Reuters - 12/03/2009 17:22:00
MILANO, 12 marzo (Reuters) - Nonostante la lieve pressione delle aste a medio-lungo termine di domani e il tentativo dell'azionario di confermare il rialzo dei giorni scorsi, il secondario italiano è sostanzialmente positivo.
"Il recupero delle borse mette un po' sotto tensione nel breve termine, ma l'obbligazionario è stazionario con deboli oscillazioni".
Dopo una mattinata incerta, l'azionario ha reagito ai dati sulle vendite al dettaglio americane migliori delle attese che
hanno contribuito a spingere gli indici di Wall Street in rialzo di quasi l'1,5%.
L'Europa si è messa sulla scia degli Stati Uniti con l'indice paneuropeo FTSEurofirst 300 che si avvicina a chiudere la seduta salendo dell0 0,5% circa.
Nonostante i quantitativi di tutto rispetto messi in asta dal Tesoro domani, con un'offerta complessiva tra i 5 e i 7,5 miliardi, non sembrano esserci problemi di copertura anche se i dealer si aspettano che l'ammontare sia sulla parte alta della
forchetta, sui 7 miliardi.
"Ci aspettiamo una buona domanda", dicono i dealer, aggiungendo che le aste stanno avendo "un peso marginale sui titoli".
Domani in asta verranno offerti un Btp a 5 anni - scadenza 15 dicembre 2013 - e un Btp a 30 anni - scadenza 1 agosto 2039.
Saranno inoltre riaperti due Btp non più in corso di emissione, scadenza 1 agosto 2016 e 1 agosto 2034.
"
I due off-the-run sono entrambi titoli abbastanza cari verso cui c'è richiesta", commentano i dealer.
"Per quanto riguarda il 30 anni è un tratto di curva più particolare, ma il flusso di offerta sicuramente può essere ben assorbito".
E' andata bene anche la riapertura del Bot a 12 mesi, scadenza 15 marzo 2010 all'indomani del collocamento di 7,5
miliardi a rendimento 1,315%.
La richiesta degli operatori specialisti per i quali è stata aperta l'asta è stata per 1,202 miliardi a fronte dei 750 milioni assegnati dal Tesoro.
"Le riaperture dei Bot non sono significative per
l'obbligazionario: quando c'è richiesta è semplicemente perché il prezzo d'asta è vantaggioso rispetto a quello sul secondario".
Resta sostanzialmente stabile anche il differenziale dei rendimenti del Btp marzo 2019 e il Bund gennaio 2019 che si è
allargato nel pomeriggio di pochi punti.
"Rispetto ai 170 punti di spread toccati a gennaio, siamo a livelli molto più stretti. Inoltre dobbiamo considerare come i titoli di stato italiani stiano tenendo meglio dei Cds: subiscono infatti una minore speculazione e reggono meglio", commenta un dealer.