Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato III° (Gennaio 2010 - Dicembre 2011) (2 lettori)

Stato
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Maino

Senior Member
Ciao Maino!!!!!!! Ecco dove eri finito!!! Ci ho messo un po' ma finalmente ho ritrovato te, i tuoi monitor e le tue analisi :V.
Nell'altro forum avevo notato che in questi ultimi mesi molti dei nick storici (e che erano stati molto importanti per me, perchè dai loro post ho imparato un'infinità di cose) non c'erano più e mi chiedevo dove fossero finiti, ma non avevo tempo di cercare un po' oltre...
Ed oggi la scoperta: moltissimi sono finiti qui ed allora eccomi qui a rompere :D :D.
Venendo ai BTP, Maino, concordo con la tua view: io, personalmente, mi sono lasciato sfuggire l'occasione della scorsa settimana, ma la prossima volta, attorno al 5,5% / 6% penso di acquistare.
Amos

ciao Amos, benarrivato !
spero che il viaggio non sia stato tremebondo :D

ps: ma come hai fatto a trovarmi :D:D:D ???
 

ilfolignate

Forumer storico
GIO'............Btp37 ed altri per favore inserite i grafici,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,grazie



Candle1.jpg
 

battlem

Mario Battelli
Ciao battlem, personalmente non credo molto allo scenario deflazionistico.

A mio parere il tasso annuale di inflazione continuerà a scendere fino a questa estate, dove i valori potrebbero essere negativi in coincidenza con il picco delle commodities di un anno fa, ma poi dovrebbe stabilizzarsi e ritornare su livelli positivi.

Naturalmente non sono affatto sicuro di quello che dico :D, molto dipenderà dall'effetto che avranno le varie misure di sostegno intraprese a livello mondiale e ancora c'è pochissima visibilità sulla situazione delle banche che sembra tuttora ben lontana dall'essere risolta.

Mi sembra però che la volontà di affrontare questi problemi stia crescendo, a differenza di quanto accadde in Giappone dove il nodo delle banche non fu mai veramente affrontato con determinazione.

Personalmente vedo più rischi in un possibile futuro ritorno dell'inflazione, soprattutto se le banche centrali non saranno abbastanza veloci nel prendere misure che sterilizzino l'enorme quantità di liquidità che è stata e verrà immessa nel sistema.

Per questo, più che al trentennale, mi sono rivolto ad obbligazioni corporate di buona qualità a tasso fisso e con scadenze medie (dai 2 ai 5 anni), che hanno un tasso simile ma rischi minori in caso di future fiammate inflattive. E comunque ho anche fatto una buona scorta di BTPi, che a questi prezzi sono arrivati ad offrire un rendimento reale del 3-3,50%.




Caro negusneg,

a questo punto neppure io sono sicuro di qualche cosa, poiché il futuro della situazione in cui i banchieri americani hanno cacciato il mondo intero appare il più incerto che si sia mai visto.

Inoltre anche di ciò che si legge sui giornali non c’è molto da fidarsi, con tutta la stampa prezzolata che c’è in giro.
Dei report sugli scenari futuri degli “esperti” delle varie banke d’affari, americane in particolare, ma anche europee, non tengo minimamente conto.
Non hanno mai previsto nulla di ciò che poi si è avverato. E neppure per la prescrizione delle ricette che dovrebbero curare i mali ci si può affidare ai pessimi medici responsabili di quei mali. Che, peraltro, continuano a lucrare stipendi e benefici scandalosi come se nulla fosse.

A mio avviso vale la pena di tenere in considerazione soltanto i dati oggettivi. Ne ricordo alcuni che mi vengono in mente di primo acchito, ma certamente ne trascurerò altri che potrete aggiungere voi stessi:

1) l’inflazione dell’euro zona in gennaio 2009 è all’ 1,1%, ed è stimata in ulteriore rapida diminuzione per i mesi avanti. Si va verso la deflazione. Quanto durerà non è dato sapere.

2) Il prezzo del greggio è a 40,70 $/barile, mentre qualche mese fa era a 150. Evidentemente c’era una bolla speculativa che si è sgonfiata, ma anche segnale inequivocabile di gravissima crisi economica presente e futura. Tuttavia l’Italia, totalmente dipendente dall’estero per l’energia, si avvantaggerà non poco di ciò.

3) Tassi di interesse che si avviano a valori bassissimi, mai visti prima, di entità “giapponese” appunto.

4) In Italia i prezzi di qualsiasi cosa si sono scandalosamente gonfiati dopo l’adesione all’Euro. Chi ha potuto aumentarsi lo stipendio lo ha fatto senza scrupoli. I salari e gli stipendi dei lavoratori dipendenti, invece, sono rimasti fermi al palo. La bolla speculativa su quei prezzi ora si dovrà sgonfiare per forza, poiché la gente non ha soldi da spendere.

5) I rating, dopo il fallimento di LB, ma già prima di Enron e Parmalat, ormai sono del tutto inattendibili. Vanno considerati a livelli puramente “indicativi”. E che fiducia si può riporre anche in corporate prestigiose come GE, stimata AAA, le cui obbligazioni crollano all’improvviso da 100 fino 80 (le TV 2011 in EUR), ma anche a 60 (le TV 2016 in USD), come se fossero bond spazzatura.

6) E ora veniamo al nostro BTp2037 4%: emesso nel 1/08/2005 sopra la pari a 101,289, oggi (2/02/09) quota circa 83,50.
A quei tempi, nel 2005, il mitico BTp2023 9% era vicino a 170 mentre oggi si aggira intorno a 142.
Questi titoli sono ora a sconto del 16%-17% rispetto al fine 2005, mentre i tassi oggi sono minori e l’Italia è sempre la stessa. Forse addirittura migliore. Altri Paesi importanti (come Inghilterra, Irlanda, Spagna, …) soffrono della crisi più di noi.

7) Il fratello gemello, il BUND2037 4%, emesso nello stesso anno, il 4/01/05 sotto la pari a 99,21, quota oggi meno di 101 (ed è in regresso mentre il BTp tende a salire).
Qualche settimana fa era anche arrivato a 115: una evidente bolla che si va rapidamente sgonfiando, poiché anche in Germania non sono certo rose e viole.
Non è pertanto giustificato, a mio avviso, che il BTp37 sia ancora a sconto del 16%-17% rispetto al BUND37 mentre nel 2005 costava di più il nostro.

8) E ora le dolenti note: il Tesoro USA si appresta ad inondare il mercato finanziario di TdS. Pare nuove emissioni scaglionate nei trimestri del 2009 e 2010 sino a $2,5 trillion (=2,5x10^12) di T-bond. Ossia una massa stratosferica pari a $2,5 migliaia di miliardi di nuovi titoli di stato, che certamente potrebbero deprimere i corsi dei T-bond nel mercato secondario, con influenze sul Bund è anche sul nostro BTp decennale e trentennale.

Questa, come ho detto, è una nota dolente, che potrebbe inficiare il discorso di miglioramento dei corsi da restringimento del differenziale di rendimento Btp/Bund che facevo prima, provocando un forte arretramento dei prezzi di entrambi.

Occorre quindi prudenza nell’investire nel trentennale, adottando una tecnica d’ingresso a piccole quantità in tempi diversi. Riservandosi liquidità per acquistare nei momenti di forte regresso, se e quando ci saranno.

Bisogna considerare il BTp37 quasi come una azione, con alcuni indubbi vantaggi:
1) il prezzo non potrà scendere più di tanto, mentre quello di una azione può anche azzerarsi;
2) l’emettente è un importante Stato del G8;
3) il pagamento del dividendo (cedola) qui è certo, mentre per una azione è aleatorio;
4) avverrà il rimborso a 100, anche se lontano nel tempo.

Personalmente, dopo quanto detto e visto su GE, a cui avevo dato massima fiducia con investimenti di 30.000Eur+40.000Usd –crollati a prezzi da bond spazzatura ma non smobilizzati- non voglio più avere a che fare con corporate “di tale eccelsa qualità”.

Già a metà dicembre ho provveduto a spostare una consistente fetta (1/2) dal CCT (ne avevo l’80% del ptf) – le cui cedole future tendono a diventare irrisorie e non si sa per quanto tempo resteranno tali - al BTp, soprattutto decennale, ma anche trentennale, qui in piccola parte e gradualmente, approfittando dei momenti di calo.
Tutto questo per salvaguardare il flusso cedolare per me importante, tipico del cassettista che ormai sono.

Poi staremo a vedere ciò che accadrà.

Un saluto, battlem
 
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Maino

Senior Member
Forse l'unico vantaggio nel possedere diversi BTP lunghi di differente data di emissione è quella di incassare cedole meglio distribuite nel corso dell'anno :up:

Ad esempio, il BTP Nov 2029 5,25% , il BTP Mar 2019 4,5% , il BTP Feb 2037 4% etc... consentono di coprire 6 mesi su 12 ;)

Permettimi di dissentire "parzialmente". :D
Tutto dipende dagli ammontari in gioco e dalle esigenze.

se non ho bisogno delle cedole per vivere, io preferirei avere due cedole annuali grosse , tali da poter essere reinvestite subito piuttosto che avere tante cedoline ogni due mesi che verrebbero inesorabilmente lasciate sul c/c ad ammuffire aspettando di poterle sommare alla altre per poterle reinvestire ...

tutto cambiarebbe invece se io avessi bisogno delle cedole per vivere ... o se avessi un capitale tale che anche dopo la suddivisione in diversi btp mi consentisse di avere delle cedole "grosse" ... :D

ciao

maino
 
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