Trading...Pensieri e Parole

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Silvio Berlusconi è stato prosciolto un’altra volta.Nella sfida contro i pm di tutta Italia siamo sul 26 a 0 per lui. Ieri è crollato il teorema del caso Mediatrade.
 
«Il mostro dietro al chiosco della scuola non sono io! E se adesso non mi trovo in galera al posto del vero assassino è solo per una straordinaria coincidenza: quand’è scoppiata la bomba alla scuola mi trovavo lontano da Brindisi».
Ancora trema, il Grande Sospettato. È precipitatoall’inferno, ma è tornato a respirare l’aria buona di campagna dove s’è nascosto per sfuggire ai media e alla folla inferocita pronta a linciarlo. Raffaele Niccoli, padre di tre ragazzi, ufficiale dell’aeronautica militare in pensione, è stato a lungo sospettato di essere il killer di Melissa perché l’apparenza lo incastrava alla perfezione:l’età coincideva,il fisico e il volto pure, quei trascorsi lontanissimi nell’Arma azzurra collegata ai sospetti di vicinanza al Sismi, alle frequentazioni con cittadini mediorientali, alla passione per l’elettronica, sembravano completare il puzzle. Era troppo perfetto per non essere il mostro, e infatti il mostro non era. Torchiato fino all’alba dagli investigatori, è stato rilasciato con tante scuse. Ma il suo nome è trapelato lo stesso, e la foto che aveva postato su facebook ha fatto il giro del mondo accompagnata a interrogativi che non avevano ragion d’essere.

Adesso questi giornalai che hanno rovinato la vita ad un uomo innocente, perchè non pagano ? Giornalai da strapazzo, buoni solo a lanciare notizie - purchè bomba - per accaparrarsi un momento di celebrità e vendere una copia in più, prima degli altri, senza verificare, senza valutare le conseguenze di una notizia falsa.

E quanti casi accadono come questo, meno eclattanti , ma sempre invasivi della vita pubblica e privata di un Cittadino ?

Oggi al TG1 neppure una parola per scusarsi.....e nessuno paga....giornalai da strapazzo.
 
Noi comuni mortali, ormai cittadini di serie "promozione" siamo palesemente svuotati di tutti i nostri diritti.

Questi invece - eletti - se ne fregano pure delle Sentenze della Cassazione :


Il comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate e la sentenza della suprema Corte

Con un comunicato stampa di oggi, 23 maggio, l’Agenzia guidata da Attilio Befera precisa invece che tali avvisi bonari non sono immediatamente impugnabili, confermando così la sua adesione all’orientamento prevalente della giurisprudenza di legittimità, ribadito dalle sentenze a Sezioni Unite della Cassazione (SS.UU.) n.16293/2007 e n.16428/2007. Queste ultime sentenze infatti hanno previsto l’esclusione dell’impugnabilità degli avvisi bonari, con i quali si invitano i contribuenti a fornire eventuali dati o elementi non considerati o valutati erroneamente in sede di liquidazione delle dichiarazioni.

La recente sentenza n. 7344/12

Criticata quindi la recente pronuncia della Corte di Cassazione, la n.7344/2012, che secondo l’Agenzia è stata peraltro emessa in relazione ad una controversia riguardante anche il ruolo che solo incidentalmente si è occupata dell’impugnabilità degli avvisi bonari, non giustificando allora un’eventuale modifica dell’orientamento fin qui costantemente tenuto dall’Agenzia.

Per le Entrate ricorsi inammissibili

In sostanza l’Agenzia e il Fisco quindi, va contro la sentenza degli Ermellini e non è il primo caso questo, per cui gli Uffici delle entrate continueranno, come si legge nel comunicato, a sostenere l’inammissibilità dei ricorsi eventualmente proposti contro gli avvisi bonari. Conseguentemente si asterranno dal chiedere l’inammissibilità del ricorso contro il ruolo per mancata impugnazione dell’avviso bonario. In ultima istanza, del comunicato dell’Agenzia si precisa che la tutela in giudizio delle ragioni del contribuente può in ogni caso essere esercitata in sede di impugnazione del ruolo. E’ con la notifica della cartella di pagamento che l’effettiva pretesa tributaria viene portata a conoscenza del contribuente.
 
Titolo: EUROPEAN MORNING BRIEFING: 24 maggio 2012
Ora: 24/05/2012 08:23
Testo:
MILANO (MF-DJ)--I listini europei potrebbero avere un avvio di seduta al
rialzo, con con Bund e Gilt che dovrebbero scambiare contrastati.
Mentre perdono terreno il cambio euro/dollaro e le quotazioni dell'oro.
Scambiano in lieve rialzo i future sul greggio.
Mercati azionari
E' attesa una partenza al rialzo per le Borse del Vecchio Continente, in
scia al recupero di fine seduta di Wall Street, nonostante non sia stata
fatta chiarezza riguardo alla situazione in Eurozona. Per l'apertura di
oggi Cantor Index si attende il Ftse in salita di 51 punti a 5317, il Dax
di 62 punti a 6347, e il Cac di 28 punti a 3031. "La preoccupazione per
l'Europa e' la forza trainate del mercato e probabilmente rimarra' cosi'
nel breve periodo", ha affermato Rick Klingman di Bnp Paribas."E'
difficile prevedere cosa succedera' alla fine, per questo non e' facile
dire se il prezzo del rischio e' stato stabilito correttamente oppure no",
ha detto poi John Carey esperto di Pioneer Investments esprimendo la
preoccupazione che si verifichi una correzione come quella della scorsa
estate. Wall street ha recuperato in serata la sessione di perdite,
chiudendo vicino alla parita' e secondo alcuni trader il rally degli
indici e' stato alimentato dalle speranze che i policy maker facessero
progressi nei loro tentativi di contenere la crisi del debito
dell'Eurozona. "Tutte le notizie dall'Europa sono cosi' negative che si
pensa che la Banca centrale non lascera' andare questa spirale fuori
controllo", ha affermato Kenny Polcari di iCap Corporates.
Valute

L'euro rimane sotto pressione contro le maggiori valute globali, con gli
operatori delusi dall'esito del vertice informale dei leader europei di
ieri e in attesa dei dati macroeconomici europei di oggi. Negli ultimi due
giorni la moneta unica ha perso piu' del 2% sul dollaro, soprattutto dopo
che l'ex premier ellenico Lucas Papademos ha dichiarato che la Grecia
rischia di lasciare l'Eurozona. "Questa e' semplicemente la realizzazione
dello scenario" di una possibile uscita di Atene dall'euro, sostiene Carl
Forcheski, direttore del foreign exchange di Societe Generale. "Se n'e'
parlato per settimane e adesso sta accadendo", afferma l'esperto.
L'euro/usd si trova ora stabilmente sotto 1,26 a 1,2576, ai minimi da
luglio 2010. Robert Sinche, a capo della strategia valutaria globale di
Rbs Securities, sostiene che non c'e' un livello di supporto chiaro per il
cross. "Il valore giusto di breve termine e' intorno 1,22" e "non
sorprenderebbe se il cambio raggiungesse questo livello", sostiene Sinche.
Titoli di Stato
I Bund e Gilt, potrebbero scambiare contrastati dopo il meeting dei capi
di Stato e di Governo europei e in attesa della pubblicazione di dati
macro economici dell'Eurozona. Il mercato si aspetta che l'indice
preliminare manifatturiero dell'Eurozona di maggio mostri un ulteriore
deterioramento del settore privato. "L'indebolimento dell'indice Pmi
probabilmente continuera'" in scia alle recenti notizie negative, ha
notato un economista di Bnp Paribas. Anche l'Ifo tedesco di maggio e'
atteso in lieve calo per le preoccupazioni dell'Eurozona. "Con la recente
evoluzione della crisi del debito sovrano e le notizie di una moderazione
della domanda globale, ci aspettiamo il primo declino dell'indice Ifo da
ottobre dello scorso anno", ha osservato un economista di Citibank.

Petrolio

I future sul greggio hanno scambiato al rialzo sui mercati asiatici,
recuperando terreno dopo aver toccato i minimi dallo scorso ottobre.
Proseguono per il secondo giorno le negoziazioni tra l'Iran e i cinque
membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e la
Germania. Il future sul Wti con scadenza a luglio sale dello 0,38% a 90,24
usd/barile (90,59 usd/barile il valore di chiusura), e quello sul Brent,
stessa consegna, dello 0,26% a 105,85 usd/barile (106,16 usd/barile il
valore di chiusura).
Oro
Le quotazioni del metallo prezioso sono in calo in Asia, per gli
investitori che sono cauti per la recente volatilita'. Il prezzo spot
dell'oro si attesta a 1.557 usd/oncia, in ribasso rispetto ai 1.561,89
usd/oncia registrati alla chiusura di Wall Street.
red/est/vit
(fine)
MF-DJ NEWS
2408:23 mag 2012
 
Qui invece di contenimento dei costi .....sono preoccupati per le assunzioni ......

Piu' in generale, per il rilancio del patrimonio artistico, conclude
Ornaghi, "non ho la bacchetta magica. Ho cercato di usarla al Cipe
ottenendo sorprendentemente 70 milioni. Poi, se resto qui, puo' darsi che
ne ottenga altri 70 fra qualche mese. Inoltre abbiamo strappato mille
assunzioni in due anni".
 
e bravi i franciosi e noi abbiamo avuto a dirigere questa azienda quello che poi dovrebbe - e non fa - tagliare i costi ......

Titolo: Parmalat: Sapelli, acquisizione Lactalis Usa e' stata uno scippo (MF)
Ora: 24/05/2012 08:33
Testo:
MILANO (MF-DJ)--"Sono abituato a usare un linguaggio piu' tecnico, ma
non mi discosterei dal concetto di scippo. L'operazione particolare con
cui Parmalat ha comprato le attivita' americane di Lactalis getta una luce
sinistra, in quanto rappresenta lo svuotamento delle disponibilita'
finanziarie di Collecchio".
Lo ha affermato Giulio Sapelli, docente di storia economica
all'Universita' Statale di Milano, che in una intervista rilasciata a MF
ha commentato l'operazione con cui Parmalat per 904 milioni di dollari
(708 milioni di euro) ha rilevato Lactalis America Group, la societa'
statunitense controllata dal big alimentare francese che detiene anche
l'83% di Collecchio. "Generalmente le acquisizioni si fanno con i soldi
della holding, quindi avrebbe dovuto essere effettuata dalla casa madre
francese. Potremmo dire che rappresenta un caso di scuola di come non si
devono fare acquisizioni. A meno che, appunto, l'obiettivo non sia
esclusivamente quello di mettere le mani sulla liquidita' di Parmalat", ha
aggiunto.
Per quanto riguarda un eventuale intervento della Consob, Sapelli
precisa che "interventi di questo tipo sono difficili, se l'operazione e'
stata approvata dal cda di Parmalat, in cui sono presenti anche i
rappresentanti delle minoranze e consiglieri indipendenti, e se le norme
relative alle operazioni con parti correlate sono state rispettate. Il
problema non e' di natura legale. Piuttosto, e' tornato a galla il peccato
originale del capitalismo italiano e del movimento cooperativo. La scorsa
primavera le coop, ben piu' che il gruppo Ferrero, avrebbero dovuto
acquistare Parmalat, visto che avevano la liquidita' per farlo, e
trasformare Collecchio in una cooperativa. Trovo spaventoso che il
movimento cooperativo ai tempi non l'abbia fatto, mentre ora, con il caso
Unipol-FonSai, sborsa fior di quattrini per salvare i Ligresti nell'ambito
di una fusione assicurativa che non ha senso industriale alcuno. Insomma,
il problema non e' quello che oggi combina Lactalis, ma e' la debolezza
del contesto economico italiano, che non sa difendere le proprie aziende.
Lo dimostra anche il caso Edison e non solo. E la cosiddetta campagna
d'Italia, vi assicuro, non e' finita qui".
red/lab
(fine)
MF-DJ NEWS
2408:33 mag 2012
 
Titolo: BORSA: commento di preapertura
Ora: 24/05/2012 08:38
Testo:
MILANO (MF-DJ)--Previsto un avvio in progresso in Ue nonostante
l'inconcludente vertice tenuto ieri tra i leader europei.
I listini in avvio, secondo quanto segnalano nelle sale operative,
dovrebbero beneficiare del recupero finale registrato da Wall Street ieri.
"Il tanto atteso vertice europeo - commentano da Fxcm Italy - non ha,
come ci si aspettava, restituito nulla di concreto ai mercati, che
continuano a muoversi in base all'avversione al rischio creata sia dalle
aspettative che vedono molto difficile il prospettarsi di una soluzione
credibile per il caso Grecia ed Europa piu' in generale, sia dai rumor
circolati ieri tra i desk, smentiti in serata dalle istituzioni europee,
secondo i quali ogni governo avrebbe dovuto redigere degli scenari di
previsione di fronte all'uscita della Grecia dall'area euro".
"Le borse hanno performato in territorio negativo per tutta la giornata
di ieri, in concomitanza dell'acquisto di dollaro americano a livello
globale che ci conferma come il 'green back' sia, al momento, l'unica
valuta rifugio presente (fatta eccezione del rapporto usd/jpy, che vede lo
yen ancora lontano dai massimi storici, il che, di fronte a vendite di
rischio, fa risultare la valuta nipponica maggiormente di rifugio rispetto
al biglietto verde)".
A piazza Affari da seguire i bancari ed in particolare B.Mps in scia
alle indiscrezioni di MF sui contatti aperti dalla banca con Bankitalia
per valutare l'emissione dei CoCo bond.
Attenzione anche a Stm in scia alle indicazioni arrivate dall'investor
Day di ieri a New York.
Nel resto del listino occhi puntati su Premafin/FonSai/Milano Ass. e
Unipol dopo che il Cda della holding dei Ligresti ha accettato la proposta
di Fondiaria. La holding pesera' per lo 0,85% nel nuovo gruppo. Ora attesa
per l'ok di Unipol ai concambi.
fus
[email protected]
(fine)
MF-DJ NEWS
2408:38 mag 2012
 
Prima ancora di capire come Angela Merkel replicherà alle tante accuse che le verranno lanciate, ci arriveremo nel gonfiarsi dei marosi sulla tenuta di alcuni sistemi bancari. Avremo in quei giorni forse appreso che due importanti banche greche sono tecnicamente già fallite, perché la banca centrale greca ha intanto consentito loro di non presentare il bilancio 2011 nei termini obbligatori, per non influenzare il voto e per non arroventare ulteriormente la tempesta. Ciò aggraverà ulteriormente il bank run che attualmente è in atto in Grecia al ritmo di quasi due miliardi di euro a settimana. La Grecia pesa meno del 3% dell’euroarea, noi il 19%: è come se gli italiani ritirassero depositi al ritmo di più di 2 miliardi al giorno.
L’effetto contagio sarà sulle banche portoghesi, e Lisbona a sua volta impatta poco sull’euroarea. In Spagna, il, contagio c’è già, eccome. Guaio serissimo, perché la Spagna vale il 13% dell’europil. L’ondata dei downgrading bancari da parte delle agenzie di rating potrebbe e dovrebbe retrocedere quattro banche italiane al livello junk, cioè di non poter più emettere titoli transabili sul mercato, nel giro di pochi giorni dopo il voto greco
Non è fantascienza. Tutti pensano alla politica e agli eurobonds. Ma se la Grecia il 17 giugno si avvia fuori dall’euro l’emergenza prima da fronteggiare sarà quella banco-finanziaria. Non vi è notizia di un piano di emergenza delle banche centrali dell’eurosistema, né a livello BCE né nazionalmente, a cominciare da casa nostra. A richiesta se se ne fosse parlato nel comitato rischi finanziari in cui Tesoro e Autorità di mercato siedono insieme, la risposta è negativa. Si spera sia una menzogna diplomatica. L’attuale capienza residua di EFSF ed ESM in funzione dal primo luglio dovrebbe essere convogliata tutta sulle banche, comprese quelle degli euroforti. Resterebbe poco o nulla per i governi. Il tempio di Giunone Moneta – ammonitrice – fu edificato sull’Arce capitolina dopo aver respinto i galli di Brenno, e la vicina zecca ne fece per i Latini la dea eponima del denaro. Che vi devo dire, se contuinua la comemdia del “noi italiani abbiamo già fatto i nostri compiti a casa e nulla abbiamo da temere”, speriamo Giunone Moneta ci dia una mano, anche questa volta, come allora con le oche del Campidoglio. Ma ne dubito, quella di oggi non è più la Roma della virtus repubblicana…
 
È uscito da poco il nuovo testo sugli incentivi dei veicoli a basse emissioni. Quelli che prima erano fondi che avrebbero dovuto dare una spinta al mercato delle auto elettriche e ibride, al momento potrebbero essere utilizzati anche per una più ampia categoria di vetture che comprende quelle a gpl e metano, ma anche quelle a combustione tradizionale.
Ricordiamo che gli incentivi si potranno ricevere solo a fronte della rottamazione di un'auto di almeno dieci anni. Inoltre, sono fissati bonus diversi a seconda di due livelli di emissioni di CO2 della vettura (50 gr/km e 95 gr/km) e vanno a decrescere con il tempo.
Marca e modello (Fonte: Jato Dynamics)

CITROEN C-ZERO
0​
MITSUBISHI I MIEV
0​
NISSAN LEAF
0​
PEUGEOT ION
0​
RENAULT FLUENCE ZE
0​
RENAULT ZOE
0​
SMART FORTWO ELECTRIC DRIVE
0​
CHEVROLET VOLT
27​
OPEL AMPERA
27​
FISKER KARMA
51​
SMART FORTWO CDI
86​
CITROEN C3 1.4 E-HDI
87​
CITROEN DS3 1.4 E-HDI
87​
LEXUS CT 200H
87​
PEUGEOT 208 1.4 E-HDI
87​
SEAT IBIZA 1.2 TDI ECOMOTIVE
89​
SKODA FABIA 1.2 TDI GREENLINE
89​
TOYOTA AURIS 1.8 HYBRID
89​
TOYOTA PRIUS
89​
VOLKSWAGEN POLO 1.2 TDI BLUEMOTION 89g/km
89​
ALFA ROMEO MITO 1.3 JTDM-2
90​
FIAT PUNTO 1.3 MULTIJET ECO
90​
RENAULT MEGANE 1.5 DCI STOP/START
90​
RENAULT TWINGO 1.5 DCI
90​
FIAT 500 0.9 TWINAIR
92​
FIAT 500 C 0.9 TWINAIR
92​
SUZUKI ALTO 1.0 GPL
93​
KIA RIO 1.1 CRDI
94​
OPEL CORSA 1.3 CDTI 95BHP ELECTIVE S/S
94​
VOLVO C30 1.6 D2 STOP/START
94​
VOLVO V40 1.6 D2 115 STOP/START
94​
CHEVROLET AVEO 1.3 D ECO
95​
CITROEN C3 1.6 E-HDI
95​
CITROEN DS3 1.6 E-HDI
95​
 
Ultima modifica:
Titolo: CRISI: prime avvisaglie di fuga dall'euro (MF)
Ora: 31/05/2012 08:17
Testo:
MILANO (MF-DJ)--In una girandola di dichiarazioni di ogni genere, segno
che si sta avvicinando la resa dei conti, l'unica certezza della giornata
di ieri e' lo scivolone dell'euro, sceso a 1,2384 dollari, ai minimi dal
luglio 2010. Dall'inizio di maggio la moneta unica ha quindi perso il 6,3%
nei confronti del biglietto verde.
C'e' stata "una corsa ai beni rifugio, a qualsiasi costo", ha affermato
Douglas Borthwick di Faros Trading, sottolineando che "il mercato si muove
unicamente in scia alla paura" per gli sviluppi della crisi in Eurolandia.
E, scrive MF, il bene rifugio per eccellenza sono gli Stati Uniti, visto
che il dollaro si e' rafforzato anche nei confronti dello yen e del franco
svizzero, mentre i rendimenti sui titoli del Tesoro Usa a 10 anni sono
scesi ai minimi da 60 anni, all'1,62% (anche se quelli sui Bund tedeschi
restano piu' bassi). E cosi' sembra cominciare a delinearsi lo scenario
previsto da alcuni economisti: la crisi del debito sovrano europeo alla
fine colpira' anche la Germania e restera' un solo vincitore, gli Stati
Uniti.
La giornata di ieri e' stata caratterizzata dal pessimismo sulle sorti
di Eurolandia, alimentato in particolare dalle difficolta' del settore
bancario spagnolo. L'euforia innescata dalle dichiarazioni del presidente
della Commissione Ue, Jose'-Manuel Barroso, non e' durata nemmeno lo
spazio di un mattino.
Barroso ha detto che Bruxelles e' da sempre a favore della
"flessibilita'" del Fondo salva-Stati permanente (Esm), lasciando
intendere di volergli concedere il potere di ricapitalizzare direttamente
gli istituti di credito dell'Eurozona.
red/alb
[email protected]
(fine)
MF-DJ NEWS
3108:17 mag 2012
 

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