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Grecia, taglio 20% al salario minimo

Nella bozza di intesa con l'Europa e l'Fmi, Atene si impegnerà a decurtare anche le pensioni e contenere la spesa pubblica


MILANO- Un taglio del 20% ai salari minimi e 15mila posti di lavoro statali. E un contenimento permanente della spesa pubblica. Sono alcune anticipazioni dalla bozza della troika (Ue, Bce e Fmi) sul nuovo pacchetto di finanziamenti alla Grecia. La trattativa ad Atene sembra dunque arrivata a una svolta. Senza un accordo su un piano, il governo greco non potrà accedere alla seconda trance di finanziamenti che ammonta a 130 miliardi di euro. Mercoledì mattina si riuniranno a Parigi i creditori privati. E nel pomeriggio sarà la volta dei ministri finanziari dell'Eurozona.
IL PIANO - Insomma l'incontro del premier Papademos con i leader dei partiti sembra aver ottenuto risultati. In una lettera di intenti indirizzata al numero uno del fondo monetario internazionale Christine Lagarde si legge che «per recuperare competitività e crescita, dobbiamo accelerare profonde riforme strutturali nel lavoro e nei settori prodotti e servizi». La missiva è allegata alla bozza di accordo di 43 pagine che deve essere firmata dal premier Lucas Papademos, il ministro delle Finanze Evangelos Venizelos e il governatore della Banca di Grecia George Provopoulos. Lo ha anticipato l'agenzia Bloomberg. Questo piano prevede anche un taglio della spesa farmaceutica dall'1,9 all'1,5% del Pil ma nessun riferimento all'aumento dell'iva, cioè delle tasse sugli acquisti. Il governo greco punta a vendere le proprie quote possedute in sei società con l'obiettivo di incassare 50 miliardi di euro. Si tratta della Hellenic Petroleum, Athens Water & Sewage, Thessaloniki Water & Sewage; le due società del gas Depa e Desfa e la società autostradalè Egnatia Odos (nel secondo semestre dell'anno).
L'EUROGRUPPO- Il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker ha deciso di convocare una riunione dell'Eurogruppo giovedì 9 febbraio 2012 alle ore 18. L'incontro è, appunto, dedicato solo alla questione Grecia. Il portavoce del commissario agli affari economici e monetari Olli Rehn aveva sottolineato che per arrivare alla convocazione dei ministri delle finanze dell'eurozona «ci deve essere qualcosa di concreto sul tavolo, non solo sull'accordo per il coinvolgimento dei privati». Ed eccolo convocato.
Redazione Online



buon giorno a tutti
 
Grecia: l'accordo sul taglio del debito può slittare al weekend



Default o non default? E, in caso di default, in che termini? Queste le domande che tengono con il fiato sospeso la Grecia e gli investitori dell'Eurozona. Le ipotesi di un accordo sul taglio del debito sono aumentate dopo che la Bce, ieri in tarda serata, ha reso noto che sarebbe pronta a partecipare al programma di riduzione del debito ellenico con un impegno finanziario valutato in quasi 11 miliardi di euro. Intervento che è legato all'approvazione da parte del parlamento di Atene del nuovo rigido pacchetto di austerity del governo di Lucas Papademos. Secondo indiscrezioni circolate nel pomeriggio, l'ultima versione prevederebbe un taglio del 22 per cento ai salari minimi, con cui la mensilità scenderebbe a 586 euro lordi, un taglio del 15 per cento sulle pensioni integrative e la soppressione di 15.000 posti di lavoro nel settore pubblico
A tal proposito, sono iniziati da poco i nuovi colloqui tra il premier greco e i leader dei tre principali partiti ellenici. Senza l'approvazione dei provvedimenti, la cosiddetta 'troika" composta da Bce, Ue e Fmi non potrà infatti avviare il nuovo piano di aiuti da 130 miliardi di euro, senza il quale Atene andrà in default sui 14,4 miliardi di obbligazioni in scadenza il 20 marzo.
Intanto il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker ha infatti convocato per domani una riunione straordinaria dei ministri delle Finanze dell'area euro, dedicata proprio alla Grecia.
A giudicare dall'andamento dei mercati finanziari (gli spread obbligazionari si sono ridotti con il differenziale BTp-Bund a 10 anni sceso in area 350 punti base) sembrerebbe che, alla fine, un accordo verrà trovato. Mentre, guardando la sponda dei bookmaker c'è meno ottimismo dato che il ritorno alla dracma è quotato più probabile rispetto a una permanenza nell'Eurozona.
Bce: accordo non prima del weekend
Secondo fonti interne alla Bce, l'istituto di Francoforte dovrebbe prendere una decisione finale su un possibile accordo con la Grecia per preveda per l'Eurotower, così come per le banche, un haircut (taglio) sul valore dei titoli di stato detenuti, non prima del weekend, forse nei primi giorni della prossima settimana. L'orientamento sarebbe quello di attendere che venga finalizzato e ufficializzato l'accordo con la troika Bce-Ue-Fmi e con le banche. In linea di principio - come ribadito in apertura - la Bce ha già accettato di partecipare al programma di riduzione del debito ellenico e il suo intervento è valutato in quasi 11 miliardi di euro.
C'è da dire che un accordo per il secondo piano di salvataggio per Atene (servono altri 130 miliardi dopo il prestito da 110 miliardi elargito nel 2010) sembrava fatto entro il 6 febbraio. Poi la decisione è slittata. A questo punto la data la prossima data papabile è compresa tra il 13 e il 15 febbraio. In ogni caso è indispensabile raggiungere un'intesa prima del 20 marzo, quando scade (va in pagamento) un bond a 14,4 miliardi di euro che attualmente sul mercato offre un rendimento virtuale superiore al 1.000%, perché contempla difatti l'ipotesi che si arrivi a una ristrutturazione del debito.
Intanto ieri Atene è riuscita a collocare sul mercato bond a 6 mesi per 812,5 milioni i a un rendimento del 4,86%, di poco inferiore a quello della precedente analoga asta.
Quanto alla ristrutturazione del debito (che resta un livello di default) le ultime indiscrezioni puntano dritto a un taglio del 70-75% del debito greco detenuto da banche e assicurazioni private.
Anche se l'agenzia di rating S&Poor's mantiene un atteggiamento cauto.
«La svalutazione del 70% dei bond greci che dovrebbe essere accettata dai creditori privati di Atene potrebbe rivelarsi non particolarmente rilevante per il governo ellenico», sottolinea Frank Gill, analista di Standard & Poor's, in una teleconferenza con i clienti.
Gill ha fatto sapere che il rating della Grecia potrebbe essere abbassato al livello di "default selettivo" una volta concluso l'accordo di swap con i creditori privati per poi essere alzato di nuovo se l'intesa si rivelerà capace di riportare i conti di Atene in una situazione di sostenibilità
Contribuenti tedeschi perderebbero 26 miliardi di euro
Intanto dalla Germania c'è chi già ha fatto i calcoli su quanto costerebbe un'eventuale rinegoziazione del debito. Ipotizzando un haircut del 75% i contribuenti tedeschi andrebbero incontro una perdita di almeno 26 miliardi di euro. È quanto emerge da uno studio condotto dall'Istituto per la ricerca economica di Kiel (Ifw) e dal sito del quotidiano Die Welt.
Secondo l'analisi, circa la metà dei titoli di debito greci - 120 dei circa 250 miliardi emessi - sono in possesso di istituti pubblici. Di questi 15 miliardi di euro di bond sono in pancia delle banche pubbliche dei Laender tedeschi, alla Commerzbank, parzialmente statalizzata, e ai liquidatori di Hypo Real Estate e WestLB, per cui rispondono sempre le casse pubbliche. Un taglio del 75% del valore nominale dei titoli costerebbe ai contribuenti 9,9 miliardi, scrive Die Welt online. Ma non finisce qui.
Considerando che nelle banche nazionali dell'Eurozona sarebbero parcheggiati 55 miliardi di euro di bond greci, considerando anche quelli detenuti dalla Bce, un taglio del 75% del valore nominale di quei titoli, farebbe perdere 26,4 miliardi di euro, 7,1 dei quali a carico della Germania.
Ai 17 miliardi già considerati si potrebbero aggiungere 9,3 miliardi, la parte tedesca della ricapitalizzazione delle banche greche, stimata in 34,5 miliardi di euro, che dovrà essere coperta dal fondo salva-Stati.
 
Giorno io rimango dell'idea che se salvata si scende perche i problemi rimarranno,e verranno solo rinviati per l''ennesima volta, se salta :D prima un po giu e poi nuovi massimi su tutta europa :rolleyes::rolleyes::rolleyes:
tolta parte della malattia!!!

:cool::cool::cool::cool:potrebbe essere i 39 di febbre di stamani che mi fanno ragionar male!!!????

Grecia: l'accordo sul taglio del debito può slittare al weekend



Default o non default? E, in caso di default, in che termini? Queste le domande che tengono con il fiato sospeso la Grecia e gli investitori dell'Eurozona. Le ipotesi di un accordo sul taglio del debito sono aumentate dopo che la Bce, ieri in tarda serata, ha reso noto che sarebbe pronta a partecipare al programma di riduzione del debito ellenico con un impegno finanziario valutato in quasi 11 miliardi di euro. Intervento che è legato all'approvazione da parte del parlamento di Atene del nuovo rigido pacchetto di austerity del governo di Lucas Papademos. Secondo indiscrezioni circolate nel pomeriggio, l'ultima versione prevederebbe un taglio del 22 per cento ai salari minimi, con cui la mensilità scenderebbe a 586 euro lordi, un taglio del 15 per cento sulle pensioni integrative e la soppressione di 15.000 posti di lavoro nel settore pubblico
A tal proposito, sono iniziati da poco i nuovi colloqui tra il premier greco e i leader dei tre principali partiti ellenici. Senza l'approvazione dei provvedimenti, la cosiddetta 'troika" composta da Bce, Ue e Fmi non potrà infatti avviare il nuovo piano di aiuti da 130 miliardi di euro, senza il quale Atene andrà in default sui 14,4 miliardi di obbligazioni in scadenza il 20 marzo.
Intanto il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker ha infatti convocato per domani una riunione straordinaria dei ministri delle Finanze dell'area euro, dedicata proprio alla Grecia.
A giudicare dall'andamento dei mercati finanziari (gli spread obbligazionari si sono ridotti con il differenziale BTp-Bund a 10 anni sceso in area 350 punti base) sembrerebbe che, alla fine, un accordo verrà trovato. Mentre, guardando la sponda dei bookmaker c'è meno ottimismo dato che il ritorno alla dracma è quotato più probabile rispetto a una permanenza nell'Eurozona.
Bce: accordo non prima del weekend
Secondo fonti interne alla Bce, l'istituto di Francoforte dovrebbe prendere una decisione finale su un possibile accordo con la Grecia per preveda per l'Eurotower, così come per le banche, un haircut (taglio) sul valore dei titoli di stato detenuti, non prima del weekend, forse nei primi giorni della prossima settimana. L'orientamento sarebbe quello di attendere che venga finalizzato e ufficializzato l'accordo con la troika Bce-Ue-Fmi e con le banche. In linea di principio - come ribadito in apertura - la Bce ha già accettato di partecipare al programma di riduzione del debito ellenico e il suo intervento è valutato in quasi 11 miliardi di euro.
C'è da dire che un accordo per il secondo piano di salvataggio per Atene (servono altri 130 miliardi dopo il prestito da 110 miliardi elargito nel 2010) sembrava fatto entro il 6 febbraio. Poi la decisione è slittata. A questo punto la data la prossima data papabile è compresa tra il 13 e il 15 febbraio. In ogni caso è indispensabile raggiungere un'intesa prima del 20 marzo, quando scade (va in pagamento) un bond a 14,4 miliardi di euro che attualmente sul mercato offre un rendimento virtuale superiore al 1.000%, perché contempla difatti l'ipotesi che si arrivi a una ristrutturazione del debito.
Intanto ieri Atene è riuscita a collocare sul mercato bond a 6 mesi per 812,5 milioni i a un rendimento del 4,86%, di poco inferiore a quello della precedente analoga asta.
Quanto alla ristrutturazione del debito (che resta un livello di default) le ultime indiscrezioni puntano dritto a un taglio del 70-75% del debito greco detenuto da banche e assicurazioni private.
Anche se l'agenzia di rating S&Poor's mantiene un atteggiamento cauto.
«La svalutazione del 70% dei bond greci che dovrebbe essere accettata dai creditori privati di Atene potrebbe rivelarsi non particolarmente rilevante per il governo ellenico», sottolinea Frank Gill, analista di Standard & Poor's, in una teleconferenza con i clienti.
Gill ha fatto sapere che il rating della Grecia potrebbe essere abbassato al livello di "default selettivo" una volta concluso l'accordo di swap con i creditori privati per poi essere alzato di nuovo se l'intesa si rivelerà capace di riportare i conti di Atene in una situazione di sostenibilità
Contribuenti tedeschi perderebbero 26 miliardi di euro
Intanto dalla Germania c'è chi già ha fatto i calcoli su quanto costerebbe un'eventuale rinegoziazione del debito. Ipotizzando un haircut del 75% i contribuenti tedeschi andrebbero incontro una perdita di almeno 26 miliardi di euro. È quanto emerge da uno studio condotto dall'Istituto per la ricerca economica di Kiel (Ifw) e dal sito del quotidiano Die Welt.
Secondo l'analisi, circa la metà dei titoli di debito greci - 120 dei circa 250 miliardi emessi - sono in possesso di istituti pubblici. Di questi 15 miliardi di euro di bond sono in pancia delle banche pubbliche dei Laender tedeschi, alla Commerzbank, parzialmente statalizzata, e ai liquidatori di Hypo Real Estate e WestLB, per cui rispondono sempre le casse pubbliche. Un taglio del 75% del valore nominale dei titoli costerebbe ai contribuenti 9,9 miliardi, scrive Die Welt online. Ma non finisce qui.
Considerando che nelle banche nazionali dell'Eurozona sarebbero parcheggiati 55 miliardi di euro di bond greci, considerando anche quelli detenuti dalla Bce, un taglio del 75% del valore nominale di quei titoli, farebbe perdere 26,4 miliardi di euro, 7,1 dei quali a carico della Germania.
Ai 17 miliardi già considerati si potrebbero aggiungere 9,3 miliardi, la parte tedesca della ricapitalizzazione delle banche greche, stimata in 34,5 miliardi di euro, che dovrà essere coperta dal fondo salva-Stati.
 
Giorno io rimango dell'idea che se salvata si scende perche i problemi rimarranno,e verranno solo rinviati per l''ennesima volta, se salta :D prima un po giu e poi nuovi massimi su tutta europa :rolleyes::rolleyes::rolleyes:
tolta parte della malattia!!!

:cool::cool::cool::cool:potrebbe essere i 39 di febbre di stamani che mi fanno ragionar male!!!????

buon giorno gianni,
sono molto lieto della tua presenza illustre.

non credo si possa salvare l'insalvabile... al max giocano sui tempi...

in ogni caso, quado ci sarà default, sarebbe opportuno avere dei corti aperti :rolleyes:


buona guarigione



Grecia: nessun accordo sulle pensioni, convocato Eurogruppo di emergenza alle ore 18

(9 Febbraio 2012 - 10:21)

Sembra arrivata finalmente ad uno sbocco la trattativa per la soluzione del debito greco. In nottata il governo di Atene e la troika composta dai commissari Ue, Fmi e Bce hanno raggiunto un accordo su tutti i punti, tranne su quello delle pensioni. Una risposta dovrà comunque essere data questa sera alle 18: per quell'ora infatti è convocato l'Eurogruppo dei ministri delle finanze degli Stati membri dell'Unione.

Due settimane per trovare 300 milioni di euro

E' di questa mattina la notizia che la troika avrebbe lasciato altri 15 giorni di tempo ad Atene per riuscire a trovare i 300 milioni di euro mancanti per poter chiedere gli aiuti internazionali da 130 miliardi, e che Papademos contava di trovare attraverso drastici tagli (il 15%) alle pensioni minime e a quelle integrative. Un taglio giudicato inaccettabile dai rappresentanti dei tre partiti che sostengono il governo tecnico di Atene. Soluzioni alternative dovranno quindi essere esplorate; in mattinata si svolgerà una conference call tra Papademos e i leader dei partiti, durante la quale presumibilmente si farà il punto di quanto resta da fare.

Grecia: le misure di austerity

Quanto al resto dei tagli, i punti delle misure di austerity sono stati fissati: le prime misure riguarderanno drastici tagli agli stipendi della pubblica amministrazione (il 20%) e alle pensioni dei dipendenti. Il personale delle pubbliche amministrazioni sarà notevolmente ridotto, anche in conseguenza dell'eliminazione di 57 Province, sostituite da 13 "macroregioni", e del calo dei 1057 Comuni a 325. Diverse scuole e uffici pubblici, inoltre, verranno accorpati. Verranno ridotte le agevolazioni fiscali, aumenteranno Iva e accise sulla benzina, sarà introdotta l'Ici sulla casa. Entro il 2012, inoltre, è previsto un piano di privatizzazioni da 50 miliardi di euro e tagli alla spesa sanitaria e alla difesa. Tutte queste misure valgono un taglio da 325 milioni di euro, e dovrebbero portare il rapporto debito/Pil al 120% nel 2020.

La Bce rinuncia a 11 miliardi. Eurogruppo alle 18

Anche la Bce è pronta a fare la sua parte. Oggi alle 14.30 il governatore Mario Draghi annuncerà la nuova decisione sui tassi, attesi fermi all'1%, e probabilmente accennerà alla misura pro-Grecia che consisterebbe da parte della Bce nel rinunciare agli 11 miliardi di euro di guadagno (stimati dal Wall Street Journal) che otterrebbe dalla differenza tra il valore nominale dei titoli ellenici che possiede e il valore scontato a cui li ha acquistati. I titoli verrebbero ceduti al Fondo Salva Stati EFSF, che ne girerebbe poi l'importo equivalente alla Grecia in termini di aiuto per la riduzione del debito.
Dopo il discorso di Draghi, alle 18, verrà convocato l'Eurogruppo, indetto d'emergenza dall'Unione Europea. Durante la riunione potrebbero tirarsi le somme delle misure greche, nel caso si vedesse la luce in fondo al tunnel, oppure si potrebbe ulteriormente sottolineare la pressione su Atene per una soluzione rapida. "L'Eurogruppo prenderà una decisione positiva - è l'auspicio del ministro delle finanze greco Evangelios Venizelos - per il nuovo programma dal quale dipende la sopravvivenza del Paese per gli anni a venire e la sua permanenza nella zona dell'euro".
 
Ultima modifica:
levgas: 592mila euro di scambi compressi tra 0,0526 e 0,0536...
è meno del 2%... insolito per uno strumento in leva... :-?

che facciamo?
ce proviamo anche oggi?

:cool:
 
Matley onorato da ciò
(buon giorno gianni,
sono molto lieto della tua presenza illustre.)

Cmq con i corti ci si fa male negli ultimi tempi......
esempio lampante lunedi scorso chiuso in pari xbear a 37,15(solo chiulo) ricomprati oggi a 32,69 i primi spiccioli, il nostrano non ne vuol sapere di rintracciare, (avrei da ricomprare una parte di lungo alleggerita a 6,99)
e mi viene il forte dubbio che la cura Monti(a prescindere che piaccia o meno) all'italia ha dato una boccata di ossigeno.....altra cosa due declassamenti e subito a ruota due forti salite dell'indice.....athene traccheggia e l'indice sale .........non mi piace e la mia paura e che da un gg all'altro ci vengono a trovare delle belle candele rosse con corpi allungati......
Cosa invece potrebbe far continuare il movimento in atto????????????

Buona gg a tutti ,piccole riflessioni da malato!!!
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

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