Trading Bar 2011 by gli amici di Windjets

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minkia ma allora sei agile.....non sei come perego.....rigido

sono... anzi ero un gatto :D

approposito:
ieri in macchina ho sentito il disco nuovo di lady gaga... ho iniziato ad alzare il volume... sempre di +... sempre di +... il frastuono era impressionante... ed io avevo tutta la bocca aperta :eek:
quando è finito il disco ho abbassato il volume... non mi ricordavo + un quazzo... pensavo: quanti anni ho? dove sono?
non sono a ibiza...
porca zozza mi sono sposato :eek:
ho 2 figlie :eek::eek:
 
Il Banco Popolare registra una flessione del 2,43% a 2,414 euro. Il Sole 24 Ore ha riportato la notizia che l’istituto sta accelerando sulla cessione di alcuni immobili in portafoglio alla controllata Italease. Il primo lotto a finire sul mercato sarebbe composto da 12 palazzi ubicati a Roma, Milano e Napoli, valutati complessivamente un miliardo di euro.
 
Secondo il quotidiano finanziario Milano Finanza i vertici di Unicredit sarebbero orientati ad accantonare l'ipotesi di fusione tra la controllata Pioneer e Eurizon di IntesaSanpaolo. Un'intesa che creerebbe un vero e proprio campione nazionale nel settore del risparmio gestito.
Il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti continua invece a vedere con grande favore la creazione di un polo nazionale. Ma i vertici dell'istituto guidato da Federico Ghizzoni sono più propensi a valorizzare la controllata per rafforzare il patrimonio. In uno studio di Nomura emerge che la banca ha necessità di incrementare i propri multipli patrimoniali

:rolleyes:
 
non sapevo che oggi sono ricominciati gli stress test per le banche europee... :rolleyes:





Marzo potrebbe segnare l'inizio di una nuova era per la Cina. In questo mese (il giorno preciso rimane ancora un segreto) verrà approvato il dodicesimo Piano quinquennale, che fisserà nuovi obiettivi da raggiungere nel periodo 2011-2015. Dalle anticipazioni, il piano consacrerà il passaggio da un modello di sviluppo incentrato sulle esportazioni e sulla quantità, a un sistema in cui i consumi interni e la qualità assumeranno un ruolo centrale. La futura crescita del Dragone sarà più moderata, ma anche più equilibrata.
Lo confermano le anticipazioni rilasciate nel fine settimana dal premier, Wen Jiabao. Il progresso annuale del Pil dovrà attestarsi al 7% e non più al 7,5%, come previsto nei programmi precedenti. Un target, non solo più basso, ma anche più lontano dalla soglia-simbolo dell’8% annuo, che molti economisti e politici cinesi indicano come la crescita minima annua da raggiungere per mantenere la stabilità sociale. “Una crescita cieca causa sovrapproduzione e compromette l’ambiente - ha dichiarato il primo ministro - e in questo modo lo sviluppo economico non può essere sostenibile”. Stop allo sviluppo sfrenato e incondizionato: la Cina inizierà a guardare anche all'efficienza, all’ambiente e al tenore di vita della popolazione.
Quattro i pilastri su cui dovrebbe fondarsi il nuovo piano: lo sviluppo delle zone occidentali, la riduzione del divario tra ricchi e poveri, il miglioramento dei servizi pubblici e di assistenza, il potenziamento della domanda interna per ridurre la dipendenza alle esportazioni. Secondo alcuni dati della Banca Mondiale, i consumi domestici contano solo per un 35% sull'economia del Paese, contro il 71% degli Usa e il 57% dell'India.
Un occhio verrà tenuto anche sull'inflazione (al 4,9% a gennaio), uno dei maggiori pericoli della seconda economia mondiale. A questo proposito il governo cinese punta a controlli più severi sui prezzi degli immobili che negli ultimi anni sono schizzati al rialzo, facendo temere lo scoppio di una bolla speculativa.
Tuttavia, l’obiettivo di una crescita al 7% sembra poco realistico alla maggior parte degli osservatori (nel 2010 la Cina è cresciuta del 10,3%). "Per quanto riguarda le prospettive a lungo termine, prevediamo un rallentamento della crescita nei prossimi due anni", ha commentato Christina Chung, analista di RCM, in una nota recente, precisando però: "Pur nel quadro di una decelerazione, nel medio periodo riteniamo sostenibile un tasso di crescita dell’8%-9%, in quanto i consumi e gli investimenti continueranno a puntellare lo sviluppo economico quando rallenterà l’export".
La crescita futura della Cina ruoterà intorno a nove settori cardine: energie alternative, nuovi materiali, tecnologie informatiche, biologia e medicina, protezione ambientale, aerospaziale, navale, industrie avanzate e servizi Hi-tech. "Saranno i settori legati ai beni di consumo a beneficiare maggiormente", hanno indicato gli analisti di Schroders. Ma non solo. Anche i servizi assicurativi e sanitari, il comparto del turismo e dell'educazione così come il settore immobiliare. "Dall'altra parte, gli effetti saranno invece meno positivi per le società legate alle esportazioni".
I lavori inizieranno sabato prossimo a Pechino, con i raduni annuali dell’Assemblea Nazionale del Popolo e della Conferenza Politica Consultiva del popolo cinese, alle quali il governo presenterà la bozza del nuovo Piano, l’ultimo dell’era Hu Jintao-Wen Jiabao.
 
Sulle quote libiche “stiamo aspettando una decisione da parte del Governo italiano”. Così un portavoce di Unicredit, contattato da Finanza.com, spiega l’eventuale congelamento del 7,5% detenuto dai soci libici nel capitale di piazza Cordusio. Ieri sera l’Unità di informazione finanziaria di Bankitalia, attraverso una direttiva, ha praticamente chiesto il congelamento delle risorse economiche possedute direttamente o indirettamente dallo Stato nordafricano. In sostanza, nei fondi da bloccare rientrerebbe anche la quota detenuta in Unicredit (4,98%) dalla Banca centrale di Tripoli. Ma a piazza Cordusio sono tutti in attesa. “Ci deve essere un decreto da parte del ministero del Tesoro che chiarisca quali risorse libiche debbano essere congelate”, spiega ancora il portavoce della banca.
 

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