(dal nostro corrispondente Antonio Pollio Salimbeni)
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 12 apr - La prima
reazione dei mercati all'accordo dell'Eurogruppo sulle
modalita' dei prestiti bilaterali alla Grecia e' stata
positiva. Cio' vale sia per il rendimento del titolo
decennale che e' tornato sotto la soglia del 7% (oggi attorno
al 6,7%) che per quello del titolo biennale (attorno al
5,8%) come per l'assicurazione contro il rischio default (a
meta' giornata Cds a cinque anni a 359 punti base contro i
426 venerdi' a New York). L'euro ha raggiunto 1,369 dollari,
livello piu' alto da meta' marzo, per poi scendere a 1,358. La
Borsa di Atene a meta' mattina era in salita del 5%. E'
quello che i governi Eurozona e Bce si attendevano, ma e'
soltanto l'inizio del guado. Le incognite sono varie.
Intanto non si conoscono ancora le condizioni del prestito
del Fondo monetario internazionale: una decisione sara' presa
nelle prossime ore e al momento nulla e' trapelato sul prezzo
dell'intervento Fmi. Si sa soltanto che sara' piu' basso del
tasso di riferimento dei prestiti bilaterali dei governi
dell'unione monetaria attorno al 5% (sulla base della
situazione di mercato del 9 aprile). E si sa anche che la
Grecia non potra' fare un arbitraggio sul prestito a costo
piu' basso: se dovesse chiedere aiuto, l'intervento di
Eurozona e Fmi sara' contestuale nella misura di due terzi-un
terzo della somma richiesta "in via di principio", ha
confermato ancora stamattina la Commissione europea che avra'
il compito di coordinare l'azione dei governi Eurozona.
In secondo luogo non si sa se e quando la Grecia chiedera'
aiuto. Per quanto riguarda il se, per la verita' e' rimasta
solo la Germania a insistere sull'ipotesi piu' ottimistica:
"Il fatto di aver appeso al muro un estintore non fornisce
alcuna informazione sulla probabilita' del suo utilizzo", ha
indicato il portavoce del governo. E, a conferma
dell'estrema cautela tedesca, da Berlino si puntualizza che
dovranno essere i capi di stato e di governo dell'Eurozona a
riunirsi per decidere sull'eventuale richiesta greca
all'unanimita', mentre la Commissione europea ha indicato che
non ci sarebbe alcun bisogno di riunire i leader a Bruxelles
e che i ministri finanziari dell'Eurogruppo potrebbero
decidere rapidamente (via teleconferenza) sempre
all'unanimita'. Si tratta di schermaglie che confermano la
freddezza tedesca sull'intera operazione. In teoria anche i
capi di stato e di governo possono benissimo riunirsi per
teleconferenza anche se, cio', non e' mai avvenuto. Le
precisazioni tedesche, tuttavia, hanno fatto ritirare l'euro
da 1,361 dollari a 1,359, a dimostrazione che il boccone
aiuti e' amarissimo da digerire per i tedeschi e a
dimostrazione dell'incertezza sulle prossime mosse.
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