5,159% rispettivamente dell’ultima emissione di questo tipo, che risale al 15 novembre scorso. L’operazione di oggi ha permesso al governo spagnolo di superare l’obiettivo, che era di raccogliere tra 3,25 e 4,25 miliardi di euro.
 
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MATLEY

Forumer storico
Crisi Grecia: Troika chiede 150mila altri licenziamenti

Grecia nel dramma tra Pil in calo, incapacità del governo a tagliare la spesa pubblica e debito insostenibile

Oggi, ore 11:36 -

DURO MONITO DELLA TROIKA ALLA GRECIA: LICENZIATE ALTRI 150 MILA DIPENDENTI PUBBLICI E INTANTO LA CRISI SI AGGRAVA - L’espressione che spiegherebbe meglio la situazione in cui è andata a sbattere la Grecia è quella dell’incartamento. Sì, perché Atene sembra incartarsi su se stessa ogni giorno di più, senza che si intraveda anche solo da lontano una timida luce di speranza. Ieri, i rappresentanti della cosiddetta “Troika”, ossia delle istituzioni creditrici (BCE, UE e FMI) hanno incontrato i vertici del governo greco per l’azione regolare di monitoraggio sull’attuazione delle misure chieste.
Per raggiungere l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2015, la Grecia dovrà licenziare entro quell’anno altri 150 mila dipendenti pubblici, al fine di ridurre fortemente la spesa pubblica. E’ questa la conclusione a cui sono giunti Matthias Mors, Mark Flamagan e Bob Traa. Un calcolo, che fa impallidire la già contestatissima misura della messa in mobilità di 30 mila dipendenti statali, decisa a ottobre dall’ex premier George Papandreou e che ha poi portato alla caduta del governo socialista del Pasok.
Nel 2012, la Grecia si è impegnata a raggiungere un surplus di bilancio di 2,3 miliardi di euro, pari a oltre un punto del suo pil. Si tratta della differenza tra entrate e spesa, prima degli interessi sul gigantesco debito da oltre 350 miliardi di euro.
Atene vanta un numero molto alto di dipendenti del servizio pubblico, pari a circa 730 mila unità, un quinto della forza lavoro complessiva del Paese.

DEFAULT GRECIA INEVITABILE SENZA TRANCHE AIUTI DA 8 MLD DI EURO – In questo momento, la Grecia attende lo sblocco della tranche da 8 miliardi da parte della Troika, l’unica soluzione che eviterebbe il default, visto che lo stato non è in grado di pagare nemmeno stipendi e pensioni, nel caso a giorni non arrivassero i liquidi dall’estero.
Il ministro della Riforma Amministrativa, Dimitri Reppas, ha chiarito ai rappresentanti di BCE, UE e FMI che sulla mobilità già decisa nelle scorse settimane, per l’esubero di 30 mila dipendenti statali, sarebbero state compiute alcune mancanze e inefficienze, che stanno rendendo difficile l’attuazione della misura, per via della scarsa considerazione che si è avuta della corretta gestione del settore pubblico.
Un modo come un altro per ribadire che Atene ha fallito anche nell’ennesimo tentativo di tagliare la spesa, figuriamoci se sarà in grado di attuare tagli ancora più duri, pari a 5 volte quanto già stabilito un paio di mesi fa.
Nonostante il cambio di governo, al suo posto è rimasto il ministro delle finanze Evangelos Venizelos, il quale ha affermato che sarebbe ancora in corso una trattativa molto dura con l’Institute of International Finance e il suo capo Charles Dallara, il quale rappresenta tutti i creditori dei bond, che hanno accettato la decurtazione del valore nominale dei titoli in loro possesso per il 50%, attraverso un’operazione di swap, che prevede anche l’allungamento delle scadenze fino a 30 anni.
Lo swap dovrebbe sgravare Atene di 100 miliardi di euro di debito entro il 2020, portando così il livello di quest’ultimo dall’attuale 160% del pil al 120% entro i prossimi nove anni. Tale operazione rappresenta l’unica possibilità concreta per il Paese di normalizzare il livello del suo indebitamento.

LA SPIRALE RISANAMENTO-RECESSIONE E IL - Per quest’anno, lRISCHIO DI COLLASSO DELLA GRECIAa Grecia si era impegnata a raggiungere un obiettivo del 7,5% nel rapporto tra deficit e pil, cosa che già ad agosto il governo Papandreou aveva annunciato sarebbe stato un target impossibile. La ragione dell’ennesima delusione da Atene risiede sia nell’incapacità dell’esecutivo di tagliare strutturalmente la spesa pubblica, come dimostra anche il doloroso capitolo della mobilità per i dipendenti pubblici, sia anche per effetto di una recessione più dura del previsto.
Nel 2011, si stimava un calo del pil del 4,5%, mentre le ultime statistiche dell’Osce, che risalgono a non più tardi di una settimana fa, parlano di un crollo del 6,1% quest’anno e di uno ulteriore del 3% nel 2012. In sostanza, anche l’anno prossimo, per il quinto esercizio consecutivo, la Grecia sarà in recessione e ciò rischia di fare esplodere una situazione sociale già allarmante. (Grecia al collasso: Pil a -5% in terzo trimestre 2011).
Proprio il pericolo di una recessione senza fine, che potrebbe persino inasprirsi, qualora l’Eurozona dovesse andare peggio del previsto, non ci consente di potere fare affidamento sugli impegni assunti dall’esecutivo, che rischia di non raggiungere nemmeno i prossimi obiettivi di politica fiscale.
La già alta tassazione è stata incrementata nei mesi scorsi, anche attraverso una salatissima tassa sugli immobili, che costerà a ogni proprietario greco da 5 a 20 euro per metro quadrato e che dovrebbe portare nelle casse dello stato non meno di 2 miliardi all’anno.
Per non parlare del taglio alle esenzioni fiscali, che incrementando la base imponibile, dovrebbero determinare maggiori tasse su ciascuna famiglia, calcolate tra i 540 e i 2750 euro all’anno.
In una situazione già socialmente esplosiva, questi inasprimenti contribuiscono al crollo dell’occupazione e degli investimenti. Per questo, il timore di un default incontrollato, malgrado le buone intenzioni del governo di Atene e di Bruxelles, restano e qualche speranza è legata solo agli effetti benefici dell’”haircut”, cioè del rimborso decurtato dei titoli emessi in passato, che poi altro non è che un default “mascherato”.
 

MATLEY

Forumer storico
Evasione Fiscale: Manovra Monti introduce supercontrolli

40 mln saranno i conti correnti che verranno passati al setaccio con le nuove norme, 4 mld di dati saranno i dati che l'Agenzia delle Entrate incrocerà: un compito quasi biblico

LA MANOVRA MONTI PUNTA MOLTO SULLA LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE

Oltre alla riforma della previdenza ( che probabilmente subirà delle modifiche contenute in un nuovo emendamento) ed a varie modifiche in tema di tassazione degli immobili il nuovo decreto varato dal governo Monti si occupa anche di attuare un giro di vite per quanto riguarda il contrasto all’evasione. In particolare viene calcolato che dalle ultime manovre sono circa 10 i miliardi che potrebbero essere recuperati dal gettito non dichiarato.

OBBLIGO COMUNICAZIONI INTERMEDIARI FINANZIARI: 40 MLN DI CONTI CORRENTE SOTTO ESAME

Tra le misure varate sicuramente la parte del leone la fa l’obbligo per gli intermediari finanziari di comunicare periodicamente all’anagrafe tributaria i movimenti che sono avvenuti in un determinato periodo all’interno di conti correnti oltre ad ogni altra informazione utile ai controlli. I numerosi sono davvero giganteschi, se si pensa che l’amministrazione finanziaria riceverà informazioni da circa 40 milioni di conti correnti, con l’invio di oltre 4 miliardi di dati. Dati importantissimi che dovevano essere considerati alla luce delle informazioni già in possesso del fisco, e ci riferiamo alle comunicazioni derivanti dall’invio della dichiarazione dei redditi e le informazioni inerenti le spese effettuate oltre un dato ammontare. Se si aggiunge anche l’obbligo inserito nel decreto “salva Italia” di effettuare le transazioni finanziarie sopra i 1000 euro con moneta elettronica o bonifico, si può intuire come le nuove disposizioni possano avere effetti oltre che sull’evasione fiscale anche sul contrasto al riciclaggio di denaro.

CONTROLLI AGENZIA ENTRATE: CON LE NUOVE NORME UN COMPITO CICLOPICO

Tuttavia proprio l’enorme mole di dati da controllare potrebbe presentarsi come un ostacolo alle funzioni di accertamento da parte dell’agenzia delle entrate, che dovrà elaborare dei software adeguati in modo da riuscire a focalizzarsi sulle posizioni che presentano maggiormente dei rischi in tema di evasione fiscale. Più difficile che le nuove norme possano avere una rilevante funzione preventiva all’evasione visto che controllare ed incrociare circa 4 miliardi di dati e successivamente procedere al controllo di un gran numero di posizione appare un compito troppo lungo e complesso. Si punta forte pertanto sull’attività di “compliance” con il contribuente in modo da ridurre il contenzioso, e tale attività verrà sicuramente rafforzata ed incrementata grazie al nuovo redditometro. Già recentemente il direttore centrale dell’agenzia delle entrate, Attilio Befera, ha ribadito come lo strumento del redditometro, grazie alle nuove modifiche introdotte, possa avere una rilevanza in materia di selezione delle posizioni da approfondire in termini di controlli. Pertanto si potrà scremare con accuratezza quali siano i contribuenti per i quali occorre un approfondimento di indagine ( ed infatti sarà il nuovo spesometro a stabilire successivamente se il reddito dichiarato è discordante rispetto a quanto desunto dal tenore di vita e dalle spese effettuate). Inoltre in tale contesto si colloca anche il nuovo regime della trasparenza previsto dall’esecutivo Monti, per agevolare gli autonomi e le società di persone che renderanno disponibili i documenti contabili al fisco. I contribuenti interessati dovranno comunicare l’opzione entro il termine della prossima dichiarazione dei redditi. Le agevolazioni riguardano sia delle notevole semplificazioni sia un trattamento più “soft” in caso di controlli o accertamenti.
Le nuove modifiche introdotte pertanto pongono una netta distinzione tra i contribuenti che seguono in maniera corretta le disposizioni tributarie e quelle posizioni per le quali è forte il dubbio che non abbiano dichiarato tutto ciò che hanno guadagnato. Per i primi sono previste diverse agevolazioni in modo da premiare il comportamento, per i secondi invece vi è un’ inasprimento delle sanzioni fino a giungere alle nuove norme in materia di dichiarazioni false o inattendibili, per le quali sono previste sino a tre anni di reclusione
 

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