Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato III° (Gennaio 2010 - Dicembre 2011)

Stato
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La classe non è acqua

Moody's: «Italia professionista nella gestione di bassa crescita e alto debito pubblico»
di Isabella Bufacchi

Riuscirà l'Italia a riportare nei prossimi anni i conti pubblici sul cammino virtuoso dell'abbattimento del debito pubblico in rapporto al Pil, in un contesto tutt'altro che favorevole come quello di una crescita debole e fragile? A questa domanda, di quelle che fanno tremare i polsi quando posta alla Grecia o alla Spagna o anche al Portogallo, l'agenzia di rating Moody's risponde senza grandi esitazioni: la sfida è di quelle difficili, certamente, ma l'Italia può contare su "precedenti storici" favorevoli e beneauguranti, in quanto «su un arco temporale di oltre 10 anni l'Italia è riuscita a invertire e stabilizzare il debito pubblico in rapporto al Pil nominale grazie alla riduzione dei costi di finanziamento del debito e soprattutto alla generazione di ampi avanti primari». Dentro la cornice di una crescita contenuta.

In un'analisi pubblicata oggi sulla capacità dell'Italia di invertire la tendenza del debito pubblico, che ha ripreso a crescere rispetto al Pil a causa dalla peggiore recessione dalla seconda guerra mondiale, Moody's riconosce all'Italia la capacità di sapersi muovere entro gli spazi limitatissimi dell'elevata spesa per interessi sul debito. L'Italia, che come non si stanca di ripetere il ministro Tremonti ha il terzo debito pubblico al mondo senza vantare anche il terzo Pil al mondo, è divenuto un paese professionista della gestione dell'alto debito pubblico in un contesto di crescita bassa, pagando sempre puntualmente e integralmente gli interessi e il rimborso dei titoli di Stato.

«L'Italia è riuscita in passato a gestire le limitazioni di bilancio connaturate al contesto di elevato debito pubblico e bassa espansione economica», sostiene Alexander Kockerbeck, senior credit officer autore del rapporto e analista per il rating sovrano dell'Italia, che resta confermato alla "Aa2" con prospettive stabili. «Riteniamo che l'entità dello sforzo richiesta al Paese per tenere sotto controllo il debito pubblico complessivo e i costi del suo finanziametno sia relativamente moderata rispetto ad altri Paesi Ue e non incompatibile per i trascorsi storici».
Il confronto tra l'Italia e gli altri stati dell'eurozona appartenenti alla categoria dei cosiddetti "periferici" fa emergere nettamente le capacità del sistema italiano, radicate in una lunga storia di alto debito pubblico. Moody's ricorda che il debito/Pil italiano crescerà del 14,3% nel quinquennio 2007-2011 (partendo da un livello molto altro, dal 103,5% al 117,8%) contro l'impennata del 71% dell'Irlanda, del 40% della Grecia, del 38% della Spagna e del 27% del Portogallo. «L'Italia è l'unico paese nella zona dell'euro il cui saldo primario - l'indicatore per eccellenza dello stato di salute dei conti pubblici (cioè il saldo tra il totale delle entrate e il totale delle uscite al netto del pagamento degli interessi sul debito) - è previsto con un effetto di riduzione sul debito nel quinquennio in esame».

Per stabilizzare la traiettoria del debito pubblico, puntualizza il rapporto, gli aggiustamenti richiesti all'Italia sono comunque «relativamente contenuti» e peseranno meno in prospettiva sulla ripresa economica e sulla coesione sociale. A sostegno di questa tesi, Moody's richiama le correzioni «brutali» che si renderanno necessarie in quei paesi dove il debito pubblico è schizzato all'insù a causa di enormi deficit primari: è il caso dell'Irlanda (38,4%), Spagna (25,8% Grecia (24,2%), Portogallo (15%) nei cinque anni 2007-2011.

L'analisi tuttavia riconosce che il vero tallone d'Achille dell'Italia è la spesa per interessi sul debito, che resta elevatissima. Ma il Tesoro, anche durante questa crisi che è stata estremamente violenta, ha continuato a privilegiare l'allungamento della vita media del debito e il contenimento delle aste dei BoT, due strategie che allentano l'impatto dell'aumento dei tassi d'interesse sulla spesa per il servizio del debito. Per Moody's, il "track record" dell'Italia è incoraggiante anche sotto questo profilo: «Dopo aver raggiunto il picco del debito/Pil al 121,8% nel 1994, nei successivi 15 anni la stabilizzazione e poi diminuzione del debito è stata raggiunta grazie a una riduzione della spesa per interessi e una generazione di avanzi primari corposi». In quei 15 anni, va detto, l'ingresso dell'Italia nell'Unione monetaria e il conseguente crollo dei tassi d'interesse è stato un fattore di aiuto non da poco per la gestione del debito pubblico.

La sfida per l'Italia, secondo Moody's, è ora quella di ripetere nei prossimi anni le politiche virtuose che ha dimostrato di saper attuare negli anni passati. Per Kockerbeck, guardando agli anni '90 e inizio 2000, l'Italia ha dimostrato di poter affrontare questo tipo di sfide a testa alta: i governi italiani hanno dato prova di saper gestire situazioni difficili già in passato, conoscono i limiti e i rischi di un alto debito pubblico e sanno che devono contenere la spesa sul sociale, sostengono gli esperti di Moody's. Questa impostazione, rilevano, è stata confermata anche dalle politiche dell'attuale governo, per via del rafforzamento della lotta all'evasione fiscale per migliorare le entrate e delle riforme imbastite finora per aumentare l'efficienza della macchina pubblica e monitorarne la spesa. Gli spazi per risparmiare sulla spesa pubblica secondo Moody's l'Italia li ha: anche perchè in passato ha dimostrato di saperli cercare, trovare e attuare con la politica del rigore. Una capacità che gli alti stati "periferici" in eurolandia devono dimostrare da zero. «La sfida più grande è conseguire un'inversione decisa e duratura della dinamica di crescita esponenziale del debito pubblico e dei relativi costi di finanziamento. Alcune recenti iniziative governative indicano che il bilancio pubblico può offrire uno spazio di manovra sufficiente per ulteriori risparmi e incrementi dell'efficienza e stabilire tale trend», si legge nel rapporto.

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I complimenti fanno sempre piacere,
sopratutto quando vengono riconosciuti i meriti.:D
 
tassi euribor

Nota: Ai fini della continuita' dei contratti in essere
al 30.12.98 che utilizzano il Ribor, utilizzare la colonna
365 giorni/365
360/365 365/365
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1 Settimana 0,3440 0,3490
2 Settimane 0,3580 0,3630
3 Settimane 0,3710 0,3760
1 Mese 0,4000 0,4060
2 Mesi 0,5010 0,5080
3 Mesi 0,6350 0,6440
4 Mesi 0,7430 0,7530
5 Mesi 0,8380 0,8500
6 Mesi 0,9450 0,9580
7 Mesi 0,9870 1,0010
8 Mesi 1,0330 1,0470
9 Mesi 1,0880 1,1030
10 Mesi 1,1290 1,1450
11 Mesi 1,1700 1,1860
1 Anno 1,2140 1,2310
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Buona giornata a tutti...
Pur essendo un new user vi seguo silente da parecchio tempo, apprezzo molto questo THD perchè aldilà della competenza dei singoli vi si trova uno spirito collaborativo notevole e una sana goliardia (Arpagonzo Docet) in alcuni che rendono veramente il tutto estremamente familiare.:)
Avendo un PTF investito al 85/90% in TDS è ovvio che siete per me fonte di studio e riflessione.
Grazie a tutti e complimenti

Benvenuto fra noi Spx :), lieti di avere un nuovo amico a bordo.
 
:ciao:
non sò come la pensiate voi ... ma credo che i ns.TDS oltre che a beneficiare del clima di possibile stabilità governativa (giusta analisi dell'ottimo Giuseppe)...siano soggetti anche ad un interesse dei Cinesi che mi sembra (viste le aste dei lunghi) vogliano far pagare agli americani alcune loro mosse. ...
Sono curioso di vedere come và la prossima asta USA...

Personalmente oggi ho switchato dal vecchio 20 al nuovo, non tanto per un disallineamento (che da profano di AT vedo leggero, 2- 2,25 punti in meno mi sembrano giusti visto il 0,25% in meno) ma perchè preferisco avere il benchmark decennale.

Complimenti al Folignate che ieri si è fatto servire un gran bel 101 :up: (io purtroppo mi sono perso dietro alla RBS ... e solo stamattina sono entrato sul 20 con un primo lotto da 50k a 100,59)
 
buonanotte a te e a tutti quelli del 3d.un saluto a cangiante; domani(oggi) si parte dalla parte alta dei prezzi dei btp. sperando che non scendano troppo...le contrattazioni dell'eur/usd sono partite in grande stile(+1,30%) alle 22. un occhio ai tassi eurirs è d'obbligo e le aperture del future btp.secondo me il cct 2017 ha un prezzo un po alto.lo aspetterei a 97,50/70.
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Buongiorno Stefano , sarei curioso di sentire il tuo parere sul CCT 2016 - mi pare che oggi si stia muovendo abbastanza bene e graficamente non mi sembra male anche perche' ha perforato al rialzo la media mobile a 50 gg. ovviamente sono dentro e in gain ma forse ci sono ulteriori spazi di crescita. Cosa ne pensi?
 
Buongiorno a tutti i forumnauti ..
Una domandina semplice semplice ..
Ho acquistato il 17/03/2010
Btp 15.9.41 2,55% INF / ISIN IT0004545890
a 101,66 - Ora quota 104,74 il che vuol dire +3,03 %
e su 12k vuol dire +370 euro circa.

Ecco la domanda che mi viene è : vendere o tenere?
Prendersi il 3% oppure attendere le cedole
sperando in una crescita e non in una retrocessione
 
Insomma dal 17/03 che ho creato il mio ptf di 50k
oggi sono in totale a +1760 euro.
Vendo o tengo?

E' uno stipendo e 1/2 !!!!!!!!
 
Insomma dal 17/03 che ho creato il mio ptf di 50k
oggi sono in totale a +1760 euro.
Vendo o tengo?

E' uno stipendo e 1/2 !!!!!!!!

Accidenti! Hai coraggio a fare una domanda del genere nel 3D dove si parla di trading! È come mettere a guardia una faina in un pollaio :lol: . A parte scherzi, io al posto tuo ci penserei a tenere, ma non farti fuorviare dal mio modus agendi :D
 
:ciao:
non sò come la pensiate voi ... ma credo che i ns.TDS oltre che a beneficiare del clima di possibile stabilità governativa (giusta analisi dell'ottimo Giuseppe)...siano soggetti anche ad un interesse dei Cinesi che mi sembra (viste le aste dei lunghi) vogliano far pagare agli americani alcune loro mosse. ...
Sono curioso di vedere come và la prossima asta USA...

Personalmente oggi ho switchato dal vecchio 20 al nuovo, non tanto per un disallineamento (che da profano di AT vedo leggero, 2- 2,25 punti in meno mi sembrano giusti visto il 0,25% in meno) ma perchè preferisco avere il benchmark decennale.

Complimenti al Folignate che ieri si è fatto servire un gran bel 101 :up: (io purtroppo mi sono perso dietro alla RBS ... e solo stamattina sono entrato sul 20 con un primo lotto da 50k a 100,59)

Grazie spx per i complimenti ma è stato merito di...ehm qualcos'altro :ciapet:
 
Accidenti! Hai coraggio a fare una domanda del genere nel 3D dove si parla di trading! È come mettere a guardia una faina in un pollaio :lol: . A parte scherzi, io al posto tuo ci penserei a tenere, ma non farti fuorviare dal mio modus agendi :D

Ciao ilfolignate .. tra le tue righe leggo ....... "ma che cavolo chiedi?!? vendi ed incassa!! .. giusto?
Si in effetti sono tentanto ad incassarmi questo stipendio in 155gg
Però non ho un ptf in alternativa e dovrei studiarmene uno adeguato per sostituzione (il che come ben sapete non è semplice, altrimenti potremmo essere tutti milionari).
Al di là di quello ho operato con il metodo delle tre pentole di Mr Templeton .. però da quello che ho studiato ci vuole disciplina .. dunque hit and run oppure hold ...... oppure tengo per un anno con disciplina ed eseguo hit and run solo sull'azionario ?

Se a qualcuno interessa posso inviare il mio ptf così magari c'è qualcuno che può consigliarmi sull'operato.

Gia è difficile vivere .. ancora noi ci complichiamo il tutto .. mannaggia!!
 
Stato
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