Educational e FAQ Trading, finanza e psicologia: elementi di base

Ciao Jessica, è sempre un piacere parlare con te.
Penso che sia impossibile sbarazzarsi del dubbio, ci dobbiamo convivere e sarebbe già molto riuscire a non farsene condizionare troppo. Io sono un giocatore di scacchi di un certo livello anche se lontanissimo da quei due, Anand e Topalov, che proprio in questi giorni stanno giocando per il titolo di Campione del Mondo. Nel loro gioco, assolutamente privo di bluff e a carte scoperte, cioè quello che io ho intenzione di fare tu lo vedi perfettamente, sembrano calmissimi e sicuri di sé come se per il dubbio non ci fosse posto.
Eppure ti assicuro che il loro battito cardiaco e la pressione arteriosa sono sicuramente superiori rispetto alle condizioni basali, il loro cervello sta lavorando sicuramente oltre quel 10/12% che siamo abituati ad usare e nonostante la faticosissima preparazione, generale e specifica per il loro incontro, non hanno quasi mai la sicurezza assoluta, il dubbio e la sofferenza fanno parte del gioco, della lotta e della vita.
Come fanno loro a controllare il dubbio e soprattutto come potremmo fare noi?
Nella loro preparazione professionale è spesso previsto anche l’intervento di uno psicologo che può aiutarli aumentando la loro autostima. Probabilmente tra autostima e dubbio c’è una forte correlazione però per quanto mi riguarda non ho alcuna intenzione di fare una cosa del genere; ho sempre considerato il trading un hobby, un hobby molto serio che qualche volta mi procura qualche dispiacere oltre a notevoli soddisfazioni. In ultima analisi il dubbio possiamo controllarlo aumentando quanto più possibile la nostra conoscenza in modo da operare su basi concrete il che non vuol dire che siano sicure, poi, si sa, l’errore è come una mosca che ti gira attorno e se ti si posa addosso pazienza.
Ciao, Prospero.

....credo che l'esempio che hai fatto non calzi a pennello...e mi spiego:
L'arte del gioco degli scacchi e' notevolmente piu' complessa ed articolata....
le variabili che si aprono ad ogni mossa sono pressoche' incalcolabili...
Quando "muoviamo" nel trading..cioe' prendiamo posizione, le variabili sono solo due ed immediate....o sale o scende.
In questa occasione non parliamo di money management che allora si che aprirebbe le porte a tante variabili.

Secondo me il dubbio non può essere eliminato, semmai gestito attraverso la valutazione di una serie di fattori ed operando bilanciamenti in portafoglio, specie se si lavora su temi speculativi...

Ho sottolineato la parola perche' credo che si possa annullare il "dubbio" proprio gestendo in modo oggettivo, l'interpretazione dei movimenti che determinano l'entrata e l'uscita dalla posizione.Forse hai gia' capito dove voglio andare a parare.:)

A me pare Jessica che, quando esso sia stato verbalmente designato, sia difficile e forse inutile eliminarlo. Dico questo perché a me sembrerebbe
difficile eliminare l'operazione mentale soggiacente a questa verbalizzazione
che esiste, almeno per quanto mi è dato sapere, in tutte le lingue umane.
Direi che, se io attribuissi la prerogativa dell'azione ad un che che abbia preventivamente designato come soggetto, otterrei un dubbio dall'incoordinazione delle azioni di differenti soggetti ed una certezza dal contrario :) .

ed e' per questo che occorre un "qualcosa" che elimini l'opzione soggettiva.....al fine di dare interpretazioni uguali allo stesso evento.

Al di fuori del forum in internet si trovano parecchi lavori dedicati alla psicologia finanziaria ma riguardano soprattutto il trading in generale (Azioni, opzioni, derivati, convertibili e anche obbligazioni) ma praticamente nulla per quanto riguarda il trading esclusivamente obbligazionario.
Io credo che, al di la delle regole generali sempre valide, l'approccio del trader obbligazionario sia diverso da quello del trader azionario.
Ad esempio io mi sono accorto che le azioni le devo lasciar perdere per il trading (faccio solo un po' di cassetto con le solite Eni, Enel, Generali e poco altro) perchè mi risultano essere "pericolosi cavalli indomabili", insomma non ci so fare e il risultato sarebbe il solito cioè piccoli gain con grandi loss :(.
Con le obbligazioni è tutta un'altra cosa perchè ci si possono prendere rischi molto più calcolati che con un po' di fortuna e bravura possono portare a grandi gain con piccoli loss :).
Anche con le obbligazioni il dubbio c'è ma di sicuro è più gestibile.

P.S. Pensate a quelli che, senza aver alcun dubbio sulla bontà delle L.B. presenti in Patti Chiari, ne hanno fatto il pieno :( :titanic: :(! Quindi d'ora in poi meglio averceli i dubbi perchè sono la consapevolezza del rischio.
Ciao, Prospero (Antonio).

se posso permettermi Antonio, cio' che e' necessario per fare trading e' la volatilita' che allo stesso tempo difficolta esponenziali...
il trading azionario e' piu' pericoloso solo perche' piu' volatile...
ma attenzione perche' sulle obbligazioni si rischia molto di piu'.
 
Ho sottolineato la parola perche' credo che si possa annullare il "dubbio" proprio gestendo in modo oggettivo, l'interpretazione dei movimenti che determinano l'entrata e l'uscita dalla posizione.Forse hai gia' capito dove voglio andare a parare.:)

Stop loss e take profit ? A quel punto il dubbio lo gestisci sapendo che, se le tue valutazioni si riveleranno errate, ti sarai messo al riparo dalle conseguenze più negative... ;)
 
Rilevo che il thread, essendo stato accorpato ad altro precedente, appare passabilmente complificato.
Non mi è chiaro questo passaggio preliminare.
Sotto quali condizioni la realtà esterna strutturata potrebbe essere conosciuta
ma "incompletamente"? :)

detta in maniera molto semplice... se ho capito quanto chiedi, queste sono le principali correnti nella psicologia
psicoanalitica/dinamica: la realtà è un prodotto della mente, ciò che conosciamo deriva dall'interno, da chi siamo
comportamentista: la realtà è un prodotto dello stimolo dell'ambiente sulla persona
cognitiva: la realtà è un prodotto di un processo di elaborazione di una mente che funziona come un processore. detto questo si è visto che esistono dei limiti nel processare queste info che portano ad una costruzione di realtà che viene in qualche modo semplificato da processi cognitivi (vedi le euristiche ad esempio), perchè cmq il sistema tende a svolgere un lavoro impiegando la minor energia (ad esempio quando l'abitudine prevale sul calcolo di probabilità o quando vengono prese decisioni nell'ambito dell'asimmetria informativa)
 
Dubbio .

(Probabilmente un po home made ..... )
Cerco di eliminare il dubbio dandomi un obbiettivo di resa annuale legata al mio profilo di rischio ; In base all' obiettivo di rendimento annuale mi creo una strategia di ptf et una diversificazione che mi permetta di avere una certa parte del ptf in aree di rischio "nullo e contenuto" (si fa per dire) e lascio una % del ptf in aree di rischio ( da me considerate ) speculative et anche in questa parte cerco di minimizzare il rischio diversificando al massimo ; Faccio quindi rientrare quello che considero "rischio" in una % specifica del ptf e questo mi aiuta ad in/disnvestire con il minor dubbio possibile .
Il dubbio che mi devo porre e' se io mio obbiettivo di rendimento annuale e' congruo ai "tempi" et al mio "profilo di rischio" ; Se mi sento confidente con il rischio che sto' prendendo elimino il dubbio e se invece vado oltre il rischio prestabilito il dubbio riaffiora . :D
 
ed e' per questo che occorre un "qualcosa" che elimini l'opzione soggettiva.....al fine di dare interpretazioni uguali allo stesso evento.

ma... Jessica, a mio modo di vedere, non è difficile intravvedere un problema
insito in questa impostazione. Prima volevamo eliminare questo dubbio che è cosa definita ed in quanto definita costruita. Ora vorremmo addirittura eliminare l'opzione soggettiva? Scusa sai ma, se fossi l'opzione oggettiva, rischierei di sentrimi un po' solo una volta eliminata del tutto la mia controparte :)
 
Stop loss e take profit ? A quel punto il dubbio lo gestisci sapendo che, se le tue valutazioni si riveleranno errate, ti sarai messo al riparo dalle conseguenze più negative... ;)

.....:up:piu' in generale, darei importanza a quella che possiamo definire la "strategia"...ossia la pianificazione dell' entrata in posizione...
pianificazione fatta su basi concrete ed oggettive, con strumenti "universali" .....ecco che spunta lo studio di meccanismi atti all'uopo:D.....
L'analisi del mercato...l'analisi tecnica..che fornisce strumenti di studio che applicati nella giusto momento eliminano il dubbio.
L' AT applicata con metodo e disciplina elimina il dubbio..
(ricordiamoci che stiamo parlando di trading )


(Probabilmente un po home made ..... )
Cerco di eliminare il dubbio dandomi un obbiettivo di resa annuale legata al mio profilo di rischio ; In base all' obiettivo di rendimento annuale mi creo una strategia di ptf et una diversificazione che mi permetta di avere una certa parte del ptf in aree di rischio "nullo e contenuto" (si fa per dire) e lascio una % del ptf in aree di rischio ( da me considerate ) speculative et anche in questa parte cerco di minimizzare il rischio diversificando al massimo ; Faccio quindi rientrare quello che considero "rischio" in una % specifica del ptf e questo mi aiuta ad in/disnvestire con il minor dubbio possibile .
Il dubbio che mi devo porre e' se io mio obbiettivo di rendimento annuale e' congruo ai "tempi" et al mio "profilo di rischio" ; Se mi sento confidente con il rischio che sto' prendendo elimino il dubbio e se invece vado oltre il rischio prestabilito il dubbio riaffiora . :D

..il contesto e' diverso...parliamo di trading e non di gestione del ptf ...che e' un'altra cosa....:up:

ma... Jessica, a mio modo di vedere, non è difficile intravvedere un problema
insito in questa impostazione. Prima volevamo eliminare questo dubbio che è cosa definita ed in quanto definita costruita. Ora vorremmo addirittura eliminare l'opzione soggettiva? Scusa sai ma, se fossi l'opzione oggettiva, rischierei di sentrimi un po' solo una volta eliminata del tutto la mia controparte :)

il metro di conoscenza della materia si misura con metodi costruiti dai padri e non dai figli.
E' necessario percio' utilizzare la "stele di rosetta" che piu' sentiamo corretta.
 
dall'esperienza, pensa al cane di pavlov..

Non dubito che alcune delle ricerche dei behavioristi possano essere riguardate con interesse Gino ma uno scienziato della seconda fondazione od anche qualsiasi critico di questo tipo di atteggiamento non esiterebbe a rilevare, a mio avviso, che il limite di questo approccio è legato alla pretesa che ogni tipo di personalità, nostra o altrui, umana od animale, viene esclusivamente legato ad un comportamento fisicamente rilevabile. E questa, a ben vedere, potrebbe anche essere una risposta a Jessica :)
 
Ciao Jessica , ti chiedo delucidazioni , ma il trading lo si fa su singole azioni e.o obl sulla base di una strategia annuale di gestione del ptf dandosi obbiettivi di resa annualizzata o cosa si intende nel fare trading ?
(sto imparando x cui scusami la domanda probabilmente scontata ....:))

.....:up:piu' in generale, darei importanza a quella che possiamo definire la "strategia"...ossia la pianificazione dell' entrata in posizione...
pianificazione fatta su basi concrete ed oggettive, con strumenti "universali" .....ecco che spunta lo studio di meccanismi atti all'uopo:D.....
L'analisi del mercato...l'analisi tecnica..che fornisce strumenti di studio che applicati nella giusto momento eliminano il dubbio.
L' AT applicata con metodo e disciplina elimina il dubbio..
(ricordiamoci che stiamo parlando di trading )




..il contesto e' diverso...parliamo di trading e non di gestione del ptf ...che e' un'altra cosa....:up:



il metro di conoscenza della materia si misura con metodi costruiti dai padri e non dai figli.
E' necessario percio' utilizzare la "stele di rosetta" che piu' sentiamo corretta.
 

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