Manovra può ridurre Pil in 2011-2012 oltre 0,5% - Bankitalia
giovedì 10 giugno 2010 17:20
ROMA 10 giugno (Reuters) - La manovra correttiva potrebbe ridurre la crescita dell'economia di oltre mezzo punto percentuale tra 2011 e 2012.
Lo dice la Banca d'Italia spiegando che se questa ipotesi dovesse trovare conferma l'indebitamento netto in rapporto al Pil si attesterebbe nel 2012 a circa il 3%, sopra il target del governo pari al 2,7%.
"L'entità della correzione appare adeguata a raggiungere gli obbiettivi di indebitamento netto nel quadro macroeconomico delineato dalla Ruef. Potrebbero essere necessari ulteriori interventi qualora si presentasse uno scenario più sfavorevole", dice in un'audizione in Senato Salvatore Rossi, direttore centrale di via Nazionale.
"Il quadro macroeconomico assunto a base della Ruef è più favorevole degli scenari attualmente delineati da altri previsori", aggiunge Rossi.
Il Fmi, in particolare, prevede una crescita del Pil dello 0,8% nel 2010, dell'1,2% nel 2011 e dell'1,5% nel 2012. Il governo stima il Pil a +1% quest'anno, a +1,5% nel 2011 e a +2% nel 2012.
Prendendo a riferimento le stime del Fmi e "il disavanzo si porterebbe nel 2012 al 3,2% del Pil. Con gli effetti di retroazione delineati sopra, il disavanzo nel 2012 salirebbe al 3,5%", aggiunge il direttore di Bankitalia.
Rafforzare inoltre il potenziale della crescita con riforme è un fattore determinante per la sostenibilità delle finanze pubbliche.